
L'autore analizza il valore strategico che ha la comunicazione interna nelle organizzazioni non governative. Si parte da un'ipotesi teoricamente abbastanza diffusa ma poco applicata al terzo settore: la presenza di volontari e la scarsità di risorse rende la comunicazione interna uno degli elementi attivi più importanti che moltiplica le potenzialità dell'organizzazione e permette di affrontare con creatività le occasioni che si presentano nella sua attività.
Perciò la comunicazione interna è un elemento strategico della gestione quando l'organizzazione assume grandi dimensioni o il numero dei benefattori o dei volontari aumenta. Ma è ugualmente fondamentale nelle ong con un numero minimo di collaboratori o cooperanti perché il flusso di informazione non sempre produce una autentica comunicazione. Rinunciare alla gestione della comunicazione interna significa rinunciare alla gestione di una delle risorse più importanti dell'organizzazione, sia essa estesa nei cinque continenti o in un solo quartiere.
Il libro analizza l'identità delle istituzioni senza fini di lucro per coglierne gli elementi essenziali, cerca di individuare i problemi reali che affrontano e le carenze nello sviluppo della loro attività. Perché non avvalersi dell'esperienza del mondo imprenditoriale per sviluppare le potenzialità e le risorse umane delle istituzioni senza fini di lucro attraverso la comunicazione interna?
Quest'opera studia le proposte di comunicazione che hanno avuto successo nelle imprese commerciali e cerca di applicarle al terzo settore, adeguando elementi del marketing e delle relazioni pubbliche alle prestazioni di un servizio sociale, come l'assistenza ad handicappati, la formazione per immigrati o la ricerca di donatori di sangue.
In fondo, sostiene l'autore, la sfida di un ente senza fini di lucro è, dal punto di vista della comunicazione, una sola: trasmettere agli impiegati, ai volontari e ai benefattori l'attrattiva della sua mission sociale.
Qui presentato in una nuova edizione riveduta e aggiornata, il volume offre una serie di strumenti utili per la comprensione e la gestione dei fattori che possono ostacolare o favorire il dialogo interculturale, collocandoli nella cornice della più ampia questione del rapporto tra culture nel mondo globale. L'autrice adotta un approccio interdisciplinare (tra sociologia, linguistica, antropologia, psicologia sociale, filosofia) e utilizza numerosi riferimenti non soltanto alla letteratura scientifica, ma anche ai media, alla narrativa e alla vita quotidiana.
La comunicazione e la vita quotidiana: due territori centrali nella moderna riflessione delLe scienze umane, il cui profondo nesso viene indagato dal volume, che intende offrire una ricognizione teorica dei più importanti studi e ricerche compiuti nell'ambito della sociologia delLa comunicazione a questo riguardo. Partendo da un approfondimento del concetto di "vita quotidiana", nella duplice ottica di scenario teorico di riferimento e di specifico obiettivo dell'indagine sociologica, vengono elaborate alcune linee interpretative, in grado di esplicitarne i legami con l'idea di comunicazione, in una prospettiva transdisciplinare. Le scienze della comunicazione, del resto, da sempre si sono orientate allo studio del loro oggetto elettivo da differenti punti di vista, che, nel libro, sono affrontati seguendo un approccio "ecologico", il quale si concretizza in quattro concezioni principali. Le dimensioni che definiscono la comunicazione come tecnica, relazione, cultura e habitus offrono, in questo senso, lo spunto teorico per un'analisi e un approfondimento suLla storia e l'evoluzione dei media studies.
Questo breve volume nasce dal desiderio di condividere un'esperienza e alcune riflessioni da parte dell'Autore, da anni impegnato come comunicatore in vari Organismi ecclesiali. Non un manuale di comunicazione, bensì una testimonianza che nasce dall'esercizio quotidiano di comunicare nella e per la Chiesa; il tentativo di interrogare la comunicazione ecclesiale alla luce della natura sinodale della Chiesa. Si assume come modello la comunicazione di una diocesi, con la definizione degli elementi base di un Ufficio per la comunicazione, particolarmente il ruolo del suo direttore, chiamato a riconfigurare quotidianamente il proprio lavoro alla luce dei cambiamenti in atto nella società e nel mondo delle comunicazioni sociali. Oltre che le realtà delle diocesi, il libro può ispirare anche la comunicazione di una congregazione religiosa, di un'associazione o altre istituzioni ecclesiali che intendano assumere pienamente la conversione sinodale della Chiesa. In diverso modo, il volume potrà essere utile anche a quanti si apprestano a guidare l'Ufficio stampa di un evento ecclesiale.
