
Coliandro è un sovrintendente di polizia del tutto incapace di svolgere indagini giudiziarie, e sconta eterne punizioni per i propri errori. Al suo fianco, una giovane post-punk di nome Nikita è impegnata a difendersi più dalle sue goffe avance che dai malviventi. Nikita si rivolge a Coliandro per una grana: doveva consegnare un pacco e se n'è dimenticata. Il pacco contiene 200 milioni. Anche questa volta i due vengono investiti da un'avventura piena di rovesciamenti e colpi di scena, tra killer, giudici corrotti e sparatorie.
Giovanni ha smesso con la coca, e ha anche smesso di vendere prodotti finanziari ad alto rischio. Per disintossicarsi si occupa a titolo gratuito di creature misteriose e non troppo tranquillizzanti che si chiamano tutte Ruggero e Isabella, e appartengono a una razza pregiata di suini neri. Mary ha smesso anche lei con la sua vita precedente, ed è arrivata in Italia dagli Stati Uniti alla ricerca di certi parenti adottivi che vivono nello stesso paese dove lavora Giovanni, e che si chiamano anche loro Ruggero e Isabella. La prima curiosità che questo libro suscita è come possano incontrarsi due personaggi così, uno in fuga da e l'altro alla ricerca di un paradiso in terra - tanto più in un posto troppo fangoso e dimenticato da dio anche solo per ricordarlo, il paradiso. Ma la sorpresa è che invece sì, incontrarsi possono, se affrontano un viaggio in treno a Milano per conquistare insieme un congresso di allevatori, una farsesca e commovente lotteria suina nel basso Lazio, e una strana notte - italiana - del 4 di luglio; e se queste premesse riportano tutti e due per vie diverse in America, a Miami, dove la commedia recitata fin qui diventa, senza quasi che il lettore abbia avuto il tempo di accorgersene, un thriller hitchcockiano.
Lui sta cercando se stesso, ma trova lei. La incontra su un tram, per caso come succedono certe cose. Lei scivola via alla fermata, ma lui sente che deve fare di tutto per ritrovarla. Allora si trasforma in un investigatore privatissimo e scopre che la sorgente della sua tempesta emotiva e ormonale è partita per New York. Non gli resta che salire su un aereo diretto alla Grande Mela e fare di tutto per incrociare di nuovo quello sguardo.
Dopo aver prediletto storie ambientate nel passato, Melania Mazzucco sceglie la Roma di oggi come scena per il suo romanzo. Il giorno perfetto - come nel titolo di una canzone di Lou Reed - è quello in cui Camilla compie sette anni, Zero fa esplodere la prima bomba in un McDonald's, Emma perde il lavoro, Kevin le mutande, Elio recita il discorso sbagliato al suo comizio elettorale, Valentina fa un piercing all'ombelico, Maja trova la casa dei suoi sogni, Sasha festeggia l'anniversario dei dieci anni con l'amante, Antonio vede la moglie per l'ultima volta e qualcuno carica con 7 colpi + 1 la sua pistola. Mentre le loro strade si incrociano sul grande palcoscenico di una Roma frenetica e sorprendente, e la tensione si accumula, le loro vite sembrano destinate a esplodere in mille pezzi. Romanzo corale, affresco sociale, foto di gruppo di una nazione, questa cronaca di un giorno apparentemente qualunque in una grande città di oggi è un'immersione totale nella realtà che ci circonda. Una storia d'amore e disincanto, di scuola e di lavoro, una notizia da prima pagina e uno straziante caso di nera. Ma soprattutto, l'anatomia di una famiglia: ragazze e bambini, uomini e donne, madri e padri, figli e figlie, scene da un matrimonio in cui ciascuno, nel bene e nel male, può riconoscersi.
