
"Venga, le ho detto. Perché? Guardi fuori, è già l'alba. E allora? È ora che lei torni a casa a dormire. Cosa c'entra che ora è, sono mica una bambina. Non è questione di ore, è una questione di luce. Che cavolo dice? È la luce giusta per tornare a casa, è fatta apposta per quello. La luce? Non c'è luce migliore per sentirsi puliti. Andiamo". Si incontreranno per tre volte, ma ogni volta sarà l'unica, e la prima, e l'ultima
"Venga, le ho detto. Perché? Guardi fuori, è già l'alba. E allora? È ora che lei torni a casa a dormire. Cosa c'entra che ora è, sono mica una bambina. Non è questione di ore, è una questione di luce. Che cavolo dice? È la luce giusta per tornare a casa, è fatta apposta per quello. La luce? Non c'è luce migliore per sentirsi puliti. Andiamo". Si incontreranno per tre volte, ma ogni volta sarà l'unica, e la prima, e l'ultima.
La capitana Marelle della gendarmeria nazionale non crede ai suoi occhi quando scopre le tre patenti quasi identiche nell'automobile dell'uomo trovato morto nella scarpata: Renaud Duval, Hans Bernard e Pierre Rousseau hanno la stessa faccia, sono nati nello stesso giorno, ma in tre luoghi diversi! Qual è dunque la sua vera identità? Ed è stato incidente, suicidio o omicidio? È come se uno stesso uomo conducesse tre vite contemporaneamente a tre indirizzi diversi, con tre case, tre famiglie... In un'indagine che non offre punti fermi l'unica pista sono le marionette, che dal negozio di un misterioso libraio antiquario di Parigi portano alla lontana Boemia, teatro di un episodio di fuoco e sangue avvenuto quarant'anni prima. Ma chi è morto, Renaud, Hans o Pierre? E chi deve morire per mano di una minaccia che resta nell'ombra? Se lo chiede la polizia e se lo chiedono le tre donne che l'uomo ha lasciato. Delle tre, Nanesse deve arrendersi all'evidenza: ha identificato il cadavere del suo Renaud. Ma né la tatuata Éléa, ragazza di Pierre, né la sportiva Vicky, fidanzata di Hans, credono che il loro uomo sia morto. Per la verità non capiscono nemmeno se quello che stanno cercando sia lo stesso uomo o siano due persone diverse. In una girandola di colpi di scena e situazioni mozzafiato, Michel Bussi tira i fili di una vicenda inestricabile che sfocerà nella più imprevedibile delle soluzioni.
Tre amici di lunga data, George, Harris e Jerome, un cane, Montmorency, e il desiderio di una pausa dai faticosi ritmi londinesi. Cosa c'è di meglio che una bella gita in barca sul Tamigi per rilassarsi nel verde della meravigliosa campagna inglese? L'organizzazione, però, fa acqua da tutte le parti, e solo il cane sembra godersi questa incredibile avventura, ricca di imprevisti, tuffi a sorpresa, incidenti di percorso, buffi incontri e tanto, tanto divertimento. Età di lettura: da 12 anni.
Cosa può succedere quando tre amici (e un cane) decidono di compiere un viaggio in barca lungo il Tamigi? Di tutto, quando a partire sono J. e i suoi amici: J. è un sanissimo ipocondriaco sicuro di avere tutte le malattie tranne il ginocchio della lavandaia; Harris è sempre pronto ad assumersi il peso di tutto, per poi scaricarlo sulle spalle altrui; George è dotato dell'invidiabile capacità di dormire in qualunque circostanza; e infine c'è Montmorency, il fox terrier della compagnia, nonché membro più saggio del gruppo. In un susseguirsi di esilaranti peripezie e avventure paradossali, Jerome dà vita a un'arguta narrazione capace di entusiasmare anche il lettore di oggi. Perché, come ricorda Manlio Cancogni nell'introduzione, "la fama di Tre uomini in barca non è mai diminuita dal tempo in cui fu scritto", e il libro continua a conquistare "lettori di ogni specie, uomini, donne, vecchi e ragazzi".
