
Anna ha i capelli rosa, il volto coperto dai piercing e un dolore grande che solo l'amore potrà cancellare. Anna ha diciassette anni e, di fronte all'apatia e alla depressione in cui sono sprofondati i suoi genitori alla morte della sorella maggiore, reagisce solo con la rabbia. Verso di sé, verso i suoi, verso la sorella morta: ne sente la mancanza, vorrebbe non dimenticarla mai, nutrire il ricordo di lei con il suo dolore e nello stesso tempo vorrebbe ricominciare a vivere. Riuscirà a farlo tra i palazzi antichi di Belmonte, cittadina della Pianura Padana, dove deve ricominciare tutto da capo. Qui conosce l'amore: quello tra Ete e Paolo, quello gratuito di Silvia, quello di Marco e riscopre quello dei suoi genitori. Qui impara che il passato non si cambia e che non è una colpa lasciare che il dolore si plachi per tentare di essere felici. Età di lettura: da 12 anni.
Adele e Lorenzo si conoscono per caso un giorno d'estate, quando un acquazzone li costringe a rifugiarsi all'asciutto in un bar. Vogliono iscriversi entrambi a un corso di teatro, ma non potrebbero essere più diversi. Adele è riflessiva, le piace leggere e starsene per i fatti suoi, mentre Lorenzo è il classico bel ragazzo tutto muscoli che una come lei nemmeno la guarda. O almeno questo è quello che pensa Adele... E mentre a poco a poco imparano a conoscersi, ad aprirsi l'uno all'altra, a innamorarsi, capita la cosa più strana della loro vita. Perché quel bar è tutt'altro che normale: quel bar con i mobili anni Cinquanta e la musica fuori moda apre una porta verso il passato. Un varco che costringerà Adele a fare i conti con il mistero che avvolge suo padre, che non ha mai conosciuto ma che non ha nemmeno mai dimenticato.
Di Charlie Mortdecai - mercante d'arte e bon vivant dai molteplici vizi e dalle discutibili abitudini - è piuttosto difficile sbarazzarsi: lo sanno bene i servizi segreti di un certo numero di paesi, e lo sapeva il suo ex compagno delle elementari Martland, il poliziotto passato a miglior vita nel tentativo di acchiapparlo e di ritrovare il prezioso quadro di Goya che Charlie aveva "preso in prestito" dal Prado di Madrid. Ma tutto ciò è acqua passata: trattosi in salvo in qualche modo che non vogliamo sapere, Charlie può tornare indisturbato alla cara vecchia vita - il canarino che lo sveglia delicatamente intonando un allegro motivetto, il brandy a colazione, la gioia di comandare a bacchetta il suo tirapiedi Jock e quella di rifilare un falso smaccato a qualche ignaro collezionista. Ma la ritrovata libertà ha un prezzo: perché i servizi segreti americani lo lascino vivo, Charlie dovrà sposare Johanna, la vedova ninfomane di uno dei suoi migliori clienti - il fu miliardario texano Krampf. Johanna, a quanto pare, è a capo di diverse organizzazioni criminali, tra cui quella dei camerieri cinesi - dicono, potentissima - e quella delle amazzoni fissate col regicidio. In cambio della vita, Charlie dovrà fingersi suo complice, e fare la spia ai servizi segreti che da tempo stanno alle costole di Johanna, in un doppio, triplo, quadruplo gioco... Ci riuscirà? Per fortuna c'è Jock col suo tirapugni ad aiutarlo quando si mette proprio male.
Come spesso accade ai gentiluomini invisi al potere (ad esempio, perché devono allo stato una ingente quantità di quattrini) o ai mercanti d'arte che hanno avuto qualche incidente di percorso (ad esempio, hanno rubato un Goya dal Prado), anche Charlie Mortdecai ha scelto l'esilio. In questo caso, in un luogo remoto come l'isola di Jersey, al largo della costa inglese, dove "l'unico mammifero di stazza oltre alla donna locale è la mucca Jersey", i creditori non arrivano e si beve dell'ottimo whisky a prezzi stracciati sempre se si riesce a sopportare la rozzezza infinita dei nativi. A Jersey, insieme alla moglie Johanna e all'amato valletto Jock, Charlie sembra trovare finalmente riposo; finché una serie di aggressioni fa pensare che anche l'isola di Jersey pulluli di malviventi, non meno dei cari vecchi quartieri malfamati di Londra. Malviventi al cui richiamo Charlie non può restare indifferente... Dopo essersi fatto beffe dei romanzi di spionaggio nei primi due capitoli della saga di Mortdecai, Kyril Bonfiglioli gioca qui con il mystery gotico, e con formidabile arguzia mette in scena un Mortdecai detective, alle prese con streghe dai tre capezzoli, vacche dagli occhi di cerbiatta, e - ogni tanto - qualche bicchierino per riposarsi.
A volte capita di attraversare momenti talmente bui che ci sentiamo come sotterrati, ma in realtà siamo un seme appena piantato
Tre racconti di sottile indagine della psicologia femminile. Hélène, Ornella, Ulde sono personaggi intessuti dei ricordi dell'autrice, che si imprimono nella memoria del lettore recuperando la dimensione del tempo nella brace dei sentimenti. Un capolavoro che riconcilia con la letteratura (pp. 192).
