
È l'anno fatidico 2001. A New York, Harvey Sonnenfeld, agente CIA messo un po' in disparte ma carico di esperienza, ha un'intuizione, una di quelle convinzioni tenaci che non si sa da dove vengano ma che possono essere più radicate di un ragionamento articolato: ci sarà un attentato. «New York conta un bel po' di milioni di abitanti, e nessuno può sapere esattamente quanti stanno preparando un attentato. Loro sono qui e io prima o poi li annuserò». Ingaggia allo scopo un gruppo di persone tanto assurdo quanto efficace. Bobby Fischer, l'unico americano della storia campione mondiale di scacchi, paranoico, ma capace di anticipare un migliaio di mosse; l'immigrato russo Kozlov, un ubriacone, proveniente dall'Afghanistan, ingegnere esperto di ogni tipo di attentato; il professor Koselleck, cacciato dall'università a causa di una condanna per stalkeraggio contro la moglie, il massimo studioso del pianeta di graffiti offensivi e scritte oscene. Intanto un'ombra si aggira, un altro gruppo affaccendato a tessere una rete di contatti; per loro non è il 2001 ma l'anno 1421 dall'Egira. L'improbabile squadra di Harvey Sonnenfeld da un labile indizio scovato in metropolitana e una conversazione captata per caso, dà l'avvio a una corsa contro un tempo immaginario, in cui si profilano minuziosamente terroristi costruiti sull'equivoco. Siamo arrivati a settembre. La fine è nota. Ma il racconto è pieno di tensione e di sorprese, e pervaso dall'ironia di chi, come Alessandro Barbero, sa guardare alla storia con disincanto. E il desiderio di complotti produce le sue conseguenze, mentre la realtà va pericolosamente, indisturbata, per conto suo.
"Trattato poetico-fiIosofico", "romanzo post-moderno", "portolano", "diario di bordo", "libro di preghiere", "midrash", "raccolta di aforismi", "antologia di racconti-saggio", "cronaca di un viaggio": sono queste alcune delle definizioni che hanno accolto "Breviario mediterraneo". In queste pagine, Predrag Matvejevic ricostruisce la storia di una parola - "Mediterraneo" - e rievoca gli infiniti significati che essa include, guidando il lettore verso mille scoperte: lo stile dei porti e delle capitanerie, l'addolcirsi dell'architettura sul profilo della costa, i concreti saperi della cultura dell'olivo e il diffondersi di una religione, le tracce permanenti della civiltà araba ed ebraica, le parlate che cambiano nel tempo e nello spazio.
"Trattato poetico-fiIosofico", "romanzo post-moderno", "portolano", "diario di bordo", "libro di preghiere", "midrash", "raccolta di aforismi", "antologia di racconti-saggio", "cronaca di un viaggio": sono queste alcune delle definizioni che hanno accolto "Breviario mediterraneo". In queste pagine, Predrag Matvejevic ricostruisce la storia di una parola - "Mediterraneo" - e rievoca gli infiniti significati che essa include, guidando il lettore verso mille scoperte: lo stile dei porti e delle capitanerie, l'addolcirsi dell'architettura sul profilo della costa, i concreti saperi della cultura dell'olivo e il diffondersi di una religione, le tracce permanenti della civiltà araba ed ebraica, le parlate che cambiano nel tempo e nello spazio. Prefazione di Claudio Magris.
Don Camillo - con il suo rivale/amico Peppone - è uno dei personaggi più popolari della letteratura italiana del Novecento perché Guareschi ha saputo raccontare una storia vera, umana, fatta di generosità, di confronto duro ma anche corretto. Costituito da citazioni tratte da varie opere di Guareschi, questo volume offre quello che, secondo il curatore, potrebbe essere il breviario che don Camillo legge ogni giorno. Un breviario dove si parla di un po' di tutto: di sogni, di speranze, di Dio, di televisione, di morte, di vita, di libertà, di dignità.
Credevamo di poter dimenticare tutto quello che abbiamo vissuto come cittadini italiani? Michele Serra si adopera perché nessuno debba, perché nessuno possa dimenticare cosa ci ha portato sin qui. Torna il Breviario umano, sociale e politico di Michele Serra. In una nuova edizione più vasta, più ricca, ancora più tragicamente comica.
Il libro
Di quando Berlusconi regalò alla regina d'Inghilterra un reggiseno di pizzo, pregandola di indossarlo in sua presenza. Di quando venne finalmente chiarito che "cariche dello stato" non si riferiva agli esplosivi usati durante la prima Repubblica. E di quando il Pd diede in affido i suoi elettori a chi garantiva di trattarli con umanità.
Torna il Breviario umano, sociale e politico di Michele Serra. In una nuova edizione più vasta, più ricca, ancora più tragicamente comica.
