
Buenos Aires, 1965. In una sanguinosa rapina una banda di delinquenti si impadronisce di una gran quantità di soldi. Freddano spietatamente il tesoriere di una banca, l'autista del furgone portavalori e una delle guardie di scorta. Sono i testimoni oculari a raccontare a stampa e polizia la loro versione dei fatti. Intanto i rapinatori - e, tra questi, particolarmente legati l'uno all'altro sono il Nene Brignone e il Gaucho Dorda, detti non a caso"! gemelli" - scappano alla volta dell'Uruguay. Vengono rintracciati in un appartamento di Montevideo dove si sono rifugiati e qui si difendono sparando tutti i loro colpi sulla squadra di polizia, e in un estremo gesto di sfida danno anche fuoco alle mazzette di denaro. Ricardo Piglia parte da un fatto di cronaca per raccontare una vicenda dalle molte sfaccettature e verità: ciascuno infatti, compreso il commissario Silva incaricato delle indagini, ha cose diverse da dichiarare, spesso in contraddizione tra loro.
Nel 1857, al tempo della pubblicazione dei Fiori del male, Baudelaire dichiara che gli artifici dello stile poetico sono un ostacolo allo sviluppo di un pensiero che abbia come oggetto la verità. È l'atto di nascita dello Spleen di Parigi, la serie di poemi in prosa che, a partire dalle città immense e dai mille destini che vi si intrecciano, cercano di trovare un linguaggio che li sappia esprimere, ma che sappia esprimere anche i soprassalti di una vigile coscienza in cui essi si riflettono come una esperienza incancellabile. Questo linguaggio deve afferrare l'inafferrabile, deve trasformare la dissonanza che domina il Moderno, come la sua cifra più autentica e tragica, in un canto di bellezza che si elevi sopra le nebbie delle strade, sopra la cupa foresta di pietra dei tetti e delle mansarde che abbuiano la città.
America è uno dei tre grandi romanzi rimasti incompiuti e pubblicati postumi dall'amico di Kafka, Max Brod, che dall'autore aveva ricevuto l'incarico di distruggerne le opere quando fosse morto. Edito nel 1927, racconta la storia dell'adolescente Karl Rossmann, mandato in America dai genitori per dimenticare una domestica messa incinta. Oltreoceano, in un paese sconosciuto, a espiazione della propria colpa, Karl vive una serie di esperienze a lui incomprensibili, prima a casa dello zio, che senza motivo lo scaccia, poi assieme a due vagabondi, quindi come impiegato in un albergo, da cui viene improvvisamente licenziato, e infine nel teatro di Oklahoma, dove il racconto si interrompe.
In questo romanzo-ballata, Jorge Amado racconta una storia tanto strana che potrebbe essere vera. È la storia di una valle fertilissima, attraversata da un limpido fiume, ricca di fiori e frutti dal dolce profumo. Questa terra benedetta da Dio viene battezzata dagli uomini Tocaia Grande (Grande Imboscata) perché insanguinata dalle lotte di truci cacicchi che si contendono terra e potere. Gli abitanti che giungono via via a popolarla sono mercanti arabi e negri fuggiaschi, avventurieri e reduci, zingari e prostitute, immigrati europei e meticci senza terra. Manca solo una cosa, di cui gli abitanti non sentono affatto il bisogno: la Legge, lo Stato. Ma a questo pensano i "grandi": le multinazionali del cacao, i militari, i preti fanatici venuti da lontano. Tocaia Grande, conquistata con l'inganno e con la forza, perderà persino il suo nome insolito e sconveniente per quello pomposo di Irisópolis.
Dieci anni fa Misha ha conquistato la fama con un libro autobiografico in cui raccontava di come dal 1941 al 1945 aveva attraversato l'Europa a piedi, dal Belgio all'Ucraina, da sola, alla ricerca dei suoi genitori deportati nei lager nazisti. In questo viaggio aveva affrontato mille difficoltà, pericoli umani e naturali, aveva più volte camminato al fianco della morte, e a un certo punto era anche stata adottata da una famiglia di lupi, gli unici esseri viventi che si erano occupati di lei, l'avevano scaldata, nutrita, protetta. Il libro è diventato immediatamente n bestseller internazionale, tradotto in diciotto paesi: milioni di lettori si sono commossi leggendo la storia sconvolgente di questa bamabina alla disperata ricerca della sua mamma. Oggi che il successo è stato coronato anche da un film, l'autrice ammette di aver inventato questa favola drammatica per salvarsi da una realtà dolorosa, quella della guerra, e dalle accuse fatte a suo padre - nella Resistenza belga - di aver parlato sotto tortra. Con il tempo questa favola si è impadronita di lei, fino a confondersi con i suoi ricordi, con la verità storica: raccontare storie cura le ferite dell'anima, tiene lontani gl'incubi, aiuta a soravvivere.
