
Questa edizione del catalogo generale Einaudi si articola in cinque parti: Indice bibliografico degli autori, Indice cronistorico delle collane, Indice per argomenti, Indice per titoli, Indice generale dei nomi degli autori e dei collaboratori. Precede il catalogo, come introduzione, la "Lezione magistrale" tenuta da Giulio Einaudi in occasione del conferimento della laurea honoris causa da parte dell'Università di Torino, in cui sono rievocati i primi anni della casa editrice.
Alì ha tredici anni quando vede Roma per la prima volta. È tutto così imponente e ordinato, per lui che viene da Kabul. Ci ha messo cinque anni, ma finalmente ha coronato il suo grande sogno: è arrivato in Europa dopo aver dovuto dire addio, insieme al suo Paese, l'Afghanistan, ai genitori e al fratello, annegato nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere clandestinamente la Grecia dalla Turchia. Ma non c'è tempo per riposarsi: in realtà il viaggio è appena cominciato. Perché a Roma la gente è strana: parla una lingua che Alì non capisce, ha abitudini diverse e lo guarda come un alieno. È poco più che un bambino, eppure di lui notano solo che è povero, sporco, straniero. E allora bisogna crescere in fretta, integrarsi e combattere i pregiudizi. Ma dove trovare le forze? Gli addii si susseguono: ragazzi arrivati con lui dalla Grecia prendono la strada della criminalità o proseguono verso altre mete giudicate da "radio migranti" preferibili all'Italia. Alì è di nuovo solo, ma sa che non deve perdere l'occasione che la vita (e suo fratello, con il suo sacrificio) gli hanno in qualche modo regalato. Perciò studia, riga dritto, si impegna a capire gli altri nonostante pochi cerchino di capire lui, non perde mai il coraggio e l'ottimismo e, piano piano, senza mai smettere di sognare, ce la fa. Emozionante e piena di speranza, la storia di Alì ci parla anche di noi, del nostro mondo riflesso negli occhi di chi arriva in Italia in cerca di un futuro. E si fa storia universale, quella di un ragazzino, poi ragazzo, poi uomo, che cerca quello a cui tutti aspiriamo: l'amicizia, l'amore, l'accettazione. Insomma, un posto nel mondo.
Afghanistan, anni novanta. Ali è un ragazzino che trascorre le giornate tirando calci a un pallone con il suo amico Ahmed, in una Kabul devastata dalla lotta tra fazioni, ma non ancora in mano ai talebani. La città non è sempre stata così, gli racconta suo padre: un tempo c'erano cinema, teatri e divertimenti, ma ad Ali, che non ha mai visto altro, la guerra fa comunque meno paura delle sgridate del maestro o dei rimproveri della madre. Il giorno in cui, di ritorno da scuola, Ali trova un mucchio di macerie al posto della sua casa, quella fragile bolla di felicità si spezza per sempre. Convinto inizialmente di aver solo sbagliato strada, si siede su un muretto e aspetta il fratello maggiore Mohammed, a cui tocca il compito di spiegargli che la casa è stata colpita da un razzo e che i genitori sono morti. Non c'è più niente per loro in Afghanistan, nessun futuro e nessun affetto, ma "noi siamo come uccelli (...) e voleremo lontano", gli dice Mohammed, che lo convince a scappare. E in quello stesso istante, l'istante in cui inizia il loro grande viaggio, nascosti in mezzo ai bagagli sul portapacchi di un furgone lanciato verso il Pakistan, Mohammed diventa per Ali un padre, il miglior amico e, infine, un eroe disposto a tutto pur di non venire meno alla promessa fattagli alla partenza: Ali tornerà a essere libero e a guardare le stelle, come faceva da bambino quando il padre gli spiegava le costellazioni sul tetto di casa nelle sere d'estate. Dal Pakistan all'Iran, e poi dall'Iran alla Turchia, alla Grecia e infine all'Italia, quella di Ali e Mohammed è un'epopea tragica, ma anche una storia di coraggio, determinazione e ottimismo.
