
Stanley è ancora un ragazzino, e si sente solo. Da quando il fratello è partito per la guerra, il padre non è più lo stesso. È freddo e distante. Eppure Stanley ha trovato un modo per essere di nuovo felice: prendersi cura dei suoi cani. Lui è l'unico che sa come comunicare con loro. Quando Soldier, un cucciolo dal pelo chiaro, sembra troppo fragile per sopravvivere, Stanley gli salva la vita. Qualcosa di speciale li unisce e i due diventano inseparabili. Ma il loro legame è destinato a spezzarsi: un giorno, all'improvviso, Soldier scompare. Per Stanley è una nuova ferita difficile da ricucire. Non gli rimane che una scelta: vestire la divisa dell'esercito inglese e partire per il fronte. Partire alla ricerca del fratello e cercare di riunire la sua famiglia. Grazie alla sua rara abilità nel capire i cani, viene assegnato al servizio dei cani messaggeri. Nell'orrore delle trincee del primo conflitto mondiale, la lealtà e il coraggio di questi animali salvano vite umane. Sono loro che giorno dopo giorno insegnano a Stanley a essere forte e a sopportare la violenza della guerra. Eppure lui non riesce ad affezionarsi veramente: il ricordo di Soldier fa ancora troppo male. Fino a quando non gli viene affidato Pistol che, come lui, non si fida più di nessuno. Grazie a questo cane Stanley rivive, per la prima volta, la forza dell'amicizia che lo legava a Soldier. Una sensazione che credeva di non riuscire più a provare.
Chi c'è dietro i programmi televisivi che ogni giorno incessantemente entrano nelle nostre case? Chi decide di quali sensazioni, stati d'animo, argomenti si devono nutrire i telespettatori? È tutto frutto del caso o c'è qualcosa di più? Sullo fondo di questi interrogativi il romanzo si popola di eroi inconsapevoli del nostro tempo: un direttore giornalistico, una ragazzina hacker di poco più di 18 anni, un cardinale presso la Santa Sede, una giovane cronista e una guida palestinese cristiana, tutti coinvolti all'interno di un grande mosaico mediatico, una battaglia senza esclusioni di colpi. L'eterna lotta tra il bene e il male, silenziosa, invisibile ma profondamente reale sarà combattuta ai nostri giorni: i trenta denari tornano a comprare quanto di più prezioso uomini e donne possiedono: l'anima. Il romanzo pone una semplice domanda al lettore: "...e se fosse tutto vero?".
Secondo una leggenda, i Magi che resero omaggio a Gesù appena nato non erano tre, ma quattro. Il quarto saggio, Artaban, partì portando con sé pietre preziose da donare al Messia, ma smarrì la strada e arrivò a Betlemme quando già la Sacra Famiglia era fuggita in Egitto. Vagò per il resto della vita alla ricerca di Gesù senza mai incontrarlo. Capitò però a Gerusalemme proprio nei giorni della Passione del Nazareno e quando, la mattina di Pasqua, il Risorto gli apparve, egli non aveva più nulla da donargli, perché aveva utilizzato i doni destinati a Gesù bambino per aiutare poveri e perseguitati. Ma Gesù gli disse: «Ogni volta che hai fatto questo ai tuoi fratelli, tu l'hai fatto a me». Artaban comprese allora che la sua ricerca era conclusa e seguì il Risorto in paradiso.
“Solo i morti hanno il diritto di perdonare,
i vivi hanno il dovere di non dimenticare.”
Efrem Parodi, trentacinque anni, è il nuovo professore di Storia contemporanea della Piccola Città, nel nord-ovest dell’Argentina. Quando arriva in Sudamerica vuole solo inseguire il miraggio di un Nuovo Mondo, dimenticare il proprio passato e lo squallido presente dell’Italia.