"Tre uomini in barca (per non parlar del cane)", celebre racconto di J.K. Jerome, nasce da un malinteso; l'autore, originariamente, aveva scritto un'opera che doveva intitolarsi "La storia del Tamigi", ricca di notizie storico-letterarie adatte ad una guida turistica. L'editore della rivista sulla quale essa venne pubblicata pensò di tagliare le digressioni storico-culturali e di salvare le gag umoristiche, facendola diventare un romanzo originale ed unico nel suo genere. Il testo è costellato da una serie di situazioni comiche sulle gioie e sui dolori della vita in barca, che coinvolgono tre amici e il fedele cane Montmorency, condite dal caratteristico humour inglese.
"Casa chiusa" di Diego De Silva si sviluppa tutta all'interno di una camera da letto in cui un uomo e una donna discutono tra loro di una terza persona amata da entrambi. "L'incognita 'Mah'" di Valerla Parrella mostra una cartomante trans-televisiva dalla vena tipicamente comica in un dialogo surreale con la moglie di un cliente passata a miglior vita. "La soluzione" di Antonio Pascale è ambientata in una Napoli nobiliare dove un padre dilapida il patrimonio di famiglia e una figlia viene confinata in un limbo perché non abbia nulla da pretendere. Tre pièces dove Napoli, la sua lingua, il suo microclima esistenziale, la sua morfologia antropologica, costituiscono il tema e nello stesso tempo il perimetro delle fughe nell'immaginario, degli altrove narrativi e drammaturgici in cui si muovono i diversi protagonisti.
Nel 1993, lo scalatore americano Greg Mortenson, dopo un tentativo fallito di raggiungere la vetta del K2 e una difficile discesa che mette a repentaglio la sua vita, giunge nello sperduto villaggio di Korphe, nel Karakorum pakistano. Gli abitanti lo curano per sette settimane, e per sdebitarsi Greg promette loro che tornerà a costruire una scuola. "Tre tazze di tè" è la storia di quella promessa, delle difficoltà incontrate per mantenerla - in California, Greg rinuncia alla casa e vive in macchina per non sprecare i soldi dell'affitto - e della spettacolare riuscita dell'impresa: in una dozzina di anni Mortenson ha costruito non una ma cinquantacinque scuole, ha promosso in particolare l'istruzione delle bambine, da sempre escluse, e ha portato avanti la sua opera nelle zone dominate dai Talebani, anche dopo l'11 settembre e le guerre che hanno insanguinato una terra già martoriata.
Sara, moglie e madre modello, è proprietaria di un negozio che a Barcellona è sinonimo di cioccolato, ed è fiera di continuare la tradizione di famiglia. Prima ancora di lei Aurora, la cui madre era al servizio di una famiglia borghese del XIX secolo, per la quale la cioccolata è qualcosa di proibito e peccaminoso. E all'inizio di tutto c'era Marianna, moglie del cioccolataio più famoso del XVIII secolo, inventore di una macchina prodigiosa. I destini di queste tre donne sono intrecciati e indissolubilmente legati alla storia di un'antica cioccolatiera di porcellana, che passa di mano in mano trasmettendo l'amore per la cioccolata, la vita e il coraggio di inseguire i propri desideri. Care Santos racconta di un'unica dolce passione che unisce destini e segna la vita delle sue protagoniste attraverso tre secoli di storia. Un viaggio nel tempo che ha profumo e sapore...
Tre storie magiche che intendono stimolare il lettore a trasformare la propria vita. Basate su un linguaggio poetico e favolistico, su personaggi che vivono alla confluenza tra la realtà e altre dimensioni, sono tre parabole di alcune delle principali intuizioni di Alejandro Jodorowsky venute alla luce durante le sue ricerche nel mondo della spiritualità.