
Desidero affermare che nei contenuti di questo libro il lettore troverà la bussola per orientarsi nell’attuale cambiamento d’epoca.
Sono convinto che al mondo che verrà, e che è in parte già venuto, dobbiamo consegnare un libro come questo di Angela Fedele, poiché contiene in sé le risposte di cui l’umanità ha bisogno proprio in questo momento. Angela Fedele ci consegna un lavoro che ha in sé le caratteristiche della profezia e dell’annuncio.
Dalla Prefazione di Tonino Cantelmi
Sintesi del volume
Martin Buber e Tonino Cantelmi ci consegnano una proposta esistenziale che si oppone a derive individualiste o a tentazioni collettiviste: siamo chiamati a vivere nello stretto spartiacque tra l’io e il tu, giacché l’essenza della vita è nell’autenticità della relazione, che trova formulazione nel suo anelito costitutivo dell'esser rivolto all'Infinito.
Angela Fedele si laurea con lode in Filosofia. È curatrice del libro “Incontri con l'Altro: Nuovi orizzonti del Dialogo” per Opera editrice (2010). Ha insegnato nella Scuola Pubblica sperimentando un suo nuovo metodo di insegnamento incentrato sul dialogo io-tu, che ha come nucleo teorico di riferimento intellettuali della portata di Cantelmi, Cacciari, Galimberti.
Omelia del Card. Ratzinger nel solenne rito di commiato del Papa Giovanni Paolo II - Testamento del Papa. Due documenti destinati a diventare dei classici" dello spirito cristiano, quindi sempre attuali. "
"Santo padre, nonostante la nostra insistenza, lo Ior non ci ha mai fornito i documenti richiesti."
Da un incontro di papa Francesco con i membri della Commissione referente sullo Ior da lui costituita, autunno 2013
"La nostra è un'organizzazione modesta... Non abbiamo segreti."
Da una lettera di Paul Marcinkus al dipartimento di Stato americano, 3 aprile 1979
Una storia che si ripete. Questo libro ripercorre le imprese rocambolesche di un monsignore senza scrupoli, vicinissimo al papa e ai suoi più stretti collaboratori, intimo di ministri e capi di Stato, manager e banchieri, arricchendole di dettagli venuti alla luce solo di recente, di nuove testimonianze e di documenti inediti.
A distanza di trent'anni dall'uscita di scena di Marcinkus, cosa resta di lui nelle stanze del torrione di Niccolò V, sede dell'Istituto per le opere di religione? È vero che lo Ior si è ormai quasi totalmente rinnovato, come assicura il suo attuale presidente, grazie alla vigilanza dell'Autorità d'informazione finanziaria della Santa sede e alle nuove normative sulla trasparenza entrate in vigore in Vaticano? Oppure persistono ombre e torbide manovre per ostacolare il cambiamento voluto da papa Francesco?
Un racconto che attraversa più di cinquant'anni di storia delle finanze maledette del Vaticano, con lo sguardo sempre rivolto all'attualità, fotografando i lati oscuri che ancora rimangono. Di nuovo legati alla gestione del denaro, del potere e degli affari.
Fabio Marchese Ragona, giornalista, lavora come vaticanista per il Gruppo Mediaset. Da anni segue le vicende d'oltretevere anche per il quotidiano "Il Giornale". Conduce ogni settimana sul canale all-news Tgcom24 la rubrica domenicale "Stanze Vaticane". È autore del documentario su Giovanni Paolo II "Il sorriso di Karol". Ha scritto: "Potere Vaticano" (Edizioni Il Giornale 2016) e "Tutti gli uomini di Francesco" (Edizioni San Paolo 2018).
Questo libro raccoglie gli scritti relativi alla vicenda che dal 1965 vide coinvolto don Lorenzo Milani in un processo per apologia di reato, per aver difeso l'obiezione di coscienza alla coscrizione militare. In apertura viene proposta la lettera ai giudici, conosciuta anche come "L'obbedienza non è più una verità". Segue la lettera con cui il priore di Barbiana replicò a un documento dei cappellani militari in cui si definiva l'obiezione di coscienza "un insulto alla patria, estraneo al comandamento cristiano dell'amore ed espressione di viltà". Questa lettera è all'origine della denuncia che porterà don Dilani a processo. Vengono poi raccolte le lettere che durante il procedimento giudiziario don Milani indirizzò all'avvocato difensore assegnatogli d'ufficio. Per aver difeso gli obiettori di coscienza, dopo un'assoluzione in primo grado, il priore di Barbiana è condannato in appello, ma il reato - recita la sentenza postuma - "è estinto per la morte del reo".
