
"Ascoltare la Parola di Dio è leggere e dire: Ma a me questo che dice, al mio cuore? Dio cosa sta dicendo a me, con questa parola? E la nostra vita cambia". Papa Francesco ha ripetuto spesso questa esortazione nel corso della sua predicazione, fino a farne uno degli assi portanti della sua azione pastorale: essere cristiani vuol dire mettere il Vangelo al centro della propria vita quotidiana, non come studio astratto, ma come concreto confronto e dialogo giornaliero con Gesù, con il suo insegnamento e con il suo esempio. Ecco allora tutto il testo del Vangelo di Luca, intervallato dalle meditazioni e dalle omelie che, a Santa Marta, a San Pietro e in altre occasioni, papa Francesco ha dedicato a questo Vangelo.
Leggere il Vangelo insieme al Papa. Il Vangelo di Matteo, il primo dei sinottici nell'ordine canonico, commentato da Papa Francesco, passo dopo passo, ripercorrendo gran parte dei momenti della vita e della predicazione di Gesù. Il commento del Papa fa emergere il significato dei brani evangelici per gli uomini del nostro tempo, alla luce del messaggio di misericordia e di apertura alle periferie sociali ed esistenziali che caratterizza questo pontificato. Il Vangelo diviene così concreto strumento di ausilio per la pratica della lectio divina, guida quotidiana per i momenti bui, dono di gioia per gli attimi più lieti, e soprattutto sentiero per quella santità della vita quotidiana dischiusa dall'ascolto della Parola. Con la curatela dell'esegeta, esperto del Vangelo di Matteo, professor don Santi Grasso. Selezione dei testi a cura di Alessandra Peri.
Leggere il Vangelo insieme al Papa. Il Vangelo di Marco, il secondo dei sinottici nell'ordine canonico, commentato da Papa Francesco, passo dopo passo, ripercorrendo gran parte dei momenti della vita e della predicazione di Gesù. Il commento del Papa mette in luce il significato dei brani evangelici per gli uomini del nostro tempo, alla luce del messaggio di misericordia e di apertura alle periferie sociali ed esistenziali portato avanti dal Papa. Il Vangelo diviene così concreto strumento di ausilio per la pratica della lectio divina, guida quotidiana per i momenti bui, dono di gioia per gli attimi più lieti, e soprattutto sentiero per quella santità della vita quotidiana dischiusa dall'ascolto della Parola. Con la curatela della filologa Alessandra Peri.
Il Vangelo di Giovanni, da molti considerato il più bello, da altri il più complesso e profondo, letto, spiegato e commentato passo dopo passo da Papa Francesco. Cos'è, cosa rappresenta per noi la Luce che viene nel mondo, che scende a rischiarare le tenebre? Come dobbiamo fare per riconoscere ogni giorno il Verbo negli altri uomini, negli ultimi, in tutta la creazione? Francesco riflette sul grande mistero che sta al cuore della fede e, con semplicità, ne attualizza il significato per le nostre vite, in un'epoca in cui è apparentemente difficile trovare le tracce del divino nel mondo. Il Papa esorta a mettere le Scritture, e in primo luogo la Parola di Gesù, al centro del cammino spirituale di ogni cristiano e le propone alla ricerca del senso di una società in crisi, esortando ognuno a non scoraggiarsi e a cercare, con gioia, lo Spirito di Dio in tutte le cose.
La decisione e la scelta si collocano al cuore d spiritualità di Ignazio di Loyola. Il santo spagnolo propone una via di crescita interiore che si compie in primo luogo nell'azione, intesa come reazione della volontà di Dio in terra. "Cercare e trovare Dio in tutte le cose", fondamento di questa visione, vuol dire per Ignazio non recintare la dimensione religiosa in uno spazio di ritualità più o meno esteriore, ma vivere e soprattutto agire nella vita quotidiana in costante rapporto con il divino. Prendere una decisione diventa così una vera e propria forma di preghiera. Ignazio elabora, nel corso della sua vita, un modello di discernimento e deliberazione che assume una valenza universale, unendo l'indagine intima alla rigorosità logica, la razionalità a una profonda tensione mistica. Gli scritti qui raccolti, in un percorso che va dalle celebri pagine degli Esercizi spirituali sulla decisione fino agli esempi concreti della vita di Ignazio, possono costituire un vero e proprio "manuale spirituale" per prendere una decisione.
I Vangeli letti da Papa Francesco. In quattro volumi, tutti i Vangeli commentati, passo dopo passo, ripercorrendo tutte le tappe della vita e della predicazione di Gesù dai diversi angoli di visuale proposti dagli evangelisti Marco, Matteo, Luca e Giovanni. Un modo per avvicinarsi al nucleo decisivo della Parola cristiana mettendolo in rapporto con i problemi, i dubbi, le aspettative del mondo di oggi. Una lettura per ogni giorno, per i momenti decisivi della vita, per le pause di meditazione. Un’opera utile per chi è alla ricerca, per chi vuole affrontare per la prima volta i Vangeli, per chi vuole capire meglio il magistero del Papa, per la lectio di ogni fedele cristiano e per i sacerdoti.
La figura della Madre di Dio nelle parole di papa Francesco. All'interno dei Vangeli, rifulge la presenza discreta e silenziosa di Maria di Nazaret, che accoglie e accompagna la vita del Figlio con la forza della sua tenerezza e la profondità della sua fede. Il Pontefice, commentando i pochi passi biblici a lei dedicati, presenta il delicato ritratto di una madre capace di parlare al cuore degli uomini e delle donne di oggi. Madre del silenzio, che custodisce il mistero di Dio e ci libera dall'idolatria del presente; Madre della bellezza, che ci permette di tornare alla freschezza delle origini; Madre della tenerezza, avvolta di amore e pazienza, che ci fa riscoprire la gioia di una Chiesa umile e fraterna.
