
Noto anche come "Pentamerone", "Lo cunto de li cunti" raccoglie cinquanta favole, raccontate in dieci giorni da cinque vecchie. Vi si trovano fiabe celeberrime, come "Cenerentola", ma anche racconti meno noti, ugualmente ricchi di invenzioni visionarie e metaforiche, che arrivano a toccare punte di crudele sensualità. Testo originale a fronte.
Le favole delle cinque giornate in cui si suddivide "Il cunto de li cunti" sono considerate uno dei vertici del barocco europeo, e mostrano tutta la duttile magnificenza della lingua napoletana al servizio delle esigenze del racconto. Roberto De Simone se ne è "impossessato", ritraducendo le cinquanta fiabe in italiano e restituendo all'oralità contemporanea la lingua napoletana. I due volumi contengono un'ampia sezione di immagini e sono contenuti in un cofanetto.
Una neonata viene abbandonata accanto a un cassonetto della spazzatura. Una giovane domestica ucraina rimane presa in una morsa di avidità e frustrazioni. I piccoli animali randagi spariscono dalle strade. Cullata dall'aria frizzante di un giovane aprile,la città sembra accanirsi contro l'innocenza. Il compito di combattere un male piú disumano del solito tocca a una squadra di poliziotti in cui pochi credono. Li chiamano i Bastardi di Pizzofalcone.
In questa nuova edizione arricchita e aggiornata di “Amore senza parole” e “Cuori fedeli”, Sandro Mayer e Osvaldo Orlandini raccontano le vicende umane e i sentimenti che agitano uomini e donne quando vivono accanto ad amici molto speciali: gli amici a quattro zampe. Ispirandosi a fatti di cronaca realmente accaduti, che hanno come protagonisti cani straordinari, gli autori costruiscono un romanzo avvincente che parla soprattutto d’amore, ma anche dei sentimenti negativi che muovono gli uomini: odio, rabbia, invidia, gelosia. Sentimenti che i cani, diversamente da noi, non conoscono, perché sanno amare con un cuore sempre fedele. Per questo i veri protagonisti sono loro. Capaci come sono di influenzare l’esistenza degli umani, li trascinano intrecciandone destini e sentimenti, e li conducono attraverso un groviglio di passioni, intrighi, gioie e tradimenti. Un romanzo commovente, che appassionerà i lettori e li terrà con il fiato sospeso fino alla fine, emozionandoli con la storia dell’amore più bello e incondizionato (e spesso immeritato): quello dei cani per gli uomini.
Edgarda Solfanelli è una scrittrice, o meglio "si sente" una scrittrice, anche se al momento ha alle spalle un'unica, ignominiosa pubblicazione della quale non vuole neanche parlare per motivi di decenza. Tutta la sua vita, ora, gira intorno al capolavoro (peraltro mai iniziato) da pubblicare con le Edizioni La Sorte di Ravenna, che, ne è convinta, la consacrerà definitivamente nell'olimpo dei letterati. Per raggiungere questo obiettivo, non si ferma davanti a nulla: indaga sul conto dell'editore, rivolta profili Facebook, colleziona diversi amanti, quelli che contano. Passando per un'esilarante carambola di gaffe e peripezie, eventi mondani a cui imbucarsi e scrittori famosi da perseguitare ai limiti dello stalking, Edgarda arriverà all'occasione della vita. Saprà coglierla? Troverà l'ispirazione per il romanzo perfetto? E soprattutto, se "uno su mille ce la fa", riuscirà mai Edgarda a essere quell'"uno"?
Roma si sveglia con la notizia di un omicidio atroce. Marta Luci, studentessa universitaria, è stata trovata morta dentro un ex ospedale psichiatrico abbandonato. L'assassino le ha squarciato la gola, ha messo il corpo a testa in giù e lo ha svuotato di tutto il sangue. I capelli sono intrisi di una sorta di balsamo. Sul ventre e sul petto alcuni tagli disegnano una croce rovesciata. Delle indagini viene incaricato un commissario specializzato in omicidi rituali. Ma sulle tracce dell'assassino si mette anche un giornalista, Mauro Colesani, inviato del settimanale "Cruel", crime magazine di grande successo diretto da uno psichiatra famoso e carismatico. Mauro gira su un motorino scassato, ha modi poco ortodossi, ma anche un grande talento. E un motivo speciale per scoprire la verità. Con questo libro Salvo Sottile trasforma in un thriller la sua conoscenza del mondo della cronaca nera, maturata anni di esperienza giornalistica. Ed è una redazione, descritta con assoluto realismo, a diventare il campo gravitazionale del male. Nessuno è al riparo dal sospetto, tutti credono di avere la verità in tasca. Qualcuno ha anche la presunzione di riconoscere il male, di poterlo sconfiggere. Ma come accade nei casi reali non esiste mai un colpevole certo né una sola verità. Semmai ce ne sono tante, tutte valide, tutte spendibili e tutte solide agli occhi della logica. Solide fino a che non arriva una verità più forte, si posa sull'ultima e fa crollare tutte le altre, come in un domino.
