
In questo suo nuovo libro Anselm Grün tratta diffusamente della solitudine e del silenzio che la accompagna. Riuscire positivamente a stare da soli è quasi un'arte. Presuppone saper concedere a se stessi pause di quiete nel ritmo incalzante della vita, staccarsi da tutto per fare del bene tanto al corpo quanto all'anima, trovare il proprio baricentro interiore, liberarsi dalle aspettative altrui e dalle coercizioni esteriori, sentire il legame interiore tra la conoscenza di sé e la relazione con Dio.
"Ogni giorno la vita ci pone nuovi interrogativi, senza che siamo noi a cercarli. E ogni giorno ci si presenta la sfida di trovare una risposta di volta in volta diversa e del tutto nostra, personale. Le mie risposte non vogliono essere intense come ricette universali per la soluzione di un problema, bensì come invito a osservare la propria situazione con occhi diversi, scoprendo il senso dell'esperienza che viviamo." (Anselm Grün)
La bellezza non la si può "fabbricare": non possiamo comprarla né sforzarci di ottenerla. Possiamo solo riceverla, accoglierla come dono: la incontriamo, se apriamo gli occhi, nella natura, nell'arte e nella musica, nelle altre persone, e persino in noi stessi. È la chiave per una vita piena. Il bello dona gioia e momenti di felicità dove meno ce l'aspettiamo. Ci spalanca le porte e ci introduce in un luogo in cui il nostro cuore può sentirsi a casa. Perché, come diceva Dostoevskij, "la bellezza salverà il mondo".
Quando muore una persona cara, occorre dirle addio. Il lutto è innanzitutto il dolore per l’addio: è un addio che fa male.
Allo stesso tempo, però, il lutto non ruota soltanto intorno al dolore del distacco, ma anche intorno ad argomenti importanti legati al rapporto con il defunto. Il lutto è amore che continua, al di là della morte.
Infine, la morte di una persona cui ero legato scuote le fondamenta dell’intera mia esistenza di uomo o di donna. Il lutto riguarda perciò anche la questione della mia identità e del senso della mia vita.
«In queste pagine desidero, per prima cosa, esaminare brevemente la natura del lutto e le sue diverse fasi. Parlerò poi della consolazione e dell’accompagnamento delle persone in lutto. Mi chiederò infine come possiamo dare al lutto una patria nel nostro cuore e nella nostra vita» (Anselm Grün).
Esperto in accompagnamento spirituale di persone in lutto, Anselm Grün indica in questo libro come parlare della consolazione alle persone in lutto e come accompagnarle alla ricerca di un loro percorso interiore di rinascita..
Debitamente accompagnati, quanti vivono il lutto potranno attraversare le varie fasi della ribellione, della disperazione e della solitudine e trovare infine dei percorsi spirituali per reagire alla perdita della persona cara. Scopriranno in sé nuove potenzialità, che fino a quel momento non avevano affatto percepito. Potranno instaurare una nuova relazione con il defunto, così che egli divenga un compagno di strada interiore, da integrare nella loro esistenza. Si apriranno così alla consolazione che proviene dal mistero stesso della risurrezione di Gesù. Perché l’amore non viene distrutto dalla morte, resiste oltre la morte. Comprendere il messaggio del defunto, essergli vicino in ciò che contava per lui può essere una via verso la vita e verso una nuova intimità, per costruire una relazione profonda.
Papa Francesco ha scelto la misericordia come cifra del suo pontificato. Nella misericordia egli vede l'atteggiamento fondamentale di Gesù, soprattutto nei confronti dei poveri. Nella tradizione cristiana si sono andate sviluppando sette opere di misericordia corporale e sette di misericordia spirituale. Anselm Grun cerca di darne una versione aggiornata. Prefazione dell'autore all'edizione italiana.