Le lettere dell'Apostolo delle Genti lette e commentate, passo dopo passo, da Papa Francesco. Nelle parole del Pontefice torna attuale il dialogo costante di Paolo con le sue comunità, che vivono una quotidianità segnata da entusiasmi, problemi, contrasti. Ad esse l'Apostolo, generoso e impulsivo, forte e tenero al contempo, testimonia il segno indelebile lasciato nella sua vita dall'incontro con Gesù Cristo: l'incontro con la grazia. Un'occasione capace di trasformare, di rendere liberi, di mutare la debolezza in forza. Le sue comunità non sono diverse dalle nostre. Francesco invita così ogni uomo a riconoscere di essere chiamato all'esaltante e impegnativo compito di essere il portatore del tesoro della grazia di Dio nel vaso di creta delle proprie fragilità.
Il libro degli "Atti degli apostoli" letto da Papa Francesco. Un affresco della fisionomia della prima comunità cristiana, dell'itinerario di diffusione del messaggio di salvezza di Gesù risorto da Gerusalemme fino a Roma, delle persecuzioni, della missione evangelizzatrice di san Paolo. Una comunità reale e umanissima, con le sue debolezze e il suo dirompente bisogno di annunciare con coraggio la buona novella del vangelo. Un modello e uno stimolo che le parole del pontefice additano all'oggi della nostra vita ecclesiale.
Il libro del profeta Isaia letto da Papa Francesco. Il Pontefice ne ripercorre e attualizza l'intenso messaggio di pace e di speranza, l'accorata esortazione alla solidarietà e alla giustizia, la promessa di una salvezza per sempre. Nelle visioni profetiche e nel canto poetico di quello che è stato definito «il Dante della letteratura ebraica» risuona l'annuncio di gioia, di pace e di speranza: il "lieto messaggio" di un Padre che ama, educa, sorregge, consola, corregge i suoi figli. Ora come tremila anni fa.
Scritto durante l'esilio londinese, il saggio muove da una riflessione critica sulla parola "persona" che aveva fondato la corrente del personalismo di Emmanuel Mounier. Il testo è però molto più che l'espressione di una rivendicazione semantica: è una luminosa meditazione filosofica sulla nozione di "diritto", di "democrazia", di "giustizia", di "male" e di "bellezza". Weil riflette sul fondo nascosto, impersonale, di ciascuno di noi, da cui risale la domanda: "Perché mi si fa del male?", l'unica in grado di dare fondamento al rispetto dovuto a ogni essere umano e alla sua esigenza di giustizia. Il "grido muto" che riaffiora in queste pagine, nella sua semplice immediatezza, smantella i cardini dell'intera riflessione politica dell'Occidente: il primato dei diritti individuali, il culto delle idee astratte, il predominio del linguaggio razionale su qualsiasi altro.
Per la prima volta in un volume monografico le riflessioni sul sentimento dell’amicizia del grande pensatore, matematico e mistico russo.
«L’amicizia è la visione di sé negli occhi dell’altro», e in questo riconoscersi, nella condivisione totale della gioia e del dolore dell’esistenza, incomincia la rivelazione della Verità. Per Pavel Florenskij – il filosofo che ha saputo unire la poesia e la scienza nella fede – l’amicizia è la più elevata forma di conoscenza. Una conoscenza che si attua nell’azione, che vive di fedeltà assoluta e che rappresenta, sulla Terra, l’emanazione della forza di Dio che ama.
L’amicizia è l’undicesima delle dodici lettere contenute nel trattato La colonna e il fondamento della verità, uscito per la prima volta nel 1914 e summa del pensiero del filosofo russo. La scelta della forma epistolare non è un espediente retorico, ma una necessità profonda nella quale il vissuto di Florenskij e la sua riflessione teoretica si riflettono l’uno nell’altra.
Il “tu” a cui sono rivolte le lettere è infatti il genero Sergej S. Troickij, tragicamente morto anni prima. Tutto il testo, nella sua ricchezza enciclopedica e nei suoi vertici di lirismo, è allora anche il frammento di un dialogo ininterrotto con l’amico perduto, eppure, per sempre presente.
«L’amicizia come nascita misteriosa del Tu è il luogo nel quale incomincia la rivelazione della Verità […]. Questa rivelazione si compie nell’amore personale e sincero di due persone, nell’amicizia, quando a chi ama è concesso in forma previa, di distruggere l’autoidentità, di abolire i confini dell’Io, di uscire da se stesso e di trovare il proprio Io nell’Io dell’altro».
Pavel A. Florenskij
(Evlach, 1882 – Leningrado, 1937) Filosofo, teologo, matematico, inventore e religioso russo. La recente riscoperta della sua opera, dopo la fine del regime sovietico, lo ha collocato tra i massimi pensatori del Novecento. Laureato in matematica e fisica, si iscrive all’accademia di teologia e viene in seguito ordinato sacerdote. Nel 1933 viene accusato di attività controrivoluzionaria e condannato ai lavori forzati, dove continua tuttavia a scrivere e a brevettare invenzioni fino alla fucilazione, avvenuta l’8 dicembre 1937 nei pressi di Leningrado. Nei suoi scritti ha toccato, e intrecciato tra loro, i domini dell’arte, della fede, della scienza , della poesia e dell’esperienza intima; ricordiamo: Le porte regali (Adelphi, 1977), Il simbolo e la forma (Bollati Boringhieri, 2007), La colonna e il fondamento della verità (San Paolo, 2010) e Non dimenticatemi. Lettere dal gulag (Mondadori, 2000).