Giulio Rovedo ha una moglie inflessibile e un impiego sempre più flessibile: travolto dalla madre di tutte le fusioni bancarie, viene sballottato da una scrivania all'altra e poi spedito, assurdamente, in un paese indonesiano. Al motto di "meno cose sai, meglio è per te", si trova a poco a poco invischiato in un complotto planetario e in una strana storia d'amore. E se in entrambi i casi tutti tradiscono tutti, forse a guidare il gioco è la stessa donna: quella che Giulio disprezza e adora, il suo capo. Al ritmo spedito di un'immaginazione debordante, esplosiva, riprendendo temi e personaggi dell'"Elenco telefonico di Atlantide" per proiettarli in una dimensione parallela, il nuovo romanzo di Avoledo racconta con spietata e umoristica precisione le miserie del nostro oggi, la vita e l'amore ai tempi dell'azienda.
Giulio Rovedo ha una moglie inflessibile e un impiego sempre più flessibile: travolto dalla madre di tutte le fusioni bancarie, viene sballottato da una scrivania all'altra e poi spedito, assurdamente, in un paese indonesiano. Al motto di "meno cose sai, meglio è per te", si trova a poco a poco invischiato in un complotto planetario e in una strana storia d'amore. E se in entrambi i casi tutti tradiscono tutti, forse a guidare il gioco è la stessa donna: quella che Giulio disprezza e adora, il suo capo.
Uno dei più amati autori di libri di viaggio alle prese con un itinerario a dir poco insolito: l'esplorazione della sua dimora inglese, un'ex canonica vittoriana situata in uno sperduto villaggio del Norfolk. La sfida è quella di posare su quanto ci circonda - ambienti, pezzi d'arredamento, utensili e dettagli all'apparenza insignificanti - uno sguardo diverso, attento e capace di svelarci la loro più intima natura di stratificati e misteriosi depositi di Storia. Perché, avverte Bryson, anche se non ce ne rendiamo conto, a casa nostra, in un modo o nell'altro, finisce in realtà "qualunque cosa succeda nel mondo, qualsiasi cosa venga scoperta, creata o aspramente contesa". Il nostro microcosmo domestico, fatto di sale da pranzo, camere da letto, bagni, ma anche di dispense, ripostigli, saliere, trappole per topi, interruttori della luce, diventa così un accesso privilegiato per capire com'è cambiato, negli ultimi centocinquant'anni, il nostro rapporto con il sonno, il cibo, il sesso, le malattie, la vita di coppia e l'educazione dei figli. E da letti, divani e giardini di casa fino allo scorbuto, la torre Eiffel, le invenzioni paesaggistiche di Capability Brown o i viaggi avventurosi del capitano Cook, il passo è assai più breve di quanto avremmo mai immaginato, e il percorso non privo di qualche rapida incursione in tempi assai remoti - ricco di sorprese e di continue scoperte.
Uno dei più amati autori di libri di viaggio alle prese con un itinerario a dir poco insolito: l'esplorazione della sua dimora inglese, un'ex canonica vittoriana situata in uno sperduto villaggio del Norfolk. La sfida è quella di posare su quanto ci circonda - ambienti, pezzi d'arredamento, utensili e dettagli all'apparenza insignificanti - uno sguardo diverso, attento e capace di svelarci la loro più intima natura di stratificati e misteriosi depositi di Storia. Perché, avverte Bryson, anche se non ce ne rendiamo conto, a casa nostra, in un modo o nell'altro, finisce in realtà "qualunque cosa succeda nel mondo, qualsiasi cosa venga scoperta, creata o aspramente contesa". Il nostro microcosmo domestico, fatto di sale da pranzo, camere da letto, bagni, ma anche di dispense, ripostigli, saliere, trappole per topi, interruttori della luce, diventa così un accesso privilegiato per capire com'è cambiato, negli ultimi centocinquant'anni, il nostro rapporto con il sonno, il cibo, il sesso, le malattie, la vita di coppia e l'educazione dei figli. E da letti, divani e giardini di casa fino allo scorbuto, la torre Eiffel, le invenzioni paesaggistiche di Capability Brown o i viaggi avventurosi del capitano Cook, il passo è assai più breve di quanto avremmo mai immaginato, e il percorso non privo di qualche rapida incursione in tempi assai remoti - ricco di sorprese e di continue scoperte.
Quando iniziano ad amarsi, Till e Orsolya sono ancora due bambini. Bruno e povero, lui. Bionda e aristocratica, lei. Mondi distanti che si attraggono, nell'Ungheria sottosopra del secondo dopoguerra. L'amore infantile cresce e li segue fino all'università, dove le rispettive differenze incrinano fatalmente la superficie del sentimento. Inizia così una vertiginosa discesa nell'abisso: di umiliazione in litigio, di rottura in rappacificazione, i due si sposano, si odiano, scendono a improponibili compromessi, si avvelenano l'esistenza, si lasciano. Ma l'amour fou che ha segnato a fuoco la loro giovinezza sarà per Till una condanna senza appello. Pubblicata nel 1963 in pieno socialismo reale, questa storia che tesse colpa e sentimenti fu presto soffocata dal clima austero del regime comunista. Postfazione di Péter Esterházy.