Alicia, seduta in prima fila, è l’alunna più brillante del corso. Lui ha il carisma, lei una bellezza selvatica che non lascia scampo. I due si osservano, poi si cercano con gli occhi e poi lo sguardo non basta più: quando infine si accende, la loro passione sembra assorbirli totalmente e placare le inquietudini di entrambi. Ma sotto quel carisma e quella bellezza si nascondono tragedie irrisolte, ferite aperte e profonde come quelle che ancora lacerano il continente sudamericano. E se le ferite tornano in superficie, l’amore si trasforma in follia. Mossi da una comune ossessione, Efrem e Alicia si spingeranno fino alla fin del mundo, in una ricerca destinata a riannodare i fili che uniscono l’Italia all’Argentina, i fili dell’emigrazione ma anche quelli che legano la P2 di Licio Gelli e il Vaticano alla feroce dittatura militare degli anni Settanta.
Partito dal poliziesco, Perissinotto approda a una detection diversa, che si snoda tra gli incubi e i fantasmi della Storia. Il suo ottavo romanzo diventa così un lucido viaggio nella coscienza di un uomo e di due Paesi, un percorso che propone senza ipocrisia il tema della vendetta come consolazione dell’innocente di fronte alle mostruosità del potere.
Zargani ripercorre le traversie della sua famiglia nei sette anni di persecuzione antiebraica: la perdita del lavoro del padre violinista, l'esclusione dalle scuole, il fallito tentativo di espatrio e, dopo l'otto settembre, la fuga vera e propria da Torino e infine gli ultimi mesi in una valle di montagna controllata dai partigiani.
Cinque racconti come un romanzo sul male di vivere. Infanzia e memoria, sentimento e comprensione sulle storie atroci e dolcissime di bambini soli e molto infelici. È un libro che accompagna alla maturità del sentire, alla rivelazione di una verità e alla possibile rinascita. Con una nuova introduzione dell'autrice.
Nora, restauratrice, è sposata, ha una figlia adolescente e il sospetto di un mondo di bugie intorno a lei. Suo marito, avvocato di grido del foro milanese, forse la tradisce. È l'estate del 2005, e Nora ha deciso di restare accanto alla madre, gravemente ammalata, nelle ultime settimane di vita che le restano. Ma tornando nella casa della sua infanzia, la donna trova per caso il certificato di nascita di una bambina con il suo stesso cognome ma con nome diverso. Una sorella sconosciuta, uccisa alla nascita? Sua madre, ora, dovrà stare ad ascoltarla e darle delle risposte...
Chi ha ucciso - due colpi di pistola alla testa - lo sconosciuto trovato cadavere nei bagni dell'ippodromo, la sera di domenica 13 aprile 1980, a Milano? La vittima, già dagli abiti, appare appartenere a un mondo ben diverso da quello del senzatetto - il barbone, el barbùn, come si diceva in quegli anni - ucciso negli stessi giorni con spietata ferocia nel sottobosco umano di squallore e disperazione che vegeta ai margini della Stazione Centrale. E infatti, i primi passi dell'inchiesta, condotta con determinazione dal commissario Norberto Melis, portano tutti in una ben precisa direzione: i giorni confusi successivi all'8 settembre 1943, con le stragi, le devastazioni e le razzie di opere d'arte compiute dai nazisti nella lenta ritirata verso nord. E il senzatetto? Altra mano? Altra inchiesta? Ma è proprio tutto come sembra? O il passato, e la preziosa biblioteca magico-alchemica trafugata nei giorni lontani della seconda guerra mondiale, non sono che una pista apparente? In una Milano che porta ancora sulla pelle le cicatrici dei cupi anni di piombo, mentre la primavera sembra coincidere con una pioggia uggiosa, e l'assassino colpisce ancora, senza pietà, con l'aiuto di tutti i suoi uomini Melis riuscirà a dipanare il filo rosso sangue che lega tra loro queste morti.
