
Ci sono modi diversi per raccontare le storie di vita di persone che sentiamo... Ecco forse basta scrivere solo "sentiamo" per avvertire tutto intero il movimento che alcuni destano con forza dentro di noi. La loro storia si può raccontare e scrivere mettendoli al centro di un canovaccio oppure si può raccontare di quello che accade alle vite degli altri grazie alla vita di quello solo. Oltretutto è questo: una biografia delle vite che hanno in modi diversi incrociato la vita di don Tonino Bello. Perché, come scrive Michele Santeramo, "ci sono vite che cambiano le vite".
Con la sua dottrina e la sua grande umanità, Papa Francesco ci guida, in un dialogo con Fabio Marchese Ragona, oltre la pandemia, oltre le tenebre che ci hanno avvolto come una tempesta inaspettata e furiosa, per ritrovare la quiete dopo il buio della malattia. Dove trovare adesso la forza e la fiducia per ripartire? A quali valori far fede? Se da una crisi si esce trasformati, bisogna impegnarsi perché sia in positivo, nella versione migliore possibile di noi stessi, riseminando nel nostro cuore i grandi valori, quelli di sempre ma espressi in termini di oggi. La sfida consiste nell'avvicinarsi, alle persone, ai problemi, alle situazioni, e scacciare la "cultura dell'indifferenza" che non porta altro che distruzione. Pensare al noi e mettere da parte l'io, prendendo ad esempio, sul modello del Papa, la decisione etica di vaccinarsi, per proteggere la nostra vita e quella degli altri, perché "nessuno si salva da solo". Nella seconda parte, David Sassoli, Filippo Grandi, Giuseppe Tornatore, Edith Bruck, Andrea Riccardi e Noa (Achinoam Nini) contribuiscono a portare avanti il discorso sul nostro domani in un dialogo ideale con il Papa, voluto e stimolato da Francesco stesso nei recenti, difficili mesi.
Di fronte alle nuove sfide che il contesto contemporaneo rivolge alle famiglie, la Chiesa deve modificare alcune disposizioni disciplinari? La diffusione delle convivenze prematrimoniali e la presenza nelle comunità cristiane di coppie divorziate e risposate sono motivi sufficienti e non più derogabili per modificare la dottrina sul matrimonio? In altri termini, le situazioni familiari vanno assunte così come si presentano oppure la Chiesa deve preoccuparsi di ribadire con maggiore chiarezza il proprio orientamento? Le catechesi di papa Francesco sulla famiglia offrono un contributo significativo a questo dibattito poiché l'approccio del pontefice non è la proposta di un modello di famiglia ideale, ma la presa in carico delle situazioni familiari reali, in modo da fare emergere che lo specifico familiare non consiste nell'impegno ecclesiale o nella trasmissione della fede ma nella cura delle relazioni. In questo modo il papa affronta e supera la contrapposizione tra dottrina e pastorale offrendo una nuova articolazione tra insegnamento della Chiesa e mondo contemporaneo.
Il presente volumetto raccoglie l'intervento tenuto dal Cardinale Tettamanzi nel corso degli incontri con gli amministratori locali. Il tema trattato è quello della legalità, della correttezza del ben operare e dell'onestà.
In questo libro si parla di un abbraccio: quello che Papa Francesco, Omar Abboud e Abraham Skorka si sono scambiati davanti al Muro del Pianto di Gerusalemme durante il primo viaggio del Pontefice in Terra Santa. Un gesto spontaneo e genuino compiuto da amici che da sempre condividono un dialogo fecondo pur professando fedi differenti, testimoniando una modalità unica di vivere l'esperienza religiosa. Antonio Spadaro indaga le ragioni profonde che hanno ispirato il viaggio di Bergoglio e, attraverso lo sguardo inedito di un ebreo e un musulmano che il Papa ha voluto vicini, ripercorre i gesti e le parole di quei giorni, segnati in Medio Oriente da tensioni crescenti: la visita al Santo Sepolcro, alla Moschea della Cupola e alla Grotta della Natività, l'incontro con i bambini dei campi profughi palestinesi e l'omaggio alle vittime dell'Olocausto al memoriale di Yad Vashem. Fino all'invito rivolto ai leader di Israele e Palestina: "Venite a pregare a casa mia". Scegliendo quella dell'amicizia e dell'empatia come strada privilegiata, Francesco ha scardinato tutti gli schemi, mostrando al mondo come per conquistare la pace non bastino accordi politici o diplomatici ma occorra un cambio di mentalità radicale che porti a non veder più nell'altro un nemico. Perché "la vita è un cammino, un cammino lungo, ma un cammino che non si può percorrere da soli. Bisogna camminare con i fratelli alla presenza di Dio".
Le settantadue ore di un viaggio a Roma in occasione del Giubileo dell’ammalato e delle persone disabili dello scorso giugno 2016.
Capita poche volte nella nostra vita che un viaggio ci rimanga talmente impresso nella mente e nel cuore da continuare a riviverlo dentro di noi per lungo tempo, di provare quella specie di “mal d’Africa” che non è solo nostalgia e ricordi ma è incapacità di staccarsi da quanto si è vissuto, di tornare ad essere quelli di prima.
