
«Nel Cuore di Gesù è posto davanti a noi il centro del cristianesimo. Questo Cuore invoca il nostro cuore». Ampio respiro teologico e puntuale attenzione pastorale caratterizzano questo testo, pronunciato come conferenza al Congresso sul Cuore di Gesù a Tolosa nel 1981 dall’allora card. Joseph Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI. Una sintesi di rara efficacia e densità.
Udienza Speciale del Santo Padre Benedetto XVI al Rinnovamento nello Spirito Santo nel 40° della nascita in Italia, Piazza S. Pietro 26 maggio 2012, Vigilia della Solennità di Pentecoste.
Care famiglie, la vostra vocazione non è facile da vivere, specialmente oggi, ma quella dell'amore è una realtà meravigliosa, è l'unica forza che può veramente trasformare il cosmo, il mondo.
Benedetto XVI
Gli scritti qui raccolti, apparsi in questa collana nel 1996, discutono questioni decisive non solo per la vita della Chiesa, ma per il destino stesso dell'odierna civiltà , vulnerata nelle sue pretese ideologiche e percorsa da inquietanti pulsioni di morte: sono le questioni della verità e libertà dell'uomo nell'epoca della tecnica, delle insidie alla persona e alla vita nascente, della specificità dell'ethos cristiano nel pluralismo delle culture e dei costumi. Innanzi alla figura del mondo che si va delineando, il sapere teologico è sollecitato alla comprensione dei mutamenti e delle possibilità emergenti, così da esprimere una nuova sintesi di fede e ragione, nella consapevolezza che la Rivelazione ha la capacità di soddisfare in pienezza le esigenze e i bisogni della soggettività umana nel suo cammino storico. La fede possiede infatti un'intrinseca ragionevolezza, perché essa crede che «in principio era il Logos» e che dunque senso e fini della creazione non contraddicono le aspirazioni dell'uomo al bene né gli sono di ostacolo all'espansione della sua libertà . E' l'errore del moderno, il tempo dei dualismi antropologici e delle morali provvisorie, i cui effetti si dispiegano rovinosi fino al presente. Ancorate alla ferma parola della fede, così come essa si dà nella Tradizione vivente della Chiesa, queste riflessioni dell'allora cardinale Ratzinger sono insieme diagnosi e terapia della crisi etica contemporanea e, rilette oggi, assumono il valore profetico di un programma di pontificato (pp. 160).
In questo libro l'Autore, con limpida chiarezza e argomentazioni circostanziate, offre risposte esaurienti a molti dubbisul tema del confronto tra Cristianesimo e le altre religioni. Il pensiero del Card.Ratzinger, ora papa Benedetto XVI, su un tema di attualita per tutti.
In un mondo che si va restringendo sempre di più , la questione dell'incontro tra religioni e culture è diventata un tema urgente, che non preoccupa solo la teologia. Il problema della compatibilità delle culture, della pace tra religioni è arrivato ad essere un tema politico di primaria importanza. Come possono le religioni offrire un contributo alla educazione del genere umano verso la pace? La fede cristiana è particolarmente interessata da questa problematica in quanto rivendica di conoscere e di annunciare l'unico salvatore di tutti gli uomini. Questa pretesa di assolutezza si puo' ancora sostenere oggi? Come si rapporta con la ricerca della pace tra le religioni e le culture? Quando nel 2000 fu pubblicata dalla Congregazione per la dottrina della Fede la dichiarazione Dominus Jesus un grido di indignazione attraversò la società moderna, che giudicò questo documento intollerante e arrogante. Il cristiano cattolico potè solo rispondere: ma se è vero?. Così l'autore mostra che dietro le singole questioni, il vero problema è la questione della Verità. Fede Verità e Tolleranza nasce da queste domande a cui l'autore, con limpida chiarezza e argomentazioni circostanziate offre risposte esaurienti.
