
Esattamente nell’anno in cui io sono nato venne pubblicata la prima e unica traduzione in italiano dell’opera di John Dewey The sources of a science of education, la cui edizione originale, in lingua inglese, risale al 1929. Il lettore che mi conoscesse di persona potrebbe sapere, o facilmente intuire, quanto “datata” possa apparire oggi quella traduzione.
Vuoi sperando, forse, in qualche magico effetto collaterale di rivitalizzazione su di me, vuoi per altre ragioni, più serie per la loro connotazione storico-culturale, ho ritenuto che valesse la pena dare alle stampe una nuova traduzione di questa operetta di Dewey il cui numero di pagine è inversamente proporzionale al valore e all’influenza che ha avuto per il mondo dell’educazione per decine e decine di anni. Ho utilizzato come fonte l’edizione della Southern Illinois University Press (The Later Works, 1925-1953, Volume 5: 1929-1930) confrontandola anche con il testo della prima edizione dell’opera, quella di Horace Liverghit del 1929.
Si tratta di un'opera di grande prestigio, che approfondisce e spiega il tema di cui al titolo con acutezza di analisi e sintesi didattica.
Ne risulta un volume di grande utilità sia a scopo universitario, perchè offre una spiegazione autorevole e chiara, sia a scopo scientifico, perchè offre uno spaccato autorevole della dottrina sul punto.
In questa nuova edizione, ai puntuali aggiornamenti legislativi, dottrinali e giurisprudenziali, l'autore ha cercato nei limiti del possibile di semplificare il discorso sulel fonti del diritto italiano eliminando i passaggi non più attuali della relativa problematica ma mantenendo intatta la struttura della precedente edizione e, in particolare, la sua articolazione in parti, sezioni, sottosezioni e paragrafi.
Sempre allo scopo di rendere il testo più scorrevole ed anche più breve l'autore ha preferito eliminare del tutto le note, che ne appesantivano la lettura, antenponendo a ciascuna sezione una bibliografia essenziale per eventuali approfondimenti, ivi indicando gli autori e le opere di riferimento per l'autore.
I richiami fatti nel testo ai diversi autori devono riferirsi alle opere citane nella biliografia della sezione o sottosezione.
L'operatore del diritto si trova ormai sempre più frequentemente disorientato di fronte al materiale normativo che il legislatore riversa di continuo sulle sue spalle, dovendo inseguire per ogni dove i testi delle leggi, le loro modifiche e le modifiche delle modifiche senza riuscire a ricondurre a sistema tutto quel materiale. Si tratta dello sforzo che il giurista, giorno per giorno, deve compiere per dare coerenza al mondo che lo circonda e per orientare le proprie azioni.
Uno sforzo grande che non implica un raggiungimento certo del risultato ma che richiede comunque un tentativo nella speranza di raggiungerlo.
"L'attuale nuova edizione di questo volume, che nella sua impostazione generale rimane inalterato, si è resa necessaria per tenere conto delle innovazioni legislative intervenute dal 2007 ad oggi, della giurisprudenza della Corte costituzionale e dei contributi della dottrina su vari aspetti della materia trattata. Inoltre, il testo è stato alleggerito in alcune parti: in particolare, al capitolo sulle fonti regionali (sono stati eliminati i riferimenti alla normativa costituzionale previgente) ed al capitolo sulle leggi ordinarie per la parte relativa alla legge di bilancio, la cui disciplina è completamente cambiata alla luce del nuovo testo dell'art. 81 Cost. e delle conseguenti leggi di contabilità. Per quanto attiene alla bibliografia, essa è stata aggiornata soltanto rispetto alle parti sulle quali sono stati compiuti interventi sostanziali; per il resto, devo confessare che mi sono mancate le forze, come nel caso della precedente edizione. Nella speranza che ciò possa costituire un alibi sufficiente nei confronti dei colleghi che hanno scritto sugli stessi argomenti." (Dalla Prefazione)
"Le fonti del diritto italiano", giunta alla quarta edizione, è un'opera che tratta in maniera completa e con una metodologia problematica tutte le fonti dell'ordinamento italiano. Nel dicembre 2017 il Senato ha approvato una riforma radicale del proprio regolamento con la conseguenza che le citazioni della maggior parte degli articoli del suddetto regolamento, contenute nella precedente edizione di questo volume, risultano oramai sbagliate non soltanto per quanto riguarda la numerazione degli articoli ma soprattutto per le novità introdotte sul piano sostanziale. Al riguardo è sufficiente ricordare la norma relativa all'assegnazione dei disegni di legge in sede deliberante o quella relativa al calcolo degli astenuti ai fini della determinazione del quorum di maggioranza. Con l'occasione è stata inserita anche una importante sentenza, adottata dalla Corte costituzionale nel corso del 2017, che risolve, almeno per adesso, il quesito circa la legittimità della cosiddetta autodichia, problema ampiamente trattato nella precedente edizione ma la cui soluzione veniva necessariamente lasciata in sospeso, sul piano giurisprudenziale, in attesa della suddetta sentenza. Inoltre, è stato completamente rivisto ed aggiornato il capitolo relativo ai rapporti con l'Unione europea.
