
Il volume è frutto del lavoro del gruppo di ricerca "Early Childhooh Education. Il caso Montessori e la pedagogia italiana dell'infanzia" attivo presso l'università LUMSA di Roma. Il testo raccoglie saggi dai quali emerge che l'educazione di qualità e la cura della prima infanzia sono di fondamentale importanza al fine di offrire ai bambini solide basi per il successo dell'apprendimento permanente portando beneficio, in particolare, a coloro che provengono da contesti svantaggiati. La proposta educativa montessoriana favorisce un processo di autoeducazione e autodisciplina, che costituisce una risorsa per i bisogni di apprendimento di bambini con DSA.
Un pedagogista che studia l'infanzia ma curioso dei risultati delle ricerche neuroscientifiche, un neuroscienziato d'avanguardia interessato alle possibili ricadute delle sue conoscenze sull'educazione: due ricercatori appassionati si incontrano e dialogano, trovando una forte convergenza nelle scoperte fatte più di un secolo fa da Maria Montessori ed oggi continuate nella pratica educativa che a lei si richiama. Un lavoro di comparazione dettagliata ma non accademica, utile per genitori, educatori, studenti e studiosi.
Un pedagogista che studia l'infanzia ma curioso dei risultati delle ricerche neuroscientifiche, un neuroscienziato d'avanguardia interessato alle possibili ricadute delle sue conoscenze sull'educazione: due ricercatori appassionati si incontrano e dialogano, trovando una forte convergenza nelle scoperte fatte più di un secolo fa da Maria Montessori ed oggi continuate nella pratica educativa che a lei si richiama. Un lavoro di comparazione dettagliata ma non accademica, utile per genitori, educatori, studenti e studiosi.
"Il mare non bagna Napoli" è - sottolinea Pietro Citati nella prefazione - una straordinaria discesa agli Inferi: nel regno della tenebra e delle ombre, dove appaiono le pallidissime figure dei morti. Di rado un artista moderno ha saputo rendere in modo così intenso la spettralità di tutte le cose, delle colline, del mare, delle case, dei semplici oggetti della vita quotidiana. Anna Maria Ortese attraversa l'Ade posando sulle cose e le figure degli sguardi allucinati e dolcissimi: tremendi a forza di essere dolci; che colgono e uccidono per sempre il brulichio della vita. Nei racconti compresi nella prima parte del libro, questi sguardi penetrano nel cuore dei personaggi: ne rendono la musica e il tempo interiore, come molti anni prima aveva fatto Cechov".
Il volume è un'analisi lucida e lungimirante dei fattori socioeconomici e delle scelte di management che generano la potenza, ma ugualmente la fragilità delle marche contemporanee. Mostra come funziona una marca postmoderna e descrive come molte marche sono cadute in "trappole" che hanno contribuito a deteriorare la loro immagine presso una parte dell'opinione. Le marche contemporanee non sono mai state tanto potenti e desiderate e, allo stesso tempo, non sono mai state tanto criticate, attaccate. Il paradosso è solo apparente, perché la stessa dinamica spiega la centralità delle marche nel nostro modo di vita e le critiche di cui sono oggetto.
Psicologi e linguisti, neuroscienziati e filosofi hanno sondato la natura della vita mentale. È mancata, tuttavia, una prospettiva interdisciplinare che riuscisse a fornire risposte soddisfacenti a questi interrogativi fondamentali o che, se non altro, portasse a formulare una definizione di "mente". Daniel J. Siegel realizza qui un collegamento tra i differenti domini della conoscenza, creando un testo che, fin dal modo in cui è organizzato, mostra come funziona la mente. La struttura del volume, che si può leggere per "mappe" o "percorsi guidati", rispecchia infatti la naturale modalità di apprendimento del cervello. Aprendo il libro a una pagina qualsiasi, troverete un "punto d'ingresso" che vi guiderà, in un modo che voi stessi potrete scegliere, alla scoperta della rete integrata di conoscenze. Accompagnandoci tra le multiformi fondamenta della neurobiologia interpersonale, l'autore ci spiega come le conoscenze derivanti da questo nuovo approccio possano essere applicate, nella vita personale e in diversi ambiti professionali, per favorire lo sviluppo di una mente sana, di un cervello integrato e di relazioni empatiche.
