
È l'Emiro il Nemico Pubblico Numero Uno degli Stati Uniti, l'uomo spietato e inafferrabile che da anni elude le ricerche del Campus, l'agenzia di intelligence creata dall'ex presidente Jack Ryan. A capo di un'impenetrabile e capillare rete del terrore, l'Emiro si sta preparando a sferrare l'attacco definitivo all'Occidente. Mentre il presidente in carica, l'ambiguo e irresoluto Edward Kealty. non trova di meglio che temporeggiare con i governi amici dei terroristi. Jack Ryan decide che è giunto il momento di scendere di nuovo in campo, per affrontare l'emergenza planetaria e difendere il futuro degli Stati Uniti. Al suo fianco, una squadra d'eccezione: i fedelissimi ex membri dell'unità speciale Rainbow John Clark e Ding Chavez, i fratelli Caruso e soprattutto suo figlio Jack, deciso a seguire le leggendarie orme del padre. E mentre nelle grotte del Pakistan, tra i ghiacci svedesi e nei giacimenti petroliferi del Brasile si scatena una caccia all'uomo senza precedenti, il male si annida indisturbato proprio nel cuore di un'America ancora ignara... Tom Clancy ritorna sulla scena del techno-thriller con un romanzo che per la prima volta riunisce i suoi personaggi più amati. E ci racconta di un futuro in cui i peggiori incubi dell'Occidente sono più veri della realtà.
Anni Ottanta, in una cittadina sulle rive di un lago del Nord Italia, al confine con la Svizzera: un aspirante medico condotto si invaghisce di una misteriosa ragazza incontrata a una festa. Per un dottorino neolaureato, con le tasche vuote, dedicarsi a un corteggiamento serrato può risultare oneroso e parecchio frustrante. Soprattutto se la donna dei propri sogni si rivela un tipo complesso, una «bisbetica indomabile» refrattaria alla poesia, benestante ma poco incline a spendere e che regge l'alcol come un carrettiere. Ad aggiungere imbarazzi e malintesi, il nome della giovane non è ben chiaro: Viviana, no Vivìna, anzi Vìvina... Vìvida! Meglio evitare di pronunciarlo. Tra incontri carichi di aspettative - e che ogni volta sembrano trasformarsi in addii - costose peregrinazioni fra malinconici paesi lacustri, goffaggini e incomprensioni, per i due, tanto diversi, ci sarà un lieto fine?
Palermo, a metà degli anni '80, è una città abitata dalla violenza, dove l'unico principio ordinante è la legge del sangue di mafia. Dall'estate dell'85, nelle strade cominciano a cadere giusti diventati scomodi, come il poliziotto Ninni Cassare e il giornalista Mauro Rostagno, vittime ignare come il giovanissimo Gianmatteo Sole, industriali come il presidente del Palermo calcio Roberto Parisi, che coltivava il suo sogno sportivo. In una città che ride per le battute in tv di Franco e Ciccio, all'ombra dei lavori per il nuovo stadio, altri innocenti si aggiungono alla lista nera: a dare voce a tutti loro è il "cuntaru" per eccellenza, il cantastorie Colapesce. In equilibrio tra favola e inchiesta, e tra un castello e uno stadio, "Vivi da morire" racconta di eroi conosciuti e persone dimenticate, storie di mafia e coraggio, di lacrime e della forza di un sorriso, da leggere come un'appassionante ballata civile, che rivela ai genitori e ai figli dell'Italia di oggi come la Sicilia fu l'incubatrice e il laboratorio di tutti i mali di una nazione, e delle sue più grandi speranze.
In questo libro "Gabo", Gabriel García Márquez, ricrea e racconta un periodo fondamentale della sua vita, gli anni dell'infanzia e della giovinezza, quelli in cui si forma l'immaginario che, nel tempo, darà vita a "Cent'anni di solitudine" e tanti altri romanzi. L'autore fa rivivere gli anni trascorsi sulla costa caraibica della Colombia, a contatto con una realtà miracolosa in cui il magico era prima di tutto un elemento del quotidiano. Il lettore di García Márquez troverà l'eco delle storie e dei personaggi che hanno animato "L'amore ai tempi del colera", "Cronaca di una morte annunciata" e altri romanzi dell'autore.
Le celebri lettere di Seneca a Lucilio sono uno dei classici della letteratura latina oltre che un long seller di molte case editrici: nessuno ha mai finora, però, letto le risposte dell'amico e poeta Lucilio. Con duemila anni di ritardo Lucilio, attraverso la voce di Marcello Veneziani, risponde alle famose epistole di Seneca completando così la corrispondenza. Venti lettere che riprendono i principali temi originali, dalla felicità alla bellezza, dal potere alla morte, dalla ricchezza alla saggezza, replicando di volta in volta agli insegnamenti e alle considerazioni senechiane. Emerge, oltre allo spirito dell'epoca, una riflessione sulla vita che va "non solo vissuta ma pensata e dedicata" e sul suicidio, che a volte, come nel caso del filosofo, diventa una necessità per "vivere nella verità della vita". Un'opera lieve, non accademica, tra la morale e la filosofia di vita, non priva di analogie, parallelismi e allusioni al tempo presente.
Non piegato dalla sofferenza del suo corpo, Giuliano Fantechi ci mostra una via misteriosa e allo stesso tempo unica per continuare a sognare e a combattere contro i nostri draghi, contro i nostri demoni, contro le nostre malattie, perché smettere di sognare e di sperare è già un po' morire. Queste favole ci insegnano il valore dei sentimenti, dell'amore per gli altri e prima ancora per se stessi, ci guidano nella riflessione e nella comprensione di ciò che siamo e riescono a far emergere il bambino dimenticato. Quel bambino anela la nostra attenzione e le nostre cure, poiché tutti siamo stati bambini e tutti portiamo ancora magnifica, dentro di noi, la gemma di quella purezza.