"La Quaresima rappresenta un programma alternativo rispetto a quello che la società opulenta oggi ci propone. Anziché assecondare l'impulso frenetico a consumare sempre di più, ci fa riscoprire una vita semplice, ci propone di saper rinunciare a qualcosa pur di trovare il gusto della libertà interiore. In questo libro vorrei fornire alcuni suggerimenti su come organizzare e gestire in maniera più consapevole questi quaranta giorni che precedono la Pasqua, affinché diventino effettivamente per noi un tempo benefico, un periodo di allenamento alla libertà interiore, di purificazione e di rinnovamento della nostra spiritualità." (Anselm Grün)
Molti oggi incontrano delle difficoltà con le parole del Credo, della professione di fede cristiana. Da un lato, non riescono a comprendere che cosa vogliano dire in sé e per sé; dall'altro, hanno l'impressione che ciò che sta dietro quelle parole abbia poco a che fare con la loro quotidianità. Anselm Grün ci invita qui a guardare il Credo in modo ancora una volta completamente nuovo. Nella interpretazione che ne dà, quelle affermazioni risultano avere un effetto salutare anche per noi oggi: ci riguardano da vicino e ci indicano le vie da percorrere per realizzare la nostra vita. Sono pilastri della nostra fede. Per rendersene conto, basta soltanto scoprire le immagini che stanno dietro quelle parole antiche e che, dischiudendoci un altro mondo, hanno tutt'ora la forza di diventare benefiche per noi.
La Bibbia, base essenziale del cristianesimo, a volte non è per niente facile da capire. Nell'Antico Testamento, specialmente, vi sono dei passi oscuri e difficili che incutono paura, che rappresentano per noi una provocazione, che ci urtano, ci scandalizzano. Anche nel Nuovo Testamento, però, ci sono pagine che contraddicono quello che noi riteniamo l'essenziale. Si pensi, per esempio, alla costruzione della torre di Babele, o al sacrificio di Isacco, o ai salmi che reclamano vendetta, oppure anche a certi discorsi minacciosi di Gesù o al detto sul peccato contro lo Spirito Santo o all'atteggiamento di Paolo verso le donne. Questi passi alcuni cristiani li saltano a pie' pari, altri li "addomesticano" smussandone gli angoli ed edulcorandone il retrogusto amaro, di altri ancora piegano l'interpretazione in modo da adattarla alla propria visione delle cose. Eppure, proprio sotto un guscio duro è possibile che si celi un frutto delizioso. Anselm Grün interpreta quei passi con un approccio personalissimo. Fa suo il motto di sant'Agostino: «Finché sei nemico di te stesso, anche la parola di Dio è tua nemica. Sii amico di te stesso, e allora la parola di Dio sarà in armonia con te». Il benedettino tedesco, autore di autentici best-seller, ingaggia una lotta con i passi "difficili", li esamina da diversi lati e fa vedere una cosa importante: lo scopo della Bibbia è sempre quello di aprirci gli occhi e di farci guardare la nostra vita come essa è intesa da Dio.
Ai nostri giorni, in cui così tanti stimoli si riversano su di noi e siamo martellati da più parti su come dovremmo vivere, sentiamo spesso bisogno di trovare un appiglio nell'incertezza, nella confusione. Gli atteggiamenti descritti in questo libro intendono proprio fungere da appiglio per la nostra vita: meglio, per trasformare la nostra vita, per farci vivere bene. Certo, non possiamo sempre scegliere le circostanze esterne della nostra vita, ma dipende da noi quali traguardi ci prefiggiamo e quale direzione prendiamo. Gli atteggiamenti esistenziali qui esemplificati da Anselm Grün ci aiutano a seguire la nostra strada, quella che conduce alla nostra intima essenza. Perché in noi ci sono più potenzialità di quanto non pensiamo! «Con questo libro vorrei invitarvi a scoprire in voi stessi nuovi modi possibili di vivere che conducono a maggior vitalità, libertà, pace e amore. Ritenevi capaci di realizzare qualcosa! Abbiate fiducia nella vita che è in voi! Siete molto più capaci di quanto pensiate. E il vostro modo di vivere trasformerà non soltanto voi stessi, ma anche il mondo tutt'intorno a voi» (A. Grün).
