
Quando in un pomeriggio d'estate la moglie Laetitia muore in un incidente stradale, Thaddeus Davenant si ritrova improvvisamente vedovo e con una figlia da crescere. Decide di assumere una bambinaia, ma non trovandone nessuna che gli sembri adatta accetta l'offerta della suocera, che si trasferisce così a vivere da lui. Una ragazza che si era proposta come baby sitter comincia però a nutrire pericolose fantasie romantiche nei confronti di Thaddeus, e dopo la mancata assunzione organizza un piano per rapirne la figlia. La vicenda prende a questo punto le tinte del giallo e, alla fine, altre due morti segneranno quella tragica estate.
Irlanda 1921: in questo anno cruciale per la sua indipendenza, il paese è attraversato da tensioni e violenze. Il capitano Everard Gault, reo di aver sposato un'inglese, Heloise, decide di lasciare la sua casa a Lehardane e di rifugiarsi in Inghilterra in attesa che le acque si calmino. A questa decisione si ribella la piccola Lucy, la figlia, che decide di fuggire La bambina scompare, lasciando un unica traccia: un indumento che il mare. restituisce ai genitori. Credutala morta, il capitano e la moglie decidono di abbandonare precipitosamente l'Irlanda. La loro esistenza si trascinerà in un itinerario tra l'Inghilterra, l'Italia e la Svizzera, un esilio forzato, segnato dal rimpianto, fino al compiersi di un destino solo differito.
Un marito tradito che decide di incontrare l'amante della moglie; una ragazza che frequenta una sala da ballo di provincia alla mesta, sfiduciata ricerca di un marito; l'irrompere della tragedia in una tranquilla famiglia di contadini e il loro impatto sconvolgente con i moderni media; i viaggi d'affari a Dublino di un uomo apparentemente inappuntabile su cui un figlio adolescente dovrà far luce; un vecchio prete di campagna messo bruscamente a confronto con l'apparente insensatezza delle generazioni più giovani.
Tutto cominciò quella notte.
La incontrai: fu amore al primo sguardo.
Lei era bella come mai bellezza vidi prima;
una luce interiore splendeva nei suoi occhi,
al di là di ogni possibile comprensione umana.
La lettera di un uomo che ha sperato per tutta la vita di vedere l’invisibile; Sofia è giovane sonnambula che di mestiere fa la spia, aggirandosi al mercato, tra uomini corrotti, uomini innamorati e un Presidente ricco e potente; Ginevra, dotata di un’immaginazione ipercreativa, deve sempre tenere a bada ciò che la sua mente crea per non incorrere in qualche guaio grosso; un uomo misterioso nasconde un segreto che richiede pazienza e curiosità; un bambino e la sua magliettina ingiallita; un medicinale miracoloso che può salvare molte vite e un amore assoluto che saprà affrontare ogni rischio. Personaggi e storie che dalla finzione si affacciano alla realtà. L’amore, il sogno, il sesso fulmineo, la libertà.
Un esordio narrativo che conferma il talento di un cantautore che ha saputo incantare pubblico e critica con la verità dei suoi testi. Spesso paragonato a Battisti e De Andrè, Francesco Tricarico racconta del mondo di oggi e dei giovani di oggi, sospesi tra la cruda e impietosa realtà e il sogno di una fuga, se non lontano,almeno nell’immaginazione.
I sonetti; Le favole; Nove poesie; Lupi e agnelli; Le cose; Le storie; Ommini e bestie; La gente; Libro n. 9; Giove e le bestie; Libro muto. Trilussa è il poeta dialettale più famoso d'Italia, grazie a un linguaggio romanesco che ha il dono di farsi capire da tutti. Questo volume presenta il meglio della sua produzione, con le edizioni integrali delle raccolte pubblicate tra il 1922 e il 1935. Nelle parole di Trilussa la cronaca della vita romana e nazionale, filtrata attraverso una bonaria ironia, si svolge dai Sonetti a La gente , approdando alla "favola" di Lupi e agnelli e a Ommini e bestie . La sua poesia divenne interprete della borghesia, che vide riflessi nei versi i propri vizi e le proprie debolezze: così è in particolare nel Libro n. 9 (del 1929). Vicende e costumi italiani furono espressi da Trilussa con affabile arguzia, venata a tratti da una crepuscolare malinconia: elementi di un classico da riscoprire oggi più che mai e da tornare a frequentare. Introduzione di Claudio Rendina.
Trilussa è il poeta dialettale più famoso d'Italia, grazie a un linguaggio romanesco che ha il dono di farsi capire da tutti. La cronaca in versi della vita romana e nazionale, filtrata attraverso una bonaria ironia, si svolge dai Sonetti del 1895 a La gente del 1927, approdando alle "favole" di Lupi e agnelli e Ommini e bestie. Questa poesia divenne interprete della borghesia, che vide riflessi nei versi trilussiani i propri vizi e le proprie debolezze: da Libro n. 9 del 1929 a Acqua e vino del 1945, vicende e costumi della vita italiana furono espressi da Trilussa con affabile arguzia, venata a tratti da una crepuscolare malinconia. Edizione con 12 disegni dell'autore.
