
"Questo libro è una pura delizia. Una Lolita dai ritmi più cinematografici, un giovane Holden sullo sfondo della guerra del Golfo: può far pensare a tanti antenati letterari ma fondamentalmente ha la sua voce, fresca, ironica, sorprendente, irritante. È la voce di Jasira, tredicenne mandata a vivere a Houston con il padre libanese, che si ritrova a fare i conti con il suo corpo che cresce troppo in fretta e fa uno strano effetto agli uomini. Tra la scuola che non le piace e la casa che al pomeriggio è troppo vuota, travolta dai suoi orgasmi e manipolata da un vicino che potrebbe essere suo padre e sarà il suo primo seduttore, Jasira scopre il sesso, muovendosi in territorio sconosciuto, e non ha nessuno che l'aiuti a fare il punto sulla mappa. Potrebbe essere un disastro ma c'è Melina, la vicina incinta e già piuttosto materna, e allora si può cominciare a sperare nel futuro e nell'amore, che è poi quello che tutti, Jasira per prima, cerchiamo." (Cristina De Stefano).
Da quando ha sposato Peter, enigmatico compagno di corso alla scuola d'arte, Misty è venuta ad abitare sull'idilliaca Waytansea lsland. Ora Peter, dopo un oscuro tentativo di suicidio, giace in coma all'ospedale. E Misty tiene un diario per quando (semmai) tornerà alla coscienza. Ma - trattandosi di un'opera di Chuck Palahniuk - è inevitabile che il contenuto del diario sia molto bizzarro: misteriosamente cominciano a sparire una dopo l'altra alcune stanze dalle case per le vacanze della zona che Peter aveva ristrutturato. Misty, con l'aiuto di un grafologo, scopre che sulle pareti delle stanze (in realtà murate) sono stati scribacchiati dei messaggi terribili e minacciosi che a poco a poco svelano verità sconvolgenti su di lei e sul suo destino.
Il protagonista di questa bruciante confessione non può proprio definirsi un eroe: è un uomo istintivo e violento, che durante la Seconda Guerra Mondiale "si è fatto strada in quella che sarebbe stata chiamata Germania Est a suon di stupri", ma allo stesso tempo è un individuo capace di grandi slanci emotivi e dotato di una sensibilità che può solo definirsi "tipicamente russa". Ormai è vecchio e l'antica autoindulgenza ha lasciato il posto al rimorso e all'amarezza: decide di tornare in patria - da cui era fuggito vent'anni prima - e intraprendere un ultimo disperato viaggio attraverso la Siberia, nei luoghi che lo videro internato in un gulag da dopo la guerra fino al mutamento del clima politico successivo alla morte di Stalin. Le giornate al suo interno sono scandite da un implacabile calendario di violenze: nel campo la vita nuda si rivela in tutta la sua crudeltà e quell'esperimento chiamato Unione Sovietica viene a reclamare il suo costo in vite umane. A Norlag, un inferno artico "poco sopra il sessantanovesimo parallelo", è rinchiuso anche il fratellastro del narratore, Lev. A dividerli non sono solo le inclinazioni Lev è un poeta e un pacifista - ma anche l'amore di Zoya, una giovane ragazza ebrea, bellissima e sensuale, che con la sua scelta decide il destino dei due uomini.
