
Il desiderio e il tramonto del corpo sembrano contrapporsi e invece si rispecchiano e si accendono, nel ricordo e nella vitalità, nello struggimento e nella fantasia, nelle parole inesauste di una narrazione ininterrotta. Ed è di questo che parlano, sornioni e malinconici, irriverenti e divertiti, i dieci racconti di cui è fatto questo libro. C'è un addio iniziale, breve e lancinante come tutte le prime volte. Un bambino spaurito che lascia la mano della mamma il primo giorno di scuola. C'è un addio finale, lento e lancinante come tutte le ultime volte: un uomo che esce piano dalla sua lunga vita coniugale e familiare, per tornare gradualmente, irreversibilmente, nei territori dell'infanzia. E c'è un ultimo addio, lancinante e basta. Ma dolcissimo, perduto nell'estasi. Tra l'uno e l'altro, di racconto in racconto, il desiderio e i suoi fallimenti fanno emergere nei protagonisti il loro pili profondo modo d'essere; e la fine, quando arriva, soffice o drammatica che sia, è la conseguenza inevitabile, dolce e amara, di quella scoperta. Insomma, un'ininterrotta sequenza di inizi e di finali, così come è fatta la vita: ogni racconto una storia d'amore e di passione, palpiti, struggimenti, felicità del corpo e malinconia.
Siamo a Berlino, è il 4 agosto del 1936, e si stanno svolgendo le Olimpiadi, che nelle intenzioni del Führer devono dare lustro alla dittatura nazista. Luz Long è uno degli atleti di punta della Germania, Jesse Owens il campione che ha appena trionfato sui 100 metri. Quel giorno l'americano, impegnato nella finale dei 200 metri e del salto in lungo, sbaglia i primi due salti. Gliene resta solo uno per provare ad accedere alla finale. Il tedesco, già qualificato, gli si avvicina, gli dà dei suggerimenti, Jesse lo ascolta e vola in finale dove sarà - proprio a discapito di Luz - oro e record olimpico. Questo libro racconta la loro storia, la storia di un'amicizia che ha mostrato al mondo il potere dello sport, capace di abbattere le barriere dell'odio. Assandri racconta le vite di Jesse e Luz, del loro incontro e di un'amicizia che legherà anche le loro famiglia. Età di lettura: da 12 anni.
Un biografo francese, alla ricerca di dati per la "Vita" di un importante scrittore, scopre negli archivi di Parigi un'enorme quantità di lettere di delazione contro gli ebrei scritte dai francesi durante l'occupazione nazista. E, scoperta ancor più sconcertante, una di queste lettere riguarda una famiglia di suoi amici ebrei, in gran parte deportata; la delatrice, ancora viva, era una loro stretta conoscente, anzi una assidua cliente. Dopo lo shock e l'indignazione, la decisione di capire. Il protagonista comincia a braccare la donna, ormai vecchia; e inizia così una vera e propria indagine, piena di tensione e dall'esito inaspettato.
Maschere, sogni, allucinazioni, parrucche, trucco, schizofrenia, monologhi, travestimenti: i temi del romanzo di Adriana Asti tradiscono il primo mestiere della sua autrice. Il teatro è lì, presente in ogni pagina, nonostante Augusta Sarmerio, l’eroina innamorata e perduta in un suo mondo privato, una siciliana trapiantata a Parigi, non sia un’attrice, ma una lettrice. Legge per i ciechi, un modo discreto di essere attrice. Augusta ha un unico amore: la casa, ereditata da una zia, in rue de Tournon, a Parigi. Le vecchie e solide pareti cui appoggiarsi, aggrapparsi se necessario, le stesse da quando era bambina; le tende velate attraverso le quali scoprire il mondo circostante, senza però esserne travolta. Quella è la vita che ha scelto, che ama. Da anni ormai si è chiusa in una rassicurante solitudine fatta di libri, di passeggiate nei giardini del Lussemburgo e non sente il bisogno di altro.
