
Nel testo Michele Vietti, il "padre" della riforma del diritto societario del 2003 traccia, con l'apporto di Autori di primissimo piano, un bilancio della c.d. 'Riforma Vietti', dopo vent'anni di applicazione. La Riforma si è confermata nella sua ambizione di completezza sistematica: ha abbracciato diverse aree, dal penale, al processuale, all'organizzazione giudiziaria, all'ordinamentale, secondo un disegno idoneo a disciplinare in modo organico il settore delle società di capitale. La Riforma è stata lungamente attesa: i sessant'anni intercorrenti tra il periodo bellico e la globalizzazione hanno visto un cambiamento radicale anche del tessuto socio-economico, bisognoso di strumenti giuridici più idonei a perseguire interessi imprenditoriali completamente mutati. La Riforma ha mostrato una sua vis expansiva, cioè ha portato beneficio all'intero quadro normativo, facendo da propellente ad altre attività di svecchiamento e di risistemazione di interi settori dell'ordinamento (es.: materia tributaria, materia fallimentare, disciplina dei mercati finanziari e del TUB). La Riforma ha avuto il tratto della modernità: alcuni istituti hanno intercettato in modo pieno esigenze effettive del mondo della regolazione delle società di capitali, favorendone l'evoluzione. La Riforma si è rivelata flessibile, reggendo al tremendo impatto di una serie di crisi che si sono succedute dal 2008 a oggi e che nessuno poteva immaginare. La Riforma è stata vera: il suo percorso si è realizzato secondo una logica che ha condotto a riscrivere tutti gli istituti del Titolo V del Codice Civile.
Il libro raccoglie diciannove opinioni di autrici e autori italiani che da diverse visuali disciplinari (storiche, giuridiche, filosofiche, antropologiche, ambientaliste.) si sono confrontati con il tema dei "commons". Aria, acqua, terra, energia e conoscenza sono risorse speciali, beni primari da cui tutto dipende e la cui fruizione richiede quindi attenzioni particolari. L'applicazione a tali beni della logica del mercato ha sperimentato infatti i più clamorosi fallimenti. Il riconoscimento del Nobel all'economista Elinor Ostrom dimostra che il pensiero unico neoliberista sta incrinandosi anche dentro l'accademia. Ma nella sfera politica (specie in quella italiana) non vi è ancora traccia di ravvedimento: la saga delle privatizzazioni procede, ma cresce anche l'opposizione da parte di numerosi gruppi di cittadinanza attiva, di comitati, di associazioni in nome di una società più consapevole nei riguardi della natura e più responsabile nei confronti di tutta la comunità umana.
Il volume affronta lo studio dello sviluppo sociale a partire da una prospettiva contestualista e costruttivista, secondo cui, al di là delle regolarità che accomunano gli individui nei processi evolutivi, ognuno segue un proprio percorso di socializzazione, differenziato in quanto risultante dall'intreccio, in ogni fase evolutiva, di variabili individuali, familiari, relazionali, culturali e contestuali, le quali si influenzano reciprocamente sulla base dei significati che ogni individuo, con la propria storia personale, vi attribuisce. I singoli capitoli si soffermano sugli specifici ambiti relazionali entro cui i bambini, dalla prima infanzia sino alla preadolescenza, costruiscono la propria competenza sociale: la relazione con l'adulto, con i fratelli, con i pari e con gli amici. Parallelamente analizzano i processi e le competenze grazie a cui i differenti percorsi, più o meno funzionali sul piano sociale, si definiscono nel tempo.
Il Social Network: è progettato per individuare importanti variabili che riguardano la comunicazione e per guidare l'intervento che abbia un impatto sullo sviluppo delle abilità comunicative nel tempo. Il Social Network sottolinea il ruolo guida che i partners comunicativi giocano durante il processo di interazione. Fornisce un facile mezzo per coinvolgere bambini e adulti che hanno gravi difficoltà di comunicazione, le loro famiglie e i loro amici nel processo di individuazione degli obbiettivi e di progettazione dei programmi di intervento. Esso consente di conoscere la natura multi-modale della comunicazione e riconosce che i partners di interazione facilmente cambino nelle diverse situazioni sociali, con persone differenti e in diversi periodi di tempo nel corso della vita di una persona, in particolare quando le persone hanno complessi bisogni comunicativi e fanno affidamento sulla CAA. Inoltre il Social Network aiuta ad individuare i componenti della famiglia e le altre persone che possono trarre vantaggio da momenti di formazione destinati ai partner comunicativi. Il Social Network è soprattutto progettato per aiutare i professionisti e gli altri a definire e a realizzare gli obbiettivi che rendono le persone con complessi bisogni comunicativi, in grado di interagire con la propria famiglia, gli amici, i conoscenti, i fornitori di servizi e gli estranei, in modi che migliorino la percezione della loro qualità di vita e la loro partecipazione alle attività quotidiane.
