
Due uomini, un anziano giallista e un giovane scrittore, s'incontrano in un'estate milanese degli anni Ottanta. Nella vita dell'anziano emerge a poco a poco un mistero. Esule dall'Istria nel dopoguerra, sposa una donna da cui ha un figlio, ma il suo matrimonio fallisce, e il figlio che viene affidato alla madre, scompare. Di lui restano vari segnali della sua vita passata di adolescente, sparsi e contraddittori. Il giovane scrittore viene coinvolto nella vicenda familiare, e si mette sulle tracce del figlio scomparso. Conosce un amico del figlio, Daniele, e con questi nasce un legame intenso, pieno di pietà e di vivida attesa. Il romanzo s'imbastisce di episodi avvincenti, scritti con un linguaggio diretto, ma allo stesso tempo denso, colmo d'inventiva, che richiama una narrativa forte, moderna, calata nell'attualità. Nel finale a sorpresa la storia scarica tutta la sua tensione, fornendo un forte significato umano alle esistenze dei personaggi, fatto di dramma e di salvezza per il riscatto che ogni umanità ferita porta con sé.
GLI AUTORI
VINCENZO GAMBARDELLA è nato a Napoli nel 1955 e abita a Milano. I suoi racconti sono stati pubblicati sulle riviste letterarie "Il racconto", "clandDestino", e sul settimanale "Vita". È presente in due antologie di nuovi narratori italiani: Dire scrivere pubblicare leggere valutare (Guaraldi, 1997) e Confini (Avagliano, 1998). Per Marietti ha pubblicato il suo primo romanzo Seduto sulla tempesta (2006).
Queste lettere nascono come lettere vere, e-mail mandate da una giornalista a un amico per raccontare ciò che, scritto il “pezzo” quotidiano, rimaneva nella penna. L’amico era Luigi Amicone, direttore di “Tempi”, e un giorno ha deciso di pubblicarne una, e poi ha continuato.
Un cronista, o un inviato, in genere racconta chi è morto, e perché, e dove. Raramente ha il modo di dire delle facce di quelli che ha incontrato, dei loro sguardi. Può raccontare dello sfacelo dello tsunami, ma non lo sguardo degli ultimi sacerdoti cattolici a Banda Aceh, tra i morti affioranti ancora dall’acqua – lo sguardo di chi ostinatamente vuole ricominciare da capo.
Un cronista può dire che il funerale di Pavarotti sembrava uno show, ma non parlare dell’unica ombra che gli è sembrata mancante fra quelle mille telecamere, dell’unica che non è stata invitata, e che pure aleggia nell’odore pesante dei fiori che appassiscono nella cattedrale di Modena. Poi, non c’è neanche bisogno di andare lontano: basta una frase di tuo figlio, o una mattina al mercato, per mettere in moto domande che non si scrivono sui giornali. Dove si può parlare di tutto, ma non di sé: di ciò che profondamente ci sta a cuore, e costantemente censuriamo.
Prefazione di Luigi Amicone
«In un tempo che ci lascia letteralmente senza parole, Marina Corradi inforca i suoi occhiali neri, riempie la penna d'inchiostro impressionista, scende per strada, annota nell'anima...e ci parla».
Luigi Amicone
GLI AUTORI
MARINA CORRADI è inviato e editorialista di «Avvenire» e collabora a «Tempi». Ha iniziato a lavorare come cronista di "nera" al quotidiano milanese «La Notte», poi è passata a «Repubblica» e da qui nel 1988 al quotidiano cattolico. Ha ricevuto nel 2006 il premio "Dino Buzzati" della Provincia di Milano e il premio dell'Unione cattolica stampa italiana per il 2007. Nello stesso anno per la rubrica "Prima che venga notte" ha ricevuto uno dei premi giornalistici Saint Vincent, sotto il patrocinio della Presidenza della Repubblica. Ha tre figli.
"Se l'Africa è il continente dimenticato, l'Oceania è il continente invisibile", perché i primi viaggiatori che vi si sono avventurati non l'hanno visto, perché ancora oggi è un luogo senza riconoscimento internazionale, un passaggio, sebbene molti esploratori abbiano rischiato la vita per raggiungerlo e tentare di cartografarne le coste. Quando scopre l'immensità dell'oceano, la miriade di isole, isolotti, atolli di questo continente fatto più di mare che di terra, Le Clézio non immagina fino a che punto il mito possa ricongiungersi con la realtà. In questo racconto invita a scoprire la cultura dell'Oceania, a orientarsi con le stelle, ma anche a non dimenticare la storia dei popoli delle isole, il loro passato di migranti e di schiavi, il loro presente ancora troppo simile al passato. Oltre che viaggio iniziatico dietro le poche immagini note - spiagge, bellezze polinesiane di Gauguin, Naghol - questo libro è una riflessione critica su quella globalizzazione che mette in pericolo l'armonia di una civiltà preziosa ma fragile.
Sulle tracce degli assassini del suo primo amore, l'ex commissario dell'unità anticrimine della polizia di Los Angeles Nicholas Marten arriva a Washington, dove la famiglia di un chiacchierato membro del Congresso è stata massacrata dopo che quest'ultimo ha scoperto un massiccio programma di sviluppo di armi batteriologiche. Il presidente degli Stati Uniti John Henry Harris, in partenza per l'Europa per una serie di incontri bilaterali con i capi di Stato di altri paesi membri della NATO, rischia di fare la stessa fine per mano di una società segreta se si rifiuta di eseguire l'ordine di assassinare il presidente francese e il cancelliere tedesco. Temendo per la sua vita, non potendo contare su nessuno, Harris unisce le sue forze a quelle di Nicholas Marten e della bella ed enigmatica fotoreporter francese Demi Picard. Insieme dovranno affrontare una spietata organizzazione segreta, i cui membri sono pronti a tutto, dagli omicidi politici agli attacchi con armi di distruzioni di massa contro i civili, pur di realizzare il loro progetto di dominio assoluto.
Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canale innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei. Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze si incroceranno, e si scopriranno strettamente uniti, eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano "primi gemelli": due numeri primi vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero. Un romanzo d'esordio che alterna momenti di durezza e spietata tensione a scene rarefatte e di trattenuta emozione, di sconsolata tenerezza e di tenace speranza.
Hillary Van Wetter aspetta di essere giustiziato nel carcere della Moat County, Florida. È accusato dell'omicidio di Thurmond Call, uno sceriffo che ha ucciso per odio razziale ben sedici neri. Ma Charlotte Bless, appassionata di casi estremi, ha scritto una lettera al "Miami Times" sostenendo che si stava per condannare a morte un innocente, e il giornale, fiutando la pista, manda i suoi due migliori reporter nella Moat County. Sono Ward James, malinconico quanto ossessivo nella sua ricerca della verità, e il brillante e spregiudicato Yardley Acheman. Con l'aiuto di Charlotte i due conducono un'inchiesta che porta alla liberazione del detenuto e gli vale il premio Pulitzer. Ma un giornale rivale sente puzza di imbroglio. Da cronaca giudiziaria il romanzo vira verso il dramma, e ciascuno dei protagonisti si troverà a specchiarsi negli incubi della propria coscienza. Tutto sotto gli occhi di Jack James, il ragazzo che i quotidiani, più che scriverli, li consegna tutte le mattine all'alba; che fa da autista alle due star del giornalismo e ne vive e racconta le imprese, con lo sguardo stupito e distaccato di un uomo-bambino.
Il commissario Matteo Colonna è stato inviato a Rimini per indagare sugli omicidi di alcune giovani donne e si imbatte in un serial killer molto speciale. Perché uccidendo le sue vittime, l'assassino che i giornali chiamano "Il figlio dei fiori" ascolta sempre un dimenticato brano psichedelico del 1972? Che cosa sono il Giusto Ritmo e la Legge? Che cosa nasconde la tranquilla Casa di riposo Giovanni Pascoli? Ce la farà il giovane e intuitivo Matteo Colonna, che cerca di immedesimarsi nell'assassino, a resistere all'orrore di ciò che sarà costretto a scoprire? Torna in libreria il romanzo che ha esplorato il cuore criminale dei rapporti familiari, il tradimento, e il desiderio di ordine che torna ad affacciarsi ovunque. Perché il killer che Colonna insegue è un padre. E i padri non sanno solo amare, ma anche odiare, e punire.
Osman, un giovane studente universitario, è ossessionato da un magico libro che scava nella pericolosa natura dell'amore e della personalità: trascura la casa e la famiglia, abbandona gli studi. E si innamora della bella Janan, che diventa la sua compagna nella ricerca del significato dei più oscuri segreti di quel libro. Inizia così una straordinaria odissea che trascina la coppia in frenetici viaggi in autubus attraverso il cuore arido della Turchia, in sperdute città di provincia dove il pericolo si annida in ogni strada e dove l'amore non è un rifugio né una garanzia di salvezza.
Il mondo devastato dell'Undici settembre, le inquiete solitudini della famiglia di un sopravvissuto al crollo delle torri e la paradossale normalità di un terrorista che si prepara al martirio.
Dentro le torri e dentro gli aerei che le distruggono, Don DeLillo racconta l'America del nuovo secolo, il trauma, la paura e i rituali per esorcizzarla.
La consapevolezza che "i rapporti tra le arti devono essere casti", non impedí a Francesco Biamonti di rincorrere in pitture, poesie e prose altrui le tracce di comuni demoni artistici. In opere nelle quali il paesaggio si fa metafora dell'animo umano; con forme, colori e parole che si caricano d'essere per quanto sono spogli. In queste pagine sono molti quegli artisti che con il territorio ligure, o con il paesaggio marino mediterraneo, hanno dialogato. Alcuni pittori, Boine, Orengo, passando attraverso al rapporto purissimo con le cose che Calvino iniziò sulle rive della sua Liguria e che si fece fantastico, perché cristallino, nelle "Città invisibili". Biamonti si sente in armonia con chi dà voce alla natura, al paesaggio verticale, tra cielo e mare, della Liguria e della vicina Francia: il Valéry del "Cimitero marino", Cézanne e l'amico Ennio Morlotti. Con quegli artisti che hanno saputo, come lui, coniugare un linguaggio spoglio, scarno e materico con un lirismo corroso e pieno di luce.
Culla e Rinthy, due fratelli che vivono all'inizio di questo secolo nel Sud degli Stati Uniti, sono amanti e hanno un bambino che, appena nato, viene abbandonato da Culla nei boschi. Rinthy parte alla ricerca del piccolo, che nel frattempo è stato raccolto da un calderaio ambulante e affidato a una balia. Nel frattempo anche Culla parte alla ricerca della sorella. Ha così inizio un vagabondaggio parallelo nella poverissima regione dei monti Appalachi dove ogni incontro rappresenta un pericolo, ogni viandante un potenziale assassino. Ma i due fratelli affrontano la strada con una sorte di testardo candore, con un'innocenza disperata che li porta fino in fondo al loro terribile destino.