In una Bari che si sta riprendendo lentamente dopo la Seconda guerra mondiale, la famiglia Percoco vive la sua esistenza borghese e illusoriamente irreprensibile. È solo tra le mura di casa, in via Celentano 12, che le apparenze crollano mostrando una realtà molto diversa. Vittorio, il maggiore dei tre figli, è in galera per cleptomania, Giulio, il piccolo di casa, è affetto dalla sindrome di Down e Franco, il protagonista della storia, sembra l'unico a non dare problemi. Il padre Vincenzo, ispettore delle ferrovie, è un debole rassegnato, la madre Eresvida una casalinga con l'ossessione dell'affermazione sociale che vuole vedere a tutti i costi il figlio professionista laureato. Nel castello fasullo che i Percoco hanno costruito Franco ha infatti il ruolo dello studente universitario modello, l'unico in grado di dare lustro al blasone familiare. La vicenda, ispirata a un fatto realmente accaduto, parte dall'adolescenza del protagonista, fino al terrificante epilogo in cui, agli albori del boom economico degli anni Cinquanta, tutte le inettitudini, compulsioni e paure di Franco Percoco esploderanno devastando la quiete di una comunità intera.
Sardegna 2008. Pierre Nazzari è un disertore ricattato e costretto a fare il lavoro sporco in operazioni segrete o illegali. Finisce nelle mani di una struttura parallela al servizio di un comitato d'affari locale e viene obbligato a spiare Nina, una giovane ricercatrice veterinaria che studia gli effetti dell'inquinamento bellico sugli animali nella zona del poligono di Salto di Quirra. Mentre l'ex militare tenta di conquistare la fiducia della giovane donna, il suo passato ritorna per chiudere un conto lasciato in sospeso. Entrambi saranno costretti a giocare una partita complicata e pericolosa il cui premio è la sopravvivenza. Sullo sfondo un mondo di affaristi e politici, ex contractor e strutture di sicurezza private, militari e industrie di armamenti legati al grande business della produzione bellica. Frutto di una lunga e meticolosa inchiesta condotta da Massimo Carlotto e dal gruppo di scrittori uniti nella sigla Mama Sabot, "Perdas de fogu" segna il ritorno di Carlotto al grande romanzo d'inchiesta contemporaneo. Un'indagine mozzafiato con una trama fitta di colpi di scena, il cui protagonista rappresenta una forte novità nel panorama del noir. Una denuncia dei giochi sporchi di ambienti politici e militari ai danni della nostra salute e sicurezza.
Cosa fare quando la persona che ci è più cara si ammala, lottare fino all'ultimo, sognare addirittura di sconfiggere la malattia, o accettare che il distacco è un destino ineluttabile, e che la vita continua? ''Perdutamente'' è un romanzo basato su una storia vera che si svolge in una Napoli convulsa e surreale, un inquietante modello di degenerazione metropolitana. E' la storia di una famiglia - tanto allargata quanto scombinata - che si trova ad affrontare una delle emergenze più frequenti della vita di oggi: assistere l'anziana madre e nonna che si sta ammalando di Alzheimer. Tutto comincia con un viaggio che la donna ha cercato di intraprendere in segreto. Viene recuperata alla stazione, in stato confusionale, e nessuno riesce a capire dove volesse andare o da chi. E' un piccolo enigma, reso più oscuro da una misteriosa lettera-testamento scomparsa, sul quale si favoleggia: vecchi amanti, luoghi sacri del passato... La malattia si aggrava, la convivenza con la donna - che dentro la sua mente è tornata bambina ai tempi del fascismo - si fa ingestibile, ma i suoi stravaganti familiari vogliono scoprire la destinazione di quel viaggio, e decidono di resistere. E' l'occasione per un confronto struggente, eppure dai risvolti esilaranti, che penetra nei lati più riposti del rapporto tra genitori e figli. Ma i figli di oggi, sono davvero capaci di essere genitori o sono ''figli per sempre''? Tra latitanza e inefficienza dello Stato, mentre si consuma una delirante battaglia burocratica per ottenere la pensione d'invalidità.