
Berlino, 2016. Quel grande appartamento nel quartiere di Prenzlauer Berg è uno spazio inesplorato, ancora tutto da scoprire. Per Alicia, appena arrivata da Madrid, essere lì è come ascoltare l'inizio di una delle vecchie storie di sua nonna Paulina: colei che è sempre stata la sua confidente e la sua migliore amica, la sua protettrice e la sua complice; che le ha fatto da mamma quando Alicia, da bambina, ha perso la sua, le ha insegnato ad affrontare le prime delusioni, le ha trasmesso l'amore per i libri. A lei Alicia ha sempre confidato tutto, senza mezze verità, ma forse - se ne rende conto solo ora - quella sincerità non è stata reciproca. E quell'appartamento, di cui nessuno in famiglia conosceva l'esistenza, ne è la prova. Alicia non può affrontare la nonna e chiederle spiegazioni, perché Paulina è mancata. Proprio adesso che la vita privata di Alicia sta andando in pezzi e ora più che mai avrebbe bisogno di una sua parola di conforto. Ciò che resta di lei è un vuoto incolmabile, un vecchio album di foto e quella casa misteriosa che le ha lasciato in eredità. Da lì Alicia partirà per un viaggio di scoperta a ritroso nel tempo, immergendosi nel passato della nonna: dall'infanzia nell'inferno della Berlino nazista alla sopravvivenza nella stessa città durante la brutale occupazione sovietica, fino alla fuga nella Spagna franchista; dal ricordo straziante degli affetti più cari strappatile durante la guerra all'amore incondizionato per i figli e la nipote. Sempre sorretta dalla determinazione feroce con cui aveva imparato ben presto a sfidare il destino: consapevole, da sopravvissuta, che avrebbe dovuto fare affidamento esclusivamente su se stessa. È in quella vecchia casa, inizio e fine di tutto, che Alicia potrà ritrovare l'origine della forza che ha mosso Paulina e trarne l'esempio necessario, oggi, per dissipare le nubi del suo futuro. Scoprendo nell'ultimo segreto della nonna il più grande regalo che potesse farle.
«A me non piace l’idea di dormire in una stanza dalla quale non si vedono le stelle...» A parlare è una donna di novant’anni. Una evenchi, appartenente al popolo delle renne che si muove lungo il fiume Argun, all’estremo confine nord-orientale della Cina. Per secoli, la sua gente è vissuta a contatto con la natura, godendone la bellezza e subendone la crudeltà. Link, il padre della voce narrante, è il miglior cacciatore della tribù; Damara, la madre, è la donna più bella e la più abile danzatrice; Nidu, lo zio, è il capo della tribù e lo sciamano. Ma con l’invasione giapponese della Manciuria, gli evenchi vengono stanati dalle foreste e, loro malgrado, si trovano a fare i conti con una realtà estranea.
Dopo la guerra, entrano a far parte della nuova Repubblica Popolare Cinese, che li incoraggia a trasferirsi nelle città, a smettere la loro esistenza nomade per abbracciare la «civiltà». Alcuni si integrano, altri si trovano emarginati in una società che non capiscono. Intanto le loro foreste vengono abbattute, divise dalle strade. Chi sceglie di tornare alla foresta si sente ormai senza radici, senza identità, straziato dalla consapevolezza che non esiste più un posto per lui. E anche ora che è alla fine, solo la narratrice sa di dover rimanere là dove la sua storia ha avuto inizio.
Chi Zijian è nata nel 1964 a Mohe, nella provincia dell’Heilongjiang, ai confini settentrionali della Cina, dove tuttora vive. È cresciuta ascoltando racconti popolari e storie di fantasmi e spiriti, e ha sviluppato fin da bambina un’attenzione e un amore particolari per la natura. Ha pubblicato il suo primo racconto quando era ancora a scuola. Con le sue opere ha vinto tre volte il prestigioso premio letterario Lu Xun e con Ultimo quarto di luna ha ricevuto nel 2008 il premio letterario Mao Dun, il massimo riconoscimento per uno scrittore in Cina. I suoi romanzi sono stati tradotti in inglese, francese e giapponese.
