
Le molteplici modifiche normative che si sono succedute dalla prima edizione dell'opera, hanno comportato la necessità di una nuova edizione. Il volume, nato come condensato delle pluriennali lezioni universitarie tenute dall'autrice e pur essendo strutturato per rispondere a scopi più squisitamente didattici, costituisce tuttora un agile supporto per chiunque voglia accostarsi al diritto penale. Nel rispetto del rigore scientifico, il linguaggio comprensibile, la ricchezza esemplificativa e gli accorgimenti grafici ne fanno un'opera di rapida consultazione, agevolando l'apprendimento e l'efficace inquadramento della materia. Aggiornato ai più recenti approdi giurisprudenziali, il testo offre le essenziali conoscenze di base degli argomenti trattati, affiancando a esse l'articolata esposizione delle principali dispute dottrinarie. L'accurato lavoro di analisi si caratterizza per la particolare attenzione rivolta alla giurisprudenza costituzionale e per la concretezza dell'esposizione, che filtra la complessità del diritto penale, lasciandone intravedere le possibili evoluzioni future. La trattazione ricostruisce in maniera esaustiva le linee evolutive del diritto penale e gli istituti che lo compongono.
La genesi teorica, il profilo metodologico e alcune prime possibili applicazioni dell'approccio delle Tecnologie di comunità: un nuovo spazio di ricerca e di intervento nell'ambito della Media Education e del lavoro sociale e di prevenzione fondamentale in una società sempre più tecnologizzata. Può diventare una occasione per la costruzione di legami, la (ri)costruzione della comunità, la liberazione delle risorse e delle energie di un territorio. Oggi il divario digitale costituisce una forma di esclusione e di negazione della cittadinanza che colpisce gli anziani, gli abitanti delle periferie, i migranti: sviluppare competenze digitali diviene sempre di più un obiettivo delle politiche pubbliche.
Il lessico dell'italiano (e di qualsiasi altra lingua) si rinnova di continuo, via via che mutano le esigenze di designazione della collettività. A volte si ricorre al prestito da altre lingue, fenomeno subito evidente e spesso giudicato sfavorevolmente dai parlanti; a volte si attivano procedimenti di formazione di nuove parole, che sono percorsi interni alla lingua stessa, che trova in sé le risorse necessarie (parole, affissi, regole di combinazione) per sopperire alle sue necessità. Il libro esplora questa seconda opzione, solo di recente indagata con sistematicità dalla ricerca, cui costantemente si ispira. L'intento è quello di guidare il lettore non specialista, con un linguaggio semplice e piano, in un viaggio fra le parole: le parole di oggi, ovviamente, così inestricabilmente intrecciate col loro passato, e insieme così chiaramente indicative dei percorsi futuri.
Un mosaico di volti, storie, emozioni. Da chi ha superato la sfida del Covid-19 a chi ne è rimasto sopraffatto. Sino alle testimonianze raccolte direttamente dall'autore di eroi del quotidiano, uomini e donne incontrati in un tempo sospeso. Sullo sfondo un nemico invisibile che "ha fermato il nostro pianeta" e che tiene in scacco i popoli di tutto il mondo. Al di là di ogni interpretazione di un "conflitto" tra l'uomo e la natura, l'autore raccoglie le orme di un cammino che, seppur su un terreno irrigato dalle lacrime, ha lasciato tracce di speranza. Sotto il suo microscopio tante diverse esistenze. Ognuno è protagonista della sua storia mentre queste, tutte insieme, ricostruiscono la nostra storia. Facendo emergere gli "anticorpi della speranza".
La «Ballata» è la storia di un una sfida mitica, di un'incursione nel profondo e nel mistero dell'animo umano; storia di trasgressione, punizione ed espiazione, di un peccato terribile commesso senza motivo né consapevolezza, e della condanna a raccontarla in eterno a ogni nuovo atterrito impotente ascoltatore. Ma prima di tutto questo, è la storia di un lungo viaggio per mare, che ci arriva nei ritmi ora dolci e incantatori ora allucinanti della ballata, nel rumore frusciante delle onde e nello scricchiolare tormentoso del ghiaccio, in immagini raccapriccianti e improvvise pacificanti distese - del mare, della parola e del senso.