È un dato di fatto. Nel mondo attuale l'esperienza della fede tende a non essere più al centro della vita delle persone. Viene piuttosto considerata una delle molte potenziali fonti di significato, e oltretutto non delle più attraenti. Ma la partita è persa? O si possono trovare terreni e modi che, accogliendo la sensibilità contemporanea, aiutino a riappropriarsi di quel desiderio di senso che il modo di vivere prevalente è portato a spegnere? E la sfida che Michael Paul Gallagher raccoglie in questo libro, mettendosi alla ricerca appassionata di un nuovo programma di nutrimento e riflessione spirituale che parli la lingua dell'uomo contemporaneo e ne tocchi il cuore. L'idea, brillante e originale, è quella di fornire delle vere e proprie 'mappe della fede', dei tracciati disegnati e lasciatici in eredità da dieci grandi pensatori cristiani, scelti per l'attenzione speciale che hanno rivolto alle esigenze del loro tempo e per la peculiare creatività delle loro proposte. Dieci autori che, ciascuno con le sue sottolineature specifiche, hanno assunto fino in fondo la sfida della modernità e ora della postmodernità. E hanno risposto muovendosi nell'orizzonte dell'umano, indagando la possibilità del credere prima ancora che i suoi contenuti, dando alla loro ricerca quello spirito di dialogo e "simpatia immensa" verso il mondo che Paolo VI, chiudendo il Concilio, aveva rivendicato nei confronti di un umanesimo profano e rinunciatario.
Chi furono i primi abitanti del Nordamerica? La palestina appartiene agli arabi o agli israeliani? In quale punto della storia inizia il conflitto tra serbi e albanesi per il Kosovo? Non è possibile rispondere a questi interrogativi senza una comprensione adeguata del modo in cui concepiamo il nostro passato. In questo lavoro sulle mappe della memoria collettiva Zerubavel (docente di sociologia alla Rutgers University) discute i modelli cognitivi che utilizziamo per organizzare il passato, le strategie mentali che ci aiutano a connettere eventi tra loro scollegati in sistemi narrativi coerenti, la grammatica sociale dei conflitti su contrastanti interpretazioni della storia.
Il Manuel de français è un corso in due volumi per lo studio della lingua francese rivolto agli studenti universitari italiani. La metodologia proposta è di "scoperta" e guida lo studente a impadronirsi del funzionamento delle strutture in maniera autonoma, consolidando l'apprendimento tramite riflessioni personali. L'approccio si basa sull'analisi sistematica degli errori più comuni commessi dai madrelingua italiani e le zone di interferenza lessicali e grammaticali fra italiano e francese sono attentamente trattate. Questo primo volume consente di raggiungere il livello A2 degli standard europei ed è diviso in 12 lezioni, ognuna delle quali include tutti i contenuti necessari all'apprendimento della lingua: fonetica, grammatica, aspetti comunicativi, lessico, informazioni sulla cultura francese e francofona. Numerosi esercizi e documenti, nonché varie attività sollecitano le abilità di comprensione e produzione orali e scritte e consentono di modulare l'insegnamento e adattarlo alle varie situazioni. Il volume si chiude con l'Approfondissement che propone esercizi complementari, un'appendice con tabelle grammaticali e le trascrizioni delle attività audio e video, e un indice analitico per reperire rapidamente le nozioni grammaticali e lessicali contenute nel manuale. L'opera è scaricabile anche in versione ebook+ e sul sito dell'editore alla pagina dedicata al volume sono presenti i file audio Mp3 d'appoggio alle attività di pronuncia e comprensione orale presenti nel testo, nonché utili risorse digitali aggiuntive.
Il Cresec (Centro di Ricerca su Responsabilità Sociale, Eventi e Comunicazione) della Lumsa di Roma, si propone di contribuire alla formazione di una comunità di studio come luogo di confronto e di progresso scientifico. Intende promuovere e coordinare attività culturali e di ricerca inerenti la responsabilità sociale delle istituzioni, delle organizzazioni pubbliche o noprofit e delle imprese. Il Cresec sostiene la dimensione internazionale degli studi avviando, mediante accordi e convenzioni, progetti comuni e rapporti di collaborazione con altre istituzioni universitarie e/o di ricerca. Organizza infine master di primo e secondo livello, convegni, corsi di perfezionamento e di alta formazione. Fornisce, inoltre, servizi di consulenza, documentazione, aggiornamento professionale, valutazione, orientamento e monitoraggio su tematiche legate alle scienze sociologiche, alla comunicazione istituzionale e d'impresa, e al marketing.