Oltre a essere uno dei più grandi scrittori del nostro tempo, José Saramago è stato anche un acuto osservatore della realtà. Iscrittosi clandestinamente al Partito comunista nel 1969, nel periodo in cui il Portogallo era retto dal regime dittatoriale di Salazar, non ha mai abbandonato l’impegno politico, considerando la propria condizione di scrittore inscindibile dalla coscienza di cittadino. Sempre attento alle novità e interessato al confronto e al dialogo con il suo pubblico, non si è fatto cogliere impreparato dall’avvento del digitale e a quasi novant’anni ha aperto un blog, su cui ha scritto di tutto: dalle riflessioni sul futuro del pianeta ai propositi per il nuovo millennio, dai centri commerciali quali nuove cattedrali del consumo al laicismo come unica arma nei confronti delle ingerenze della chiesa cattolica nel nostro vivere quotidiano. Tratta di ciò che lo indigna, ma anche di ciò che ama e rispetta. Parla di poesia, di libri, di arti, di valori, e lascia spazio anche a ricordi e riflessioni più personali. Questo è l’ultimo quaderno che Saramago ha potuto scrivere, prima di morire, e di lasciare così un vuoto incolmabile nel panorama culturale europeo e mondiale.
“Viviamo in un mondo che sta andando di male in peggio e che umanamente non serve”
Giappone, 1708. Il paese vive il tempo del sakoku: ogni contatto con gli stranieri (soprattutto se missionari cristiani) è proibito o rigidamente regolato. In un contesto di violenta persecuzione, il 12 ottobre 1708, uno straniero vestito da samurai sbarca furtivamente nell'isola di Yakushima. Il suo nome è Giovanni Battista Sidotti ed è un missionario italiano. Viene subito fermato e imprigionato: il suo destino è l'abiura o la condanna a morte. Ma accade qualcosa di inatteso: Hakuseki Arai, studioso confuciano e consigliere dello shogun, decide di interrogarlo di persona. Ne nasce un dialogo straordinario. La vita è risparmiata a Sidotti, senza che debba rinunciare alla sua fede, mentre Hakuseki, ispirato da quelle conversazioni, scrive importanti opere che gettano le basi della riapertura del Giappone. Sidotti muore in isolamento ma il suo sacrificio non è invano. Nel luglio 2014 i suoi resti sono stati ritrovati, là dove era stata la sua prigione, e riconosciuti grazie al DNA.
Una storia contemporanea e senza tempo, avvolta in un’atmosfera fiabesca, con castelli, sorelle magiche, ragazzi dai cuori di vetro, e un albero, l’ultimo melograno, che collega le vite di tutti i personaggi.
"Con questo romanzo Bachtyar Ali ha conquistato l’Europa.” - Die Zeit
Una favola ambientata in tempi recenti, la storia di un amore paterno che diventa la parabola di un popolo. Un ex soldato rivoluzionario che ha lottato per l’indipendenza dei curdi in Iraq torna libero dopo ventun anni trascorsi in una prigione nel deserto. Muzafari Subhdam è ormai estraneo alle cose del mondo, ma c’è ancora uno scopo che lo sprona ad affrontare il presente e un Paese divenuto irriconoscibile: ritrovare il figlio che ha dovuto abbandonare ancora in fasce. Su una barca che lo porta in Europa insieme ad altri profughi, Muzafari racconta la sua incredibile vicenda personale, che rispecchia quelle di un’intera generazione perduta tra gli orrori della guerra.
È guerra. E stavolta, per l'Egitto, potrebbe essere l'ultima, sanguinosa battaglia prima della sconfitta. Perfino Taita, che nella sua lunga e tumultuosa vita ha attraversato vicende avverse e impensabili rovesciamenti di fronte, ora che è generale dell'esercito reale teme di veder crollare tutto ciò che ha costruito... Ma la vera minaccia è ancora in agguato, e si nasconde proprio in seno alla famiglia reale. Perché l'ultimo faraone potrebbe davvero causare la fine di un impero...
