
Tra le visioni raccolte nei quaderni della grande mistica Maria Valtorta si trova anche la profezia sulla fine del mondo, che coincide con la crisi spirituale della Chiesa e fornisce spunti di riflessioni sui tempi presenti e quello che stiamo vivendo. Questo libro conduce un'analisi escatologica dei testi valtortiani alla luce della scienza, del Magistero, dell'esegesi biblica e dei messaggi di Fatima. L'autore ci conduce quindi attraverso le varie tappe che ci avvicinano al compimento dell'Apocalisse: la venuta dell'Anticristo, l'era di pace che seguirà la sua caduta e la contemporanea apostasia globale, la persecuzione satanica, la seconda venuta di Cristo, la resurrezione dei morti e il giudizio finale.
Questo libro a più voci ripercorre alcune stagioni e alcuni tratti della vita di Carlo Carretto: il suo ruolo nell'Azione Cattolica, la sua visione politica, la sua scelta per il deserto del Sahara, sulle orme di Charles de Foucauld, il suo arrivo a Spello e la nascita della fraternità umbra dei Piccoli Fratelli del Vangelo. Attraverso saggi storici e testimonianze personali, è qui ricostruito l'itinerario umano e spirituale di un uomo che visse intensamente la sua fede e diede vita a un'esperienza originale nella Chiesa del Novecento. A oltre vent'anni dalla morte di Carlo Carretto tornare a narrare qualcosa della sua storia è anche un modo per riflettere sull'attualità del suo pensiero, nella vita della Chiesa, nella spiritualità, nel dialogo interreligioso. Testi di Marco Impagliazzo, Francesco Miano, Arturo Paoli, Leonello Radi, Brunetto Salvarani, Gian Carlo Sibilia, Paolo Trionfini, Alex Zanotelli, Giancarlo Zizola. VALERIO DE CESARIS è ricercatore di Storia contemporanea all'Università per Stranieri di Perugia. Si occupa in particolare dei fenomeni religiosi del Novecento, della storia della Chiesa in Italia e dei rapporti tra cattolici ed ebrei.
Il volume, tradotto dal francese, riprende due grandi testi di papa Paolo VI per commentarli, contestualizzarli e ridonare loro vita alla luce delle parole e degli atti di papa Francesco. L’opera e la riflessione di papa Francesco sono piene di riferimento a Paolo VI, come se quel papa del Concilio Vaticano II fosse per lui un maestro intellettuale e spirituale. Le riflessioni contenute mostrano come egli abbia attinto dai due grandi testi qui riproposti Ecclesiam suam ed Evangelii nuntiandi.
Poeta, friulano e viaggiatore, frate e ribelle, saggio letterato e fanciullo sognatore, celebrità scomoda e schiva, uomo che ha conosciuto la povertà e poteva sfidare i ricchi a testa alta. David Maria Turoldo ha attraversato il suo tempo tracciando un solco profondo e lasciando dietro di sé una forte eredità, è stato nel vero senso del termine, un'icona. In questa graphic novel, la narrazione si alterna al tratto grafico illustrando una vita non sempre facile da raccontare: l'intensità dell'uomo, le sue ambizioni, le relazioni e le inevitabili contraddizioni.
Questo testo nasce dalla gratitudine per il dono del magistero pontificio e dal desiderio di condividere una feconda esperienza spirituale vissuta dalla nostra comunità ecclesiale di Roma. Sin dalla prima pagina dell'esortazione apostolica Gaudete et exsultate, il nostro vescovo mette in chiaro che non si tratta di "un trattato sulla santità, con tante definizioni e distinzioni che potrebbero arricchire questo importante tema", ma che il suo "umile obiettivo è far risuonare ancora una volta la chiamata alla santità, cercando di incarnarla nel contesto attuale, con i suoi rischi, le sue sfide e le sue opportunità" (adulte et esultate, 2).
Partendo dalla semplice bellezza e dalla profondità esperenziale delle meditazioni offerte dal Santo Padre, abbiamo voluto dedicare un itinerario di catechesi interrogandoci sulla nostra chiamata alla santità oggi, visto che "il Signore ha scelto ciascuno di noi per essere santi e immacolati di fronte a Lui nella carità" (Ef 1,4) (Gaudete et exsultate,2).