Gli atomi rinchiusi dentro una bomba nucleare si ribellano al generale che vuole scatenare una guerra con l'arsenale nascosto in solaio. Tre cosmonauti in competizione tra loro, un americano, un russo e un cinese, arrivano su Marte dove incontrano un marziano con sei mani che li metterà d'accordo. Un imperatore presuntuoso invia un esploratore per portare la civiltà su un piccolo pianeta innocente e felice. Dall'incontro straordinario tra un narratore e un artista, tre storie sul rispetto e la speranza, per chi ama leggere con la fantasia. I racconti "La bomba e il generale" e "I tre cosmonauti" sono stati pubblicati per la prima volta nel 1966 mentre "Gli gnomi di gnù" nel 1992.
Ultima settimana del novembre 1327. Il novizio Adso da Melk accompagna in un'abbazia dell'alta Italia frate Guglielmo da Baskerville, incaricato di una sottile e imprecisa missione diplomatica. Ex inquisitore, amico di Guglielmo di Occam e di Marsilio da Padova, frate Guglielmo si trova a dover dipanare una serie di misteriosi delitti (sette in sette giorni, perpetrati nel chiuso della cinta abbaziale) che insanguinano una biblioteca labirintica e inaccessibile. Per risolvere il caso, Guglielmo dovrà decifrare indizi di ogni genere, dal comportamento dei santi a quello degli eretici, dalle scritture negromantiche al linguaggio delle erbe, da manoscritti in lingue ignote alle mosse diplomatiche degli uomini di potere. La soluzione arriverà, forse troppo tardi, in termini di giorni, forse troppo presto, in termini di secoli.
Un'abbazia medievale isolata. Una comunità di monaci sconvolta da una serie di delitti. Un frate francescano che indaga i misteri di una biblioteca inaccessibile. Un nuova edizione con i disegni e gli appunti preparatori dell'autore.
Quattro letture che analizzano il tema della menzogna e dell'ironia in Cagliostro, Manzoni, Campanile e Hugo Pratt. Cagliostro mente con la parola e con il suo comportamento, così come menzognere sono le leggende nate intorno alla sua figura. Manzoni mostra il divario tra linguaggio verbale (fonte di menzogna) e segni naturali, facendo ironia somma col linguaggio letterario, così come avviene in Campanile che mente proprio per gioco. Anche Pratt usa la finzione come gioco fantastico e ironico. Quattro testi di Eco che con sottile divertimento intellettuale ci offrono una modalità di lettura di personaggi della cultura contemporanea e della storia.
L'esame dei Misteri di Parigi, dei Beati Paoli, della meccanica dell'agnizione, di superuomini classici come Montecristo, Rocambole, Arsenio Lupin, Tarzan, eccetera, traccia una teoria del romanzo consolatorio e delle sue contraddizioni, valida anche per i prodotti di massa dei giorni nostri. Nietzsche ed Eugènc Sue, Pitigrilli e Ian Fleming, fumetti e feuilletons, i corsari in lacrime di Salgari e l'impeccabile ed elegante 007.
"La bustina di Minerva" è una rubrica iniziata sull'ultima pagina dell'"Espresso" nel marzo del 1985 e continuata con regolarità settimanale sino al marzo 1998, quando è diventata quindicinale. Ora le "Bustine" sono state selezionate e raccolte in questo libro. Si spazia da riflessioni sul mondo contemporaneo, alla società italiana, alla stampa, al destino del libro nell'era di Internet, sino ad alcune caute previsioni sul terzo Millennio e a una serie di "divertimenti" o raccontini. La raccolta dà il senso alla rubrica che, come vuole il titolo, intendeva raccogliere quegli appunti occasionali e spesso extravaganti che talora si annotano nella parte interna di quelle bustine di fiammiferi che si chiamano appunto Minerva.