Branchi di maschi nella frenesia dello stupro collettivo: la predazione si ripete dai primordi della storia, attraversando immutata il processo di incivilimento, impennandosi nel cuore del Novecento e guadagnandosi ancora oggi grande spazio nelle cronache. Che si consumi come crimine di guerra, che collabori a finalità genocidarie, oppure si "normalizzi" in brutalità quotidiana in tempo di pace, vi agisce la stessa istintualità della barbarie più arcaica. È il cono d'ombra dell'identità maschile. Su di esso si concentra lo psicoanalista Luigi Zoja, internazionalmente noto per l'indagine sull'altra polarità maschile, quella del padre. La conciliazione di biologia e cultura, più fragile e instabile nell'uomo rispetto alla donna, è esposta da sempre a squilibri. I centauri del mito greco, esseri metà umani metà animali, ne rappresentano la forma estrema. La loro orda non conosce altro eros che l'ebbrezza orgiastica accompagnata dallo stupro, "incontrollabile come un pogrom". A differenza del violentatore singolo, il gruppo non ha coscienza di commettere un crimine. Del centaurismo come contagio psichico Zoja scandaglia i motivi e ripercorre le manifestazioni: dalla schiavitù sessuale delle donne native durante la colonizzazione dell'America Latina, all'epilogo senza onore della seconda guerra mondiale, agli stupri ritualizzati come "terapia" per le lesbiche (il jackrolling attuale in Sudafrica), fino alle condotte abusanti del 31 dicembre 2015 a Colonia.
DESCRIZIONE: Il progresso della scienza pone interrogativi sempre nuovi sul senso, sui modi del nascere e del morire, mentre il pluralismo delle prospettive morali amplifica la difficoltà di trovare risposte adeguate e condivise. Le undici “tesi” suggeriscono un percorso attraverso i principali capitoli della bioetica – l’aborto, la fecon-dazione in vitro, l’eugenetica, la sperimentazione sugli embrioni, l’eutanasia, il testamento biologico – nella consapevolezza che essa è luogo di dubbi, più che di conclusioni. E per questo anche di grandi responsabilità. Per le persone e per la politica.
COMMENTO: Un libro molto atteso: una bioetica ragionevole, che vada al di là degli steccati tra laici e cattolici, esposta con chiarezza sui punti più controversi (embrioni, cellule staminali, trapianti, aborto).
STEFANO SEMPLICI è membro del Comitato internazionale di bioetica dell’Unesco e insegna Etica sociale all’Università di Roma «Tor Vergata». Dirige la rivista «Archivio di Filosofia-Archives of Philosophy» e il Collegio universitario «Lamaro Pozzani». Ha pubblicato per Morcelliana, nel 2007, Bioetica. Le domande, i conflitti, le leggi.
La genesi teorica, il profilo metodologico e alcune prime possibili applicazioni dell'approccio delle Tecnologie di comunità: un nuovo spazio di ricerca e di intervento nell'ambito della Media Education e del lavoro sociale e di prevenzione fondamentale in una società sempre più tecnologizzata. Può diventare una occasione per la costruzione di legami, la (ri)costruzione della comunità, la liberazione delle risorse e delle energie di un territorio. Oggi il divario digitale costituisce una forma di esclusione e di negazione della cittadinanza che colpisce gli anziani, gli abitanti delle periferie, i migranti: sviluppare competenze digitali diviene sempre di più un obiettivo delle politiche pubbliche.
Il volume fornisce un aggiornamento scientifico-culturale sulle conoscenze relative all'invecchiamento e alle loro articolazioni. Il processo di invecchiamento riguarda sempre più una società in cui aumentano le percentuali di persone che raggiungono un'età avanzata. In questo contesto, si definisce una dicotomia tra anziani in grado di esprimersi a livelli di eccellenza e anziani non autonomi e non autosufficienti. Vengono indagate, da un lato, le funzioni psichiche come la percezione, la memoria, il linguaggio, il pensiero e i mutamenti legati ai processi di invecchiamento, dall'altro, gli aspetti come quello educativo e il trattamento in una prospettiva di organizzazione della vita nel corso di tutto il suo sviluppo.
Guido Mazzotta, professore ordinario di Metafisica e di Teologia filosofica alla Pontificia Università Urbaniana e Decano della Facoltà di Filosofia. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Stupore della ragione (1986), La modernità compiuta (1988), Forza e debolezza del pensiero (1996), Teologia aristotelica e metafisica dell’essere (2000), Audacia della ragione e inculturazione della fede (2003), Per solo amore (2008).
Descrizione
Parole sensate e forti dei grandi maestri dello spirito, da Origene a Teresa di Lisieux, invitano a riscoprire la fecondità della preghiera. Con scrittura piana e deliziosa viene così fatta rivivere la grande tradizione dell’umanesimo cristiano e della sapienza metafisica. I pensieri di questo libro vengono rivolti a quanti desiderano riappropriarsi della loro personale ‘storia sacra’ e amano segnare il tempo secondo i ritmi dell’anima.
Lettori
A tutti i fedeli laici e religiosi, e a quanti desiderano approfondire le ragioni della propria fede e della preghiera. Strumento per la predicazione di ritiri ed esercizi spirituali.
Questo breve libro è una vera 'miniera' per gli economisti, i filosofi e gli studiosi di scienze politiche interessati ai rapporti tra l'economia contemporanea e la filosofia morale. Scrivendo in uno stile chiaro e stimolante, il professor Amartya Sen presenta qualcosa di più di una limpida sintesi della letteratura importante in campo etico ed economico. Amartya K. Sen è Premio Nobel 1998 per l'economia.