Emma insegna inglese agli immigrati, è sposata e ha un figlio adolescente. È accusata di aver ucciso An-ling, la ragazza con cui ha convissuto qualche mese. Mentre il processo incalza, e i testimoni consegnano i loro frammenti di verità, Emma, il marito Tom e il figlio Josh, a turno, confidano al lettore i retroscena del loro rapporto con An-ling. An-ling scivola nella classe di Emma una mattina, con l'aria un po' spaurita. Parla a stento l'inglese, sostiene di essere appena arrivata dalla Cina. Emma l'accoglie d'impulso nella sua famiglia e nella sua vita. Ma An-ling si rivela sfuggente e selvatica, spiazza tutti con le sue provocazioni, le sue continue bugie. In un crescendo di tensione, affiorano emozioni sepolte nel cuore di ciascuno: ferite ancora aperte e nuovi potenti desideri. Tutto fa pensare che sia stata Emma a uccidere An-ling, ma pian piano emerge che anche Tom, e persino Josh, avrebbero avuto un buon motivo per farlo.
Tutto è cominciato quando avevo undici anni, con un documentario sulla vita e il lavoro di Stephen Hawking. Ricordo ancora la sensazione di meraviglia e di inquietudine nello scoprire che domande come "è nato prima il tempo o l'Universo? E quale sarà il loro destino?" non riguardavano solo la filosofia, ma anche la fisica. A distanza di ventitré anni, quando di sera esco e alzo gli occhi al cielo, sono ancora quelle le emozioni che mi accompagnano: meraviglia e un po' di paura. È come se vedessi tutto: le infinite galassie che popolano il vuoto cosmico, i buchi neri, e più oltre, a circondarci come un guscio, la radiazione cosmica di fondo, la nenia celeste da cui tutto è venuto. Visto da lontano, il cielo è l'immagine della pace. Lì, invece, accadono cose di una violenza inaudita: miriadi di stelle che nascono e muoiono, la materia che si forma e si scompone, secondo un meccanismo perfetto. È uno spettacolo che non smette di affascinarci, sempre intriso di mistero e, per quanto si cerchi di esplorarlo, ogni risposta conduce solo ad altre domande. Sembra un gioco costruito apposta per noi, un enigma del quale non riusciremo mai a trovare davvero la soluzione, ma il divertimento sta proprio in questo: potremo continuare a giocare in eterno. E io questo gioco ve lo voglio raccontare.
In "Dove va a finire il cielo" Licia Troisi si spoglia delle vesti di narratrice fantasy per accompagnarci in un viaggio tra le stelle. Condivide con noi la sua passione e il suo lavoro di astrofisica e ci svela tutti i misteri e i segreti che il cielo stellato sopra di noi nasconde.
Poe è un'umana, che deve fare i conti con una Terra devastata da una misteriosa catastrofe. Allontanata dal suo mondo come reietta all'età di quindici anni, ha perduto tutto: amici, affetti, posizione sociale, ma grazie alla sua straordinaria forza d'animo, al coraggio e alla spavalderia ha saputo cavarsela, e oggi, a venticinque anni, è una Cercatrice abile e famosa, una dei pochi in grado di viaggiare attraverso i Pozzi, passaggi interdimensionali che collegano tra loro i mondi del multiverso. Quando le viene affidata la missione di recuperare per un misterioso committente un'arma devastante, tanto potente da fomentare una terribile guerra sul pianeta Mechanica, le viene affiancato Damyan, Cercatore come lei ma dalle orecchie a punta, i capelli ricci e verdi e gli occhi arancioni. A Poe la cosa non piace per niente: lei è abituata a cavarsela da sola, nel bene e nel male, la responsabilità di un compagno può essere un impedimento e trasformarsi in un peso troppo grande da portare. Nonostante tutte le sue resistenze, giorno dopo giorno i due diventano una squadra formidabile. Ma questa volta portare a termine la missione non basterà, questa volta Poe decide di andare a fondo di tutto ciò che c'è dietro, e invece di consegnare l'arma ai committenti architetterà un piano che la riporterà al passato, alle sue origini, agli affetti, e forse anche a una sorella che credeva perduta per sempre.
Una sera uguale alle altre, in uno sperduto osservatorio astronomico. La luce delle stelle illumina, ma non abbastanza, la piccola comunità di scienziati residenti che si trova alle prese prima con un black-out, forse un sabotaggio, e poi con un cadavere trovato nella sala comune, forse un assassinio: la vittima potrebbe essere caduta da una balaustra, o essere stata spinta. L'osservatorio è isolato, i telefoni sono muti, i cellulari non prendono, i copertoni delle automobili sono stati tagliati e la città più vicina, se si riesce ad attraversare il deserto, si trova a due ore di macchina. Come in una macabra barzelletta, due italiani - Gabriele, che ha appena finito il dottorato, e Pinetta, che ancora lo sta finendo -, un'americana - Samantha, star dell'astrofisica mondiale -, un inglese - Matt, pettegolo come una suocera - e una sudamericana - Mariela, medico dell'osservatorio - si trovano a dover valutare l'ipotesi che l'omicida o il sabotatore sia non solo tra loro, ma uno di loro. Essendo scienziati, però, sanno che, date le ipotesi, per giungere alla tesi non c'è che da tessere un ragionamento. Sarà Gabriele, lettore di gialli e abile astrofisico, capace di empatizzare anche con gli assassini, a trovare il bandolo dei delitti che, come tutta la sua vita, è scritto nelle stelle. Licia Troisi, alla sua prima prova da giallista, dà vita - tra Sherlock Holmes e Poirot - a una storia che racconta quanto studiare fisica sia una scuola naturale per risolvere casi complicati, e dimostra quanto mancava uno scienziato investigatore alla nostra narrativa.