
Rivisitazione dai toni goliardici della celebre opera di Alessandro Manzoni trasposta nell'attualità degli anni Venti. Lucia è una tipica bellezza di provincia, parla francese e per farsi strada a ogni costo, non si rifiuta a nessuno, tranne che a Renzo. Quest'ultimo viaggia su una Fiat 525, mentre Don Rodrigo su una Chrysler. L'astuto Don Abbondio, invece, va a letto con la perpetua e converte i vecchi Buoni del Tesoro in Prestito del Littorio. Per non parlare della monaca di Monza, lascivissima e con spiccate tendenze lesbiche.
Il capolavoro della letteratura italiana riproposto in una chiave che ne chiarisce i profondi contenuti cristiani, spiega come la fede che anima i suoi personaggi non sia un affidarsi passivamente alla provvidenza, ma un bene da conquistare - anche lottando - giorno per giorno, con le opere e con il nostro impegno.
Mosca, 1927. Che le proprie storie si mescolino alla realtà fino al punto di prendere vita: non è questo il sogno segreto di ogni narratore? È ciò che accade ad Aleksandr Bogdanov, scrittore di fantascienza, ma anche rivoluzionario, scienziato e filosofo. Mentre fervono i preparativi per celebrare il decennale della Rivoluzione d'Ottobre e si avvicina la resa dei conti tra Stalin e i suoi oppositori, l'autore del celebre Stella Rossa riceve la visita di un personaggio che sembra uscito direttamente dalle pagine del suo romanzo. È l'occasione per ripercorrere le tappe di un'esistenza vissuta sull'orlo del baratro, tra insurrezioni, esilio e guerre, inseguendo lo spettro di un vecchio compagno perduto lungo la strada. Una ricerca che scuoterà a fondo le convinzioni di una vita.
Torino, 1799. Una serie di efferati omicidi, apparentemente legati agli ambienti esoterici e a una misteriosa loggia massonica, sta terrorizzando la città sabauda, occupata dagli austriaci. Sui crimini indaga un professore di filosofia, Eugenio Caffarel, ritrovatosi suo malgrado a lavorare come poliziotto, proprio a causa degli sconvolgimenti provocati dalle guerre. Il Cairo, Egitto. All'ombra delle piramidi, pochi giorni dopo la scoperta della stele di Rosetta, un altro antico segreto riaffiora dalle sabbie del deserto. Un segreto che fa gola a molti e che lo scrittore Conon de Solis, giovane ufficiale dell'esercito napoleonico ed esperto di egittologia, è chiamato a svelare a qualunque costo. Quale oscuro mistero nasconde la città di Torino? Quale segreto è sepolto sotto le sabbie del deserto egiziano? Eugenio Caffarel e Conon de Solis dovranno fare affidamento su tutte le loro conoscenze e mettere a rischio la propria vita, per riuscire a scoprirlo. Perché qualcosa di inaudito e terribile è riemerso dalle profondità del tempo...
13 ottobre 1307: in Francia, un feroce rastrellamento conduce in carcere, alla tortura e al rogo migliaia di uomini: sono i Templari. 16 luglio 1918: in Russia lo zar Nicola II, la zarina Alessandra e i loro cinque figli vengono trucidati. 13 maggio 1981: in piazza San Pietro Giovanni Paolo II viene gravemente ferito da alcuni colpi di pistola. Quale oscuro legame unisce questi eventi storici, così diversi e lontani nel tempo? Estate 1999: la Queen of Atlantis, la più grande nave da crociera, parte per un viaggio in giro per il mondo. Quali segreti nasconde la nave? Osvald Breil e Sara Terracini hanno a che fare questa volta con la minaccia rappresentata da una potente setta, così segreta che nemmeno il Mossad ne ha notizia.
Una scoperta di Dio tramite una storia poetica in stile Gibran: 20.000 copie vendute.