Negli anni '90 Jordan Belfort ha guadagnato più soldi di quanti riuscisse a spenderne nelle sue leggendarie notti piene di coca, eccessi e squillo di lusso; più di quanti avesse mai osato sognarne ai tempi in cui vendeva carne e pesce nel Queens. Perché a Wall Street, cuore tachicardico della finanza mondiale, niente è impossibile, se sei giovane e affamato abbastanza. E nessuno ha più fame di Belfort, arruolato come semplice telefonista dalla società di brokeraggio LF Rothschild e subito contagiato dalla selvaggia ambizione dei giovani broker che "puzzano di successo lontano un miglio". Geniale e spericolato, Belfort impara in un lampo l'ambigua arte di spostare mucchi di soldi e felicità, e giunge, nel giro di pochi anni, a fondare la sua società, la potentissima Stratton Oakmont, la "Disneyland dei broker", dove il denaro si moltiplica senza controllo. Ma non bastano otto Ferrari, la villa più grande degli Hamptons, una moglie trofeo, l'elicottero personale pilotato in stato di ebbrezza, per farti padrone del mondo o, se è per questo, della tua vita. Dipendente da ventidue sostanze diverse, dalle orge, e dal vizio implacabile della grandezza, Belfort si prepara a una caduta più spettacolare persino della sua formidabile ascesa. Cattivo, sincero, irriverente, "II lupo di Wall Street" è la travolgente storia vera del più grandioso e spudorato sogno americano degli ultimi decenni, simbolo di un sistema che esalta e corrompe.
Miriam, meglio nota al mondo come Maria, è destinata a diventare la mamma del Messia ed è ignara di quanto la attende. Piccolissima, in adempimento al voto dei genitori viene affidata al Tempio, dove si istruisce e diventa amica di Alexiel, angelo stravagante che la chiama Mangusta e la nutre con cibo venuto dal cielo. È ancora una bambina quando la sorte la assegna in sposa a Josaphat, maturo falegname che non sa bene cosa farsene di lei. E nella casa di Josaphat, ma senza di lui, aspettando l'età delle nozze, circondata da ragazzine che come lei sono in attesa di un uomo e di un'esistenza propria, Miriam cresce, tesse, cucina, coltiva l'orto, si ribella, medita, litiga. Ama, anche, di nascosto: lui è un giovane selvatico, il loro è un amore incompiuto, segreto, prezioso. I giochi di una ragazzina che non accetta i ruoli prestabiliti, i doveri di una giovanissima donna ammaliata dal sogno di una libertà impossibile, un'infanzia e un'adolescenza di duemila anni fa narrate in prima persona da una voce di bruciante intensità. Età di lettura: da 10 anni.
Davide Bergamaschi. Occhi da bambino, corpo da adulto, forte e vivo come lo si è solo a sedici anni. Di fronte a lui, invisibile tra una folla di persone che ballano e bevono, un uomo anziano, stanco e pericoloso, lo osserva. E lo sceglie. Il ragazzo viene rapito, scaraventato a forza su un camion e costretto a lottare a mani nude contro uno sconosciuto. È il suo ingresso nel mondo dei combattimenti clandestini all'ultimo sangue: o uccidi o vieni ucciso. All'inizio Davide piange, protesta, si ribella: cresciuto in una quotidianità ovattata e rassicurante, non sa cosa sia la violenza. Ma il suo corpo conosce l'istinto, e vince i primi incontri. L'uomo, il suo rapitore, scorge in lui il potenziale di un combattente diverso da tutti gli altri, e forse anche qualcosa di più, una sorta di erede a cui trasmettere la sua conoscenza, i suoi valori e le sue personalissime leggi morali. Lo aiuterà a sopravvivere in un mondo disumano, gli insegnerà che la prigionia, i soprusi, l'omicidio e la morte possono diventare accettabili, una nuova "normalità". Dopo 1442 giorni, un centinaio di omicidi alle spalle e la perdita di ogni inibizione o moralità, di Davide Bergamaschi non sarà rimasto più niente e dalle sue ceneri sarà nato Batiza, il più feroce degli assassini. Il secondo romanzo di Paola Barbato è l'educazione alla violenza di un moderno gladiatore in un inferno popolato da sadici con il colletto bianco.
