
Quando qualcuno si accinge a scrivere la biografia di qualcun altro, parenti e amici del biografato cercano quasi sempre di ostacolare un'iniziativa che, in un futuro minacciosamente vicino, li costringerebbe a leggere la solita compilazione di svarioni, congetture e voli di fantasia non autorizzati. È quindi ovvio che né la moglie, né il fratello, né l'amante del defunto Jules Gund, autore di un solo e venerato libro, desiderano che il giovane Omar Rezaghi si rechi nella tenuta di famiglia in Uruguay, e s'inpicci di faccende che non lo riguardano. È solo l'inizio di una commedia dove nessuna combinazione di fatti, sentimenti o rivelazioni è esclusa in partenza.
Salvatore Silvestro, il padre. Laura, la madre. Margherita, la figlia più piccola. E Caterina, la figlia maggiore. Nella mente di Caterina ormai dodicenne continua a risuonare l'urlo della zia, quella notte di tre anni fa giù a Nacamarina. L'urlo che annunciava il 'focu', la sciagura. Dopo quella notte, per salvarsi, la famiglia Silvestre è dovuta fuggire. In Altitalia. Dove ha conosciuto l'esilio, e anche una insperata libertà. Adesso qui, al Nord, arriva la notizia di un'altra sciagura. La morte di zio 'Ntoni. Salvatore deve separarsi dalla moglie e le figlie - loro cosi uniti - e tornare nel luogo in cui è nato, per il funerale. Il romanzo alterna il tempo dell'oggi, in cui Laura e le bambine spiano ansiose il viaggio di Salvatore, costretto a fare i conti con le proprie radici, e il tempo del ricordo: la fuga, l'arrivo nel nuovo mondo, lo spaesamento...
Johanne Vik, che sa ricavare da casi separati il profilo di un assassino, e Yngvar Stubø, il detective impulsivo e geniale, si sono sposati e vivono con una bimba neonata e l'altra figlia di Vik. Ma Vik sente che la tranquillità è apparente. E ha sempre più paura. Perché sa che nei delitti senza movente che stanno sconvolgendo la Norvegia c'è l'impronta di qualcosa che lei stessa ha fatto di tutto per dimenticare. E che il misterioso assassino seriale ha un obiettivo molto preciso in mente. Qualcosa che non deve assolutamente accadere.
Una dolente, umanissima coppia di detective: l'investigatore Stubø e la criminologa Vik. Lui, che ha appena perso moglie e figlia in uno stupido incidente, sa che l'unico modo per venire a capo del caso dei bambini rapiti è convincere Vik a partecipare alle indagini. Lei non ne ha proprio voglia, ma non può restare indifferente di fronte al crescente orrore, e alla fine accetta. Tempo da perdere proprio non ce n'è, almeno finché c'è una speranza.
Quando si imbatte in Ariel, Alex Astrid ha già preso una penosa china. Lui è un poliziotto, uno in gamba, di quelli dal fiuto infallibile. Di quelli che, a furia di bazzicare nelle fogne della società, un po' ci si è perso. Di quelli a cui il destino ha già presentato il conto, e che vive in una casa con i fantasmi delle persone che ha amato e perduto. Ariel Weiss non ha neanche vent'anni, ma ha la sapienza dei secoli. È bello come un dio e pericolosamente ambiguo, oltre che sospettato di vari omicidi. Alex crede di dominarlo, invece viene invischiato nella sua rete. Le indagini lo conducono sulle tracce di Florence, amica-amante di Ariel, e di un altro personasggio, Matthieu. I tre sono uniti da un legame impiegabile e morboso, un amore profondo senza contorni né limiti, che si eleva al di sopra dei comuni mortali. Una sorta di patto di sangue. Anni dopo, la vigilia di Natale, l'inferno si spalanca di nuovo sotto i suoi piedi. Un manoscritto anonimo nella posta, il racconto nero su bianco di quella vecchia storia. Ferite mai guarite si riaprono. Alex non aveva capito tutto. Alex aveva solo sfiorato la verità. E ora tutti i fantasmi del passato si presentano alla sua porta.