Nell'Ottocento gli ebrei svizzeri erano confinati in due villaggi. Uno di questi è Endingen, dove vivono felicemente il probo commerciante di bestiame Salomon Meijer e la sua famiglia. Una sera del 1871 alla loro porta si presenta un lontano cugino che afferma di essere stato ferito nella battaglia di Sedan e di volersi stabilire dai suoi unici parenti. Nessuno in quella pacifica casa intuisce quanti cambiamenti porterà quell'estraneo nelle loro esistenze. Perché Janki, così si chiama il giovane, è sì un po' sbruffone, ma ha anche il fiuto degli affari e molto spirito di iniziativa, e quindi nel giro di pochi anni non solo avrà sposato una delle ragazze di casa ma sarà il padrone di un fiorente negozio di stoffe francesi a Baden, la città più vicina. Dopo questo primo sommovimento, seguiremo i membri della famiglia Meijer per oltre settant'anni e quattro generazioni, li vedremo schierarsi nel 1893 contro il primo referendum, vagamente antisemita, della Confederazione, prendere, per opportunismo, decisioni che gettano nell'angoscia tutta la stirpe, e, d'altro canto, pagare a caro prezzo scelte coraggiose e coerenti, capiremo perché un battesimo può impedire l'amore fra due giovani e come sia possibile che, quando il mondo ebraico in tutta Europa verrà scompaginato, un medico omosessuale non più giovanissimo possa trovare del tutto inaspettatamente moglie e due figli.
"Salii sui sandali neri, un prestito della mia amica Claire. L'ultima volta che mi ero arrampicata su tacchi così alti era il giorno del mio matrimonio. Cercai di incedere senza inciampare, sperando che i centimetri acquistati in altezza ammortizzassero quelli che mi si erano depositati addosso dall'ultima volta che Brad mi aveva visto. Non ero mai stata così nervosa per un'intervista in vent'anni. È anche vero che non avevo mai intervistato nessuno con cui ero andata a letto e di cui ero stata innamorata." Giornalista freelance nella glamorous Manhattan, felicemente sposata con un uomo affascinante, Susan sembrerebbe una donna realizzata. Ma, complici l'imminente ingresso negli "anta", la delusione per l'ennesima lettera di rifiuto al suo romanzo e l'ormone euforico di metà ciclo, il giorno in cui Brad, uno dei suoi ex, rispunta nella sua vita, si sente vacillare. Cosa sarebbe successo se avesse sposato lui, si chiede?
"Sapeva di avere la stoffa dei fanatici e dei pazzi, e di esser sfuggito al suo destino quasi con la sola forza di volontà. Si teneva ritto su una linea sottilissima, tra la pazzia e il vuoto". Una fede ossessiva, fanatica e violenta e una ragione arida e repressa, "spazio nudo e lindo come la cella di un manicomio"; ecco la pazzia e il vuoto entro cui i tre personaggi di questo libro muovono passi estremi, inquieti, disperati. Un vecchio eremita dei boschi, folle profeta fondamentalista; suo nipote, un insegnante che si rifugia nel rigido autocontrollo della ragione; il giovane Tarwater, al bivio tra l'una e l'altra strada, spinto irresistibilmente verso l'eccesso della fede. Nel sangue di questi tre uomini si annida il seme di un'unica ossessione, scorre la paura, si avverte il mistero di un'esistenza che pare impossibile comprendere e accettare.
Il dottor Edward Sanders, un leprologo recatosi in Africa alla ricerca dei suoi due amici scomparsi, Suzanne e Max Clair, una volta arrivato a Port Matarre in Camerun scopre che nella giungla si sta verificando uno strano fenomeno. Dall'oscurità della foresta e del fiume si sprigiona infatti una luce che fa risplendere lo spazio circostante e si riflette nel cielo. A produrla sono agglomerati di cristallo che si sviluppano sui corpi vegetali e animali, trasformandoli in autentiche opere d'arte vendute di nascosto sulle bancarelle. Sanders si avventura assieme alla giornalista Louise Peret nel cuore della foresta, dove già sono all'opera militari e ricercatori scientifici, per cercare di venire a capo di questa misteriosa mutazione. Ogni tipo di materia, vivente e non, si cristallizza, tutto si trasforma in cosa inanimata, anche il tempo si paralizza. Il fenomeno riguarderà presto l'intero pianeta e i protagonisti si vedono costretti ad affrontare non solo la catastrofe esteriore ma anche una metamorfosi interiore, psichica. C'è chi reagisce lottando all'idea di essere pietrificato, c'è chi invece si rassegna a sacrificare la propria vita fisica e mortale a questa minerale forma di immortalità. La fine di un mondo in fondo può essere l'inizio di un altro che sorge dalle macerie del primo.
