
Un libertino che ha giocato un ruolo fondamentale nell'evoluzione della cultura europea, un irriducibile ribelle per le sue idee politiche, filosofiche e religiose. Nella ricorrenza del 450° anniversario della nascita, Luca Addante ribalta le interpretazioni dominanti sul filosofo, raccontando Tommaso Campanella attraverso le sue rappresentazioni e smascherando l'incredibile stratificazione di miti e di usi politici e apologetici della sua figura, che ne hanno stravolto le originarie fattezze.
Prendendo avvio dalla nozione di sistema e dall’esame di alcune particolari realtà – le immagini, le persone, le opere d’arte, i corpi virtuali – il volume indaga la categoria di relazione. In principio è la relazione e l’analisi dei corpi virtuali ne mostra bene l’originarietà. Ibridi ontologici, plessi di corpo e immagine, oggetto ed evento, interno ed esterno, artificiale e vivente, esistono solo nell’interazione. Come emerge in alcune operazioni artistiche che schiudono orizzonti di possibilità estetiche ed etiche.
ROBERTO DIODATO insegna Estetica all’Università Cattolica del Sacro Cuore e alla Facoltà di Teologia di Lugano. Per Morcelliana ha pubblicato: La bellezza non salverà il mondo (ebook, 2020); Logos estetico (2012) e, con E. De Caro e G. Boffi, Percorsi di estetica. Arte, Bellezza, Immaginazione (2009).
Alla fine dell'Ottocento una profonda crisi culturale e sociale porta a mettere in discussione il Positivismo e la concezione razionale e unitaria dell'io. Molti pensatori denunciano un radicale spaesamento di fronte all'orrore della guerra e alla negazione dei principi di libertà e di uguaglianza messa in atto dai regimi totalitari. Martina Subacchi, in questo suo saggio molto originale, mostra come i filosofi dell'esistenzialismo - Kierkegaard, Heidegger, Jaspers, Marcel, Arendt e Lévinas - pur essendo interessati agli stessi temi, si muovano entro orizzonti conoscitivi ed esperienziali differenti. Alcuni sono aperti al Dio della tradizione cristiana. Altri cercano un Principio primo senza fare appello a una fede. Altri ancora circoscrivono la loro ricerca all'immanenza, spesso nichilistica. Il saggio presenta anche l'esistenzialismo letterario di Dostoevskij, Kafka, Sartre e Camus.
Non sarebbe tutto più facile se anche la vita avesse un libretto di istruzioni? Non esiste un elenco di regole che funzioni per tutti noi, ma quello che avete tra le mani è un manuale per gli utenti della vita, scritto da altri utenti con più esperienza per aiutarci a vivere meglio, a vedere con maggiore chiarezza nei momenti di crisi e superare la confusione e i dubbi quotidiani. "Vita" è un prontuario per tutti, organizzato per voci da consultare a seconda delle necessità o dei problemi da fronteggiare. Non offre norme inflessibili o indicazioni da seguire in modo acritico, ma suggerimenti, esempi, idee su cui riflettere e discutere, attraverso i quali possiamo vedere in modo più distinto il nostro percorso e prendere le decisioni migliori. Cercare o meno soddisfazione nel lavoro, sopportare la noia, districarsi nel campo minato delle relazioni e delle amicizie, affrontare la perdita e il dolore, riscoprire il piacere dell'ozio e del tempo libero, gestire l'ansia, prendersi cura delle persone care in difficoltà: in queste pagine ci sono consigli per tutte le situazioni in cui ci troviamo ogni giorno. Julian Baggini e Antonia Macaro traggono spunto da un enorme serbatoio di saggezza - da Aristotele a Hume, da Heidegger a Confucio, da Epicuro a Sartre - e allestiscono una vera e propria farmacia sapienziale cui attingere liberamente per combattere le inquietudini del nostro tempo, con rimedi testati attraverso secoli di esperienza e universalmente apprezzati da tutta l'umanità.