Poi un giorno, durante uno dei tanti giri per le vie della città, Augusta legge un annuncio: è richiesta una lettrice per intrattenere una donna in rue Ferou. Così, decide di fare uno strappo alla regola e di proporsi per quel lavoro.
Proprio grazie a Marie, giovane e bella, ma afflitta da un male incurabile, e al suo affettuoso marito, Augusta riuscirà a dare un nuovo senso alla sua vita, a scoprire una se stessa diversa, che può concedersi di avvicinarsi a qualcuno e anche, perché no, di innamorarsi.
Considerato uno dei capolavori della letteratura mondiale, La Storia di Nanda è un poema scritto, in un sanscrito elegante, nei primi secoli d.C. nel Nord-Ovest del subcontinente indiano, con il dichiarato intento di presentare l'essenza del messaggio di liberazione del Buddha in forma poetica. Nanda, destinato a divenire re dopo la rinuncia al trono del Buddha, suo fratello maggiore, è felicemente sposato con la più bella donna del regno, ma viene costretto dal Buddha stesso a diventare monaco. Non trovando pace lontano dall’amata moglie, Nanda viene condotto magicamente dal fratello nel paradiso di Indra, dove ottiene la visione delle ninfe celesti, la cui inconcepibile bellezza cancella dalla sua mente il ricordo della moglie. Libero da ogni interesse per l’amore mondano, Nanda può allora dedicarsi con intensità alla vita ascetica per raggiungere, dopo ripetuti tentativi, la liberazione.
Sommario
Introduzione. Sulla pronuncia delle parole sanscrite. Canto I. La fondazione di Kapilavāstu. Canto II. Ritratto del re Śuddhodana. Canto III. L’illuminazione e le prime conversioni del Buddha. Canto IV. Nanda è devoto alla moglie. Canto V. Nanda è fatto monaco dal Buddha. Canto VI. Il lamento di Sundarī. Canto VII. Il lamento di Nanda. Canto VIII. Contro le donne. Canto IX. La condanna delle illusioni. Canto X. La visione delle ninfe celesti. Canto XI. La disillusione riguardo al paradiso. Canto XII. La presa di coscienza. Canto XIII. La condotta virtuosa e la sconfitta dei sensi.
Note sull'autore
Aśvaghoṣa (II secolo d.C.), poeta e filosofo indiano di famiglia brahmanica convertito al buddismo, è il più antico autore a noi pervenuto di kāvya («letteratura d'arte») in sanscrito ed è considerato, insieme a Kālidāsa, uno dei maggiori poeti indiani.
Giulio Geymonat (master in Sanscrito alla School of Oriental and African Studies di Londra) insegna Sanscrito e Filosofia dell'India e cura il sito www.sanscrito.it.
È un'estate particolarmente torrida, a Cambridge, e Jackson Brodie, ex ispettore di polizia, ora investigatore privato, è come tanti altri vittima del caldo. Inoltre deve fare i conti con un terribile mal di denti e con una moglie che lo ha lasciato, portandosi via la figlia. Come se non bastasse, si ritrova a dover seguire diversi casi contemporaneamente, nessuno dei quali sembra promettere bene. Ciò che li accomuna è l'oggetto dell'investigazione: la ricerca di qualcuno. Una bambina scomparsa in circostanze misteriose più di trent'anni prima, l'assassino mai trovato di una ragazza vittima di un assurdo destino, la figlia di una presunta omicida di cui si sono perse le tracce. Seppure inizialmente scollegate, le vicende di queste tre storie finiscono per intersecarsi, in quella casualità che è tipica della vita, pur nelle sue forme più tragiche. Il lavoro di Brodie è reso ancora più faticoso dal fatto che eseguire le ricerche a lui commissionate significa riportare a galla i dolori del proprio passato. Anche lui, molti anni prima, ha dovuto cercare una persona cara, trovandola quando era ormai troppo tardi...
