
Dopo anni di assenza torna Nicolas Eymerich, l'inquisitore duro e crudele creato da Valerio Evangelisti. Questa volta - corre l'anno 1366 - Eymerich deve lasciare il regno d'Aragona, dove è stato esonerato dalla carica, e recarsi a Padova, alla riunione del capitolo domenicano. Avrà un aspro scontro con Francesco Petrarca, ispiratore di un dipinto ambiguo e malefico. È però solo l'esordio di una traversia che porterà Eymerich, sulle navi dei crociati agli ordini di Amedeo di Savoia, fino a Costantinopoli, nel cuore di un impero bizantino in piena decadenza. Eymerich dovrà risolvere un doppio mistero. Forse la soluzione sta nella guerra apocalittica che sconvolge un Iraq mai pacificato, nel nostro prossimo futuro. Forse nella straordinaria scoperta del fisico quantistico Alain Aspect. Saranno necessarie tutta l'intelligenza, la spietatezza e la cultura di Eymerich per sventare, in via provvisoria, una minaccia diabolica, e per smascherare il peccato più mostruoso di sui esseri umani si siano mai resi colpevoli.
Grottole, nei pressi di Matera: in un Sud poco esplorato, le vicende straordinarie e quotidiane dei Falcone, una famiglia cui il destino dona tutto e non risparmia niente, dalla guerra all'emigrazione, dalla ricchezza alla fame, passando per scandali pubblici e furori individuali. Dal capostipite don Francesco, con isuoi barili d'oro sepolti e non più ritrovati, all'ultima discendente, che fugge di casa un secolo dopo per dimenticare tutto e tutti. Una costellazione di personaggi che emergono per un attimo, colti nei momenti salienti dell'esistenza, poi vengono assorbiti dal vortice del tempo. Il loro scendere o meno a patti con la vita. L'immaginazione usata per accettare la realtà. E poi la fine di un mondo. Padri e figli, ma soprattutto madri e figlie, aspettative e tradimenti. Gli ideali politici, le lotte, le delusioni, le sviste. E la felicità, l'infelicità, la voglia di vivere. Una voglia di vivere conquistata infine al di là di ogni ideologia, credo e religione, sfidando anche l'amore romantico e le sue trappole.
Moise Levi ha solo ventitre anni la mattina di fine estate in cui lascia Fossano portandosi dietro un carretto di stracci. Vuole andare a Torino a far fortuna, e non può immaginare che quello sia solo l'inizio di una lunga storia. Perché Moise possiede un fiuto eccezionale per gli affari e per i sentimenti: darà il via a una florida ditta di commerci nel ramo tessile, e avrà due mogli, sei figli e un'infinità di nipoti sparpagliati ai quattro angoli del mondo.
Dopo la grande guerra mondiale e quel «brutto spettacolo» della marcia su Roma, finalmente la vita di tutti ha ripreso il suo corso. Meno male che nel 1924 a quel «brutto muso di Mussolino» gli è preso un colpo secco, altrimenti la storia di nonno Moise e della sua discendenza sarebbe stata molto diversa. Invece la famiglia Levi - con i suoi amori e i suoi affanni, i suoi commerci e le sue tribolazioni, le grandi cene di Pasqua e i lunghi silenzi delle stanze chiuse - diventa sempre più numerosa nella casa di via Maria Vittoria, costruita proprio lì dove una volta c'era il ghetto e adesso non c'è più.
Elena Loewenthal non ha riscritto la Storia all'incontrario: ha provato piuttosto a mettere la vita al centro, dove la morte ha cancellato tutto. Ha lasciato scorrere la quotidianità dell'esistenza, con la sua allegria e la sua insensatezza, per vedere come le gioie e le fatiche di ogni giorno possano fondersi «in una cosa sola che non è troppo distante dalla felicità». La storia che si racconta è quella di una grande famiglia normale, resa impossibile dall'aberrante eccezionalità della Storia. Per questo la voce calda e intima dell'autrice, con una sincerità capace di rispettare tutte le ferite, prova a inventarsi un lieto fine, «come se non fosse successo quello che è successo».