Nel corso di uno scavo in una grotta di Betania, il villaggio sul fiume Giordano dove fu battezzato Gesù, padre Matteo scopre una serie di scheletri affiancati che portano al collo un collare di ferro simile a quello degli schiavi, ornato da oscure incisioni. All'inizio Matteo, preso dai molti compiti del suo ruolo di Custode e preoccupato per l'insorgere di una serie di malesseri che gli procurano forti dolori, e che si riveleranno per i primi sintomi del morbo di Burger, sottovaluta la scoperta. Ma quando padre Vidigal gli rivela che le incisioni rappresentano lo stemma di Federico II, e attorno a lui cominciano a verificarsi strani fatti, Matteo capisce di aver messo le mani su qualcosa che scotta.
Obiettivo: contattare urgentemente Jack Reacher. Problema: Reacher non ha fissa dimora. Molto controvoglia, dopo l'11 settembre è stato costretto ad ancorarsi alla civiltà per lo meno con un documento d'identità e un conto in banca, ma lui continua la sua esistenza nomade in difesa della verità e della giustizia. Soluzione: un versamento di 1030 dollari sul suo conto corrente. Una cifra che è anche un codice che solo Reacher può decifrare. È così che Frances Neagley, ex collega di Jack nella squadra speciale, lo contatta dopo anni di silenzio, e c'è una buona ragione per compiere questo tuffo nel passato: la giustizia. E soprattutto la vendetta: spietata e senza esclusione di colpi. Frances vuole riunire la squadra di un tempo perché qualcuno ha ucciso barbaramente uno di loro, Calvin Franz. Ed è così che la vecchia squadra si ritrova, solo per scoprire che Franz non è l'unico che manca all'appello. Chi sta uccidendo i vecchi compagni di Reacher, e perché? Per Jack, Frances e altri due ex commilitoni l'indagine si rivelerà davvero complessa, anche perché c'è qualcuno molto vicino a loro pronto a tradire... Ma la squadra aveva un motto: "Guai a pestare i piedi agli investigatori speciali". E guai, soprattutto, a pestare i piedi a Jack Reacher...
Una lettura tira l'altra, almeno secondo Nick Hornby, che ancora una volta ci guida tra gli scaffali della sua personalissima biblioteca, dispensando con tono cordiale dubbi, consigli e confidenze. Ci sono classici e novità, opere di amici e di esordienti, alcuni volumi acquistati e poi subito riposti in un canto, ma soprattutto libri letti, divorati o lasciati a metà, magari ripresi o abbandonati per sempre. Nel suo nuovo diario di letture Hornby non segue un copione prestabilito. In accordo con la sua idea di letteratura, si lascia guidare da passioni ed entusiasmi profondamente radicati nella vita, senza badare ai pareri della critica ufficiale. Si passa da un saggio su Shakespeare a un graphic novel, da Henry Miller alla letteratura per l'infanzia e ai libri per gli adolescenti, un genere, quest'ultimo, di cui Hornby si è recentemente infatuato. Non manca una parte dedicata ai film, sempre visti con l'occhio dello scrittore appassionato di storie mai banali, specie se ruotano attorno alla vita di un genio della musica come Bob Dylan. E durante i Mondiali di calcio, per guardare ogni giorno le partite assieme ai suoi amici e fare qualche scommessa via Internet, Hornby riesce persino a passare un mese senza libri. Per poi rituffarvisi subito.