Sardegna 1978: mentre l'Italia intera è angosciata dalle notizie del sequestro Moro, a Sassari il giudice Valerio Garau, che sta bevendo un caffè insieme con la collega e amante Lauretta, cade riverso al suolo e muore fulminato da un grano di cianuro di potassio. Omicidio, suicidio o tragico errore? L'amante, l'ex moglie, qualcuno dei colleghi, il marito dell'amante, tutti avrebbero avuto buoni motivi per liberarsi di lui. E poi chi era davvero Valerio Garau? Un cinico, un seduttore, un bugiardo, un ragazzo malcresciuto, un ingenuo? Il giudice chiamato dal continente a far luce sull'impossibile caso si muove fra palazzi polverosi e villette in abbandono, fotografie ingiallite e reperti archeologici, furti di lettere e serrature violate, portando avanti un'istruttoria che risulta ogni giorno più enigmatica, dentro un ambiente giudiziario carico di gelosie, vigliaccherie, omertà. E, come ha scritto Natalia Ginzburg, alla fine il giudice lascerà l'isola "dove si è piegato a individuare il segreto d'un volto scomparso, avendo mescolato al destino di quel volto la propria infelicità". Da questo libro, che ha vinto il premio Viareggio nel 1989, è stato tratto il film "Un delitto impossibile" (2000), per la regia di Antonello Grimaldi, con Carlo Cecchi e Angela Molina.
Il punto di partenza è la Repubblica Romana del 1849: un'avventura durata pochi mesi, capace di gettare i semi di quella che, cento anni dopo, sarebbe diventata la Costituzione italiana. Il protagonista è un detenuto dei giorni nostri. Nella solitudine della prigione, gli unici esseri umani con cui si rapporta sono un secondino detto "l'intoccabile" e un immigrato africano che dorme cinque minuti ogni ora. Ma il detenuto ha un piano: preparare un discorso usando i pochi libri che l'istituzione carceraria gli ha permesso di consultare. Le parole di Pisacane, Cattaneo, Mazzini e Mameli - credute innocue dai suoi carcerieri -, diverranno nelle sue mani il grimaldello col quale tentare di evadere, anche solo mentalmente. Perché quel Risorgimento era "storia di lotta armata e galera", e ci sono due tipi di terroristi: quelli che finiscono in prigione, e quelli che finiscono in Parlamento. "Quand'è che il furto di una mela diventa un reato? C'è un limite? C'entra con la qualità della mela? La statua della giustizia davanti al tribunale ha una bilancia in mano, ma entrambi i piatti sono vuoti. Non è una bilancia per pesare la frutta". Ascanio Celestini rilegge la storia dell'unità d'Italia in chiave anarchica e rivoluzionaria stando "in equilibrio sulla Storia come il gatto sul cornicione", e conduce il lettore in un viaggio vertiginoso dove i martiri e gli eroi non hanno neanche trent'anni, e pagano con la vita la capacità di sognare.
"Privo di titolo" intreccia la storia dell'unico martire fascista siciliano del biennio rosso con la colossale beffa di Mussolinia, la città nei pressi di Caltagirone che avrebbe dovuto celebrare per sempre la gloria del Duce. In un'intervista, concessa a "La Nazione" il 17 gennaio 2002, Andrea Camilleri dichiarò: "Voglio assolutamente scrivere la storia di un eroe immaginario in un paese immaginario. Mi riferisco alla storia dell'unico martire fascista che poi ho scoperto essere stato ammazzato dai suoi per un errore. L'ambientazione ovviamente sarà quella che sarebbe dovuta divenire Mussolinia, la città che non fu mai costruita e della quale al duce, nel 1928, fu mostrato un fotomontaggio".
Un colonnello trascorre la propria vita studiando i maestri dell'arte militare, preparandosi a quella che sarà "la sua battaglia" e credendo che la guerra possa essere soggetta alle leggi della razionalità. L'appuntamento con il destino è via via rimandato. Quando giungerà, l'ufficiale scoprirà che tutto ciò in cui ha creduto è solo illusione.