Faccio un miracolo e torno! - dice Lea a Totto, suo marito, e si tuffa nella realizzazione del suo primo film. Il miracolo lo fa. Ma quanto a tornare...
Roma, Rio de Janeiro, l'Area 51 in Texas, il Mediterraneo «vichingo» del Montenegro: sono solo alcuni dei set sui quali Lea rimbalza, alla ricerca di una soluzione per ogni problema e di un problema per ogni soluzione. Jeremy Irons, Harvey Keitel, Gérard Depardieu, Goran Bregoviç, Rupert Everett - nei panni di se stessi - sono solo una parte del cast. Perché il vero protagonista di questo romanzo è il sogno di Lea: fare «il film che cambierà il mondo». Ma di che cambiamento si tratti, non può nemmeno immaginarlo. Ecco perché in questo romanzo s'impreca in quattro lingue, c'è tequila a gogò, e Lea inaspettatamente non si presenta alla proiezione romana del suo film davanti ai produttori hollywoodiani.
Sulle sue tracce si fiondano Totto (marito strampalato e geniale direttore della fotografia), l'ex segretaria Sandra (una griffata acchiappavip con il pallino della scrittura) e il produttore Dark Matter (che sa che nel magico mondo del male tutto è lecito). In una giostra vertiginosa di colpi di scena, «la realtà inizia lo striptease», trascinandoci verso un finale esilarante che svela la logica illogica che governa il mondo, anche quello del cinema.
Un libro fuori dagli schemi, che gioca coi generi letterari: commedia, autobiografia, romanzo d'avventura, chick-lit, thriller fantascientifico. Un libro sulla possibilità di realizzare i propri sogni.
O sulla capacità di riderci su, quando si infrangono.
Un romanzo che mette a tema la complessa situazione dei giovani di oggi. Da un lato vittime del vuoto di valori e dalla tentazione del consumismo e dell'edonismo, dall'altro con una potente domanda di senso e di positività della vita che non può essere ignorata. La protagonista di questo romanzo incontra un ragazzo che sfugge a questo stile, colpisce per la sua posizione originale verso la verità e così pian piano da pietra di scandalo diventa fonte di attrattiva e di un percorso interiore dai risvolti inaspettati. Su tutta la vicenda domina la figura di Carlo Acutis come paragone di vita realizzata che sarà beatificato il 10 ottobre ad Assisi.
Il soprannome che gli hanno dato, Dubbio, parla da solo. Una certezza, però, ce l'ha persino lui: dai carabinieri è meglio stare alla larga. Perché di "mestiere" il Dubbio fa il contrabbandiere e campa traghettando stecche di sigarette dalla Svizzera, magari di notte, con una barchetta a motore. E proprio stanotte, col fianco della barchetta, ha urtato il cadavere di una donna. L'ha tirato a riva e, senza dimenticare di far sparire il carico illegale, è andato a chiamare un suo cliente fidato, il medico di Bellano, proprio per evitare i carabinieri. Ma quando torna alla riva, il cadavere non c'è più. Eppure l'ha visto bene, non può esserselo inventato, anche se qualche bicchiere l'ha bevuto, su al crotto del Buco dell'Orso, prima della traversata. In ogni caso, il punto ora è questo: che fare?
"Sono nata nella pioggia. Sono cresciuta sotto la pioggia. Una pioggia fitta, sottile… una pioggia di lacrime. Una pioggia continua nell’anima e nel corpo." L’appassionata esistenza di Frida Kahlo dal vertice estremo dei suoi giorni. Un monologo fulminante che ripercorre i patimenti della reclusione forzata, i lucidi deliri artistici di pittrice affamata di colore, la relazione con Diego Rivera...
Il libro
L’appassionata esistenza di Frida Kahlo dal vertice estremo dei suoi giorni. Un monologo fulminante che ripercorre i patimenti della reclusione forzata, i lucidi deliri artistici di pittrice affamata di colore, la relazione con Diego Rivera.
In un Messico quanto mai reale e al tempo stesso immaginifico, Pino Cacucci mette in scena la sintesi infuocata di un’esistenza, la parabola di una grande pittrice la cui opera continua a ottenere altissimi ed entusiastici riconoscimenti.
Si tratta di un monologo che mette in scena l'appassionata esistenza di Frida Kahlo "detta" dalla protagonista dal vertice estremo dei suoi giorni. Mentre corre verso la morte, Frida torna ai patimenti della sua reclusione forzata (ripetutamente ingessata e condannata all'immobilità), ai suoi lucidi deliri artistici di pittrice affamata di colore, alla sua relazione con Diego Rivera. In poche pagine c'è il Messico, c'è il risveglio dell'immaginazione, c'è la storia di una donna, c'è la rincorsa di una passione mai spenta per un uomo. La sintesi infuocata di un'esistenza.
Alexandre Dumas riceve la notizia della partenza di Garibaldi alla volta della Sicilia alla testa di un migliaio di camicie rosse, mentre è a Genova, tappa del suo viaggio in Oriente. Senza esitare, lo scrittore decide di raggiungerlo per essere al suo fianco contro Francesco II. Da questo momento il libro si trasforma in un avvincente reportage che descrive gli avvenimenti nello stesso istante in cui diventano storia. Dumas, amico del generale, è un testimone d'eccezione: raccoglie testimonianze, assiste alle battaglie e alle trattative politiche; non esita ad agire in prima persona, contrabbandando armi e arruolando volontari; giunge persino a sfidare Francesco II e a condurre trattative segrete. Non racconta più la storia ma la fa.