Jackson Brodie, ex poliziotto ed ex investigatore privato, è in vacanza a Edimburgo. Si sta svolgendo l'annuale Festival teatrale, c'è molta gente, molti attori e Julia, fidanzata di Brodie, recita in una pièce d'avanguardia. All'improvviso, dopo un banale tamponamento fra una massiccia Honda Civic blu e una piccola Peugeot a noleggio, scoppia una lite tra i due conducenti. Un uomo, grande e grosso, chili e chili di muscoli da sollevatore di pesi, scende dalla macchina brandendo una mazza da baseball e aizzando il suo massiccio Rottweiler contro il tipo della Peugeot, un uomo che nasconde una misteriosa identità dietro il grigiore di un nome preso a prestito. Lo scontro è violento e l'uomo della Peugeot, ferito, viene portato in ospedale. Questa coincidenza iniziale, un episodio apparentemente banale e privo di senso, segnerà in modo indelebile la vita di tutti i presenti e accomunerà i loro destini. Il destino di un killer misterioso e spietato e quello di un giallista di successo che nasconde un doloroso segreto, di una ricca casalinga delusa e di una bella spia russa, di un potente impresario edile colpito da malore e di un attore comico in declino, di una poliziotta madre di un adolescente cleptomane e di Jackson Brodie. Come in un gioco di colorate matrioske, tutte le storie si intrecciano ed entrano l'una nell'altra con quell'esatta precisione, e insieme ricca casualità, che spesso sono ingredienti fondamentali di una buona indagine come della vita stessa.
Joanna aveva solo sei anni quando, un tardo pomeriggio d'estate, un uomo sconosciuto comparso dal nulla sulla strada che lungo i campi portava verso casa uccise sua madre e i suoi fratelli. "Corri, Joanna, corri" le aveva urlato la madre, e lei aveva obbedito, si era persa in mezzo al grano, ed era riuscita a fuggire. Trent'anni dopo, Joanna non è più la bambina perduta in quel campo irrorato di sangue, ora nella sua vita tutto sembra funzionare alla perfezione: ha un buon lavoro, una bella casa, un marito affettuoso e un bambino per cui nutre un amore immenso. Ma solo perché una volta ti è successa una cosa terribile, non significa che non ti possa succedere di nuovo. Quando Joanna scompare misteriosamente insieme a suo figlio, Jackson Brodie, affascinante detective con la tendenza a confondere la professione con la vita privata, non può ignorare la richiesta d'aiuto di Reggie, la baby sitter poco più che adolescente che un bizzarro gioco del destino ha messo sulla sua strada. Sono proprio le coincidenze della vita, quelle che Brodie chiama "spiegazioni in potenza", l'ingrediente fondamentale di questa intricata storia, dove eventi drammatici, omicidi insensati e colpi di scena abbondano, e dove tutto ruota alla fine intorno alla perdita irrecuperabile di un affetto profondo. Ciò che resta, oltre alla consapevolezza che è possibile sopravvivere con grazia anche a un dolore che non passa, è comunque l'amore: feroce, viscerale e travolgente, per tutti l'unica cosa che conta.
In una gelida notte di febbraio del 1910, a Londra nasce una bambina. Il cordone ombelicale è stretto intorno al suo collo, e nessuno riesce a salvarla. In una gelida notte di febbraio del 1910, a Londra nasce una bambina. Il cordone ombelicale è stretto intorno al suo collo, ma il medico di famiglia, giunto proprio all'ultimo istante, lo taglia e permette alla piccola di respirare. Inizia così la vita straordinaria di Ursula Todd, una vita che, nel corso degli anni, verrà spezzata più e più volte, mentre l'umanità si avvia inesorabilmente verso la tragedia della guerra. Vita dopo vita, Ursula troverà la forza di cambiare il proprio destino, quello delle persone che incrocerà e quello del mondo intero?