
Quali diritti hanno i sordi? Questa guida vuole rispondere in modo chiaro ed esauriente ai numerosi quesiti che possono porre: sia gli operatori dei servizi sociali, dei Comuni e delle Province; sia le famiglie con bambini sordi; sia gli insegnanti curricolari e di sostegno; sia i logopedisti e gli psicologi; sia gli adolescenti e gli adulti sordi; sia, ancora, gli assistenti alla comunicazione. Frutto dell'attività ormai pluriennale dello Sportello di informazione e consulenza sulla sordità, aperto presso l'Istituto Statale per Sordi di Roma, il libro è una guida agevole, da consultare rapidamente, sui benefici e sulle agevolazioni previsti dalla normativa, per poter scegliere o consigliare in modo consapevole a chi chiedere, cosa chiedere e come chiedere quello che si ha diritto di avere.
Il volume tratteggia un disegno filosofico-educativo coagulato intorno ad alcune tematiche di ampio spessore pedagogico, quali il dialogo, la poetica, la morale dell’essere, la crescita dell’animus e la partecipazione. Coerenti con la riflessione di Edda Ducci, queste tematiche sono tenute insieme dal filo del filosofare, inteso come mezzo, o meglio, come cuore che pulsa e sempre rinnova l’oggetto della filosofia dell’educazione.
Presentazione del volume
I cinque saggi riportati in questo libro punteggiano un disegno filosofico-educativo coagulato intorno ad alcune tematiche di ampio spessore pedagogico, quali il dialogo, la poetica, la morale dell'essere, la crescita dell'animus e la partecipazione. Capaci di non cedere al fascino dell'immediatezza in cui il sapere pedagogico spesse volte trova il suo approdo, questi temi, intesi nella loro profonda umanità, potrebbero aiutare a comprendere quelle direzioni tese a un'azione educativa portatrice di fondanti valori etici. I pensatori a cui gli autori dei saggi si appoggiano per analizzare le singole tematiche hanno vissuto ed esperito l'uomo nella sua totalità: Platone, maestro insuperabile del dialogo, analizzato attraverso il suo Protagora, per scrutare la comprensione di un agire comunicativo fatto di indagine e di premesse, categorie essenziali per un dialogo educativo vero e autentico; Tommaso d'Aquino, interpretato attraverso il suo De Magistro, per cogliere gli strumenti del conoscere e insieme tentare di comprendere nell'educativo la necessità di una profonda riflessione tra poesia e pratica filosofica; Dhuoda, madre di un figlio lontano, letta attraverso il suo Liber Manualis, per indirizzare alla formazione di una coscienza personale portatrice di momenti paidetici essenziali quali l'umiltà, la volontà e la relazione; Seneca, autore senza età, per stimolare una desiderosa conoscenza di sé, per risvegliare un autentico interesse per l'educativo, per motivare a una professione responsabile e delicata quale quella dell'insegnante; Ebner, dialogista tra i più importanti del nostro tempo, per far comprendere, attraverso un'azione educativa partecipata, il confine tra natura e storia dell'uomo in cui lo spirito, tramite una comunicazione fatta non di suoni ma di parola, esprime pienamente ciò che rende umano l'uomo. Coerenti con la riflessione della filosofa dell'educazione Edda Ducci (1929-2007), queste direzioni sono tenute insieme dal filo del filosofare, inteso come mezzo, o meglio, come cuore che pulsa e sempre rinnova l'oggetto della filosofia dell'educazione.
Scritti di: Fiamma Albanesi, Stefano Bacchetta, Cosimo Costa, Barbara Minelli, Valeria Muti.
Cosimo Costa è ricercatore di Pedagogia generale e Filosofia dell'educazione presso la Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA) di Roma. Per l'editore Anicia ha curato Per una filosofia dell'educazione. La riflessione di Edda Ducci attraverso i suoi scritti (2015); Sulla natura dell'essere. Le origini di una filosofia dell'educazione (2016).
