
"L'ho letta appena uscita nell'ottobre 2011, la Lettera apostolica Porta fidei con cui papa Benedetto XVI ha indetto l'Anno della fede. L'ho letta quasi d'un fiato, avvertendone subito l'importante significato per la Chiesa: un appello forte, scaturito da un cuore che ama la Chiesa e che tutti chiama al rinnovamento evangelico, perché la Chiesa sia come Cristo la vuole! Senza alcuna pretesa vorrei ora offrire una serie di riflessioni spirituali e pastorali come semplici spunti per suscitare e sostenere un ripensamento personale, un dialogo aperto con gli altri, un impegno più convinto e generoso a partire e in riferimento alle molteplici suggestioni che ci vengono dalla Lettera del Santo Padre." (Card. Dionigi Tettamanzi)
Si può amare la Chiesa, soprattutto quando è scossa da discordie e veleni e il suo volto è sfigurato dal peccato? È questa la Sposa che Cristo ama, al punto da aver dato la vita per essa? Siamo nel cuore del mysterium Ecclesiae, su cui l’autore riflette ponendosi alla scuola del Concilio Vaticano II e di due grandi testimoni della fede: sant’Ambrogio e papa Paolo VI. La Chiesa – ammonisce il cardinale Tettamanzi – sarà capace di annunciare in maniera incisiva il Vangelo solo se tutti i suoi membri sapranno recuperare uno sguardo di fede che superi «la meschinità o la deformità di visioni e interpretazioni prevalentemente umane, se non persino mondane».
Un aspetto importante del magistero di Paolo VI, della sua parola viva e dei suoi gesti concreti, riguarda la famiglia. Molteplici contenuti di questo magistero si possono qualificare come 'profezie". Profezie non semplicemente perché papa Montini, oggi proclamato beato, individua e segnala nel presente storico gli sviluppi futuri delle scelte coniugali e familiari, ma più precisamente perché egli trova la sorgente ispiratrice del suo insegnamento nella voce dello Spirito. È dallo Spirito che Paolo VI trae il coraggio e la serenità per aderire in modo incrollabile alla verità del Vangelo, anche quando è scomoda e controcorrente. Punto centrale e decisivo del suo insegnamento è la spiritualità, ossia la 'vita secondo lo Spirito" tipica di quanti celebrano e vivono il matrimonio 'nel Signore", come grazia ed esigenza del sacramento di Cristo: una spiritualità che ha come soggetto la famiglia cristiana per il bene della Chiesa e della società.
Meditazioni profonde sul Libro dei Salmi, scritte con linguaggio semplice e comprensibile a tutti.
Il volume è un "istant book" uscito in occasione del 29 settembre 2002, giorno in cui il neo arcivescovo ambrosiano Dionigi Tettamanzi ha fatto il proprio ingresso ufficiale nella sua nuova Diocesi. Gli interventi e le omelie hanno tutti un denominare comune, sapientemente racchiuso nel sottotitolo: "insieme come Chiesa viva, gioiosa e missionaria". Un testo imperdibile, nel quale è facile scorgere le linee guida su cui poggerà l'episcopato del Cardinal Tettamanzi a Milano.
L'omelia del Cardinale Tettamanzi durante la celebrazione del sette dicembre, tradizionale "momento forte" del calendario liturgico ambrosiano, nel quale l'Arcivescovo tratta argomenti di particolare attualità o sollecita la riflessione ed il dibattito su questioni aperte.
Il cardinale Dionigi Tettamanzi traccia alcune indicazioni per aiutare la riflessione in un periodo forte come quello dell'Avvento.
Una esortazione che si rivolge in primo luogo ai componenti degli organi di governo ed alla direzione delle imprese, ma che si estende a chiunque operi, a qualunque livello, nel settore finanziario. Parole utili ai credenti, invitati a vivere la propria professione lasciandosi guidare dal messaggio evangelico, ma anche rivolte ai non credenti, che possono trovare utili spunti di riflessione partendo da principi morali che favoriscono una eticità di comportamenti universalmente apprezzabile.
L'omelia del Cardinale Tettamanzi durante la celebrazione del sette dicembre, tradizionale "momento forte" del calendario liturgico ambrosiano, nel quale l'Arcivescovo tratta argomenti di particolare attualità o sollecita la riflessione ed il dibattito su questioni aperte.
Il Cardinal Tettamanzi offre il proprio contributo nella discussione di un tema sempre di strettissima attualità: la questione morale nel contesto del servizio delle istituzioni. Un invito e un impegno a promuovere il rispetto e l'amore per le istituzioni, a servire il bene comune, a non cedere alla tentazione del soggettivismo e ad amministrare la città con verità, giustizia, solidarietà e libertà.