Dopo aver prediletto storie ambientate nel passato, Melania Mazzucco sceglie la Roma di oggi come scena per il suo romanzo. Il giorno perfetto - come nel titolo di una canzone di Lou Reed - è quello in cui Camilla compie sette anni, Zero fa esplodere la prima bomba in un McDonald's, Emma perde il lavoro, Kevin le mutande, Elio recita il discorso sbagliato al suo comizio elettorale, Valentina fa un piercing all'ombelico, Maja trova la casa dei suoi sogni, Sasha festeggia l'anniversario dei dieci anni con l'amante, Antonio vede la moglie per l'ultima volta e qualcuno carica con 7 colpi + 1 la sua pistola. Mentre le loro strade si incrociano sul grande palcoscenico di una Roma frenetica e sorprendente, e la tensione si accumula, le loro vite sembrano destinate a esplodere in mille pezzi. Romanzo corale, affresco sociale, foto di gruppo di una nazione, questa cronaca di un giorno apparentemente qualunque in una grande città di oggi è un'immersione totale nella realtà che ci circonda. Una storia d'amore e disincanto, di scuola e di lavoro, una notizia da prima pagina e uno straziante caso di nera. Ma soprattutto, l'anatomia di una famiglia: ragazze e bambini, uomini e donne, madri e padri, figli e figlie, scene da un matrimonio in cui ciascuno, nel bene e nel male, può riconoscersi.
Chicco ha otto anni, è timido, goffo e mangia tutto ciò che trova. Ogni sera chiede a suo fratello maggiore di raccontargli la storia di quando era piccolo e lavorava alle giostre.
Leonardo non è proprio suo fratello, è nato da un altro padre, che portava in giro un ottovolante colorato per le feste della provincia di Pescara. Un giorno, però, parte per non tornare più. Poi, nel 1992 anche Leonardo se ne va, lascia Chicco con una madre che rientra sempre a notte fonda e l’ottovolante chiuso in garage, smontato. Dieci anni dopo, Chicco non ha ancora smesso di cercare il fratello, ma solo quando suo padre lo porta di fronte alle macerie di una casa crollata gli sembra di capire qualcosa di lui. Lì abitava la nonna di Leonardo, una zingara che, per sentirsi normale e diventare come gli altri, si era fatta costruire una casa con fondamenta profondissime in cui rinchiudere la propria voglia di scappare. Chicco allora decide, vuole rivedere Leonardo e c’è un solo posto al mondo in cui è sicuro di trovarlo, alle giostre del luna park.
Barbara Di Gregorio ha scritto un romanzo che non rispetta nessuna regola, che fa sorridere e insieme ti pugnala al cuore pagina dopo pagina; una storia che coglie un’inquietudine universale raccontandoci come, qualunque strada si prenda, sia solo il sangue a dettare le regole del destino. Le giostre sono per gli scemi è un’esplosione di stile, estro, poesia, un romanzo senza eguali in Italia.
Barbara Di Gregorio è nata a Pescara nel 1982. Ha pubblicato racconti su “Nuovi Argomenti”, “Eleanore Rigby” e nell’antologia Voi siete qui (minimum fax 2007). Questo è il suo primo romanzo.
Autunno, 1998. Emiliano ha diciassette anni quando ottiene una borsa di studio che gli apre le porte di una prestigiosa accademia di tennis negli Stati Uniti. Si ritrova catapultato all'estremità orientale di Long Island. Tutti, qui, sono giovani talenti del tennis, e la competizione è alta. Ma ci sono anche feste da organizzare, scorribande notturne e sfide che bisogna vincere a tutti i costi, non solo sulla terra rossa. A sole cento miglia, magnetica e scintillante, New York. D'un tratto l'altra metà del mondo appare a Emiliano lontanissima, quasi irreale, come anche l'immagine di una ragazza minuta, fragile e intelligente - Bianca - che lo sta aspettando. Cresce intanto il vitale rapporto con il compagno di stanza Nuke e l'infatuazione di entrambi per Camilla Banks. Una condivisione che presto diventa conflitto, scontro anche fisico. Molto deve ancora accadere. E il ritorno in Italia per Natale rimette tutto in discussione. Cosa conta di più? Il futuro di una giovane promessa del tennis o la promessa di un amore? La muta lealtà amicale o una nuova maturità? C'è spazio per una vera, profonda educazione sentimentale?
Le storie più universalmente conosciute, i terreni più dissodati possono nascondere sorprese e tesori. E' il caso di Giovanna d'Arco sulle cui vicende si sono accumulati nei secoli migliaia di libri in tutte le lingue e in tutte le forme. Questa visione in cui la Spaziani la fa rivivere ha i colori della leggenda, un'adesione al mondo rurale, magico, militare, diplomatico e ardentemente religioso della sua eroina, ma insieme esplora zone non note o respinte dalla storiografia ufficiale. Il testo della "Giovanna d'Arco" di Maria Luisa Spaziani, tradotto e rappresentato in molti paesi, è andato in scena in uno spettacolo allestito dal Teatro Stabile del Veneto e verrà presentato anche nella prossima stagione.