Dopo aver prediletto storie ambientate nel passato, Melania Mazzucco sceglie la Roma di oggi come scena per il suo romanzo. Il giorno perfetto - come nel titolo di una canzone di Lou Reed - è quello in cui Camilla compie sette anni, Zero fa esplodere la prima bomba in un McDonald's, Emma perde il lavoro, Kevin le mutande, Elio recita il discorso sbagliato al suo comizio elettorale, Valentina fa un piercing all'ombelico, Maja trova la casa dei suoi sogni, Sasha festeggia l'anniversario dei dieci anni con l'amante, Antonio vede la moglie per l'ultima volta e qualcuno carica con 7 colpi + 1 la sua pistola. Mentre le loro strade si incrociano sul grande palcoscenico di una Roma frenetica e sorprendente, e la tensione si accumula, le loro vite sembrano destinate a esplodere in mille pezzi. Romanzo corale, affresco sociale, foto di gruppo di una nazione, questa cronaca di un giorno apparentemente qualunque in una grande città di oggi è un'immersione totale nella realtà che ci circonda. Una storia d'amore e disincanto, di scuola e di lavoro, una notizia da prima pagina e uno straziante caso di nera. Ma soprattutto, l'anatomia di una famiglia: ragazze e bambini, uomini e donne, madri e padri, figli e figlie, scene da un matrimonio in cui ciascuno, nel bene e nel male, può riconoscersi.
Nel 1803, l'archimandrita Vassili Evangelio chiede allo zar il permesso di andare in Arabia a fare il missionario. Lo zar glielo concede e gli regala una preziosa Bibbia miniata. Durante il viaggio, la nave fa tappa a Gibilterra, ma lì viene assalita e tutti i suoi occupanti vengono uccisi, tutti tranne Vassili, che viene spinto dalle correnti su una misteriosa isola in cui tutti dormono profondamente. Grazie a una clessidra, Vassili riesce a rompere l'incantesimo del sonno, ma non quello che lo imprigiona nell'isola, detta Labirinto, da cui non si può fuggire a causa delle violente correnti, e di continuo arrivano naufraghi, ciascuno da un momento storico diverso, perché l'isola è in realtà un "nodo temporale" in cui si può giungere da qualsiasi epoca. Prigioniero di misteri, minacciato da naufraghi senza scrupoli, solo un segreto può liberare l'isola, gli abitanti e svelare il segreto del dominio sul tempo.
Il breve romanzo, ambientato in Giappone, racconta la storia di Yuko, diciassettenne ribelle, che lascia la famiglia per diventare poeta. Ma la sua poesia, dedicata interamente alla neve, è troppo bianca, e per imparare a darle colore Yuko deve seguire gli insegnamenti del vecchio poeta Saseki, ormai divenuto cieco. Saseki, attraverso il racconto della sua passione per Neve, una ragazza bellissima venuta dall'Europa e scomparsa mentre cercava di attraversare un precipizio sospesa su una fune, insegna a Yuko la forza e la potenza dell'amore. E con questo insegnamento Yuko diverrà non solo un grande poeta ma un essere umano capace di amore.
Su un'isola sperduta nel Mare del Nord un piccolo gruppo di persone, accomunate dall'aspirazione a conoscere il proprio vero Sé, si raccoglie intorno a un uomo misterioso. Signore della luce e nel contempo principe delle tenebre, costui conduce vita ritirata in una casa turrita, in compagnia di una domestica dalla risata beffarda, un pescatore con il petto sfregiato da una lama e una servetta silenziosa e ubiqua. Nei giorni in cui la notte è quasi inesistente o la luce dura un'ora, quando il tempo dell'orologio e della civiltà cessa di scorrere, i tre discepoli - un medico-filosofo, uno studioso di preistoria e una giovane donna - ascoltano gli oracoli del Maestro, e grazie ai suoi poteri ipnotici, o forse all'assunzione di allucinogeni, compiono ciascuno un viaggio nel proprio mondo intcriore. Viaggi a metà tra l'allucinazione e il delirio, l'evocazione e il sogno, attraverso un prisma di luci, suoni e colori in cui si intrecciano paesaggi tropicali e piane mitteleuropee, aurore boreali e interni contadini.