
53 a.C. Margiana Orientale. Dopo la sconfitta cruenta e umiliante dell'esercito di Crasso a Carre, diecimila legionari superstiti vengono catturati dai Parti e per evitare la morte accettano di combattere per i loro carcerieri. Sono la "legione dimenticata". Tra quei legionari ci sono anche Remolo, Brenno e Tarquinio. Uniti dall'amicizia e dal desiderio di riconquistare la libertà, i tre guerrieri combattono per difendersi dalle tribù che minacciano quei territori, e, allo stesso tempo, sventano le trame di alcuni ufficiali Parti che vogliono la loro morte. Nel frattempo in Occidente, mentre è in viaggio verso la Gallia per incontrare Bruto, suo fidanzato e braccio destro di Cesare, anche Fabiola, la sorella gemella di Romolo, combatte per la sua sopravvivenza. La ribellione dei Galli è dura e sanguinosa e mette in pericolo non solo l'ascesa di Cesare al potere, ma anche la sua vita e quella di tutti coloro che lo sostengono. Mentre i legionari fuggono dalla Margiana e Fabiola segue Bruto nella campagna contro Pompeo, ecco che il destino programma un loro ricongiungimento. Il loro obiettivo è raggiungere Roma, ma nonostante i loro sforzi, la meta è forse ancora lontana
Una notte banale, una strada deserta, un giovane uomo, Maks, che esce di casa per comprare un pacchetto di sigarette: ma poi inciampa. E il suo incubo comincia. Perché un semplice ruzzolone si trasforma in un precipitare senza fine, un abisso in cui Maks perde e riprende i sensi a fasi alterne, scivolando nel vuoto fino a trovarsi in un altro luogo insieme ad altri "decaduti" come lui: una sorta di paese fantasma in cui il silenzio e la reticenza sembrano leggi da non infrangere mai. Un luogo di esilio, forse politico, una specie di prigione all'aperto da cui soltanto si sa che sarà impossibile evadere o fuggire. Ossessionato dal ricordo della fidanzata Anna, Maks cerca un senso nella nuova realtà: lo aiutano i discorsi di un barista, l'incontro con l'ingegner Dede Halo e soprattutto l'amore di un'altra Anna, che forse potrebbe assisterlo nel trovare una via di uscita. E poi c'è il misterioso zoo del paese: con il lupo, gli orsi, il ricordo del coccodrillo morto, e specialmente l'aquila, l'uccello che sempre più occupa le fantasie morbose e deliranti del protagonista. Il romanzo di Kadaré racconta una storia angosciante e onirica con una scrittura fulmineamente tesa, sino a far diventare il giovane Maks quasi il simbolo di qualcosa di molto più grande di lui, l'emblema di una condizione di prigionia metafisica ed esistenziale; mentre il suo incubo assume i contorni sempre più nitidi di un luogo noto, non dissimile da un esilio, o un carcere, in cui tutti potremmo precipitare.
La vicenda è quella di una donna sola, piena di interessi, affetti, curiosità, a tratti appesantita da ricordi e rimpianti per amori passati e perduti. Una donna matura, che si prende cura del vecchio padre così come delle amiche immalinconite da divorzi recenti o prossimi a venire. Si alternano nel romanzo le meditazioni solitarie della protagonista, i ricordi e le nostalgie, i paesaggi urbani deteriorati e le realtà sociali che la feriscono, gli incontri fortuiti con la vita parallela degli extracomunitari, le difficoltà degli anziani e di tutti coloro che vivono condizioni di emarginazione.
Questi racconti tesi, asciutti, drammatici, percorsi da una vena sottile di umorismo narrano, in prima persona, alcuni episodi vissuti dall'autore in un angolo sperduto della provincia russa a contatto con un'umanità primitiva e superstiziosa. Essi sono la trasposizione letteraria della durissima "prova iniziatica" subita dal giovane Bulgakov, appena uscito dalla facoltà di medicina e spedito a dirigere un ospedale rurale e ad affrontare, da solo, casi clinici spesso sconvolgenti. Costituiscono inoltre il punto d'incontro della duplice personalità scientifica e artistica di Michail Afanas'evic e testimoniano il suo passaggio dall'attività medica all'attività di scrittore.
Il destino è ineluttabile, prestabilito, oppure abbiamo la possibilità di forgiare noi stessi il nostro futuro? Nel romanzo l'autrice fornisce una possibile risposta al quesito, rendendo il lettore partecipe della trama,attraverso un sottile gioco psicologico che si svelerà soltanto alla fine.
All'inizio di questo romanzo Duddy Kravitz ha 15 anni, ma si rade due volte al giorno nella speranza di farsi crescere il più in fretta possibile la barba. La sua vita non è facile, nel ghetto ebraico di Montreal, e la profezia del nonno ("un uomo senza terra non è nulla") incombe sul suo futuro come una condanna. O un invito a non arretrare di fronte a nulla pur di raggiungere lo scopo. Ed è in questo senso che Duddy la interpreta, costruendosi passo dopo passo una carriera di cialtrone, bugiardo, baro, libertino - in altre parole di sognatore professionista, visto che il suo ultimo approdo, che gli garantirà denaro e gloria, sarà il cinema.
