
Un tema centrale della nostra epoca e della psiche umana – la depressione – affrontato in maniera nuova. Grün ne prende in esame gli aspetti spirituali, pur mantenendo sullo sfondo i dati della scienza medica. Una riflessione per infondere speranza ed energia, un aiuto destinato a quanti sperimentano la tristezza dell’anima o vivono a contatto con le persone depresse.
Esiste una scuola dell’arte di vivere? Oggi noi impariamo durante tutto l’arco della vita, impariamo mille cose. Ma impariamo anche le cose vere? Impariamo ciò che è davvero importante? Si può imparare l’arte di vivere, ci si può addestrare? Ancora: come possiamo conciliare le diverse esigenze che ci assalgono nella vita di ogni giorno? In che modo si uniscono i poli che si trovano in noi, come si conciliano i bisogni diversi e contrastanti che abbiamo? Può trovare equilibrio la nostra anima? Si può praticare anche oggi l’antica virtù dell’imperturbabilità che è stata tanto importante per i sapienti maestri dell’arte di vivere?
Questo breve libro sulla “scuola di vita” di Anselm Grün, che è consigliere spirituale di molte persone, ci insegna come fare a proporci delle mete e a organizzare il nostro tempo. Sopportare le tensioni e trovare la pace interiore. Sviluppare buoni rapporti e arrivare tuttavia a noi stessi. Restare aperti. E al tempo stesso dare alla nostra esistenza la leggerezza e la gioia della vita, ogni giorno.
Un piccolo libro sulla grande arte della vita sana e felice.
Coloro che vivono o vogliono vivere in una famiglia necessitano di orientamento e di incoraggiamento: devono aver fiducia che la loro vita insieme è cosa buona e riuscirà. Hanno bisogno di stima reciproca, di una valutazione realistica delle loro forze e delle loro debolezze. Occorre loro inoltre la serenità necessaria per sopportarsi e sostenersi a vicenda, come pure la fiducia che è l'amore di Dio a sostenerli. Con questo libro vogliamo dare orientamento a tutti coloro che vivono in una famiglia o desiderano averne una. Noi autori tratteremo il tema "famiglia" partendo da esperienze di vita diverse: da una parte dall'esperienza di moglie e madre, di figlia e sorella, nonché di responsabile di una grande associazione femminile cattolica; dall'altra dall'esperienza di un monaco di un convento che pure vive in una comunità e che nei numerosi incontri e colloqui spirituali poté essere partecipe degli alti e bassi della vita familiare (ma che conosce la vita quotidiana della famiglia solo dall'esterno). Siamo convinti che proprio l'unione dei nostri punti di vista possa contribuire sia a trattare il tema "famiglia" con l'ampiezza necessaria per la società e per i singoli sia a mostrare vie accessibili per coloro che nella comunione della famiglia si accingono a partire per l'"avventura della vita" - con i suoi pericoli e con i suoi momenti lieti.
Il silenzio è forza, il silenzio è pienezza. È una qualità che ci fa bene. Ma come trovare la strada del silenzio? Il benedettino Anselm Grün ci conduce al silenzio contemplativo: lì potremo ritrovare noi stessi, lì potremo aprirci – nella meditazione – al mistero che sostiene e alimenta la nostra vita profon-da.
Dalla quarta di copertina:
Anselm Grün, che vive della ricca tradizione del silenzio monastico, ci indica come trovare la strada del silenzio: come ritrovare noi stessi e aprirci alle forze portanti della nostra vita. Diversi tipi di contemplazione e meditazione, facili da comprendere, permettono di individuare un percorso personale nel silenzio. E già la lettura ci fa intuire qualcosa di ciò che il silenzio è: forza e pienezza e unione con ogni cosa.
In mezzo allo stress che ci travolge, i rituali conferiscono chiarezza e ordine, profondità e colore alla nostra vita, rendendo anche più profonde le relazioni con gli altri. Grün descrive i rituali più belli che portano alla quiete interiore, al senso più profondo dell’esistenza. Per sapersi fermare e per trovare una nuova voglia di vivere.