Una donna, guardando un quadro dell'Annunciazione, si identifica con la paura che sembra vissuta dalla Vergine. Questa fascinazione inesplicabile è l'inizio di una ricerca che la porterà in musei e gallerie di tutta Italia, dove scoprirà immagini diverse e spesso conturbanti di un evento che irrompe con forza in una vita e che ancora oggi conserva il significato di una rivelazione misteriosa. Incontri anonimi o amorosi, presenze di famigliare estraneità, raccontate con nitore crudele, accompagnano questi viaggi. E parallelo si svolge un altro percorso: quello dentro le interpretazioni di Maria. La materia religiosa e storica si trasforma così in un'esperienza individuale che, pur rispettando le fonti, le mescola in una corrente interiore, tra echi poetici e figurativi.
Il titolo del libro è tratto dal titolo di una rubrica (appunto "Cronaca della vita che passa") tenuta da Fernando Pessoa nell'aprile del 1915 per "O Jornal". Sono pagine che trattano, in corsivi brevi e veloci che ci permettono così di conoscere l'aspetto più squisitamente giornalistico del poeta portoghese, di politica, di vita quotidiana, di carattere dei portoghesi, di letteratura, di filosofia e con il consueto piglio, sempre polemico, sempre corrosivo, ma arguto e sottile, di Pessoa. A queste "cronache", fanno seguito i suoi due articoli scritti in occasione della misteriosa visita e della presunta scomparsa (1930) del sedicente mago Aleister Crowley: il "mostro di perversità", il "vile degenerato", il "peggior uomo dell'Inghilterra", colui il quale si era ribattezzato "la Bestia 666". E per rileggere questo curioso interesse di Pessoa per il mago inglese vengono riportate anche le quattro lettere da lui scritte a Crowley e infine gli Appunti del capo della polizia generale E. De Bono al Capo del Governo Sua Eccellenza Benito Mussolini sul cittadino inglese Edward Alexander Crowley. Appunti che costeranno alla cosiddetta Bestia 666 l'espulsione da nostro Paese in quanto persona non grata.
Firenze, aprile 1478. Sono giorni terribili, quelli che seguono il fallimento della congiura ordita dalla famiglia Pazzi contro i Medici. Firenze è assetata di sangue, decisa a punire con la tortura o con la morte chiunque abbia partecipato alla cospirazione. Al sicuro nel suo palazzo, Lorenzo il Magnifico viene a sapere dei cadaveri gettati in Arno, delle decapitazioni, dei linciaggi. È la città intera che vendica l'assassinio di suo fratello Giuliano e che si consegna nelle sue mani, rendendolo potente come non mai. Però Lorenzo non sa che i fili di quella congiura sono stati tirati da personaggi molto più influenti della famiglia Pazzi. E ignora di essere lui stesso un burattino nelle mani della Storia... Firenze, oggi. Sono in pochi a conoscere Pierpaolo Masoni, pittore rinascimentale dallo stile e dall'animo tormentati. E Ana Sotomayor, dottoranda in Storia dell'arte, è arrivata a Firenze proprio per capire qualcosa di più su questo oscuro personaggio, che esercita su di lei un fascino singolare. Le sue appassionate ricerche si appuntano su uno dei quadri più controversi di Masoni, in restauro nei laboratori degli Uffizi, e su una serie di quaderni in cui il pittore racconta nei dettagli la propria esistenza e gli eventi che hanno segnato la storia di Firenze alla fine del XV secolo, tra cui la congiura dei Pazzi. D'un tratto, però, Ana diventa oggetto di minacce e ricatti e si ritrova a temere per la propria vita e per quella delle persone a lei care.