All'inizio di questo romanzo Duddy Kravitz ha 15 anni, ma si rade due volte al giorno nella speranza di farsi crescere il più in fretta possibile la barba. La sua vita non è facile, nel ghetto ebraico di Montreal, e la profezia del nonno ("un uomo senza terra non è nulla") incombe sul suo futuro come una condanna. O un invito a non arretrare di fronte a nulla pur di raggiungere lo scopo. Ed è in questo senso che Duddy la interpreta, costruendosi passo dopo passo una carriera di cialtrone, bugiardo, baro, libertino - in altre parole di sognatore professionista, visto che il suo ultimo approdo, che gli garantirà denaro e gloria, sarà il cinema.
Per Sapna Sinha è l'occasione della vita: lasciare l'impiego da commessa e l'appartamento alla periferia di Delhi che condivide con la madre e la sorella per diventare amministratore delegato di una delle più grandi aziende indiane, un colosso da dieci miliardi di dollari. Il colpo di fortuna arriva dall'incontro casuale con Vinay Mohan Acharya, estroso presidente e fondatore del Gruppo ABC, uno degli uomini più ricchi del Paese. Per ottenere il posto, con relativo stipendio da favola, Sapna deve superare sette test, sette sfide che prenderanno forma una dopo l'altra nella sua vita di tutti i giorni e ne metteranno alla prova il carattere, il sangue freddo, il coraggio, la capacità di guidare e motivare gli altri, insomma tutte le doti di un bravo amministratore delegato. Lungo il percorso Sapna incontrerà personaggi di ogni genere, tra cui una gandhiana cleptomane e un commissario appassionato di poesia, una folla di contadini decisi a linciarla e un gruppo di aspiranti star di un reality. Si troverà a fronteggiare alcune grandi piaghe del suo Paese - come la corruzione, il lavoro minorile, i matrimoni combinati e il traffico di organi -, ma soprattutto imparerà a conoscere se stessa, le proprie qualità e i propri limiti, correndo con tutte le forze verso il traguardo, nonostante il terribile sospetto di essere soltanto una pedina nelle mani di un miliardario annoiato, la malcapitata protagonista di un passatempo crudele.
Apple ha tredici anni e vive in Inghilterra con la nonna da quando ne aveva due, perché la madre, giovanissima, se n'è andata in America a cercare fortuna come attrice. Apple vuole bene alla nonna, ma soffre la rigidità delle sue regole e il peso delle sue ansie. L'unica amica che ha la trascura e il ragazzo di cui è innamorata non la degna di uno sguardo. Il solo momento positivo nelle sue giornate sono le ore di inglese, in cui il professor Gaydon parla di poesia e invita i ragazzi a esplorare con le parole i loro sentimenti: la paura, l'amore, la gioia. Quando la madre torna a casa dopo undici anni, Apple sente colmarsi il vuoto che ha dentro ed è come se fosse di nuovo intera. Ma il ritorno della madre è dolceamaro, come lo era stata la sua fuga quella tempestosa notte d'inverno... Apple prova a dare un senso alle proprie emozioni. Ma solo quando conoscerà Rain e scoprirà di avere un talento, smetterà di temerle e capirà che cosa significa veramente amare.
Il palcoscenico è deserto. Il grido echeggia da dietro le quinte. Il pubblico in sala a poco a poco si zittisce. Un uomo con gli occhiali, di bassa statura e di corporatura esile, piomba sul palco da una porta laterale. Signore e signori un bell'applauso per Dova'le G.! C'è qualcosa di strano nella serata. Tra le sedie c'è un intruso, trascinato fino a quella cittadina poco raccomandabile da una telefonata inattesa: è l'onorevole giudice Avishai Lazar, amico d'infanzia di Dova'le. Deve giudicare la vita intera di quello che, lo ricorda solo ora, era un ragazzino macilento e incredibilmente vivace, con l'abitudine stramba di camminare sulle mani. Dova'le sul palco si mette a nudo, e imprigiona la sala nella terribile tentazione di sbirciare nell'inferno di qualcun altro. Nella storia di un bambino che camminava a testa in giù e da quella posizione riusciva ad affrontare il mondo. Un ragazzino che al campeggio paramilitare viene raggiunto dalla notizia della morte di un genitore e deve partire per arrivare in tempo al funerale. Ma chi è morto? Nessuno ha avuto il coraggio di dirglielo, o forse lui non ha compreso. Il giovane Dova'le ha un viaggio intero nel deserto per torturarsi con l'angoscia di un calcolo oscuro che gli avvelena la testa. Mio padre o mia madre? Ora eccolo, quel ragazzino, ancora impigliato nell'estremo tentativo di venire a capo di quella giornata lontana, ancora incapace di camminare dritto.