Tre interventi del Cardinale Joseph Ratzinger, ora Benedetto XVI, sulla crisi culturale che ha investito l'Europa in questi anni. Spunti di riflessione sul ruolo della religione cristiana nell'etica e nella vita pubblica. Il volume raccoglie tre interventi del Cardinale Joseph Ratzinger. Tutti e tre gli interventi hanno a tema la crisi culturale che ha colpito l'Europa. Il primo intervento e stato pronunciato da J. Ratzinger poco prima della Sua elezione a Sommo Pontefice ed ha a tema la crisi culturale europea. Il secondo intervento, inedito, ha a tema la vita e le ragioni della Sua difesa. Il terzo intervento, anch'esso inedito, ha a tema le ragioni del credere. Il volume e corredato da un'introduzione del Presidente del Senato Marcello Pera.
Il volume raccoglie integralmente i testi dei discorsi, delle omelie, delle preghiere e riflessioni di Benedetto XVI in occasione del suo viaggio in Baviera (9 - 14 settembre 2006).
Un testo che favorisce un confronto sul tema Fede e Ragione tra personaggi di primissimo livello: Benedetto XVI, Andre Glucksmann, Wael Farouq, Sari Nusseibeh, Robert Spaeman, Joseph Weiler.
«Certamente se io dovessi portare la religione in un brindisi dopo un pranzo - cosa che non è molto indicato fare - allora io brinderei per il Papa. Ma prima per la coscienza e poi per il Papa» (Newman)
La questione della coscienza ha assunto un ruolo centrale nel dibattito contemporaneo non soltanto teologico, ma anche laico. Joseph Ratzinger/Benedetto XVI, nel saggio L'elogio della coscienza opera una profonda riflessione sul terreno principe dell'attualità: quello della libertà di coscienza.
Mai quanto oggi si è parlato di una libertà di coscienza rispetto all'autorità, ad esempio quella della Chiesa, che impone determinate decisioni. Proprio in questo contesto L'Autore evidenzia come la libera coscienza interiore non sia per essenza in contraddizione con l'autorità.
Il Papa non ha la funzione di dare ordini e di influenzare le coscienze. Casomai, ha il dovere di richiamare alla coscienza quelle verità che si trovano già sedimentate nella natura del cuore dell'uomo.
Se assumiamo il presupposto che la morale cristiana si riduca ad una serie di norme faticose che aggiogano l'uomo all'aratro di una vita triste, forse è proprio qui che si deve operare un chiarimento. E' sbagliato pensare che la norma si concretizzi in dettami autoritari che operano sull'uomo in modo coercitivo ed estraneo all'interiorità della coscienza. Benedetto XVI cita opportunamente Paolo «Quando dunque i pagani, che non hanno la legge, per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei loro cuori, come risulta dalla testimonianza della loro coscienza...» (2,14s) e cita San Basilio «L'amore di Dio non dipende da una disciplina impostaci dall'esterno, ma è costitutivamente inscritto in noi come capacità e necessità della nostra natura razionale».
Görres mostra che il senso di colpa appartiene all'essenza stessa della struttura psicologica dell'uomo. La colpa è necessaria all'uomo come il dolore fisico, in quanto è l'unico campanello d'allarme che mette in guardia il soggetto dal compiere il male. Senza il senso della Verità delle cose, la coscienza interiore si smarrisce in una soggettività che perde i contatti con la realtà della vita.
La speranza nei cieli non è nemica della fedeltà alla terra, anzi il presupposto di una vita felice sta nel riconoscere l'importanza della ricerca della verità.
Ratzinger spiega il Riconoscere la verità che distingue il male dal bene attraverso il concetto filosofico e platonico di "Anamnesi". La nostra coscienza è un organo che si allena a riconoscere certi valori. In questo senso il conformismo sociale e l'uniformazione culturale, ottunde la capacità della coscienza e la incasella in schemi superficiali.