"La pazienza del nulla" è il diario intimo di un uomo immerso nel silenzio del deserto per quattordici mesi. Un libro che parla a credenti e non credenti, giovani e meno giovani. Un libro che mette in discussione chiunque lo legga, che fa da ideale contraltare alla parola più usata e abusata del nostro tempo: "nichilismo". In queste pagine l'esperienza del nulla diventa fatto positivo e addirittura decisivo. È l'occasione di un cambiamento radicale. Un vuoto che è anche pienezza di senso, la rappresentazione più autentica di ciò che Gesù intese con l'espressione "Beati i poveri di spirito".
Eccola la Chiesa dei poveri, aperta a tutti e invocata da papa Francesco. È quella di don Gallo, come dimostra questo libro che, oltre a una prima parte dedicata ai mali della Chiesa e all'elezione del papa, raccoglie le omelie e gli interventi che don Gallo ha pronunciato in occasione di battesimi, funerali, matrimoni e altre occasioni andando incontro alla vita di tante persone. Il ricordo di De André, Pepi Morgia, Fernanda Pivano, del leader dei portuali genovesi Paride Batini insieme al battesimo di Antonio, immigrato alla ricerca di una casa e di un lavoro, di Germana, Francesco, Matteo...: tutte storie toccanti, di autentica umanità, che compongono una ricchissima galleria di personaggi. Altrettanti capitoli di una comunione ritrovata nell'abbraccio di un prete che crede innanzitutto nell'uomo, nelle sue risorse, e che non smette di lottare per migliorare questo mondo. In un momento così difficile, tra crisi economica e una conflittualità senza sbocchi, qui si può ritrovare una riserva d'amore e di fiducia inesauribile. Una spinta per tutti, non solo per chi crede.
"Ci sono vite che faticano a stare persino dentro ai cent'anni, tanto sono stipate di storie ed eventi. Quella di Arturo Paoli, un italiano di cui s'è perso lo stampo, è ignota ai più. Eppure è un 'confesso che ho vissuto'come ce ne sono pochi, coerente ed emozionante." (Cesare Fiumi). Postfazione di Adolfo Pérez Esquivel.
"La pazienza del nulla" è il diario intimo di un uomo immerso nel silenzio del deserto per quattordici mesi. Un libro che parla a credenti e non credenti, giovani e meno giovani. Un libro che mette in discussione chiunque lo legga, che fa da ideale contraltare alla parola più usata e abusata del nostro tempo: "nichilismo". In queste pagine l'esperienza del nulla diventa fatto positivo e addirittura decisivo. È l'occasione di un cambiamento radicale. Un vuoto che è anche pienezza di senso, la rappresentazione più autentica di ciò che Gesù intese con l'espressione "Beati i poveri di spirito".
Tre motivi per leggerlo: Perché è un appassionante viaggio nell'antichità gli eroi di Omero, la Grecia classica, il cristianesimo eretico - alla ricerca di risposte fondamentali per la nostra vita. Perché racconta della violenza di chi ama sentirsi sempre dalla parte del giusto, del bene, della verità. Perché Simone Weil è un esempio unico di coerenza e determinazione. Introduzione di Mario Bonazzi.
Atti del convegno internazionale tenutosi a Macerata (6-7 novembre 2007)promosso dalla Facoltà di Scienze della Formazione e dal Dipartimento di Scienze dell'educazione e della formazione dell'Università di Macerata. Una riflessione di carattere interdisciplinare e di ampio respiro sulla testimonianza umana e sacerdotale e sull'intensa e feconda esperienza pastorale ed educativa del sacerdote fiorentino, puntando a contestualizzarne storicamente l'itinerario e la proposta e, nel contempo, a raccogliere le provocazioni pedagogiche che da essi scaturiscono. Espressione di una ricerca a più voci e di taglio interdisciplinare e internazionale; una rilettura critica dell'esperienza milaniana proponendo da un lato un serio approfondimento storico capace di lumeggiare tanto il complesso quadro socioeconomico e politico-culturale dell'Italia del secondo dopoguerra, quanto il contesto ecclesiale e religioso entro il quale prese corpo la testimonianza pastorale ed educativa di don Lorenzo Milani, dall'altro una riflessione più squisitamente pedagogica sulle prospettive educative aperte da un'esperienza per certi aspetti unica qual è stata la Scuola di Barbiana.