«Certo, negli anni e nei decenni a venire, attorniato dai figli e dai nipoti, Moise Levi ci avrebbe anche riso su. Ma quella mattina del 1872, lui Torino se la immaginava così. Una gigantessa addormentata con miriadi di minuscoli esseri che le camminavano addosso freneticamente, carichi delle loro tribolanti esistenze».
Sardegna 2008. Pierre Nazzari è un disertore ricattato e costretto a fare il lavoro sporco in operazioni segrete o illegali. Finisce nelle mani di una struttura parallela al servizio di un comitato d'affari locale e viene obbligato a spiare Nina, una giovane ricercatrice veterinaria che studia gli effetti dell'inquinamento bellico sugli animali nella zona del poligono di Salto di Quirra. Mentre l'ex militare tenta di conquistare la fiducia della giovane donna, il suo passato ritorna per chiudere un conto lasciato in sospeso. Entrambi saranno costretti a giocare una partita complicata e pericolosa il cui premio è la sopravvivenza. Sullo sfondo un mondo di affaristi e politici, ex contractor e strutture di sicurezza private, militari e industrie di armamenti legati al grande business della produzione bellica. Frutto di una lunga e meticolosa inchiesta condotta da Massimo Carlotto e dal gruppo di scrittori uniti nella sigla Mama Sabot, "Perdas de fogu" segna il ritorno di Carlotto al grande romanzo d'inchiesta contemporaneo. Un'indagine mozzafiato con una trama fitta di colpi di scena, il cui protagonista rappresenta una forte novità nel panorama del noir. Una denuncia dei giochi sporchi di ambienti politici e militari ai danni della nostra salute e sicurezza.
Centrale di Polizia di Boston, ufficio Archivio criminale: lì, seduto alla sua scrivania, Arthur Jelling, quarant'anni, vita tranquilla, sposato, un figlio, un passato di studente di medicina. Un innato istinto per scoprire la trama oscura dei delitti. "Chissà che cosa c'è nel cuore degli uomini. Di fuori sembrano una cosa e di dentro Dio solo sa cosa sono". Jelling si trova questa volta alle prese con il mondo della sanità: il miliardario Déravans, rimasto cieco in un incidente automobilistico in cui è implicata la ragazza poi diventata sua fidanzata, può essere guarito da un intervento ardito. Solo il professore Linden è in grado di farlo, ma è minacciato di morte se deciderà di compiere l'operazione. La minaccia si realizza alla vigilia di entrare in sala operatoria. Cos'è che Déravans non deve vedere? o chi? o quale impressione sepolta non deve riemergere con la vista? Jelling deve saperlo prima che la mano assassina spenga la prossima preda; e per scoprirlo scruta i volti, le mani, i gesti, nella selva di individui che circonda Déravans, la cerchia eccentrica dei suoi familiari, i medici della clinica, perfino i legami più intimi.
«E tutto si era svolto in quella trama di strade squadrate e regolari nelle quali, in certi pomeriggi deserti d’estate, quando c’era il maestrale, e l’aria era nitida, ogni angolo sembrava il punto di fuga verso un infinito pieno di promesse.»Rivedersi dopo oltre vent’anni con amici che non hai più cercato. Di giorno basterebbero pochi minuti per un saluto di circostanza, ma di notte è un’altra cosa. Di notte Bari può catturare e trasformarsi in un irreale cinema della memoria. Dove presente e passato, ricordi e invenzione si confondono, e l’età da cui le illusioni fuggono può ancora sfiorare il tempo in cui tutto era possibile.