Palermo può essere una città feroce. Sara Salemi, vicecapo della Sezione Minori, viene aggredita e accoltellata in uno stanzino della questura. Solo un caso fortuito la salva da una morte certa. La convalescenza è lunga, la paura e il rancore la tormentano ma, più forte di ogni cosa, un pensiero la guida: trovare la Bestia, la minaccia sospesa sulla città che colpisce, si nasconde e ogni volta scompare senza lasciare traccia. È lui l'assassino, lo psicopatico prezzolato che permette un traffico ignobile di innocenti, un giro di affari gestito da insospettabili professionisti e padri di famiglia. Solo con l'aiuto del suo capo Marcello Porzio, Sara potrà scoprire l'ultima verità. Simon Daniels è lo pseudonimo di uno scrittore che conosce il mondo criminale siciliano e i suoi retroscena più inquietanti.
«Buon appetito ai pesci!»: ecco l'augurio di qualcuno che si sente autorizzato a sfogare liberamente il suo rancore quando annega un migrante. E intanto vengono chiusi i porti alle navi che prestano soccorso, mettendo in discussione i principi rispettati dagli uomini di mare di ogni tempo. Mentre era in corso la prima di queste nuove emergenze, il caso della nave Aquarius e dei naufraghi respinti dall'Italia, Edoardo Albinati ha scioccato l'opinione pubblica affermando: «Ho desiderato che su quella nave morisse qualcuno, morisse un bambino», così sarebbe cessato il gioco cinico di scommettere sulla vita altrui per pura propaganda elettorale. Ora Albinati, guardando oltre gli schieramenti politici, cerca di scavare più a fondo nelle ragioni di quel suo pensiero infame, così come in tutte le altre forme di cinismo che oggi circolano nel nostro Paese e nel mondo: per portare cioè alla luce la parte oscura che è in noi e ci fa diventare spietati. Così il suo pamphlet, duro ma a tratti anche divertente, diventa l'occasione per parlare di altri temi che ci stanno a cuore: l'uso e l'abuso della verità, l'impotenza dei cosiddetti intellettuali, le campagne di odio sui social, l'intoccabile bellezza morale e fisica delle persone, la vita di chi va per mare, il desiderio di giustizia, l'avventura, il coraggio.
Manifestando appieno la sua vocazione di scrittore-detective, Sciascia ci consegna con "Cronachette" una teoria di microritratti memorabili, dal primo Seicento al nostro secolo. Si tratta quasi sempre di figure misconosciute e dimenticate: così è per Don Alonso Giron, contemporaneo di Tasso che uccise "a quattro mani" un adolescente e che, scovato e giustiziato, fu protagonista di un funerale simile a un dipinto di Zurbaran; così è per Don Mariano Crescimanno, benedettino che intorno al 1735, a Modica, fu a capo di una "puzzolente e carnale eresia" e quindi costretto in segrete fra le cui mura urlava giorno e notte; o Don Giuseppe Buttà, testimone dell'impresa dei Mille, avversatore di Garibaldi, ridotto a "piccolo uomo incerto".
Un libro pieno di fascino, romantico, ironico, avventuroso in cui la storia personale dell'autrice si intreccia con quella di donne e uomini che hanno inseguito un sogno, un luogo perfetto, un istante irripetibile, o anche una nostalgia, fino all'ossessione. «Che l'Eden perduto sia reale o solo sognato poco conta: ognuno può immaginarsi un Paradiso su misura e decidere di spendere la vita per riconquistarlo». La memoria dell'infanzia, trascorsa in una villa del viterbese, è il filo rosso con cui Serena Dandini ci conduce nelle vite di personaggi famosi e misconosciuti che sono partiti per viaggi straordinari, a volte fisici, a volte mentali, guidati dall'aspirazione all'assoluto. Visiteremo giardini fantastici. Ci addentreremo nelle utopie di architetti, profumieri, amanti della musica. Ci stupiremo per il coraggio di Jeanne Baret, che nel Settecento, travestita da uomo, compie il giro del mondo con la spedizione di De Bougainville. Guarderemo il vecchio Claude Monet, ormai quasi cieco, dipingere senza sosta le ninfee della sua casa di Giverny. Scopriremo con Agatha Christie «il lato oscuro delle piante». Accompagneremo Vladimir Nabokov a caccia di farfalle e Margaret Ursula Mee nella giungla amazzonica sulle tracce del fiore di luna, che sboccia una volta l'anno, di notte, per svanire all'alba. E infine torneremo nel Paradiso Perduto dell'autrice, a tirar le somme fra momenti dolorosi, bellissimi, struggenti.
Tempi tristi, all'alba del Duemila, anche per la Chiesa romana. Che fare, allora, per tirarsi su di morale? Portandoci con la macchina del tempo all'alba del 2100, per seguire la vicenda singolare di Zeffirino II, un papa mite, coraggioso ed evangelico, che dirà le parole di consolazione e di speranza da sempre attese dalla gente, ma che mettono in crisi l'establishment ecclesiastico e il Sacro Potere. Ma a causa di un incidente automobilistico il pontefice entra in coma irreversibile, che si protrae per tredici anni. In una struttura monolitica, rigidissima e autocratica come è il papato, che accade nella Curia romana, e nella Chiesa cattolica, in tale inaudita situazione di un papa presente/assente? Accade il caos, la paralisi e il rischio di dissoluzione del sistema, secondo i cardinali legati allo status quo ante; ma, chi ha fiducia nella Brezza dell'Eterno, vede invece il dischiudersi di un'inattesa primavera che libera molte energie positive e aiuta tutto il "popolo di Dio" ad assumersi nuove responsabilità.