"Non lasciarti scappare la vita." Tònia non riesce a togliersi dalla testa questa frase, mentre scrive a lume di candela, di notte, terminati i mille lavori di casa. Scrive per confidare ai fogli sparsi cosa le è toccato in sorte, con un marito che - come capita a tutte le ragazze di quel paesino sui monti della Catalogna - non si è certo scelta lei, ed è già fortunata se non è violento. Così come è fortunata a saper leggere, per l'epoca e il luogo in cui vive. Sulla carta libera pensieri cui altrimenti non potrebbe dare voce, emozioni che cerca di soffocare perché non sta bene, perché non si fa. Perché è una donna. Lali è nata con un libro sotto il braccio. Divora pagine una dietro l'altra: porte di mondi magici che le offrono un rifugio dalla realtà, quella in cui Lali, vittima dei dispetti delle compagne di scuola, si chiude in un mutismo pieno di paura. Cose da bambini, minimizzano i grandi, ma che possono segnarti per tutta la vita. A distanza di un secolo l'una dall'altra, Tònia e Lali sono unite da un filo invisibile che pian piano prenderà corpo: ha i colori di un misterioso dipinto che solo loro sembrano in grado di interpretare, la magia di un fascio di carte messe in salvo da un incendio e poi svanite chissà dove, la forza di una passione irrefrenabile, per i libri e le parole. E sarà il bisogno di scrivere, pari solo a quello di respirare, che aiuterà entrambe a trovare il proprio posto nel mondo.
Lars Martin Johansson è ricoverato alla clinica Karolinska, vittima di un ictus che ne ha seriamente compromesso la mobilità. Una vita di tensione ed eccessi ha fatto salire la pressione e affaticato il cuore, ma lo spirito del vecchio poliziotto non si arrende. Quando la dottoressa che lo ha in cura gli rivela nuovi particolari sull'omicidio mai risolto di una bambina uccisa venticinque anni prima, l'ex grande capo di polizia e servizi di sicurezza non resiste alla tentazione e decide di riprendere in mano il caso. Dal letto d'ospedale e dal divano dello studio di casa, facendo affidamento su intuito, ragionamento ed esperienza, Johansson si dimostrerà all'altezza della sua fama di "uomo che vede dietro gli angoli". Ironico e sottile, con l'ultima indagine del suo leggendario investigatore, Persson affronta la spinosa questione di come sia possibile ottenere giustizia quando la legge fallisce. E nel tracciare il toccante ritratto di un detective al tramonto, aggiunge al suo racconto un'insolita vena di tenerezza, alternando alle fasi di una caccia al colpevole il cui ritmo si fa via via più serrato, passi delicati e profondamente umani sulle relazioni tra un uomo condizionato dalla malattia e le persone che gli sono vicine.
Eroe e martire della libertà di pensiero, Giordano Bruno pagò con la vita la difesa delle proprie idee. Pur così diverso nel temperamento dallo scontroso Nolano, Morris West ha sempre considerato Bruno uno spirito affine, quasi uno specchio del suo tormento interiore di cattolico libero che s'interroga sulla giustizia dell'ortodossia religiosa. "L'ultima confessione" è il diario immaginario nel quale il filosofo, imprigionato nel Sant'Uffizio e sapendo prossima la sua esecuzione, racconta la sua storia. Bruno si definisce "un prete indegno, un monaco apostata, un mago imbroglione, un sedicente angelo della luce che arranca nella sua stessa oscurità, uno sbruffone, un prevaricatore, logorroico nelle discussioni e velenoso nelle dispute. Tutto questo e anche di più, se trovate le parole!", eppure rivendica con orgoglio l'autonomia della propria coscienza. Opera estrema di West, questo romanzo può esserne considerato il testamento spirituale. Lo scrittore morì alla sua scrivania, lasciando incompiuti gli ultimi capitoli che, per iniziativa dei familiari, sono qui sostituiti con un epilogo basatlo sui suoi appunti.
