
"L'arte è irriducibile alla terra, al popolo e al momento che la producono: ciononostante è inseparabile da essi...". Le parole di Octavio Paz definiscono quella che, secondo Guillén, deve essere la disposizione d'animo del comparatista: la coscienza delle tensioni esistenti tra il locale e l'universale, tra "l'uno e il molteplice". La letteratura comparata non consiste dunque nel mettere a confronto le diverse letterature nazionali, ma nel riconoscere una nuova morfologia letteraria che le ricomprende e che da esse, al tempo stesso, trae origine. Muovendosi fra letterature europee, orientali e americane, e richiamandosi all'autorità delle figure maggiori del comparatismo, da Vossler a Curtius, a Wellek, a Edward Said, l'autore dipana i fili di quell'"arte irriducibile", identificando e analizzando grandi movimenti, generi, forme, percorsi letterari spazio-temporali.
Ripresentato con i dovuti aggiornamenti, questo manuale introduttivo da risalto alle questioni più rilevanti per la comprensione della politica: il funzionamento delle democrazie contemporanee, le mutevoli forme di partecipazione alla politica, la capacità di organizzarsi in gruppi e movimenti politicamente incisivi, i problemi dei partiti politici nell'incanalare i conflitti emergenti, i meccanismi della rappresentanza, il rafforzamento delle istituzioni di governo decentrate e, insieme, i processi di europeizzazione e globalizzazione. Una scelta di temi ragionata per l'insegnamento nei corsi universitari di base.
Prosegue con questo libro la nuova collana diretta da Lucio Guasti, che sottolinea la centralità nella didattica delle operazioni mentali che ogni alunno deve mettere in atto nell'ottica dello sviluppo di uno spinto critico e consapevole. In particolare, questo libro affronta il tema della produzione, intesa come stesura di cronache, invenzione di testi fantastici, risoluzione di problemi matematici.
L'espressione "principio di precauzione" ha avuto un forte impatto e una rapida diffusione nell'ambito bioetico, biogiuridico e biopolitico. Ma che cosa significa, propriamente, precauzione? Come rendere compatibili le istanze della tecno-scienza con le esigenze etiche, giuridiche e politiche? Il volume getta luce sul principio di precauzione in una prospettiva filosofica, in una prospettiva biogiuridica e biopolitica e su un piano applicativo, con riferimento a problemi concreti in ambiti diversi.
Negli ultimi decenni lo sport, per molti individui, è divenuto un aspetto importante della vita. Fino a non molto tempo fa tutto ciò non è stato considerato nella sua valenza culturale. Per cultura si intendeva ben altro: teatro, opera, letteratura, arte. C'è stato dunque un mutamento nel concetto di cultura così come anche nel modo di intendere lo sport, non più considerato come qualcosa di meramente fisico. Empatia, competenza e comprensibilità del linguaggio caratterizzano questo scritto dello studioso di "cultura empirica", Hermann Bausinger, conosciuto a livello internazionale.
Con questo ottavo volume in due tomi dedicato al Novecento, che si avvale di un'introduzione generale di Carlo Ossola, si completa in edizione tascabile un'opera fondamentale per chiunque voglia conoscere o approfondire la tradizione poetica italiana. Da Gozzano ai Crepuscolari, dai Futuristi a Campana e Rebora, da Saba, Ungaretti e Montale al dopoguerra e alla contemporaneità (Pasolini, Caproni, Zanzotto, Luzi, Giudici...), senza tralasciare una nutrita sezione dedicata ai grandi dialettali: la poesia del secolo appena trascorso si rivela in tutta la sua straordinaria varietà di accenti stilistici, linguistici e formali. Ogni sezione è accompagnata da un'introduzione specifica; le note a piè di pagina propongono nuove interpretazioni e significati testuali. Completano l'edizione le note filologiche e bio-bibliografiche, l'indice degli autori e degli incipit.
La liberalizzazione commerciale e finanziaria è dannosa; la globalizzazione aumenta la povertà dei paesi in via di sviluppo; le multinazionali indeboliscono le misure di tutela dei lavoratori e dell'ambiente; la globalizzazione mette in pericolo la sovranità nazionale. Si possono discutere queste affermazioni perentorie senza pregiudiziali ideologiche? È quello che cerca di fare questo libro per aiutare il lettore a orientarsi in un dibattito acceso, ma confuso. Particolare attenzione è dedicata agli effetti della globalizzazione sullo sviluppo nelle "periferie" del mondo dove alcuni paesi, come India e Cina, stanno già crescendo a ritmi vertiginosi, mentre altri restano in condizioni di ingovernabilità e povertà assoluta. Quali politiche nazionali favoriscono l'inserimento di un paese nell'economia globale? Cosa possono fare i paesi ricchi e le istituzioni internazionali?
Paola studia all'università e lavora il fine settimana in un supermarket per pagarsi una "taglia in più" di seno. Laura ha deciso di cancellare le rughe del viso con un lifting per salvare il suo matrimonio. Piero è deriso dai compagni per le sue orecchie a sventola e i genitori stanno pensando di farlo operare. Trasformare il corpo a colpi di bisturi è una pratica sempre più diffusa, ma è davvero una novità solo degli ultimi anni? E perché lo facciamo, per piacere a noi stessi o agli altri? Rossella Ghigi ripercorre la storia della chirurgia estetica scoprendo insospettabili continuità nel processo che ha portato alla banalizzazione di questa pratica nell'era contemporanea. Dalla ricostruzione dei nasi tagliati nei duelli medioevali alla cancellazione dell'infamia della sifilide, dalla correzione del "naso da ebreo" negli immigrati del primo '900 alla occidentalizzazione degli occhi asiatici del secondo dopoguerra sino al corpo scolpito della donna in carriera, quello che è chiamato in causa è soprattutto l'individuo e il suo desiderio di integrazione sociale. Più che a istanze di eccezionalità corporea, la chirurgia estetica sembra rispondere a un bisogno di "normalità" esteriore, quale che sia il significato attribuito a questa parola nelle diverse epoche.
Questo classico di Eugen Fink è una rara incursione della filosofia nel territorio del gioco. Che cos'è il gioco? Come si rapporta alla vita? Perché è importante e addirittura essenziale per l'esistenza umana? Il gioco, secondo Fink, è una dimensione che si aggiunge a tutte le nostre esperienze, compreso l'amore, compresa la morte, arricchendole di una distanza, appunto lo spazio speciale di un'"oasi". È un libro che ci dà ancora parecchio da pensare perché apre una moltitudine di problemi. In questa edizione italiana è accompagnato dalla trascrizione di una conferenza (inedita anche in tedesco), in cui Fink riprende i fili principali del suo discorso sul gioco.
Il problema dell'adozione, sempre più presente ed enfatizzato dai mezzi di comunicazione, anche sull'onda dell'emotività, resta una realtà carica di interrogativi. Che cosa significa essere genitore adottivo? È sufficiente desiderare un bambino e volergli bene per risolvere tutti i problemi? La legislazione attuale è adeguata in proposito? Le autrici riflettono su queste e altre questioni in un'ottica psicodinamica, ponendosi "dalla parte degli adulti", gli aspiranti genitori: infatti essere veramente "dalla parte del bambino" implica aiutare gli adulti a ricercare dentro di sé i significati profondi legati alla mancanza e al desiderio di un figlio. Non vengono peraltro trascurate "la voce e l'esperienza" del bambino abbandonato, attraverso l'analisi del materiale clinico che sottolinea il faticoso processo di crescita dall'infanzia all'adolescenza nella nuova famiglia.