Giugno 1930, Parigi. Nei giardini dell'hotel particulier della contessa Anna Letizia Pecci Blunr, si svolge il ballo più elegante della stagione. In quella serata un po' magica, tra principi, artisti e dame dell'alta società, un ragazzo di diciassette anni, arrivato da Londra per studiare all'Ecole des Beaux-Arts, incontra Lee Miller. Sottile, slanciata, gli splendidi capelli biondi tagliati alla garsonne, Lee ha solo due anni più di lui, ma è già un'inafferrabile icona di fascino e bellezza. Ed è una donna soprattutto emancipata, uno spinto libero che suscita irrefrenabili passioni nei molti uomini che entrano nella sua vita. È arrivata dagli Stati Uniti un anno prima, dopo essere diventata la modella preferita di Condé Nast, il fondatore dì Vogue...
Giovanni è un bambino di Palermo. Per il suo decimo compleanno, il papà gli regala una giornata speciale, da trascorrere insieme, per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili, per lui è stato scelto proprio Giovanni. Tappa dopo tappa, mentre prende vita il racconto, padre e figlio esplorano Palermo, e la storia di Giovanni Falcone, rievocata nei suoi momentichiave, s'intreccia al presente di una città che lotta per cambiare. Giovanni scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c'è anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Anche se ti chiede di fare delle scelte e subirne le conseguenze. Claudio Stassi, nato e cresciuto a Palermo, interpreta il romanzo di Luigi Cariando in un fumetto che è anche un viaggio nella sua città, dove i colori del presente s'incontrano con il bianco e nero del passato, per una storia di forte impegno civile. Età di lettura: da 8 anni.
Nel 1962 Ermanno Olmi rilascia un'intervista in cui dichiara: "Nel mio prossimo film, tratto dai ricordi di Russia di Mario Rigoni Stern, "Il sergente nella neve", non ho nessuna intenzione di fare della critica storica. La verità totale della guerra (perché la guerra è verità, la guerra è morte, e nessuno fa il mistificatore di fronte alla morte) mi servirà per fare il bilancio dei valori umani che considero essenziali. Ogni soldato, ogni alpino, vedrà le cose che contano veramente nella vita e quelle che sono soltanto epidermiche, marginali". Quando pronuncia quelle parole, il giovane regista sta lottando da tre anni per riuscire a realizzare il film che ha in mente da quando ha letto il libro di Rigoni Stern: ha terminato di scrivere insieme a lui la sceneggiatura, ha fatto dei sopralluoghi in Slovenia e in altre località in cerca di ambientazioni e di attori non professionisti, ha provato ad aggirare tutti gli ostacoli creati dalle case di produzione. Quel film non nascerà mai, per molte ragioni di cui dà conto Gian Piero Brunetta nel saggio che chiude questo volume, ma "a distanza di poco meno di cinquant'anni questo manoscritto si presenta ancora, così com'è, come esempio di sceneggiatura perfetta, capace di sfidare il tempo". Una sceneggiatura che può essere letta come un libro a sé stante: che diventa ancora più preziosa se accostata al testo de "Il sergente nella neve".
Gigi è l'elegante, affascinante padrone del ristorante per gourmet Chez Momò, a Cagliari. Al riparo di piatti salutisti e raffinati, guadagna soldi riciclando e smistando partite di cibo avariati in ogni angolo del pianeta. Cibo che va nei discount, dove è costretto a fare la spesa chi non può andare tanto per il sottile. O nelle mense dei poveri. Tutto va bene nella sua vita infame, fino a che qualcosa non si blocca nell'ingranaggio. Qualcosa che è legato al passato di traditore di Gigi. E inizia una discesa nell'abisso, senza nessuna esclusione di colpi. Un romanzo di avventura criminale. Dal Nordest a Cagliari, tra mafiosi russi e imprenditori disinvolti, va in scena Gigi Vianello: un personaggio che unisce nefandezza e innocenza, convinto di farcela sempre e comunque e che raggiunge, nella sua cialtroneria, un suo cupo eroismo.
