A New York, in un'afosa domenica di luglio, un uomo viene investito da un taxi e rimane gravemente ferito. Durante la lunga permanenza in ospedale, lottando tra la vita e la morte, scorrono davanti a lui le immagini di un passato doloroso e di un presente tormentato: l'incontro a Parigi con Kathleen, l'unico vero amore della sua vita; la terribile esperienza della guerra e del campo di concentramento; un viaggio su una nave in rotta verso il Sudamerica; la negazione della felicità e l'incapacità di vivere con serenità il presente per non tradire la memoria delle vittime dell'Olocausto. Sopravvissuto alla guerra ha cercato di cominciare a vivere, ma una parte di lui è morta: chiave della rinascita e ragione di speranza sarà l'amore di Kathleen.
Al centro di questo romanzo c'è una storia d'amore che anela alla normalità. Due uomini, un giovane e un vecchio, si incontrano e credono di poter passare insieme il resto della loro vita. Imparano l'uno dall'altro, con allegria; compiono il comune percorso dall'euforia dell'innamoramento ai compromessi della serenità matrimoniale. Ma la letteratura ci si mette di mezzo. E la letteratura può urlare una verità nemica dell'amore. Perché con un libro ci si può far male. Un libro può anche essere lui, l'assassino.
Il perseguitato è il grande semiologo senza nome: il Maestro. Ma la persecuzione infernale in cui si dibatte non è rappresentata da cadaveri clonati galleggianti sul Po o da cecchini annidati in Sardegna, come nei precedenti romanzi della serie, ma dall'aglio! E' proprio questo nobilissimo e saporito bulbo a rendere impossibile la vita dell'illustre professore. E chi sarà il mandante di questo vile attentato?
Attingendo a un vastissimo repertorio di romanzi, racconti e resoconti, noti e ignoti, della letteratura europea e americana, Brilli descrive in che modi l'automobile faccia la sua comparsa nella letteratura d'inizio secolo, come venga percepita quale mezzo di avventura e di conoscenza, simbolo di progresso e di dominio sulle cose, strumento di autorità e di emancipazione. Dopo di ciò Brilli organizza il racconto tematicamente, mostrando come le possibilità dell'auto si adattino alle diverse età dell'uomo. Infine mostra come il viaggio in automobile modifichi la percezione del paesaggio e come l'auto finisca per diventare un elemento essenziale del repertorio simbolico nella letteratura.
Single e impiegato in una società internazionale di carte di credito, Matteo Fineschi è un uomo che fatica a sciogliere il nodo ambiguo che lo lega alla sorella Alessandra, si lascia coinvolgere da lutti e piccole miserie, si invaghisce di Lunaria, una donna sensuale e imprevedibile, e intravede un improbabile sollievo al suo malessere nelle direttive di un maestro zen. Ecco che però si ritrova a contemplare la propria esistenza da un punto di vista insolito: quella della decadenza fisica e psichica del padre, sprofondato in una ruvida depressione che lo rende capriccioso, umorale, cattivo. Il confronto con il padre diventerà sempre più serrato, sempre più carnale e profondo, fino a sciogliersi in un respiro maturo e disteso.
Un anno scorre. Passeggiate, film, brevi partenze, viaggi vagheggiati e mai intrapresi, lo studio dell'ebraico. Gli uomini, cinque. Sfuggenti, incomprensibili, a volte sposati, tutti comunque con un'altra vita da vivere. L'io narrante, attraverso frammenti di dialoghi e brevi notazioni, racconta la storia di una donna insoddisfatta che cerca continuamente nei rapporti con gli altri la possibilità di una salvezza da tutto e, prima di tutto, da se stessa.
Quattro sorelle legatissime, un matrimonio imminente e un terribile segreto che qualcuno ha sussurrato. Che fare? Rivelarlo e mandare tutto all'aria o tacere e rendersi complici di un misfatto? Un nobile dilemma, si direbbe. Ma siamo poi sicuri? Chi non ha incontrato, ad esempio, qualcuno che volendo fare del bene ha seminato disastri? In un turbinio di pettegolezzi, sospetti, vendette e tradimenti, presto la farsa si colora della sinistra ossessività di un thriller. Dietro ogni quinta si svela un'altra quinta, e la scena si affolla di colori e perfidie.
Una libreria tinta di rosa, sulla costa atlantica degli Stati Uniti. Una bella libraia, divorziata senza rimpianti e appassionata del suo mestiere. Un variegato ventaglio di clienti e commessi. Infine, una lettera d'amore che sbuca fra la posta. Non si sa chi l'abbia scritta, non si capisce a chi sia rivolta. Ma quelle parole si insinuano nella mente della libraia e creano una serie di eventi. Fino alla sorpresa finale.
Il volume raccoglie gli articoli scritti nel 1954-55 dal venticinquenne Gabriel Garcia Marquez, allora redattore e opinionista del quotidiano della capitale colombiana "El Espectador". I testi rivelano, oltre alla passione per il cinema, un'affinità elettiva con il neorealismo italiano (in particolare con la coppia Zavattini-De Sica, nei confronti dei quali, presentando al pubblico colombiano "Ladri di biciclette", "Miracolo a Milano" e "Umberto D.", esprime una commossa ammirazione) e una spiccata antipatia per lo star system hollywoodiano. Vi sono inoltre vere e proprie inchieste su problemi sociali di scottante attualità, su sensazionali notizie di cronaca, su personaggi singolari.
Gli amici e il figlio adottivo accompagnano Jack, un macellaio della periferia londinese, nel suo ultimo viaggio, per spargerne le ceneri in mare. Lungo il tragitto, tra una sosta e l'altra, il presente si squarcia lasciando filtrare i ricordi, le speranze, i rancori, i sogni delle loro vite. Un quadro ironico, divertente, talora commovente, sempre profondamente umano.