Molti dei testi che introducono alla filosofia hanno un carattere storico. In questo volume, invece, l'autore segue un percorso tematico, attraverso l'esame e la lettura di diversi nodi concettuali (l'essere e la libertà, il male e la giustizia, la coscienza e la verità) che hanno accompagnato il pensiero dell'uomo attraverso i secoli. Il concetto, in filosofia, è una rappresentazione razionale di una realtà complessa, potenzialmente infinita, e nasce quando si pensa essa nella sua totalità, quando si ragiona secondo il tutto. Questo libro è dunque un approccio all'esercizio del pensiero critico sui temi più importanti della filosofia, per coglierne l'importanza e concettualizzarli, al fine di imparare a ragionare meglio e affinare quegli strumenti necessari a leggere la complessità, argomentando in modo corretto ed efficace il proprio pensiero.
Ebrea di nascita, cristiana cattolica per scelta, Edith Stein è fondamentalmente una filosofa - di certo per buona parte della sua vita una filosofa cristiana - ma il suo amore per la verità, che la spingerà senza contrasti ad essere filosofa e credente, nasce, dapprima, come un fatto intellettuale e rappresenta la caratteristica fondamentale della sua persona. I brani antologici qui inseriti - tratti dalla sua autobiografia, dal suo epistolario, da alcune sue opere filosofiche - sono stati scelti con l'intento di costruire un percorso peculiare riguardante la sua formazione filosofica, la sua visione del rapporto fra la dimensione politica e la vita religiosa e il senso stesso della sua esistenza. Fulcro del libro è la lettera inviata a Pio XI il 12 aprile del 1933, poche settimane dopo l'insediamento di Hitler al cancellierato, in cui avvertiva il pontefice delle violenze ai danni degli ebrei, invitandolo a interrompere il silenzio e a denunciare la realtà dei fatti. Una lettera dal contenuto tristemente profetico.
Non riuscendo a dare un senso alla pandemia, impariamo da essa per il futuro. Un minuscolo virus in una città molto lontana della Cina ha scatenato lo sconvolgimento del mondo. L'elettroshock sarà suffi ciente per rendere fi nalmente tutti gli umani consapevoli di una comunità di destino? Per rallentare la corsa frenetica allo sviluppo tecnico ed economico? Siamo entrati nell'era delle grandi incertezze. Il futuro imprevedibile è in gestazione oggi. Assicuriamoci che tenda a una rigenerazione della politica, alla protezione del pianeta e a un'umanizzazione della società: è tempo di cambiare strada.
100 storie filosofiche fulminanti, semplicemente diaboliche, costruite per sorprenderci e mettere in scacco le nostre certezze. La filosofia è una sfida incessante a riconoscere la straordinaria complessità del mondo che ci circonda, a partire dalle cose più semplici. Qual è la differenza tra la mano destra e la sinistra? Tornerà mai un momento come questo? Come fa un'attrice a fingere una morte finta? Il mosaico dipende dalla posizione delle tessere; ma sarebbe lo stesso mosaico se si scambiassero fra loro due tessere uguali? Nelle pagine di questo libro, Lei, Lui, l'indomabile Ficcanaso e altri nuovi personaggi, tra cui il Flippamondi e la Gatta Parlante, si cimentano con queste e molte altre domande. A guidarli non è il desiderio di semplificare ciò che è complesso, come in molti libri della nostra epoca, ma lo sguardo indagatore su ciò che sembra semplice e invece non lo è. Sul filo dei loro dialoghi ci si ritrova a scoprire che il bello della filosofia sta proprio in questo: fare i conti con ogni semplicità, anche quando ci appare assolutamente insormontabile.
Agamben ha raccolto in questo libro tutti i suoi interventi sull'emergenza sanitaria che stiamo attraversando. Al di là di denunce e descrizioni puntuali, i testi propongono in varia forma una riflessione sulla Grande Trasformazione in corso nelle democrazie occidentali. In nome della biosicurezza e della salute, il modello delle democrazie borghesi coi loro diritti, i loro parlamenti e le loro costituzioni sta ovunque cedendo il posto a un nuovo dispotismo in cui i cittadini sembrano accettare limitazioni delle libertà senza precedenti. Di qui l'urgenza della domanda che dà il titolo alla raccolta: a che punto siamo? Fino a quando saremo disposti a vivere in uno stato di eccezione che viene continuamente prolungato e di cui non si riesce a intravedere la fine?