Il contenuto di questo viaggio sono state le settantadue ore trascorse a Roma insieme a diecimila disabili ed ai loro accompagnatori con papa Francesco in occasione del Giubileo dell’ammalato e degli ammalati e delle persone disabili dello scorso giugno 2016.
Più che una cronaca è un percorso per episodi, immagini ed emozioni lungo quei tre giorni che hanno raccolto uomini e donne forse deboli ed imperfetti nel fisico o nella mente, ma carichi di gioia e di speranza.
In queste pagine c’è il racconto di un viaggio attraverso i loro occhi: non troverete dolore o rassegnazione ma vedrete invece rappresentate una forza ed una bellezza diverse.
C’è nella storia una continuità secondo ragione, che è il futurum. È la continuità di ciò che si incastra armonicamente, secondo la logica del prima e del dopo. Secondo le categorie di causa ed effetto. Secondo gli schemi dei bilanci, in cui, alle voci in uscita, si cercano i riscontri corrispondenti nelle voci in entrata: finchè tutto non quadra. E c’è una continuità secondo lo Spirito, che è l’adventus. È il totalmente nuovo, il futuro che viene come mutamento imprevedibile, il sopraggiungere gaudioso e repentino di ciò che non si aveva neppure il coraggio di attendere. Dio si manifesta attraverso i processi della discontinuità, che è una continuità secondo lo Spirito, il quale soffia dove e come crede, quasi mai secondo logica. Il futuro non viene pensato da Dio come continuità rispetto al presente. Non c’è fedeltà ai suoi progetti che non richieda strappi. Non c'è fede che non postuli la disponibilità a mutare radicalmente i piani dell'esistere. Non c’è Chiesa che possa trincerarsi nell’esigenza di essere eguale a ieri per salvaguardare la propria identità.
Papa Francesco, all'indomani della sua elezione, ha aperto la stagione delle riforme "irrinunciabili", pena la sopravvivenza stessa della Chiesa come grande soggetto universale. L'emorragia di fedeli nelle nazioni un tempo cattoliche, il silenzioso scisma delle donne, gli scandali sessuali, pongono problemi non più rinviabili. In particolare nell'agenda della Chiesa ci sono questioni aperte da tempo divenute nel frattempo particolarmente urgenti: come sconfiggere il clericalismo e spalancare le porte a laici e donne? Come far diventare protagonista della vita della Chiesa tutto il popolo di Dio? Nel frattempo, tuttavia, la strada scelta da Francesco, il tentativo di 'aprire processi' portato avanti da Francesco, ha provocato la reazione dei settori più tradizionalisti del mondo cattolico e della Chiesa. Ne è scaturito un conflitto a volte violento nei toni ma comunque denso nei contenuti, che fotografa bene il complesso rapporto fra cattolicesimo e modernità.
"Oltre i limiti" è un viaggio spirituale che ci sprona a superare tutti gli ostacoli, dentro e fuori dal campo, per affrontare al meglio lo sport e la vita grazie alle indicazioni e ai suggerimenti di un allenatore d'eccezione: Papa Francesco. Con uno stile semplice e diretto, il Pontefice si rivolge agli atleti - grandi campioni, donne e uomini con disabilità, ma anche giovani e bambini - per sottolineare l'importanza dello sport in tutte le sue forme. Lo sport inteso come educazione, mezzo per esprimere «il proprio talento, messaggero di pace nei grandi eventi, simbolo di accessibilità e inclusività». Campioni, artisti e scienziati dimostrano che i grandi traguardi non si raggiungono all'improvviso. E se questo vale per lo sport, l'arte e la cultura, tanto più è vero per gli aspetti fondamentali della vita: l'amore e la fede. E per crescere nell'amore e nella fede, dobbiamo avere perseveranza e continuare ad andare avanti, sempre. Il libro è arricchito dal prezioso contributo dei curatori Mons. Dario Edoardo Viganò, Vicecancelliere delle Pontificie Accademie di Scienze e Scienze Sociali della Santa Sede, e Valerio Alessandro Cassetta, giornalista e scrittore.
A quasi trent'anni dalla scomparsa di Carlo Carretto, la vitalità del suo atteggiamento spirituale di fronte all'esistenza vissuta nella fede non ha subìto l'usura del tempo, perché attinge alla sostanza profonda, alla vita evangelica. Ma c'è di più: Carlo Carretto, come i profeti di ieri e di oggi, ha indicato realtà e dimensioni dello spirito che solo ora cominicano a diventare patrimonio comune. Il messaggio di "Fratel Carlo", contrassegnato dalla forte esperienza del "deserto", appare quanto mai vivo e ricco di prospettive. E il "deserto" mette a nudo la parola di Dio, fatta viva e riproposta in messaggio, che penetra nelle profondità dello spirito, diradando le ombre e le opacità del quotidiano; e si fa certezza; e placa le ansie del vivere. Leggendo il libro si ha come il senso di un augurio rinnovato di pace, che Carretto continua a prodigare.
Un piccolo breviario per la felicita. La felicita si rinnova ogni giorno. Ogni giorno e ogni istante. Basta che facciamo attenzione e ce ne accorgeremo. Non prima o dopo, non presto o tardi, ma oggi la vita ci aspetta: una vita luminosa, variopinta, libera e leggera.