
Il volume affronta i nodi problematici dell'attuale riflessione pedagogica sull'infanzia, con particolare riferimento alla dimensione della ricerca storico-sociale.
ll gioco viene spesso considerato un elemento tipico dell'età infantile e un'attività propria del tempo libero, ma in realtà la dimensione ludica appartiene all'uomo da sempre.
Lo scopo di questo libro è di avvicinare il lettore alla scoperta del mondo sconosciuto del gioco, che esercita un fascino anche per l'adulto, che influenza la strutturazione della personalità e la vocazione relazionale umana.
Cosa significa educare? perché educare? chi educa chi? quali rapporti esistono tra educazione e società e tra educazione e cambiamento? A cinquant'anni dall'uscita di "Pedagogia degli oppressi", concluso da Freire nel 1968 (anno - come il libro - di radicalità e di liberazione) le domande restano prepotentemente attuali. E le risposte di Freire, ispirate al principio fondamentale che non c'è educazione se non attraverso la liberazione degli uomini dall'oppressione, continuano a essere un punto di riferimento nel mondo. Per questo una nuova edizione, con il corredo di una introduzione e di una postfazione attualizzanti e di brevi interviste a studiosi contemporanei, non è il semplice ripescaggio di un classico.
Cosa significa educare? perché educare? chi educa chi? quali rapporti esistono tra educazione e società e tra educazione e cambiamento? A cinquantacinque anni dall'uscita di Pedagogia degli oppressi, concluso da Freire nel 1968 (anno - come il libro - di radicalità e di liberazione) le domande restano prepotentemente attuali. E le risposte di Freire, ispirate al principio fondamentale che non c'è educazione se non attraverso la liberazione degli uomini dall'oppressione, continuano a essere un punto di riferimento nel mondo. Come scrive Gustavo E. Fischman in una delle interviste, «L'effetto principale del lavoro di Freire credo sia stato quello di aver dimostrato che il perseguire anche brevi esperienze di scuola democratica - in una singola classe, fuori o dentro la scuola, con bambini o adulti - è di per sé un valore. Tali esperienze insegnano a educatori e studenti ad aspettarsi di più da se stessi e inoltre a collegare gli atti individuali e sociali agli obiettivi dell'uguaglianza e della solidarietà». Oggi come cinquant'anni fa.
Il senso più profondo dell'asilo-nido è il suo essere luogo di relazioni. Il nido non è la prima scuola del bambino, non è concepito per l'apprendimento precoce né per l'insegnamento in senso formale e tradizionale. Ciò non significa che non si richieda un'alta qualificazione psico-pedagogica degli operatori, anzi, il contrario. Al centro dell'intervento educativo del nido si pone sviluppo di relazioni significative tra adulti e bambino e tra i bambini. Il volume, attraversando le tematiche cruciali del servizio - quali le aspettative e i pregiudizi, l'organizzazione dello spazio, il gioco, l'ambientamento, rapporto con le famiglie - intende porre le emozioni al centro della riflessione e dell'azione educativa. Vengono approfondite le dinamiche emotive dei piccoli, degli educatori e dei genitori. La pedagogia dell'ascolto, degli affetti e delle relazioni viene così a fondare la professionalità e la pratica degli asili-nido.
Seconda edizione riveduta e corretta
Il PDM-2 è il primo manuale diagnostico fondato su modelli clinici e teorici a orientamento psicodinamico. Espressamente rivolto alla formulazione del caso e alla pianificazione dei trattamenti, offre un’alternativa, o semplicemente
un’integrazione empiricamente fondata e clinicamente utile, alle diagnosi categoriali del DSM e dell’ICD. Mettendo in luce l’intero spettro del funzionamento psichico, si propone più come una “tassonomia di persone” che come una “tassonomia di disturbi”. La proposta diagnostica del PDM-2 è strutturata per fasce d’età (Adulti, Adolescenti, Infanzia, Prima infanzia e Anziani) ed è accompagnata da casi clinici esemplificativi. A questa seconda edizione, completamente aggiornata (più del 90% del volume è inedito), hanno partecipato i più autorevoli esperti internazionali. Nel 2018 il PDM-2 ha vinto l’American Board & Academy of Psychoanalysis Book Prize (Clinical section).
I CURATORI
Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, è professore ordinario di Psicologia dinamica alla "Sapienza" Università di Roma, dove dal 2006 al 2013 ha diretto la Scuola di Specializzazione in Psicologia clinica. È autore di numerosi articoli e volumi, tra cui La valutazione della personalità con la SWAP-200 (con J. Shedler e D. Westen, 2014). Collabora con l’inserto culturale Domenica del Sole 24 Ore e con Il venerdì di Repubblica.
Nancy McWilliams, psicologa e psicoanalista, insegna alla Graduate School of Applied and Professional Psychology a Rutgers, The State University of New Jersey. È autrice di numerosi articoli e volumi, tra cui Il caso clinico (2002), Psicoterapia psicoanalitica (2006) e La diagnosi psicoanalitica (2012).
Credevamo che nella modernità saremmo riusciti a lasciarci alle spalle le paure che avevano pervaso la vita in passato; credevamo che saremmo stati in grado di prendere il controllo della nostra esistenza. "Noi, uomini e donne che abitiamo la parte "sviluppata" del mondo (la più ricca, la più modernizzata), siamo "oggettivamente le persone più al sicuro nella storia dell'umanità". Lo siamo contro le forze della natura, contro la debolezza congenita del nostro corpo, contro le aggressioni esterne. Eppure proprio noi che godiamo di sicurezza e comfort senza precedenti, viviamo in uno stato di costante allarme. Questo nuovo libro di Zygmunt Bauman è un inventario delle nostre paure. È il tentativo di scoprirne le origini comuni, di esaminare i modi per disinnescarle e aprirci gli occhi sul compito con cui dobbiamo confrontarci se vogliamo che domani i nostri simili riemergano più forti e sicuri di quanto noi siamo mai stati.