Molti oggi desiderano vivere con maggiore consapevolezza l'anno liturgico. Il suo ritmo è sentito come qualcosa di benefico: controbilancia la frenesia del lavoro che, in contrasto con il nostro "orologio interiore", ci impone di essere costantemente efficienti e disponibili, e ci mette sotto pressione. Ebbene, in questo libro Anselm Grün reinterpreta in una chiave totalmente nuova le feste dell'anno: dapprima ne spiega il retroterra storico e tradizionale, poi apre prospettive su come esse possano riacquistare un significato più profondo per l'oggi. E lo fa ricorrendo a delle immagini. L'anima ha bisogno di immagini. Ci sono certe immagini - quelle che lo psicologo Carl Jung chiamava "archetipiche" - che hanno una forza sanante: fanno bene all'anima, guariscono, accompagnano nel cammino di umanizzazione. Spiega Grün: immagini bene che del genere ci sono presentate - come un sistema terapeutico - dall'anno liturgico cristiano, nelle diverse solennità e nei diversi tempi. Non sono un insegnamento autoritario, ma una scuola di vita che chiede di imprimere in noi i suoi valori, affinché noi, tramite le immagini interiori, entriamo sempre più in contatto con l'immagine unica, genuina, originaria che Dio si è fatto di ciascuno di noi.
«Più invecchio, più vedo nel camminare l'immagine del mio percorso di uomo. In questo libro vorrei meditare sulle escursioni in montagna come immagine del nostro itinerario di vita. Per me il camminare è diventato una parabola, la metafora della vita. Sia nel camminare, sia nella vita, ciò che conta, a più riprese, è mettere alla prova se stessi e le proprie forze, è crescere superando i compiti che ci si presentano davanti» (Anselm Grün). Nelle escursioni in montagna, così come nel percorso della vita, ci si ritrova regolarmente ad affrontare sfide nuove. Quando ci si prefigge una meta, ci si deve attrezzare e preparare; si devono superare delle salite, arrampicandosi; una volta raggiunta la vetta, si può godere di grandiosi panorami; e alla fine occorre anche scendere a valle, ritornare a casa. In tutto ciò possiamo provare un senso di comunità camminando con gli altri oppure, all'opposto, possiamo assaporare la solitudine e confrontarci con noi stessi... In questo libro del tutto personale, Anselm Grün incoraggia a rimettersi in marcia e a prendere commiato da ciò che abbiamo vissuto fino a questo momento, per avvicinarci alla meta del nostro anelito più profondo. «La vita la attraversiamo a piedi: non ci muoviamo in macchina o in bicicletta. Perciò occorre vagliare attentamente quello che mettiamo nello zaino. Non possiamo portarci dietro tutto, ma solo ciò di cui avremo davvero bisogno per fare strada. Quali provviste ci servono assolutamente? E a che cosa possiamo rinunciare?» (Anselm Grün)
Il rapporto con la malattia – che sia la propria o quella di una persona vicina – rappresenta sempre una grande sfida, soprattutto quando si ha a che fare con infermità croniche o con patologie di cui non si intravede ad oggi una cura. In questo libro Anselm Grün – guardando all’esempio di Gesù, che si è rivolto ai malati in maniera particolare, spesso guarendoli, perché ciò fosse segno della vicinanza del regno dei cieli – fornisce le opportune in- dicazioni per comprendere il senso della malattia e affrontarla sul piano spirituale. L’autore scrive in maniera assai concreta, suggerendo anche preghiere e rituali da svolgere, oppure offrendo meditazioni e parole di benedizione, così che si riesca ad accettare se stessi e a convivere con la condizione di malattia. Queste pagine possono risultare d’aiuto anche ai familiari o al personale paramedico, per instaurare un buon rapporto con i pazienti, senza né opprimerli con istruzioni saccenti né consolarli con promesse illusorie.
ANSELM GRÜN, 1945, monaco benedettino dell’abbazia di Münster- schwarzach (Germania), ha compiuto studi di filosofia, teologia e psico- logia, oltre che di economia. È attualmente il più noto autore cristiano di testi spirituali al mondo: i suoi libri sulla spiritualità e l’arte di vivere sono tradotti in svariate lingue e venduti in milioni di copie. Tra le sue opere principali presso Queriniana: – Come essere in armonia con se stessi (11a edizione); – Non farti del male (10a edizione); – Terapia dei pensieri (8a edizione); – Arrivederci in cielo (14a edizione).