"L'uomo è ridotto alle sue convinzioni superficiali e, quanto meno sono profonde, tanto meglio è per lui".
"L'identificazione della coscienza con la consapevolezza superficiale, la riduzione dell'uomo alla sua soggettività non libera affatto, ma rende schiavo; essa ci rende totalmente dipendenti dalle opinioni dominanti ed abbassa anche il livello di queste ultime giorno dopo giorno. Chi fa coincidere la coscienza con convinzioni superficiali, la identifica con una sicurezza pseudo-razionale, intessuta di autogiustificazione, conformismo e pigrizia".
Allora se manca la capacità di riconoscere il nesso che esiste tra Verità, Coscienza e Dignità umana, l'uomo si distrugge da solo.
In quest'illusione di libertà effimera l'uomo si consegna alla dittatura del relativismo e del Totalitarismo conformistico. In base a questi dettami non serve approfondire, non serve comprendere le ragioni, ma è sufficiente seguire la moda e l'opinione comune, il cui regista è il dio progresso. Sull'altare del progresso e della tecnica si sacrifica senza battere ciglio la vita del più debole, perchè la verità non è più oggettiva, ma è "pragmatica", adattabile alle esigenze del momento e anzi, non più degna di essere neppur considerata.
Così uno Stato tiranno e totalitario decide della vita dei più indifesi.
Joseph Ratzinger/Benedetto XVI mostra che oggi come non mai è a rischio la democrazia, in un mondo che sta cancellando quella coscienza interiore profonda che sia in grado di compiere "anamnesi", riconoscimento di ciò che è bene distinto da ciò che è male.
Il crollo del sistema marxista nell'Europa orientale ha evidenziato un danno ancora più grave rispetto a quello economico: l'ottundimento spirituale di uomini che avevano vissuto in un sistema di menzogna: "La società aveva perso la capacità di misericordia e i sentimenti umani erano andati perduti".
Dice L'Autore: "se non si reagisce, l'ammutolirsi della coscienza porta alla disumanizzazione del mondo e ad un pericolo mortale".
La coscienza non può essere ridotta ad abitudine soggettiva. Essere assolutamente convinto delle proprie opinioni o adattarsi alla corrente, può far correre il rischio di prendere abbagli clamorosi. Se tutto ciò che si fa in coscienza fosse per questo corretto, allora "persino i membri delle SS naziste sarebbero giustificati e dovremmo cercarli in paradiso. Essi infatti portarono a compimento le loro atrocità con fanatica convinzione ed anche con un'assoluta certezza di coscienza" Essi "erano profondamente convinti della loro causa".
Chi è allora un uomo di coscienza secondo Benedetto XVI ?: "Un uomo di coscienza è uno che non compra mai, a prezzo della rinuncia alla verità, l'andar d'accordo, il benessere, il successo, la considerazione sociale e l'approvazione da parte dell'opinione dominante".
La Chiesa non può diventare Stato, ma ha il dovere di costituire una barriera di fronte all'onnipotenza dello Stato. Pilato infatti nel condannare Gesù ha agito secondo uno spirito democratico che distrugge la democrazia medesima: ovvero quando essa non si fonda sul senso della verità come di ciò che emerge come una luce nel profondo della coscienza umana.
Il testo contiene la riflessione di Joseph Ratzinger, Benedetto XVI, sulle radici della liturgia. Con due importanti saggi inediti.
La Summa teologica di Joseph Ratzinger/Benedetto XVI sul potere, la politica, la legge. Un libro in cui è raccolto il pensiero di Benedetto XVI su tutto ciò che ha a che fare con la gestione della cosa pubblica, la legislazione ispirata ai principi fondanti la dignità umana, l'amministrazione e il bene comune, la società orientata ai principi di solidarietà e sussidiarietà, la democrazia, l'ordine internazionale, la buona politica, l'etica della politica, i diritti umani, la responsabilità del legislatore, i principi che devono ispirare i cattolici impegnati in politica.