Il concetto di persona ha attraversato la storia culturale dell'Occidente, trovando espressione in una serie di termini (sia nelle lingue classiche, sia in quelle moderne) il cui significato si è venuto progressivamente chiarendo in un processo storico-ermeneutico di sempre maggiore approfondimento. In confronto alla notevole mole di studi già dedicati alla tematica, il presente lavoro, da una parte, si inserisce tra le opere che affrontano la questione della persona considerando il percorso del suo sviluppo semantico, segnato dal passaggio dal referente antropologico - in età classico-ellenistica - a quello trinitario - nei primi secoli del cristianesimo - per poi tornare - attraverso la mediazione cristologica - a esprimere una rinnovata concezione dell'uomo, in una continua e inesauribile circolarità. Dall'altra parte, privilegiando l'ambito trinitario, lo studio intende cogliere e sviluppare il nesso tra persona e relazione, indagando la connotazione sempre più relazionale assunta dai termini indicanti la nozione di persona, nonché il parallelo ripensamento della categoria di relazione che, a partire da una dimensione esclusivamente accidentale, giunge ad avere una valenza "dialogica" e infine "trialogica". Il percorso è compiuto soffermandosi solo su quegli snodi ritenuti più significativi (dall'Antichità al Concilio di Nicea, dai Padri della Chiesa ai Dottori medievali, fino agli esiti contemporanei), in un dialogo tra istanze filosofiche e istanze teologiche, senza il quale l'idea di persona sarebbe difficilmente immaginabile.
Gli studi qui raccolti testimoniano una parte dell'attività di ricerca dell'Autore nell'ambito della filosofia e teologia medievali nell'arco di quasi un decennio. Dal trouvère, poi monaco cisterciense, Elinando di Froidmont, alla mistica e beghina Hadewijch di Anversa, fino ai maestri della Scolastica dei secoli XIII e XIV: Bonaventura da Bagnoregio, Ulrico di Strasburgo, Giovanni Duns Scoto, Gerardo da Bologna, Alessandro di Alessandria, Gerardo da Siena, Pietro Aureolo, Ugolino da Orvieto. I temi più ricorrenti sono quelli connessi alla teoria della conoscenza e alla metateologia. Si potranno, però, trovare anche delle divertite scorribande nell'ambito della mistica, dell'estetica e della teologia sacramentaria, alle quali si aggiunge l'edizione critica di due questioni del Prologo del Commento alle Sentenze del francescano Alessandro di Alessandria dedicate al problema della scientificità della teologia. Chiude il volume un saggio sulla figura del sapere teologico in Bonaventura negli scritti di Marco Arosio.
Partendo dalle macerie di Ground Zero e dalle sue implicazioni culturali, politiche e sociali, René Girard, uno dei più influenti pensatori oggi viventi, analizza gli eventi attuali e i fatti del nostro tempo - il fondamentalismo religioso, il cosiddetto scontro di civiltà, la minaccia nucleare, la crisi ecologica - come segni evidenti di un'imminente apocalisse, o meglio, della circostanza immanente che stiamo vivendo in tempi apocalittici. Per Girard l'unico modo di leggere, interpretare e capire a fondo questi segni è tornare all'origine della loro evoluzione storica: il nucleo anti-sacrificale del cristianesimo che ha prodotto la modernità e liberato la capacità autodistruttiva dell'uomo. In una prospettiva più filosofica, l'epistemologo francese Jean-Pierre Dupuy, analizza ulteriormente questi temi proponendo una metafisica alternativa in cui la nostra volontà si combina con una versione particolarmente severa del futuro della realtà, proponendo "una forma illuminata di catastrofismo", una "profezia secolare", attraverso la quale possiamo davvero prevenire l'apocalisse solo osservando il nostro tempo con gli occhi di un futuro prevedibile in cui l'apocalisse è già "realmente" accaduta. Due riflessioni esemplari, speculari l'una all'altra e dalle implicazioni sorprendenti, su uno dei momenti più incerti della storia dell'uomo.