Indice
Carmela Di Agresti, Presentazione
Fiamma Albanesi, Il dialogo nell'agire educativo. Annotazioni su un dialogo platonico
(Dia-logos ed esistere; Dialogo o chiacchiera?; Il dialogo: cuore pulsante della realtà-uomo; Le categorie dell'incontro; Il percorso dialettico; Bibliografia)
Stefano Bacchetta, Filosofare con i bambini. Dal De magistro di Tommaso d'Aquino indicazioni per un'educazione poetica
(Introduzione; Chi può insegnare? Una risposta dal De magistro; Gli strumenti e i signa; Filosofia e poesia. Quando insegni al bambino il nome dell'uccello, il bambino non vede più l'uccello; Poesia come signum e strumento; La Poesia nella dinamica tra inventio e disciplina; Riflessioni; Quale filosofia con i bambini? Quale poesia?; Conclusioni; Bibliografia)
Cosimo Costa, Sulla formazione morale dell'essere. Spunti di riflessione dal Liber Manualis di Dhuoda
(Circa l'educazione morale; Dhuoda: anima "turbata dai molti affanni; La condizione dell'umiltà; Il motivo della volontà; L'etica della relazione; Conclusioni; Bibliografia)
Barbara Minellim Attendere all'umano (Attendas ad totum hominem)
(Filosofare sull'educativo; Inquietare; La proposta di Seneca; Seneca e lo Stoicismo; L'educazione dell'animo; Bibliografia)
Valeria Muti, La parola tra l'Io e il Tu in Ferdinand Ebner. Prossimità o partecipazione?
(La muraglia cinese; L'Io e il Tu; Dalla prossimità alla partecipazione; Bibliografia).
Il volume è diviso in tre parti. Nella prima si affronta la varietà dei modi di intendere e interpretare teoricamente il tema dell'organizzazione. La seconda parte del volume si occupa delle problematiche di strutturazione delle imprese, sia con riferimento al design organizzativo, sia con riferimento all'influenza che le scelte in tema di strategia aziendale possono avere sulla scelta dei modelli di struttura. In proposito, particolare attenzione viene rivolta al rapporto tra strategie di cooperazione interaziendale e creazione di reti. La terza parte del volume è dedicata ai temi della gestione delle risorse umane. Si discute,inoltre, il concetto di leadership, con esplicito riferimento al bisogno di promuovere il cambiamento delle strutture organizzative in ambiente competitivo. Roberto Cafferata è professore ordinario di Economia e gestione delle imprese nella Università di Roma "Tor Vergata".
Il libro nasce da una serie di conferenze e seminari sulla traduzione tenuti da Umberto Eco a Toronto, a Oxford e all'Università di Bologna negli ultimi anni e dell'intervento orale cerca di mantenere il tono di conversazione. I testi si propongono di agitare problemi teorici partendo da esperienze pratiche, quelle che l'autore ha fatto nel corso degli anni come correttore di traduzioni altrui, come traduttore in proprio e come autore tradotto che ha collaborato con i propri traduttori. La questione centrale è naturalmente che cosa voglia dire tradurre, e la risposta - ovvero la domanda di partenza - è che significhi "dire quasi la stessa cosa". A prima vista sembra che il problema stia tutto in quel "quasi" ma, in effetti, molti sono gli interrogativi anche rispetto al "dire", rispetto allo "stessa" e sosprattutto rispetto alla "cosa". Dato un testo, che cosa di quel testo deve rendere il traduttore? La semplice superficie lessicale e sintattica? Troppo facile, ovvero troppo difficile, come si vedrà.
Pagine Facebook di ambasciate con migliaia di like, summit internazionali in diretta su YouTube, blog scritti da diplomatici, profili Twitter di ministri degli esteri e capi di stato. Negli ultimi anni, numerosi governi stanno utilizzando gli strumenti del Web partecipativo per promuovere i propri interessi strategici all'estero. L'uso dei social media per comunicare e interagire con l'opinione pubblica sta rivoluzionando una delle professioni più tradizionali: il diplomatico, in passato pronto a trincerarsi dietro il consueto "no comment", ora si avvale sempre più attivamente di internet per instaurare un rapporto diretto con i cittadini che, grazie alle nuove tecnologie, riescono ad avere un peso maggiore nei processi decisionali e che possono diventare dunque un ottimo alleato, o un insuperabile ostacolo, anche nella gestione dei rapporti tra le nazioni. Attraverso l'approfondimento di numerosi esempi e tecniche di comunicazione, il volume illustra l'innovativo uso dei social media in diplomazia per influenzare l'opinione pubblica, promuovere l'immagine degli Stati e perseguire gli obiettivi strategici nel panorama della nuova geopolitica digitale.
Pagine Facebook di ambasciate con migliaia di like, summit internazionali in diretta su YouTube, blog scritti da diplomatici, profili Twitter di ministri degli esteri e capi di stato. Negli ultimi anni, numerosi governi stanno utilizzando gli strumenti del Web partecipativo per promuovere i propri interessi strategici all'estero. L'uso dei social media per comunicare e interagire con l'opinione pubblica sta rivoluzionando una delle professioni più tradizionali: il diplomatico, in passato pronto a trincerarsi dietro il consueto "no comment", ora si avvale sempre più attivamente di internet per instaurare un rapporto diretto con i cittadini che, grazie alle nuove tecnologie, riescono ad avere un peso maggiore nei processi decisionali e che possono diventare dunque un ottimo alleato, o un insuperabile ostacolo, anche nella gestione dei rapporti tra le nazioni. Attraverso l'approfondimento di numerosi esempi e tecniche di comunicazione, il volume illustra l'innovativo uso dei social media in diplomazia per influenzare l'opinione pubblica, promuovere l'immagine degli Stati e perseguire gli obiettivi strategici nel panorama della nuova geopolitica digitale.