La popolarità delle reti sociali su Internet è in costante aumento, tanto che nomi come Facebook, Twitter, YouTube o Linkedln suonano ormai come familiari. Tuttavia i social network non sono semplici siti, ma una modalità di interazione sociale, di relazione, resa possibile dalla tecnologia e basata sulle nostre vite reali: una nuova forma di socialità che ha un impatto centrale sulle attività di chi si occupa di informazione, comunicazione, educazione. Questo testo è una guida che, attraverso l'analisi di casi di successo e delle problematiche di cui tenere conto, conduce dalla storia e dagli scenari delle reti sociali attraverso la descrizione degli strumenti e delle strategie, per arrivare alla modulazione della comunicazione più efficace. Prefazione di Luca Colombo.
Le trasformazioni indotte dalle potenzialità delle nuove tecnologie di comunicazione richiedono un ripensamento radicale nell'approccio al marketing management. Il Social Mobile Marketing (il nuovo marketing digitale) non può essere declinato come modalità specializzata e separata di marketing tecnologico o di canale, ma va concepito come un modo totalmente nuovo di fare marketing, capace di includere l'innovazione in una visione inedita della formazione e della governance dei mercati. Se i mercati sono conversazioni mediate, la tecnologia agisce nelle interazioni e nelle narrazioni di marca, mentre le relazioni si configurano come processi di "social sensemaking" che non possono essere decisi e analizzati distinguendo per canale o per media. La diffusione dei social media e delle tecnologie ubique e immersive (dalla telefonia mobile all'lnternet delle cose nei mercati, nelle organizzazioni e nelle economie collaborative) rende questi principi ancor più evidenti e richiede un cambio di passo teorico e manageriale. Ogni interazione può infatti essere "aumentata" attraverso l'utilizzo di contenuti in mobilità (e non solo in augmented reality), l'accesso e il processamento ubiquo di dati e codici per contestualizzare gli incontri, e le potenzialità di collaborazione offerte dalla portabilità dei social network.
I social media sono giunti alla soglia della maturità. Nei primi vent'anni di storia il loro numero è aumentato, i modelli comunicativi sono cambiati e sono nati nuovi assetti economici. I social media oggi sono naturalizzati e vengono percepiti come un aspetto scontato dell'esperienza quotidiana e della cultura. Per quasi tre miliardi di persone nel mondo. Attraverso varie piattaforme comunicano: persone comuni, istituzioni, associazioni, imprese. Il loro raggio di azione non è più limitato alle relazioni interpersonali (pubbliche o private), ma arriva a toccare processi sociali importanti, come la rappresentazione della realtà, la circolazione delle informazioni o la comunicazione tra generazioni. Il volume si propone di contribuire alla comprensione dei social media alla soglia della maturità, descrivendone nella prima parte vent'anni di storia, con particolare attenzione all'evoluzione tecnologica, comunicativa e culturale. La ricostruzione storica comprende anche un confronto tra le diverse fasi di studio e i loro intrecci con i discorsi sociali e mediali. La seconda parte è dedicata a tre snodi del dibattito: la rappresentazione della realtà - i social media sono ormai uno strumento importante di diffusione di racconti (veri e falsi), ma sono anche il luogo in cui le narrazioni si costruiscono collettivamente nelle conversazioni tra utenti; la relazione tra ciò che è privato e ciò che è pubblico - i social media ne rimettono in gioco la definizione stessa, insieme a quella delle forme di controllo dei confini della nostra privacy; l'uso intergenerazionale - i social media non possono più essere, parafrasando il titolo di un film, un paese per giovani, piuttosto un ambiente multigenerazionale. Contribuiscono alla formazione delle generazioni più giovani e vengono interpretati e usati in modo diverso dai meno giovani, che vi applicano i modelli di comunicazione a loro più familiari. Muovendosi dalla storia all'attualità, dal quadro d'insieme all'approfondimento, il volume vuole raccontare una fase di sviluppo dei social media in cui, non più novità, sono divenuti parte della cultura di chi li usa.