Fjällbacka sta per lasciarsi alle spalle un altro dei suoi lunghi inverni silenziosi, e nella Giunta cittadina c'è chi è ansioso di attirare l'attenzione sul piccolo centro della costa. Quale occasione migliore di un reality show, con telecamere piazzate dovunque a riprendere luoghi e persone che entreranno nelle case di decine di migliaia di telespettatori? La proposta è approvata, i riflettori puntati, ma l'arrivo del cast crea non poco scompiglio, tanto più che il produttore, consapevole che gli scandali aumentano l'audience, si diverte ad alimentare le tensioni tra i concorrenti. Ma il trambusto mediatico rischia di assorbire anche le risorse della polizia, e il vicecommissario Patrik Hedström, già distratto dai preparativi per il suo matrimonio con Erica, è in affanno: le indagini su una donna morta in circostanze sospette vanno a rilento. Cercando faticosamente di mettere insieme i pezzi di un caso dai mille colpi di scena, tra minacce, segreti e sterili menzogne, Patrik trova un diario e vecchi ritagli di giornale che potrebbero contenere indizi preziosi. E anche un collegamento con un caso molto simile avvenuto solo qualche anno prima. Non gli resta che insistere, per arrivare ad aprire una breccia nel muro di silenzio che la piccola comunità di Fjällbacka erge a difesa della propria immagine, che vuole conservare irreprensibile.
Fjällbacka sta per lasciarsi alle spalle un altro dei suoi lunghi inverni silenziosi, e nella Giunta cittadina c'è chi è ansioso di attirare l'attenzione sul piccolo centro della costa. Quale occasione migliore di un reality show, con telecamere piazzate dovunque a riprendere luoghi e persone che entreranno nelle case di decine di migliaia di telespettatori? La proposta è approvata, i riflettori puntati, ma l'arrivo del cast crea non poco scompiglio, tanto più che il produttore, consapevole che gli scandali aumentano l'audience, si diverte ad alimentare le tensioni tra i concorrenti. Ma il trambusto mediatico rischia di assorbire anche le risorse della polizia, e il vicecommissario Patrik Hedström, già distratto dai preparativi per il suo matrimonio con Erica, è in affanno: le indagini su una donna morta in circostanze sospette vanno a rilento. Cercando faticosamente di mettere insieme i pezzi di un caso dai mille colpi di scena, tra minacce, segreti e sterili menzogne, Patrik trova un diario e vecchi ritagli di giornale che potrebbero contenere indizi preziosi. E anche un collegamento con un caso molto simile avvenuto solo qualche anno prima. Non gli resta che insistere, per arrivare ad aprire una breccia nel muro di silenzio che la piccola comunità di Fjällbacka erge a difesa della propria immagine, che vuole conservare irreprensibile.
""Vorrei dieci minuti del tuo tempo", disse senza preamboli una voce di donna, lo sono piuttosto bravo a riconoscere le persone dalla voce, quella li però non l'avevo mai sentita". In un sobborgo di Tokyo il giovane Okada Toru ha appena lasciato volontariamente il suo lavoro e si dedica alle faccende di casa. Due episodi apparentemente insignificanti riescono tuttavia a rovesciare la sua vita tranquilla: la scomparsa del suo gatto e la telefonata anonima di una donna dalla voce sensuale. Toru si accorgerà presto che oltre al gatto, a cui la moglie Kumiko è molto affezionata, dovrà cercare Kumiko stessa. Lo spazio limitato del suo quotidiano diventerà il teatro di una ricerca in cui sogni, ricordi e realtà si confondono e che lo porterà a incontrare personaggi sempre più strani: dalla prostituta psicotica alla sedicenne morbosa, dal politico diabolico al vecchio e misterioso veterano di guerra. A poco a poco Toru dovrà risolvere i conflitti della sua vita passata di cui nemmeno sospettava l'esistenza. Un romanzo che illumina quelle zone d'ombra in cui ognuno nasconde segreti e fragilità.