Nell'epoca della rivoluzione digitale, che sta cambiando i modi di relazionarsi e crea enormi problemi in campo economico, sociale e politico quali sono le radici che non possono essere dimenticate perché la comunicazione sia umanizzante? La reciprocità è l'elemento forse più utile per ritrovare una comunicazione mediatica adeguata ai tempi di oggi. Il pensiero di Paolo Ruffini, il professionista ora prefetto dell'organismo vaticano che si occupa dei media, a colloquio con il giornalista Michele Zanzucchi, emerge nelle pagine di questo libro della Collana Fratelli in Umanità.
Quali sono le origini del linguaggio? Sono biologicamente determinate o sono il risultato di un processo di acquisizione? Qual'è il ruolo dell'esperienza e dei rapporti sociali? Il libro risponde in modo semplice ed esauriente a questi e ad altri quesiti, fornendo un quadro complessivo di processi e fasi che caratterizzano il passaggio dai primi balbettii e dai primi gesti comunicativi fino alla produzione di frasi e discorsi.
Crisi della politica, antipolitica e sfiducia nelle istituzioni sono temi che accompagnano la nostra vita quotidiana e rimandano all'immagine di un'opinione pubblica delusa e rinunciataria. Se questa è una delle rappresentazioni offerte dalle narrazioni mediali, contestualmente i media digitali testimoniano luoghi, percorsi ed esperienze di nuove dimensioni di partecipazione e di vissuti di cittadinanza. È una galassia articolata che comprende sia movimenti che nascono e si sviluppano in rete, sia forme di cittadinanza attiva radicate nei contesti urbani, percorsi che spesso si intrecciano reciprocamente. Basti pensare agli Indignados, ai movimenti per i beni comuni o a quelli più orientati ai diritti di cittadinanza. Il volume si interroga sulle dinamiche complesse che ridefiniscono continuamente il rapporto tra media, nuove forme di engagement e civic agency. Come si intrecciano le forme di partecipazione "nei media" e "attraverso i media"? Come si ridefiniscono i confini tra pubblico e privato, attraverso l'agire di cittadini, pubblici e consumatori? In quali contesti l'engagement si traduce in pratiche di partecipazione? Questi sono alcuni dei nodi del dibattito in cui intervengono gli Autori, nell'ambito di diverse prospettive, che vanno da media e Internet studies, a studi culturali e scienza politica.
L'opera, articolata in due volumi, intende fornire schemi di approccio metodologico e analitico ad argomenti settoriali nella comunicazione di pubblica utilità, per contribuire al lavoro universitario e allo sviluppo di una cultura professionale misurata con cambiamenti che vanno trattati in modo non generico. L'intento è di concorrere, con analisi e proposte, a un dibattito sulle dinamiche organizzative (piani di comunicazione, modelli di struttura, valutazione, formazione) che richiedono chiarezza di approccio a vari aspetti. Questo primo volume contiene scritti dedicati alle questioni identitarie e agli sviluppi della comunicazione politico-istituzionale.
"Crepa" racconta il cambiamento dello storico quartiere Isola di Milano durante la riqualificazione urbanistica di Porta Nuova, uno dei cantiere più grandi d'Europa. Al centro del cantiere un vecchio palazzo a ringhiera, abitato da un mélange umano molto caratteristico, cerca di sopravvivere al disagio. Sui ballatoi che collegano le case improvvisamente non si respira altro che polvere. Tra alcol, baby gang, travestiti e amori in corso, le ruspe che trasformeranno lo skyline della città non smettono mai di lavorare. Le pareti si crepano e le vite pure. È una storia corale di un gruppo sui generis che si trova a convivere con una metamorfosi inaspettata che ne cambierà l'esistenza.
Viviamo in un'epoca di cambiamento radicale dei nostri stili di vita e di profonda sfiducia nei confronti delle istituzioni e anche dei media. In questo contesto, che ruolo hanno le imprese? Con quale mindset deve essere progettata la loro comunicazione? Quali sono le sfide e le opportunità che interessano oggi questa disciplina? Il volume si rivolge a studenti universitari e professionisti con l'ambizione di farli appassionare alla comunicazione d'impresa e alle sue molte sfumature. Il manuale propone un'articolazione in tre parti: la prima offre una visione ampia del contesto in cui le imprese si trovano oggi a comunicare, fornendo un approccio sistemico fondamentale per generare valore; la seconda approfondisce i diversi ambiti in cui la comunicazione d'impresa si articola (comunicazione istituzionale, gestionale, commerciale ed economico-finanziaria) e li arricchisce con una nutrita selezione di esempi e alcune interviste a professioniste e professionisti della comunicazione; la terza tratta temi trasversali di grande attualità.