
Questo è il primo dei sei volumi che presentano l'intera opera di Schopenhauer. Sono state messe a disposizione le carte manoscritte lasciate dal filosofo, dando accesso per la prima volta al suo laboratorio e consentendo di osservare momento per momento quello che egli stesso definisce "il processo di fermentazione" del suo pensiero, la genesi della sua filosofia.
Lo storicismo e la sua filosofia, l'appello alla ragione critica e alla "religione della libertà" sono nel Croce di questa silloge, più che in ogni altra fase della sua lunga vicenda di pensiero, una professione di alta moralità, alla cui luce vanno lette anche le pagine mirabili di analisi letteraria, poetica e storica che l'antologia comprende.
Le opere fondamentali del pensiero filosofico di tutti i tempi. In edizione economica, con testo a fronte e nuovi apparati didattici, le traduzioni che hanno definito il linguaggio filosofico italiano del Novecento. Testo originale nell'edizione di Karl Vorländer. Traduzione di Pantaleo Carabellese. Revisione della traduzione di Rosario Assunto. Introduzione di Hansmichael Hohenegger. Per questa edizione, revisione della traduzione di Hansmichael Hohenegger.
Le opere fondamentali del pensiero filosofico di tutti i tempi. In edizione economica, con testo a fronte e nuovi apparati didattici, le traduzioni che hanno definito il linguaggio filosofico italiano del Novecento. Testo originale nell'edizione di John Burnet. Traduzione, introduzione e note di Francesco Adorno.
Le opere fondamentali del pensiero filosofico di tutti i tempi. In edizione economica, con testo a fronte e nuovi apparati didattici, le traduzioni che hanno definito il linguaggio filosofico italiano del Novecento. Testo originale nell'edizione di John Burnet.
Una delle particolarità che rendono affascinante il "Cratilo" è la difficoltà di individuare in modo univoco ed esclusivo l'argomento del dialogo. Due questioni, appartenenti per noi a due ambiti distinti, sono inserite da Platone in un'unica argomentazione: è il caso della discussione sulla possibilià di dire il vero e il falso - che è per noi un problema logico e linguistico - accostata alla considerazione del relativismo conoscitivo, che è un problema gnoseologico. Di fatto, insistendo ora su una ora sull'altra coordinata teorica, si può riconoscere l'oggetto del "Cratilo" nell'analisi del valore conoscitivo del linguaggio, oppure nello studio del rapporto fra nome e cosa nominata o, ancora, nell'indagine sull'origine del linguaggio.
Questo volume, che non è di metodologia o epistemologia, tenta un'interpretazione teoretica e genealogica delle pratiche disciplinari esercitate nell'ambito dei saperi dell'uomo e della società, ultimi eredi della tradizione metafisica e scientifica dell'Occidente, proponendo un esercizio di trascrizione di quelle stesse pratiche disciplinari.
Come uscire da una concezione nichilistica del segno, quale funzione attiva della parola, è un problema generale dell'orizzonte ermeneutico della filosofia contemporanea che può apparire rinchiuso fra finitezza e impasse della razionalità. L'autore intende spiazzare i termini del dibattito e mettere a fuoco il problema dell'origine del senso come rapporto dell'io che parla con il suo discorso. Rimette in discussione il rapporto tra ethos e logos che caratterizza la razionalità occidentale, individuando il funzionamento dell'ethos all'interno della struttura stessa della razionalità.
Scritto subito dopo la disfatta della Germania nella seconda guerra mondiale, questo saggio è al tempo stesso una breve, densa trattazione elaborata da uno dei massimi filosofi del Novecento intorno al concetto di "colpa" (nelle sue differenti specificazioni di colpa criminale, politica, morale, metafisica), e una lucida riflessione condotta da un tedesco sui tedeschi e sul nazismo, sulla colpa della Germania hitleriana (il passato) e sulla possibile rinascita della Germania libera (il futuro) sulle basi di un incerto presente (l'immediato dopoguerra).
Arriva un momento nell'età adulta in cui si avverte il desiderio di raccontare la propria storia di vita. Per fare un po' d'ordine dentro di sé e capire il presente; per ritrovare emozioni perdute e sapere come si è diventati, chi dobbiamo ringraziare o dimenticare. Quando questo bisogno ci sorprende, l'autobiagrafia di quel che abbiamo fatto, amato, sofferto, inizia a prendere forma. Diventa scrittura di sé e alimenta l'esaltante passione di voler lasciare traccia di noi a chi verrà dopo o ci sarà accanto. Sperimentiamo così il "pensiero autobiografico", che richiede lavoro, coraggio, metodo, ma procura, al contempo, non poco benessere.