Dalla quarta di copertina:
Fermarsi – trovare nuova voglia di vivere
«I rituali non hanno nulla a che fare con le prestazioni. Vogliono esserne proprio il contrario. In mezzo agli impegni della nostra vita, in mezzo alle situazioni di stress, vogliono garantirci uno spazio in cui possiamo tirare il fiato, in cui gioiamo del fatto di avere tempo per noi, un tempo sacro, di cui nessuno può disporre». (Anselm Grün)
L’arte della vita consiste nell’abbandonarsi al processo di trasformazione interiore dell’esistenza. In quest’arte ogni giorno possiamo esercitarci. Sono importanti il corpo e l’anima, i rapporti interpersonali, ma anche le domande sul senso della vita. Lo sguardo alla terza età si limita ad acuire gli interrogativi che, in realtà, valgono per l’intera esistenza.
La vita è adesso. E, in fondo, non viviamo per restare giovani, ma per diventare vecchi.
«Nell’espressione “diventare vecchi” è descritto qualcosa di importante, qualcosa di positivo: l’invecchiare è un movimento. C’è ancora qualcosa in divenire nell’essere umano. C’è qualcosa che cresce. Ogni persona ha bisogno di una sensibilità per ciò che può essere realizzato specificamente nella fase dell’esistenza che sta attraversando» (Anselm Grün).
l pastore e teologo evangelico Jörg Zink e il sacerdote e monaco cattolico Anselm Grün si sono seduti a un tavolo e hanno chiesto l’uno all’altro cosa effettivamente li unisce, quali differenze esistono tra di loro a causa dell’appartenenza a due diverse confessioni e che cosa, forse, potrebbe davvero dividerli. Ne è nato un dialogo vivace tra i due scrittori cristiani più influenti degli ultimi decenni, in Germania e ben oltre i suoi confini. Indica delle prospettive per una convivenza riuscita di tutti i cristiani fra di loro e con gli uomini di buona volontà.
«È scandaloso che, a cinquecento anni dalla Riforma, protestanti e cattolici continuino a vivere in chiese separate. Qui non ci importano le rivendicazioni e le ragioni degli uni o degli altri, ma l’amore per la chiesa una, universale, apostolica, quella chiesa di Cristo che è oltre la chiesa romana e quella luterana o riformata. Nutriamo la speranza che l’unità delle chiese sia possibile già oggi e non soltanto in un lontano futuro» (Anselm Grün).
Trasformare significa far sì che l’autentico si apra una breccia nell’inautentico, la verità nell’apparenza. Ed è Dio a operare questi essenziali mutamenti in noi, a trasformare le nostre piaghe e ferite, le nostre debolezze e conflittualità. In un modo tanto dolce quanto efficace.
«La vita spirituale non è una prestazione che dobbiamo realizzare, bensì un sentiero interiore che vuole trasformarci sempre di più».
Il padre benedettino Anselm Grün incita le sue lettrici e i suoi lettori ad aver fiducia nella trasformazione. Chi accetta quest’invito riconosce che tutto ha un senso e che basta affidarsi a Dio. Egli «vuole sviluppare in me, attraverso molte metamorfosi, la sua vita divina».
In queste brevi pagine l'autore ripenza alla propria vita, come se gli rimanesse un'ultima possibilita di fare e dire qualcosa, di dare e decidere ancora qualcosa.
Pasqua e la festa della gioia. Aiuta la nostra vita quotidiana ad essere piu ricca di luce e di gioia. Eppure siamo piu abituati alla via Crucis che alla via Resurrectionis. Provocazioni e meditazioni su un momento centrale per il cristiano
Meditazione sulle quattordici stazioni che scandiscono il cammino di Gesu verso la Risurrezione.
Un aiuto preziosissimo per accogliere nella quotidianità il mistero della Passione, del dolore che si fa vita nuova, autentica, risorta.
Dalla quarta di copertina:
Quali sono i passi da compiere per vivere la Pasqua, per prepararsi a fare festa nella chiesa con Gesù risorto?
Anselm Grün si fa nostra guida spirituale nel cammino verso la Pasqua: un cammino quaresimale per tornare a legare il nostro cuore a Dio in modo consapevole; per guardare alle nostre ferite e sollevarle a Dio perché divengano benedizione e salvezza; per ritrovare la strada giusta, sulla quale realizzare l'immagine unica che Dio ha preparato per noi...
Un aiuto preziosissimo per accogliere nella quotidianità il mistero della Passione, del dolore che si fa vita nuova, autentica, risorta.