Nell'arco di dieci anni, 1997-2007, Giovanni Agosti ha accompagnato il lavoro di Giovanni Frangi, uno dei maggiori artisti italiani di oggi, nel segno di una comprensione che va ben oltre l'amicizia. Lungo il filo dei testi, che rappresentano tappe e punti a capo, si vede scorrere in presa diretta un pezzo di storia dell'Italia recente, tra città diverse (Roma, Firenze e soprattutto Milano). Ci sono molti paesaggi, descritti e dipinti; molti libri; molti film; un po' di musica. Mentre si rende visita a parecchi modelli illustri di critica, non solo del nostro paese, si assiste al progressivo mutare della ricerca artistica di Frangi e della scrittura che la rappresenta, in una fuga progressiva dalla superficie limitata del quadro in direzione di una più complessa rappresentazione approssimativa della realtà. E, al tempo delle giovinezze permanenti, il libro diventa, senza che l'autore e l'artista lo abbiano voluto, testimonianza primaria del difficile passaggio alla mezza età. È dunque, e prima di tutto, un buon viatico per il mestiere più difficile: l'invecchiare con decenza.
La sterminata e profonda produzione di Giovannino Guareschi non finisce mai di stupire. Difficile per chiunque riuscire a leggere tutto quello che questo fecondissimo e dimenticato autore ha dato alla letteratura italiana. Un uomo tutto d’un pezzo che anche oggi, per tutti, vale la pena conoscere più possibile, attraverso la sua opera, come attraverso la sua vita. Con questo breve saggio antologico, Walter Muto si accoda umilmente alla schiera di ben più illustri critici guareschiani (solo per citarne alcuni, Conti, Gnocchi, Gulisano, Palmaro, Torelli) e cerca di perseguire un duplice scopo: innanzitutto suscitare la curiosità dei lettori per un’opera ancora attuale, in quanto attinge e allo stesso tempo descrive il cuore dell’uomo. E poi, nondimeno, mettere in luce la vera radice del piccante, geniale ma sempre elegante e rispettoso umorismo di Guareschi. Attraverso gli scritti di Giovannino si arriva facilmente a dimostrare una semplice quanto profonda tesi: l’umorismo, quello vero, è cristiano.
GLI AUTORI
Walter Muto è fra gli autori dei saggi Help. Il grido del rock (Itaca, 2008), Cosa sarà. La ricerca del mistero nella canzone italiana (Itaca, 2009) e Amazing Graze. Canzoni e storie di gospel, blues, soul e folk music (Itaca, 2010). Dal 2003 è collaboratore fisso del mensile "Tracce" con una rubrica di approfondimento musicale. Saltuariamente collabora con le riviste on-line "Cultura Cattolica", "Il Sussidiario" e "La Bussola Quotidiana".
Dall'allestimento di una mostra e di uno spettacolo su Guareschi è nata l'idea di questo breve saggio.
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Nella memoria di ognuno la Storia con la "s" maiuscola si intreccia a quella personale, e così gli eventi cardine della propria genealogia si accostano ai fatti salienti del mondo. Seguendo lo stesso principio l'autore narra le vicende della famiglia d'Asaro e di una terra meravigliosa e difficile come la Sicilia. Ecco quindi che un rapimento d'amore avvenuto agli inizi del Novecento nelle strade di Enna ha come cornice un mondo di tradizioni e valori ormai quasi del tutto scomparso; una rocambolesca visita a un paesino sperduto si rivela il pretesto per riflettere sulla Sicilia tra moti garibaldini, sbarchi degli Alleati e gerarchie mafiose; un viaggio in treno Catania-Palermo fa da eco all'importante riforma agraria di Antonio Segni, Amintore Fanfani e Paolo Bonomi, che negli Cinquanta e Sessanta significò la fine di una secolare sottomissione per migliaia di contadini e l'unica ridistribuzione di ricchezza mai avvenuta dall'Unità d'Italia. Ma questa è anche la storia di un trasferimento a Reggio Calabria, a seguito del terribile terremoto del Belìce, che porterà nella sfera della famiglia d'Asaro una figura straordinaria e indimenticabile come Vito de' Bianchi (Giove Ionico), riservato benefattore, filantropo e deus ex machina della Locride. Un racconto arricchito da approfondimenti culturali, storici e gastronomici, capace di trasmettere al lettore quell'amore particolare che lega i protagonisti ai luoghi della propria esistenza.