Giunto alla terza edizione, "Le fonti del diritto" ambisce ad essere qualcosa di più di un semplice manuale universitario. La nuova edizione ha inteso rafforzare la trattazione delle fonti con l'obiettivo di fornire uno strumento attento alla prassi applicativa del diritto, in un sistema giuridico sempre più pervaso da norme che provengono dall'esterno e sempre più incerto nel momento di individuazione della "norma del caso". Particolare attenzione si è perciò prestata alle fonti dell'Unione europea, la cui parte è stata ampiamente riscritta, ma anche al modo in cui ci si può orientare nel groviglio composto da norme statali, regionali, locali e provenienti da agenzie e autorità di incerta qualificazione.
Il testo illustra i rapporti tra fiaba, narrativa e mito. Presenta le grandi raccolte delle varie nazioni e le raccolte 'd'autore', affronta i problemi legati al reperimento del materiale, alla registrazione, alla trascrizione, alla 'purezza' e autenticità del repertorio, alle innovazioni 'moderne', alle contaminazioni, allo stile del narrare popolare. Il soggetto è la fiaba orale considerata nella sua superficialità, ma il riferimento va anche agli studi teorici generali dei Grimm, alla mitologia comparata, a Propp, alla scuola finnica, fino al saggio di Bogatyrëve Jakobson che ha equiparato la trasmissione dei testi folclorici al meccanismo dell'innovazione linguistica.
La vittoria nella Grande Guerra (4 novembre), la Liberazione (25 aprile), la nascita della Repubblica (2 giugno) sono le ricorrenze canoniche dell'Italia democratica. Ma quale storia hanno dietro di sé? E quali altre ricorrenze sono state invece dimenticate o derubricate? Quella sorta di pedagogia storica che un paese esercita segnando sul calendario la celebrazione dei momenti fondanti della propria storia cambia nel tempo. Lo mostra questo volume raccontando le nostre feste nazionali, dai primi anni unitari alla mobilitazione patriottica della prima guerra mondiale, alla ritualità fascista, all'affermarsi di un patriottismo costituzionale nell'età repubblicana. E infine all'evolvere del calendario civile del primo ventennio del Duemila che ha visto fra l'altro l'istituzione di ben cinque diversi giorni della memoria.
Le famiglie omogenitoriali possono comporsi in modi differenti, non tutti riconosciuti dal sistema giuridico italiano. Al variare delle geometrie familiari contemporanee, il coordinarsi degli aspetti tecnici, affettivi, corporei, legali, economici ed etici implicati nel "fare famiglia" diventa più complesso e, per qualcuno, anche perturbante, poiché la famiglia non coincide con l'immagine di un uomo e di una donna cisgender, sposati, monogami, eterosessuali e fertili. Il volume presenta la genitorialità, lo sviluppo psicologico e la qualità delle relazioni genitori-figlie/ figli nelle differenti forme che le famiglie omogenitoriali possono assumere, in particolare quelle che hanno fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita e alla gestazione per altri. Scritto alla luce delle più recenti evidenze empiriche e dei modelli teorici più attuali nell'ambito della psicologia familiare, evolutiva e dinamico-clinica, questo libro costituisce un riferimento essenziale per le studentesse e gli studenti dei corsi di laurea in psicologia, nonché per tutte le professioniste e i professionisti impegnati nel lavoro con le famiglie, omogenitoriali e non.
"Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore": L'invocazione del Salmo 90 è la migliore introduzione a queste nitide pagine di Romano Guardini. Autentico gioiello di sapienza cristiana, esse aiutano a chiarificare un'esperienza attraversata da tutti e disegnano la parabola di una vita riuscita, dove ogni fase ha senso e valore insostituibili, sue crisi di crescita, equilibri e dinamismi peculiari. Guardini pubblica "Le età della vita" agli inizi degli anni Cinquanta e si rivolge quindi a un secolo che sta uscendo dalla stagione dei totalitarismi, tutti concordi nel celebrare il culto acritico della 'giovinezza', e sta inquadrando i suoi teenagers nel sistema dei consumi. Ma le sue riflessioni si adattano con straordinaria lucidità anche al nostro tempo, nel quale le differenti 'età della vita' sono cancellate a beneficio di un artificioso 'vivere senza età'. Una sorta di bengodi dell'inesperienza si configura come la fissazione postmoderna, che non solo preclude alla saggezza della vecchiaia, ma impedisce di essere davvero giovani e davvero adulti in un mondo inchiodato su se stesso. Ogni età, ci ricorda Guardini, ha la sua bellezza singolare, che va colta e realizzata: è il segreto di una vita eticamente compiuta, affrancata dall'ansia per il tempo che scorre. Prefazione di Alessandro Zaccuri.
Nel corso del '900 la semiotica si è articolata in due direzioni. Da un lato si è consolidata la tradizione strutturale, che ha le sue origini nell' opera di Ferdinand de Saussure. Secondo la prospettiva strutturale la semiotica studia i sistemi e i processi della significazione, concentrandosi sui testi. Dall'altro si è sviluppata la tradizione interpretativa, che ha le sue origini nel pragmatismo di Charles Sanders Peirce e trova la sua formulazione più compiuta nella teoria semiotica di Umberto Eco. In questo volume, Traini evidenzia i fondamenti teorici e i nodi problematici di entrambe le tradizioni, per presentare poi i temi e le direzioni che caratterizzano la ricerca attuale: la sociosemiotica, il tema del corpo e dell'estesia.