“Quell'esperienza sul fondo della piscina ebbe un profondo effetto su di me. Avevo sempre creduto a quello che gli adulti mi avevano raccontato sull'esistenza del paradiso, ma da quel momento in poi io sapevo che era tutto vero” Paolo Graffigna,genovese,apprezzato autore di una serie di romanzi e racconti gialli che hanno come protagonista l'investigatore Rick Master, erede diretto di Sherlock Holmes,sorprende il pubblico della narrativa italiana con romanzo anomalo, ispirato da un fatto di cronaca avvenuto negli Stati Uniti negli anni Cinquanta.E’ la storia di una giovane,Rita,che,dopo aver rischiato da bambina di annegare in una piscina,decide di farsi suora.Giovane,piena di vitalità, capace di affrontare con umiltà e testardaggine le incomprensioni di qualche superiora,mossa da una fede purissima ed entusiasta del lavoro d'insegnante che le viene affidato,un brutto giorno scopre di essere ammalata.La sclerosi a placche le toglie giorno dopo giorno ogni forza,e pur continuando a lottare senza alcun cedimento, gli stessi superiori la convincono che è meglio per lei lasciare l'ordine.Durante una apparente remissione della malattia,si sposa e ha dei figli,riprende il suo lavoro con entusiasmo,si costruisce un'altra vita,sempre generosa,sempre pronta a sopportare tutto quello che il destino le manda.Purtroppo la malattia torna a farsi viva,e questa volta in modo devastante.Lottando contro tutto e tutti,anche le piccole viltà di chi la circonda,non si arrende e,in forma inattesa e sconvolgente,arriva la grazia di un miracolo che la restituisce alla famiglia e alla vita.
AUTORE Paolo Graffigna è nato a Genova nel 1957.Attualmente insegna geografia.Ha pubblicatodiversi romanzi della serie Le inchieste di Rick Master.Ha vinto quattro premi letterari:il Premio G.Gronchi di Pontedera,il Premio Artistico Letterario Internazionale Città di Cava de' Tirreni,il Premio Omaggio a Manzoni.In libreria:Le inchieste di Rick Master(1999),Tre inchieste di Rick Master(Firenze, 2000),Nekrhosyj Il Barone vampiro(Genova, 2002),Sette inchieste di Rick Master(Firenze, 2002).
Nel paesaggio di acqua e nebbie della Bassa, il commissario Soneri si trova a suo agio. Insieme con gli anziani del posto è tra i pochi a conoscere quel tratto del Po, a sapersi muovere tra gli argini, le golene, i casolari sparsi in una terra che ormai sembra abitata da fantasmi. E dove invece le cose stanno cambiando: slavi che pescano il pesce siluro e forse trafficano con le armi; speculatori che rubano la sabbia dal letto del fiume; ragazzi sbandati senza un futuro; una banda che rapina i bancomat con l'esplosivo... Stavolta però succede anche di peggio: nel giro di un giorno spuntano due cadaveri. Il primo, come presto viene appurato, è di un giovane ungherese. Rinvenuto nel fango con un foro di proiettile in testa. Il secondo è dell'ex comandante partigiano Libero Manotti, morto di vecchiaia, di solitudine, di abbandono nella sua casa isolata in mezzo ai pioppi. Due storie diverse, eppure legate da un filo: Soneri ci mette un po' a trovarlo, avviando un'indagine che lo porta a scavare nel rivolo ambiguo del nuovo terrorismo rosso, ma anche nel passato, al tempo dell'occupazione tedesca. E che lo mette drammaticamente a confronto con alcuni, indimenticabili personaggi del fiume: il Nocio, marinaio d'acqua dolce dalla scorza ruvida e dall'animo nobile; la stagionata Gina, che tuttavia all'amore non rinuncia; il vecchio Lumén, che sulla sua sedia a rotelle esce solo con il buio, perché così la realtà gli pare meno brutta; Carega, maestro in pensione con la saggezza di un filosofo.