Il Meridiano, che si apre con Il negus (1978), celeberrimo reportage dedicato al crollo del regime di Hailé Selassié che lo impose all'attenzione della stampa mondiale, offre in ordine cronologico i libri dedicati ai più importanti viaggi di Kapuscinski; "Shah-in-Shah" (1982), racconto del suo anno trascorso in Iran quando l'ayatollah Komeini prese il potere, "Imperium" (1993), grande saggio-reportage sul dissolvimento dell'impero sovietico, "Ebano" (1998), summa della sua pluridecennale esperienza in Africa. Completano il piano dell'opera (oltre a "In viaggio con Erodoto" - in cui Kapuscinski rilegge la sua esperienza alla luce della figura dello storico greco, da lui definito "primo vero reporter della storia" -, e al reportage "La guerra del football", altra fondamentale tessera della sua riflessione sul tema della guerra), una scelta da "Lapidarium", splendido seppur poco noto intarsio di esperienze del reporter e riflessioni filosofico-antropologiche del Kapuscinski maître à penser, e le poesie, alcune delle quali inedite. Le versioni dei reportage, tutte di Vera Verdini sono state accuratamente riviste sulla base delle più recenti edizioni polacche. La curatela, nonché la traduzione delle poesie, è invece firmata da Silvano De Fanti, polonista presso l'università di Udine, il quale ha svolto un lungo e pionieristico lavoro di spoglio negli archivi dell'Agenzia di stampa polacca e nell'archivio privato dell'autore.
"L'alchimista degli strati", Martino Senales, geologo altoatesino, è amico e compagno di studi universitari di Abramo Fusswi, figlio di un saggio Emiro del petrolio. Quando l'arabo ritorna in patria, Martino si lascia convincere a seguirlo. Nel piccolo Stato del Golfo diventa il responsabile dell'estrazione dell'oro nero. La sua intelligenza e creatività scientifica paiono in misterioso rapporto con le Forze del Cosmo. Il petrolio è nella prima parte uno dei grandi protagonisti di questo romanzo. È la preziosa energia attinta dagli strati profondi della terra, ma sempre legata ad avvenimenti drammatici e sinistri fin dalle origini della storia. Un libro misterioso, scampato dal fuoco che distrusse la famosa Biblioteca di Alessandria e poi accresciuto da vari autori visionari e profetici, in epoche diverse, ne racconta le vicende complesse e rovinose. Nei tempi moderni esso diventa sempre più la causa di sabotaggi, attentati, invasioni, guerre. Poiché l'epoca "maledetta" del petrolio sta per finire, creando crisi e disastri di ogni genere, Martino usa la propria genialità scientifica per trovare altre fonti di energia, e ci riesce.
La scena è questa: una ricca casa nella campagna inglese, attorno a un tavolo siedono un vecchio astronomo, due sorelle australiane che hanno molto sofferto e un giovane, Ted Tice, disperatamente innamorato di Caroline, una delle due ragazze. Ted sta raccontando la storia di un francese che nel Settecento andò fino in India per osservare il transito di Venere davanti al Sole, un fenomeno estremamente raro. Ma guerre e sventure lo trattennero lungo la strada: perduta quella prima opportunità, attese otto anni in Oriente per il transito successivo, quello del 1769. Quando finalmente giunse il giorno, la visibilità capricciosamente scarsa gli impedì di vedere alcunché. E al prossimo transito mancava un secolo. "Anni di preparazione. E poi, da un'ora all'altra, tutto finito". A volte i portenti celesti si riflettono, per una legge che non è quella degli oroscopi o degli dei, nelle più umane faccende terrestri. Caroline non ricambia i sentimenti di un Ted tanto idealista e sincero da apparire chiuso e scontroso: è attratta da Paul Ivory, privilegiato e brillante commediografo fidanzato con l'algida Tertia. Caroline e Paul iniziano una relazione clandestina, ma non per questo Ted rinuncia ai suoi sentimenti: per quanto possa aver perso l'appuntamento con il suo personale "transito di Venere" è disposto ad attendere anni, tutta la vita se necessario, pur di concedere al suo amore una seconda possibilità.