Durante l'anno pastorale 2018-2019, ci siamo riuniti una volta al mese nella nostra cattedrale di San Giovanni in Laterano, ai piedi della cattedra di Pietro, per riflettere e pregare partendo dall'ascolto di alcuni brani del magistero del nostro vescovo, tratti dalla Gaudete et esultate e dal racconto della testimonianza di alcuni santi che hanno saputo rispondere alla loro chiamata alla santità.
Il termine reciprocità ricorre spesso nei pronunciamenti magisteriali di Francesco, o nei suoi scritti di vario genere. E numerosi sono anche i sinonimi, le perifrasi e le metafore che ne enfatizzano le diverse semantiche. L'insistenza della terminologia che esprime e declina la reciprocità nell'insegnamento del pontefice, produce una serie di conseguenze teologiche, dando adito al ripensamento - in prospettiva sistematica, ma anche pastorale e spirituale - di alcuni temi importanti, come l'ontologia agapico-trinitaria, la fraternità ecclesiale, l'amore coniugale e la vita familiare, il dialogo interreligioso ed ecumenico, nonché una visione cristiana del mondo ricompresa nei termini di quella che papa Bergoglio chiama «ecologia integrale». La lezione sulla reciprocità, in questo articolato orizzonte, può far maturare l'attitudine pro-esistenziale - che dev'essere sostenuta anche da una lucida consapevolezza teologica - a portarsi dentro l'altro e a portarsi l'altro dentro.
All'inizio degli anni Cinquanta, don Luigi Giussani, un giovane prete della diocesi di Milano con la passione per l'educazione, è turbato dalla constatazione che la stragrande maggioranza dei giovani da lui conosciuti mostra una grande ignoranza del cristianesimo o vive la propria fede senza impegno. Decide così di abbandonare una promettente carriera come professore di teologia e inizia a insegnare religione in un liceo statale di Milano, il Berchet. Dopo poco tempo, riesce a raccogliere attorno a sé diverse centinaia di ragazzi e ragazze, che daranno vita a una nuova esperienza ecclesiale, conosciuta a partire dagli anni Settanta come Comunione e Liberazione, un movimento che conta oggi migliaia di aderenti in tutto il mondo. Fernando de Haro ricrea la vita del carismatico prete ambrosiano in una biografia che combina la ricerca giornalistica con le tecniche della fiction, ricostruendo con fedeltà e vivacità di scrittura situazioni, luoghi, incontri di una vicenda umana e spirituale straordinaria.
Pioniere del pensiero cristiano postmoderno, Teilhard de Chardin consacrò la sua vita a definire il posto dell'uomo nell'universo. Cinquant'anni sono trascorsi da quando scrisse la sua teoria sull'evoluzione dell'umanità, un'umanità che vedeva in cammino verso Cristo, l'Omega planetario. Spirito e Materia venerati in una sintesi cosmica il cui fulcro è la realizzazione della persona. Edith de la Héronnière ci introduce a questa mistica della traversata che Teilhard sperimentò per primo da avventuriero dello spirito.
Nell'Eucaristia Francesco vide la sintesi di tutta l'umanita di Gesu: queste pagine sono un invito a rivestirci degli occhi spirituali di Francesco per vedere, credere e contemplare Gesu.
A metà degli anni Cinquanta l'autore, esonerato dall'insegnamento, ebbe l'occasione per un lungo confronto con la tradizione cristiana nella gioia dell'incontro con la tradizione viva che, sgorgata dal Vangelo, prosegue senza interruzione nella vita della Chiesa. Interpretando e spiegando con rigore scientifico e entusiasmo, de Lubac ha compiuto un itinerario che i più recenti progressi filologici e storici non hanno annullato. Il testo presentato è il primo volume della sezione quinta "Scrittura ed Eucarestia", ovvero il 17° volume dell'Opera Omnia.
A metà degli anni Cinquanta l'autore, esonerato dall'insegnamento, ebbe l'occasione per un lungo confronto con la tradizione cristiana nella gioia dell'incontro con la tradizione viva che, sgorgata dal Vangelo, prosegue senza interruzione nella vita della Chiesa. Interpretando e spiegando con rigore scientifico e entusiasmo, de Lubac ha compiuto un itinerario che i più recenti progressi filologici e storici non hanno annullato. Il testo presentato è il secondo volume della sezione quinta "Scrittura ed Eucarestia", ovvero il 18° volume dell'Opera Omnia.

