
"Ogni animale dell'universo di Cortázar non esiste mai 'allo stato selvaggio', definito solo dalle sue singolari caratteristiche. Ogni contemplazione di un animale è, per Cortázar, 'una doppia contemplazione', come quella del casuario, che guarda l'osservatore 'in modo così duro e continuo che è quasi come se ci stesse inventando'. La relazione che si stabilisce così tra animale e umano, tra ciò che viene nominato e colui che lo nomina, tra la creatura immaginata e la creatura immaginatrice, è una relazione di mutuo apprezzamento e di fede reciproca. 'Ti propongo un patto, - dice l'Unicorno ad Alice nel Paese delle Meraviglie, - se tu credi in me, io crederò in te'. Mai la letteratura ha proposto un patto più equo tra un testo e il suo lettore. 'Animalia', dice lo spocchioso Diccionario de la Real Academia Española, è un insieme di 'animali irrazionali'. La definizione si addice perfettamente a questa selezione di racconti che narrano le avventure segrete di questo regno nel quale così spesso la ragione fa la parte dell'intrusa." (dalla prefazione di Alberto Manguel)
Il professor Albus Silente sa che il potente mago oscuro Gellert Grindelwald ha intenzione di prendere il controllo del mondo magico, ma non può fermarlo da solo. Per questo, toccherà al Magizoologo Newt Scamander guidare un'intrepida squadra di maghi, streghe e un coraggioso pasticciere Babbano in una pericolosa missione, in cui incontreranno animali vecchi e nuovi e si scontreranno con i seguaci, sempre più numerosi, di Grindelwald. Ma con una posta in gioco così alta, per quanto ancora Silente potrà rimanere in disparte? La sceneggiatura ufficiale di "Animali Fantastici. I Segreti di Silente" completa perfettamente l'esperienza del film, e invita i lettori a esplorare ogni scena del copione scritto da J.K. Rowling e Steve Kloves. Sono inclusi contenuti speciali inediti e contributi di David Yates, David Heyman, Jude Law, Eddie Redmayne, Colleen Atwood e molti altri. Età di lettura: da 9 anni.
Un piccolo aspide dalle guance morbide come quelle di un bebè, nascosto nella tasca di una giacca; le rane, le salamandre e i tritoni di un fiume salvati da una morte atroce; una sacra famiglia di cani randagi osservati con stupore affettuoso da un convinto gattofilo; una tenia sbarazzina come la "Lolita" di Nabokov, una mantide religiosa ubriacona, e anche un gruppo di Narcisi che parlano e cantano l'antica lingua ebrea del Nord Africa, un accampamento di Iris-guerrieri di un'audacia e di una bellezza terrificanti. Questi sono solo alcuni degli eroi che popolano il Marocco magico di Umberto Pasti, raccontato con la libertà e la grazia di un poeta.
Quando una notte la polizia fa irruzione nel suo ricovero, sequestrandole le decine di cani che accudiva, Chiara consegna alla sua amica d'infanzia, che scrive di mestiere, il grosso quaderno in cui da sempre raccoglie dati, abitudini e fotografie dei suoi beneficiati. È un libro degli ospiti indubbiamente singolare ("Tutti i cani hanno le loro rime: Balù pensaci tu, Billo guardiano tranquillo, Banga attento alla vanga, Lisetta dolce canetta..."), ma anziché rimetterlo in ordine come Chiara vorrebbe, l'amica decide di scriverne una versione nuova. Decide cioè di raccontare la propria vita di ex randagia spaventata, indocile, ma per fortuna anche mordace: insieme a quella degli uomini - uno soprattutto, l'infernale Edi Sereni - e delle donne che, nel tempo, hanno preteso di addomesticarla. Così ci regala il copione di una commedia nera e rosa che fa genere a sé.
Una casa di famiglia, sull'Appennino bolognese. Una vecchia casa. Gli animali sono una presenza nota. Non si tratta sempre di animali domestici, o quantomeno la loro domesticità è lontana dalla nozione tradizionale. Se nell'annus mirabilis 1992 quella di topi, arvicole e ratti era stata una vera e propria invasione, il dibattito si riapre quando arrivano i piccioni con il vaiolo: la sorella del narratore, dolce animalista, si fa in quattro per curarli, e nondimeno cura, almeno idealmente, i topi, anzi i ratti che turbano la quiete della magione. Uno in particolare, piuttosto abitudinario, compare sempre sullo stesso ripiano della libreria, dal che sorge spontaneo il sospetto che il topo sia un osservatore consapevole delle cose umane. Ugo Cornia parte da qui per una scorribanda dentro tutte le convivenze che hanno a che fare con figure animali. Alle derattizzazioni e alle stragi di volatili innocenti fan seguito storie di gatti (il cacciatore di prede Cito, l'avventuroso Cionci, la depressa Pinzia), e di cani (il setter cieco Billo e Tobi, il cane pazzo della sorella). Attraverso gli animali Cornia ricostruisce la storia di famiglia, dove con le bestie si parla, si confligge, si fanno patti, si stabiliscono confini, dove attraverso le bestie si dispiegano il labirinto emotivo degli affetti, le stagioni di un'esistenza, lo spazio delle assenze e la sequenza delle morti.
Da trent'anni, da quando la rivoluzione sessuale ha bussato alla sua porta, il professor David Kepesh tiene fede al suo giuramento: non avere mai una relazione stabile con una donna. Ma un giorno, nell'aula del suo corso di critica letteraria all'università, entra Consuela Castillo, ventiquattrenne di una bellezza conturbante, una ragazza cubana alta e affascinante che scatena il desiderio e la gelosia del maturo professore.