Nel corso degli ultimi anni il diffondersi dell'uso di Internet, utilizzato anche come strumento di formazione e comunicazione, ha portato alla crescita esponenziale dell'incidenza dei disturbi connessi al suo uso e abuso. Il volume si propone di analizzare le nuove tipologie di dipendenza e, in particolare, la dipendenza da Internet, considerata come una nuova e insidiosa psicopatologia che, con le sue caratteristiche e i suoi rischi, diviene non poco influente sugli aspetti socio-affettivi e relazionali della vita guotidiana di ogni singolo individuo che ne risulta affetto. Si pongono all'attenzione del lettore i fattori di rischio che favoriscono l'insorgere di tale dipendenza, sia negli adolescenti che negli adulti, e i segni e i sintomi che ne caratterizzano la manifestazione. Si forniranno, inoltre, delle linee guida, nonché dei suggerimenti, volti a sensibilizzare gli individui verso un uso consapevole di Internet.
Il DSM-5 ha introdotto una nuova categoria clinica chiamata "dipendenza comportamentale" (esplicitamente quella dal gioco d'azzardo, implicitamente le altre, fra cui il gioco online e l'uso di Internet), ponendo immediate esigenze di aggiornamento professionale per psicoterapeuti e psichiatri. In cosa differisce una dipendenza comportamentale da un disturbo del controllo degli impulsi? Quali sono i criteri per determinare che alcuni comportamenti sono dipendenze? Che cosa comportano tali differenze in termini di trattamento efficace? Questo testo si propone come punto di riferimento del settore in ambito professionale (e potenzialmente accademico). Questo lavoro spiega esaurientemente i criteri utilizzati per determinare la dipendenza, le prove per identificare comportamenti assortiti come dipendenze, e il trattamento evidence-based per ciascuno di essi. Si rivolge a qualsiasi professionista clinico (psicoterapeuta, psichiatra, medico) che cura le dipendenze. Rassegna esaustiva delle varie dipendenze comportamentali. Definizione dei criteri diagnostici. Diagnosi e trattamento evidence-based per ogni dipendenza comportamentale.
Una grande pedagogista, scienziata, femminista, educatrice, pacifista: Maria Montessori è stata la donna italiana più famosa nel mondo in ambito intellettuale. La sua opera pedagogica è ancora molto studiata; il suo "metodo" è vivo e presente nelle scuole dell'infanzia di vari Paesi. Dotata di sincera e calda fede religiosa, Maria Montessori è stata apprezzata e lodata dai papi Benedetto XV e Paolo VI, anche se attorno a lei si è andata costruendo la "leggenda nera" di una Montessori laicista, naturalista, anti-cristiana, teosofa. Questo libro cerca di rileggere, con verità storica e senza preconcetti storiografici, la sua figura e la sua prospettiva pedagogica, presentando opere sull'educazione religiosa - il testo, inedito in Italia, Dio e il bambino e altri scritti, mai pubblicati e finora ignoti, degli anni Trenta - e materiali documentari che gettano nuova luce sulla biografia della Montessori, oltre ogni deformazione o leggenda.
Il termine secolarizzazione è oggi presentissimo nel dibattito culturale italiano, utilizzato in un'accezione negativa come progressiva "scristianizzazione" della società e cultura occidentali. In realtà il termine presenta una grande varietà di significati. Si può intendere come contrapposizione tra religione e ragione, tra dogma e verità scientifiche. L'uomo non solo "fa a meno" di Dio, ma si propone di "cancellarlo". Si può anche intenderlo come un fenomeno interno alla civiltà cristiana in cui si assiste ad una progressiva emancipazione dalla visione cristiana della società, della vita, della politica. Un terzo approccio, positivo, rilegge il momento della Creazione come inizio del processo di secolarizzazione, intesa come autonomia rispetto al Creatore delle realtà create, secolari. L'incarnazione di Dio in Cristo conferma la positività dell'accezione cristiana del termine: fenomeno dunque dell'incarnarsi di principi di verità rivelata nella storia; principi di verità che si fanno saeculum al punto che se ne perde progressivamente la consapevolezza delle origini cristiane. Seguendo questa prospettiva, il volume offre un originale e stimolante contributo al dibattito attuale.