Internet è il più misurabile dei media, tuttavia la mancanza di metriche condivise è uno scoglio contro cui chi pianifica iniziative di marketing attraverso i social media si scontra quotidianamente. Il pericolo è quello di utilizzare in modo scorretto gli indicatori, come il tanto mitizzato ROI (Return On Investment), o di finire per collezionare una serie di dati numerici che si rivelano vuoti, perché privi del contesto di riferimento, oltre che spesso incomprensibili per decisori aziendali con poca familiarità con la Rete. Questo libro cerca di mettere a fuoco alcuni punti fermi: a partire dalla diffusione dei social media in Italia, fino agli strumenti e le soluzioni per strutturare programmi di attività coerenti con le strategie di marketing e con le funzioni aziendali. La misurazione di obiettivi e risultati diventa così il grimaldello per scardinare preconcetti superficiali sull'uso dei social media, la bussola per migliorare il lavoro quotidiano all'interno dell'azienda, la guida per immaginare il percorso che porterà fan e follower a diventare consumatori soddisfatti e, magari, sostenitori fedeli del brand.
Questo lavoro è uno strumento, allo stesso tempo, approfondito a livello teorico e ricco di consigli pratici e indicazioni operative. Suo scopo è quello di mettere le aziende di ogni dimensione e tipologia in grado di tradurre in azioni pratiche il know-how distillato dagli autori. Per favorire l'immediato trasferimento dei contenuti alle diverse situazioni aziendali, il volume è diviso in due parti. La prima è incentrata su temi di carattere più trasversale, quali la progettazione e la pianificazione del piano strategico, la produzione dei contenuti e il digital storytelling aziendale. La seconda, più operativa, descrive invece come realizzare concretamente attività di digital e social media marketing per PMI e grandi realtà aziendali, sia nel Business to Business (B2B) sia nel Business to Consumer (B2C).
La maggioranza delle imprese gestisce il social media marketing come una semplice funzione "aggiuntiva" del marketing tradizionale: un modo più efficiente ed efficace di comunicare e gestire le relazioni con i propri clienti, che quasi per magia divengono dei fan. Questa prospettiva, a nostro modo di vedere, è riduttiva perché disconosce il potenziale di rottura insito non tanto nei social media in sé, ma nella cultura in cui questi strumenti sono stati concepiti e cresciuti e di cui oggi sono tra i più validi promotori: la cultura hacker degli anni Sessanta, che oggi è stata rivisitata sotto diversi tag quali web 2.0, open source e, più recentemente, maker. Il trait d'union che unisce tutti questi tag è rappresentato dalla parola condivisione. I social media, al di là delle loro specifiche declinazioni, sono tutti luoghi di condivisione, ossia luoghi virtuali dove si agisce. Questa rivoluzione - paradossalmente non tecnologica - di naturalizzazione della tecnologia, riduzione entro perimetri "naturali" dell'interfaccia tecnologica e dei suoi contenuti, aiuta anche la sua diffusione non più o non solo limitatamente ai giovani istruiti e ai professional.
La nuova edizione riveduta e ampliata di questo besteller internazionale si conferma un riferimento essenziale per i marketer che vogliono capire gli scenari, le novità e le possibilità nascoste nel metaverso. Social Media Marketing, considerato da BookAuthority uno dei migliori manuali di marketing a livello mondiale, continua ad accompagnare il lettore nel labirinto di community, piattaforme e risorse social, presentando nuovi contenuti sulla pianificazione tattica e illustrando le ultime ricerche nell'ambito del social media marketing, del metaverso e del suo impatto su imprese, organizzazioni e clienti. Gli argomenti teorici di maggior rilevanza sono svolti in modo da favorire l'applicazione delle conoscenze ai processi decisionali. Studenti, marketer e professionisti saranno così in grado di decidere con competenza quali strumenti adottare e come utilizzarli nel modo più efficace nella progettazione di strategie social. Prefazione di Sabina Addamiano.