
Se universalmente nota è la poesia di Pablo Neruda, meno conosciute sono invece le sue prose, e in particolare le brevi prose qui riunite, che precedono i due grandi volumi memorialistici usciti postumi. Ma proprio queste prose sono un terreno privilegiato per avvicinarsi al cuore dell'uomo Neruda, alle ragioni e soprattutto alle fonti della sua grande poesia, perché, come scrive Giuseppe Bellini nell'introduzione, "Neruda, legato intimamente al mondo nativo, suo interprete appassionato, divorato dalla nostalgia di un territorio d'acque e di boschi... mantiene costantemente attivo un filo del cuore con le piovose solitudini del Sud".
Manifestando appieno la sua vocazione di scrittore-detective, Sciascia ci consegna con "Cronachette" una teoria di microritratti memorabili, dal primo Seicento al nostro secolo. Si tratta quasi sempre di figure misconosciute e dimenticate: così è per Don Alonso Giron, contemporaneo di Tasso che uccise "a quattro mani" un adolescente e che, scovato e giustiziato, fu protagonista di un funerale simile a un dipinto di Zurbaran; così è per Don Mariano Crescimanno, benedettino che intorno al 1735, a Modica, fu a capo di una "puzzolente e carnale eresia" e quindi costretto in segrete fra le cui mura urlava giorno e notte; o Don Giuseppe Buttà, testimone dell'impresa dei Mille, avversatore di Garibaldi, ridotto a "piccolo uomo incerto".
Terry McCaleb, ex agente dell'FBI, si sta riprendendo dal trapianto cardiaco che ha interrotto la sua carriera. Conduce una vita tranquilla e ha un solo desiderio: risistemare la sua barca, attraccata al molo di Los Angeles, per tornare al suo paese, l'isola di Catalina. Ma le acque tranquille della sua esistenza si fanno improvvisamente tempestose quando una giovane donna lo coinvolge in un misterioso caso di omicidio. È un killer astuto e spietato quello a cui deve dare la caccia, un killer che sfugge come un'ombra...
Il volume raccoglie i sei romanzi fondamentali della Woolf: "La stanza di Jacob", "La signora Dalloway", "Al faro", "Orlando", "Le onde", "Tra un atto e l'altro".
Il volume presenta la produzione parallela ai romanzi, con un'ampia scelta di saggi e racconti, le analisi della condizione femminile di "Una stanza tutta per sé" o "Le tre ghinee", la vivacità autobiografica delle lettere o di "Momenti di essere".
Con questo testo l'autore si sofferma in un bilancio autobiografico. Con un di più di azzardo letterario, ma anche con un forte pessimismo politico, che ripercorre eventi pubblici e privati secondo itinerari nei quali storia e autobiografia vengono distanziati vertiginosamente, tradotti in un'amara favola enigmatica.
Un paese della Sicilia, trent'anni fa. Vito è un solitario, soprannominato "ombra", anche se la sua vita ombre non ne ha. Una sera subisce un attentato. Un errore di persona? Secondo il maresciallo è un avvertimento, ma Vito non capisce. Cosa si vuole da lui? Perché è minacciato? Lo capirà tardi, e l'amara verità gli darà il coraggio che non pensava di possedere. Primo romanzo di Camilleri il cui titolo prende spunto da una frase di Merleau-Ponty, "il corso delle cose è sinuoso", frase che si adatta a una certa realtà siciliana, una realtà che sembra sfuggire dalle mani dell'osservatore, intessuta di moventi umani elementari ma oscuri, di gesti cerimoniali che alludono a una seconda natura, a un'ipotesi dell'uomo non misurabile con i parametri della logica.
Il romanzo "L'isola del tesoro" (1883) venne inizialmente pubblicato a puntate su un giornale per ragazzi e solo successivamente fu stampato in volume. Al suo debutto l'opera fu stroncata. Stevenson scrisse queste righe in risposta alla stroncatura: "Non è mai esistito un bambino (fatta eccezione per il signor James) che non abbia cercato oro, non sia stato pirata o capitano di soldati o bandito di montagna; che non abbia mai fatto battaglie, non sia naufragato e non sia stato fatto prigioniero, e non abbia bagnato di sangue le sue piccole mani, o che bravamente non si sia ritirato da una battaglia perduta e che infine, con manifesto orgoglio, non abbia protetto l'innocenza e la bellezza".
La prima parte di "Migrazioni" si chiudeva con il ritorno del nobile Vuk Isakovic dalla guerra, all'inizio dell'estate 1745. Siamo ora nell'anno 1752: il governo di Maria Teresa ha deciso la smobilitazione delle truppe serbe e quel sogno - raggiungere una nuova patria, una terra slava, la Russia - viene raccolto dal nipote di Vuk, Pavle Isakovic. Sarà lui a guidare il suo popolo attraverso le steppe, i fiumi, le foreste e i laghi dell'Est. Ma solo per scoprire che nulla è come doveva essere, e che la terra promessa non esiste: mai Pavle potrà convincersi che "un'acacia sul Don o sul Begej è sempre un'acacia".