Da trent'anni, da quando la rivoluzione sessuale ha bussato alla sua porta, il professor David Kepesh tiene fede al suo giuramento: non avere mai una relazione stabile con una donna. Ma un giorno, nell'aula del suo corso di critica letteraria all'università, entra Consuela Castillo, ventiquattrenne di una bellezza conturbante, una ragazza cubana alta e affascinante che scatena il desiderio e la gelosia del maturo professore.
Ron Becker era solo un piccolo spacciatore quando è stato incarcerato. Ma nell'inferno di San Quintino una pena di due anni senza sconti basta a segnarlo per tutta la vita. In galera Ron conosce la violenza razziale, i soprusi dei secondini, il nonnismo dei detenuti "anziani". E, soprattutto, conosce Earl Copen, il Satana di quell'inferno, la bestia che gli insegnerà a essere peggiore di tutti quanti.
Un cane gironzola tra le case e, annusando, diventa l'unico testimone di un omicidio nato dalla gelosia. Un bambino ossessionato dalla madre spera che il suo coniglio possa essere libero, e per farlo volare lo uccide. Una donna convive con il fantasma del marito e serve fritto all'amante il boa constrictor che lui le aveva lasciato. Un uomo è ucciso dalla moglie, ma prima di morire ottiene dal figlio di poter stringere al petto ciò che resta del suo cane amato. Le giraffe di uno zoo scioperano, una donna scompare nella giungla attratta dalla libertà delle scimmie, un orso impagliato incombe su una figlia schiacciata dal peso del padre. Undici racconti che ci mettono davanti alle sfumature più inconsuete e stravaganti di ciò che è umano.
La storia di Animal comincia la notte in cui lo trovarono steso davanti a una porta, bimbo di pochi giorni, avvolto in uno scialle. La notte famosa in cui la Kampani, la fabbrica chimica americana, sparse nel cielo del piccolo villaggio indiano di Khaufpur dei veleni "così buoni" che dopo tanti anni non si riescono ancora a togliere. Animal tossiva quella notte, aveva la bava alla bocca, gli occhi storti dalla nebbia bruciante. Nessuno si aspettava che sopravvivesse, quando lo portarono all'ospedale. E invece sopravvisse. E allora lo affidarono all'orfanotrofio locale visto che non c'era anima viva a reclamarlo. A sei anni, però, ecco un improvviso bruciore nel collo e dietro le spalle, e la schiena che comincia a piegarsi. Quando la spina dorsale ha smesso di fondersi, le ossa erano piegate come una forcina e la parte più alta di lui era il culo. I primi a chiamarlo Animal sono stati i bambini dell'orfanotrofio quando l'hanno visto camminare a quattro zampe. E da allora il nome gli è rimasto appiccicato come fango. Ora, però, ha trovato un lavoretto. È entrato a far parte della banda di Zafar, un tipo che ha lasciato l'università ed è venuto a Khaufpur per organizzare la lotta contro la Kampani. Da un grave tragico evento reale (il più grave incidente chimico-industriale della storia avvenuto a Bhopal nel 1984) un libro che celebra la vita descrivendo lucidamente la crudeltà del male.
Angelika Berger compie vent'anni il 16 dicembre del 2000. Sta passeggiando con suo padre per le strade di Parigi, in cerca di un regalo, quando un ragazzino annoiato, dalla finestra della stanza dentro cui è rinchiuso a studiare, compie un gesto destinato a cambiare la loro vita per sempre. Angelika si ritrova sola. Non ha mai conosciuto sua madre, è cresciuta con Hans, professore di filosofia schivo e votato allo studio quanto al proprio compito paterno. Quando finalmente riesce a trovare le forze per svuotare il loro appartamento, decisa a scrollarsi di dosso il dolore, Angelika si imbatte in una piccola cassaforte, di cui il padre le ha lasciato la chiave. Al suo interno sono custoditi un diario, una foto sbiadita, un fazzoletto con una minuscola macchia di sangue. Tracce di un passato che non avrebbe mai creduto possibile. È solo l'inizio di un disvelamento che porterà Angelika da Parigi a Londra, da Londra a Nancy, ma soprattutto indietro nel tempo, fino agli anni Quaranta. E allora, durante la guerra, in una piccola località polacca, che si sono svolte le vicende destinate a segnare per sempre la vita della sua famiglia, e di molti altri personaggi... Sulle spalle di Angelika si riversa il peso di colpe terribili e lontane di cui, però, si sente inevitabilmente responsabile.
Un romanzo di formazione che segue la crescita interiore del giovane Walter, un ragazzo che attraversa fuoco, terra e vento per conoscere se stesso. Ma prima deve fare i conti con il suo passato, una famiglia senza amore, un padre violento e la tragica fine di un amico allontanato col tempo. Reso forte da un'amicizia profonda, Walter decide di lasciare la sua piccola città per Roma, dove trova tutt'altro da quello che si aspetta: la grande capitale è un mondo crudele e spietato. Il tempo trascorso lì lo svuoterà, lasciando un senso di isolamento nel suo cuore. Finché dopo dieci anni di silenzio non arriva una lettera del suo vecchio amico che lo strappa dal suo torpore: la testimonianza del tragico declino di una vita che è tutte le vite, segnata da una visione estrema del mondo e le sue atroci conseguenze. Da un imprevisto incontro, Walter conoscerà non solo la speranza ma un nuovo sguardo sull'universo. Con una nuova introduzione dell'autrice.