Dopo Tre donne (sempre per la collana «Narratori») e Alla ricerca di Joyce (collana «Ossidiana», Ida Boni avvince il lettore con questo romanzo di stati d'animo, di solitudini, di bellezza. Un taglio di luce, un'increspatura marina, il colore di un cielo sono vissuti con l'intensità degli affetti, resti-tuendo alla letteratura il suo ruolo esclusivo: dire ciò che né le immagini né i suoni possono espri-mere (pp. 304).
Massimiliano Boni non è un eroe, se non per un giorno in un anno. Questa è la storia degli altri trecentosessantaquattro. In quel tempo fa due cose: corre e scrive. Poi, certo: lavora, legge, si occupa della famiglia, ricorda, rimpiange, sogna. Ma queste altre cose accadono di lato: al centro, corre e scrive. Si prepara alla maratona e tiene un diario. Non è spavaldo, in nessuna delle due sfide. Sa di non essere più un principiante, ma non ancora un campione. Abbassa la testa, cerca di imparare dai grandi e da chi gli viaggia a fianco. Lo accompagnano, tra gli altri, un amico straniero, la nonna "Baccajella", Murakami Haruki, Cormac McCarthy, la memoria di uno sciatore chiamato Roberto Grigis e la fantasia di un nuovo figlio in arrivo. È uno di noi, uno di voi, una delle migliaia di figure smilze e colorate che vediamo ansimare mentre le superiamo motorizzati, domandandoci: "Chi glielo fa fare?". Porta questo interrogativo a un livello più profondo. Scava dentro le proprie tracce per trovare il solco di un impegno che comprende molto più dell'allenamento per una gara. Ne fa una questione di fede: nelle proprie possibilità, nella legge umana e, infine, in quella divina. Il suo linguaggio si scioglie avanzando verso il traguardo dove la vita è in agguato, come sempre comica e tragica, pronta a dare in modo inatteso e a togliere quel che ci si aspettava. In entrambe le sue sfide Boni è un outsider, ma arriva in fondo. La fatica avvera i desideri.
Due storie parallele a circa mezzo secolo di distanza sono destinate ad incrociarsi. Da una parte un giovane seminarista, Rolando, figlio di contadini emiliani, vive i drammi della seconda guerra mondiale lungo la Linea Gotica. I nazisti occupano il suo seminario, determinandone la chiusura, mentre i partigiani comunisti vogliono eliminarlo per mettere a tacere la sua ardente testimonianza di fede. Non c'è posto per lui nel progetto ideologico di chi vuole fare della fine della guerra l'inizio della rivoluzione proletaria. Per questo Rolando viene rapito, fatto prigioniero, spogliato dell'abito talare, condannato innocente a morte. Dall'altra parte in una giovane famiglia milanese irrompe inaspettata la malattia dell'unica figlia, Marta, ancora bambina. Un urto improvviso e violento che, nella sofferenza, rimette in gioco i genitori e lentamente ricompone il loro amore e la loro unità, che si stava sgretolando. Dopo un lungo percorso di ansie, speranze e delusioni il terribile morbo, però, sembra avere il sopravvento. Nella scena finale i due racconti convergono, improvvisamente, nella stanza di un ospedale, dove la bambina è in coma. Ma la morte non ha l'ultima parola. Nello scrivere questo romanzo l'autore si è ispirato, dopo un lungo lavoro di ricerca, alla storia vera del seminarista martire Rolando Rivi, per il quale si sta concludendo la causa di beatificazione presso la romana Congregazione delle Cause dei Santi.
Il libro è un romanzo breve che vede la Maddalena percorrere il breve tratto tra la Porta di Efraim a Gerusalemme ed il Golgota, il primo giorno dopo il sabato. La Maddalena diviene la prima testimone di Cristo Risorto. Il romanzo dà il tempo alla Maddalena di compiere per ben due volte lo stesso tragitto, la prima volta trovando il sepolcro vuoto e la seconda incontrando Gesù; le dà la possibilità di ricordare le tappe cruciali della sua esistenza. Qui l'autore fa una scelta precisa, anche se totalmente in disaccordo con parte dell'esegesi biblica: vede in varie "Marie" della Bibbia la stessa persona, la Maddalena appunto. Così andando al sepolcro sarà lei a ricordarsi quando da prostituta Gesù le evitò la lapidazione, quando piangendo asciugò e profumò i piedi di Gesù a casa di Simone, il fariseo, quando a Betania lei, sorella di Lazzaro, assistette alla resurrezione del fratello operata da Gesù e infine quando fu con la madre di Gesù sotto la croce.
"ACAB". All Cops Are Bastards. Il refrain di un celebre motivo skin anni Settanta diventa richiamo universale alla guerra nelle città, nelle strade. Michelangelo, "Drago" e "lo Sciatto" sono tre "celerini bastardi". Sono odiati e hanno imparato a odiare. Basta leggere l'impressionante e inedita chat del loro reparto per capirlo. Cresciuti nel culto della destra fascista, si scoprono disillusi al termine di una parabola di violenza che è la loro "educazione sentimentale". Nella narrazione di Bonini si svela, attraverso l'occhio e il linguaggio degli "sbirri" e una lunga inchiesta sul campo, la trama occulta dei più sconcertanti episodi di violenza urbana accaduti in Italia negli ultimi due anni. Che collega in un ritmo serrato e una scrittura emozionante episodi accaduti in tempi e luoghi diversi come l'assalto militare degli ultras a una caserma di Roma e la caccia al romeno nelle periferie, i Cpt per immigrati clandestini e gli scontri della discarica di Pianura. La catena dell'odio e delle impunità.

