
Che cosa ci attende dopo la morte? E, prima ancora, ha un senso farsi questa domanda e supporre che dopo la morte per noi ci sia ancora qualcosa? Il libro affronta questi interrogativi, sui quali grava un silenzio incosciente e spaventato. Di fronte alla cultura moderna, che rifiuta il mistero e interpreta la realtà come frutto del caso, assegnandole per traguardo il nulla, il discorso dell’autore innanzitutto delinea la natura dell’uomo come creatura voluta da Dio per un progetto misterioso che lo trascende e lo salva; e coglie nell’aspirazione all’infinito che segna la sua limitata esperienza terrena il nodo inscindibile fra il suo essere e il suo destino. Poi, sulla scorta della Sacra Scrittura e dell’insegnamento costante della Chiesa, presenta i contenuti precisi delle certezze di fede che illuminano, al di là del tempo, la sorte definitiva dell’uomo e della storia. Così, già ora possiamo contemplare “come in uno specchio” e anticipare in una trepidazione piena di amore ciò che contempleremo “faccia a faccia” dopo aver varcato i confini del tempo.
Sono forse giunti i tempi della fine? Sulla scorta dei testi biblici e dell'insegnamento della Chiesa, padre Livio rilegge il profetico ammonimento di due autori, Soloviev e Benson, che, circa cent'anni fa, vedevano ormai prossima la venuta dell'Anticristo; e rintraccia nell’esasperato soggettivismo dei nostri giorni, nel mito dell’onnipotenza della scienza, nella diffusione di una religiosità di tipo panteista, nel tentativo di omologare il cristianesimo a pura filantropia, i tratti di un’umanità che, sul piano dei valori in gioco, sta forse vivendo – come dice il Catechismo della Chiesa cattolica – “la massima impostura religiosa, (…) quella dell’Anticristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne”. Per il cristiano è tempo di vigilanza, ma non di paura nel futuro: la storia degli uomini, nonostante tutte le apparenze contrarie, è saldamente nelle mani di Dio.
Chi era Bernadette Soubirous, la fanciulla che, nel 1858, ebbe il privilegio di diciotto apparizioni durante le quali la Madonna, definendosi l’Immacolata Concezione, rivelò il suo essere più profondo? Dopo quei fatti, Lourdes, in un crescendo di devozione, è diventata la meta di un incessante pellegrinaggio in cui preghiera e opere di misericordia si intrecciano in modo essenziale. Ma della piccola veggente quasi si perdono le tracce, e la sua breve vita, non appena concluso il compito di comunicare l'evento straordinario di cui ella era stata testimone, appare segnata dal desiderio di scomparire agli occhi del mondo. Ha così inizio un cammino di santità vissuto come impegno a corrispondere al dono straordinario di Dio con il dono totale di sé. Come non riconoscere l’impronta della santità stessa di Maria in questa santità che – senza miracoli e senza carismi particolari – resta quasi un segreto tra l’anima e Dio? Come non vedervi un forte richiamo a corrispondere alla grazia di cui la nostra esistenza sovrabbonda, con una generosità e un abbbandono che soli ci colmano di pace?
Scelta di 34 omelie domenicali. Trattano un tema, quello della conversione (dalla presa di coscienza del peccato alla decisione di cambiare vita), cui l'autore ha dedicato e dedica molto spazio nella sua predicazione a Radio Maria.
Brevità, precarietà, oscurità, dolore, morte: questa è la condizione dell'uomo. C'è una risposta al suo grido d'angoscia? Le omelie qui raccolte ci presentano Gesù che si china sul dolore degli infermi, sulla disperazione degli emarginati, sullo strazio della morte.
"I dieci comandamenti schiudono davanti a noi l’unico futuro autenticamente umano e questo perché non sono l’arbitraria imposizione di un Dio tirannico. Jahvé li ha scritti nella pietra, ma li ha incisi soprattutto in ogni cuore umano quale universale legge morale valida e attuale in ogni luogo e in ogni tempo.
“Questa legge impedisce che l’egoismo e l’odio e la menzogna e il disprezzo distruggano la persona umana. I dieci comandamenti, con il loro costante richiamo alla divina alleanza, pongono in luce che il Signore è l’unico nostro Dio e che ogni altra divinità è falsa e finisce per ridurre in schiavitù l’essere umano, portandolo a degradare la propria umana dignità” (Giovanni Paolo II).
Sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timore di Dio: i sette doni dello Spirito Santo. In questo volume padre Livio mette in luce non solo l'influsso dello Spirito nell'opera di santificazione, ma anche, e in modo dettagliato, il carattere specifico di ognuno dei suoi sette doni, che costituiscono il coronamento della vita divina nelle anime. Un capitolo particolare è dedicato all’intimo rapporto fra lo Spirito Santo e la Vergine Maria. Colei che per opera dello Spirito Santo ha generato il Capo, è chiamata allo stesso modo a generare anche le membra di tutto il Corpo mistico.
In appendice Dominum et vivificantem, lettera enciclica di Giovanni Paolo II sullo Spirito Santo e la vita della Chiesa e del mondo.
Grazie alla spinta ottimistica del Giubileo l’umanità ha preso il largo del terzo millennio sulle ali della speranza. In realtà si sta rendendo conto di essere entrata nella fase più difficile e decisiva della sua storia, che potrebbe comprometterne la sopravvivenza. Nel mondo monta irrefrenabile la marea dell’odio mentre soffiano venti di guerre nuove e dalle imprevedibili conseguenze. Nel medesimo tempo la nostra generazione è testimone di una presenza di Maria come mai era avvenuto prima nella storia. Da Fatima a Medjugorje si sta delineando un piano mirabile di misericordia e di salvezza. I tempi nei quali stiamo entrando sono quelli della lotta apocalittica fra la Donna vestita di sole e il drago dell'incredulità, dell'odio e della guerra. La Madonna lo vincerà e porterà la Chiesa e l'umanità verso un tempo di primavera, quando gli uomini vivranno finalmente in pace con Dio e fra loro.
La tematica riguardante i vizi capitali ha conservato un immutato interesse lungo il corso dei secoli. Si tratta infatti di conoscere noi stessi, in quelle profondità che ci sfuggono e che nel medesimo tempo ci condizionano. Nell’uomo ci sono tendenze e aspirazioni al bene, anche se arduo e spesso irraggiungibile. Nessuno di noi potrebbe vivere senza un ideale nobile al quale dedicarsi. Ma nel medesimo tempo ognuno sperimenta dentro di sé una potenza di tenebra che lo inclina al male e che lo fa gemere sotto la schiavitù degli istinti e delle passioni. L'obiettivo di queste riflessioni, che affondano le radici nella tradizione biblica e filosofica, è quello di aiutare ad identificare le ferite e le debolezze della nostra natura, per poterle guarire con l’unica medicina possibile, che è la buona volontà protesa nella pratica della virtù.
C?è una ricchezza che è alla portata di tutti: è la sapienza. Si tratta di un bene che non si corrompe e che i ladri non possono rubare. Chi possiede la sapienza ha trovato la perla preziosa della vita. Per ottenerla basta aprire il cuore alla luce che viene dall?alto.
La figura di Gesù Cristo è centrale nel cristianesimo. Anzi, possiamo dire che la fede cristiana si fonda sulla sua persona prima ancora che sulla sua dottrina. Un cristiano è tale solo se crede che Gesù è il Figlio eterno del Padre che si è fatto uomo. Non basta certo credere nell’esistenza di Dio perché uno possa sentirsi cristiano. Eppure molti non sembrano esserne consapevoli e non comprendono che è proprio il mistero di Cristo la ragione della radicale diversità del cristianesimo rispetto alle altre esperienze religiose.
La persona di Gesù Cristo emana un fascino misterioso. Il Figlio di Dio, nella sua umanità, realizza ciò che di più grande e di più nobile vi è nelle aspettative del cuore dell'uomo. Egli è la luce e il senso di ogni umana esistenza. Incontrarlo nella fede e nell'intimità della preghiera e sperimentarne la dolce amicizia è quanto di più grande possa accadere nel pellegrinaggio della vita.
Il tema della verginità sembra non essere di attualità, ma l’attrazione e il fascino che ha esercitato su una schiera innumerevole di persone, specialmente di giovani, lungo il corso della storia cristiana, conservano tutto il loro valore anche oggi.
La bellezza e la grandezza dell’ideale di verginità traggono origine dalla stessa persona di Gesù Cristo e di sua madre, la Vergine Maria. In essi la verginità cristiana risplende in tutto il suo fulgore e la sua ricchezza di significato. È proposta di una vita feconda e traboccante di amore, interamente dedita al servizio di Dio e del prossimo.
Vi è una verginità che riguarda non solo i consacrati, ma tutta la Chiesa e ognuno dei suoi membri. È la verginità dell’anima, rivestita della veste nuziale della grazia santificante. È la verginità della fede, conservata pura e integra nelle tenebre e negli errori del mondo. Sia pure in situazioni diverse tutti i cristiani sono chiamati a riflettere nella propria vita lo splendore di questo carisma e a darne una testimonianza convincente davanti al mondo.