
Che cosa significa "cooperare", oggi? Tutti, non solo i tecnici, sono chiamati a rispondere a questa domanda, in un momento che drammaticamente segna il forse definitivo tramonto di un sistema a lungo improntato sulla logica della competizione estrema. Una logica che ha diviso "vincenti" e "perdenti", self-made man e "falliti" producendo una crisi economica, sociale, civile e dell'umano senza precedenti. Una crisi che ha di fatto consumato ogni risorsa, materiale e simbolica, dello "stare insieme". Lontani dalle nostalgiche ricette sul facile "ritorno a prima della catastrofe", gli interventi raccolti in questo volume-manifesto rispondono più a un'esigenza - di tutti, appunto che a una suggestione: come riconfigurare il sistema, accordandolo a una cooperazione declinata nelle forme dell'economia capace di "dono", della fiducia fondata sui gesti e non sui numeri, del fare inteso come vita activa e non come mero consumo, del comunicare come forma di relazione e non di "psicotizzazione" e di una politica finalmente rigenerata nelle forme del bene comune.
Come la nave dei folli lanciata verso il maelström, il mitico gorgo abissale che simboleggia il potere distruttivo delle nostre illusioni, sembriamo destinati a una realtà dominata dall'avidità, dall'incuria verso ciò che ci circonda e dall'iniquità. È inevitabile tutto ciò? Possiamo ripensare noi stessi calati in un contesto dove le idee di amore, giustizia e verità facciano assumere un significato diverso all'"essere o al diventare ricchi"? La risposta emerge ripercorrendo gli insegnamenti di tutte le guide spirituali dell'umanità e nella riscoperta del patrimonio perduto delle antiche saggezze che hanno esaltato l'ideale concreto della "ricchezza naturale": un'immensa tradizione, religiosa e filosofica, che è oggi quanto mai attuale e che costituisce l'unica reale speranza per un futuro più giusto per tutti. Come infatti già premontano le grandi veggenti del secolo scorso, Etty Hillesum e Simone Weil, quello che veramente occorre è una rivoluzione nello spirito dell'uomo. Non basta parlare di diritti e di persona. Occorre tendere ancora più in alto. E ciò che cerca di fare Massimo Jevolella nel racconto di questo drammatico e coinvolgente confronto tra un povero e un professore di economia, invitando a considerare, come fa Simone Weil nel suo saggio La persona e il sacro, che: "Solo ciò che proviene dal cielo è in grado di imprimere realmente un marchio sulla terra".
In queste conversazioni con Adriano Moraglio, Marco Boglione, fondatore di BasicNet, proprietaria dei marchi Kappa, Robe di Kappa, Superga, Jesus Jeans e K-Way, racconta la sua avventura umana e imprenditoriale. Avvincente come un romanzo perché imprenditore è bello.
Questa ricerca si pone l'obiettivo di ripensare, in chiave moderna, il modello fisiocratico di Quesnay del 1758 per, poi, adattarlo all'attuale scenario economico italiano. La proposta che nasce è quella di un intervento dello Stato nell'economia quale catalizzatore della ripresa industriale, economica ed occupazionale e garante della giustizia e dell'equità sociale.
Questo capitalismo è in crisi. È sotto gli occhi di tutti. Il debito pubblico è alle stelle, non solo in Francia o in Italia, dove siamo abituati a sentircelo dire, ma anche negli USA e perfino in Cina. Sì, proprio quella Cina che da traino dell'economia mondiale rischia ora la recessione, a causa di una bolla immobiliare pronta a esplodere e le cui dimensioni saranno ancora più grandi di quella americana che è stata all'origine dello tsunami dei mutui subprime. Di fronte al disastro, governi che prestano ascolto alle società finanziarie ben più che ai loro cittadini continuano a perpetuare le stesse ricette, rischiando così di aggravare la situazione perché intanto precarietà e disoccupazione aumentano - e precari e disoccupati non possono certo contribuire né al pil né alla crescita. In un simile scenario, chi guadagna? Solo banche, finanza, grandi rendite, grandi azionisti. Per decenni, l'economia occidentale ha prosperato in un rapporto tra le retribuzioni dei top manager e quelle dei lavoratori all'inarca di 20 a 1. Ma se oggi si arriva a 200 volte e più, è chiaro che il sistema non può reggere. È giunto il tempo, finalmente, di inquadrare correttamente i problemi. Di ribadire che la disoccupazione non è solo conseguenza, ma è soprattutto causa della crisi. Di constatare quanto redditi e benefici fiscali si siano spostati verso i segmenti più ricchi e ristretti della società a discapito dei ceti medi, grazie alla favoletta che questo avrebbe creato investimenti, occupazione...
Questo libro analizza la particolare relazione uomo-strumento che si è affermata nel contesto della società industriale.
Quote rosa. Ruolo della donna. Leadership femminile. Su questi temi discutono (e polemizzano) i mondi della politica e dell'economia. Un'economia che, adesso, esige che le donne non restino solo "l'altra metà del cielo", per citare "Il Grande Timoniere" Mao, ma diventino realmente l'altra metà dei consigli d'amministrazione. Non solo parità nell'occupazione e nel trattamento economico, quindi, ma anche nell'accesso ai vertici delle aziende pubbliche e private. In questo saggio, con l'aiuto delle dirette protagoniste sulla scena italiana, si ripercorre il percorso già fatto e si esplora quello, ancora lungo, da compiere per sfondare una volta per tutte il "soffitto di cristallo" che da sempre limita le possibilità di carriera al femminile. Senza dover diventare a tutti i costi acrobate della conciliazione tra l'essere mamma, moglie e manager.
Il tema economico sta a cuore a Papa Francesco, in quanto dalla gestione concreta della attività produttiva dipende la sopravvivenza della intera umanità e della realtà ambientale. Il Papa spesso ha indicato la necessità di correggere le storture di una economia che si fonda esclusivamente sul profitto, sull'idolatria del successo e del denaro. Quando questo viene applicato, socialmente si instaura una economia dello scarto: pur di guadagnare si escludono persone e popoli, si riducono i diritti dei lavoratori, si peggiora la loro condizione, si sfruttano le risorse naturali senza criterio, si investono somme spaventose di denaro in armi sottraendole ai bisogni fondamentali delle persone. Una economia così strutturata genera morte. In nome del Vangelo della libertà e fraternità, Papa Francesco ci indica invece un percorso per costruire una economia della vita piena per tutti.
Il nostro sistema economico fondato sulla crescita infinita, è insostenibile, perché cozza contro i limiti del pianeta; è ingiusto, perchè produce povertà e diseguaglianze per gran parte dell'umanità; è infelice, perchè pretende di soddisfare le nostre esigenze vitali riducendole a una soltanto, quella di un (presunto) benessere consumistico. Questo libro va alla ricerca di possibili strade alternative, che conducano a un'economia solidale e a una politica di giustizia. Questa ricerca trova il suo fondamento etico nell'evento del Dio ebraico-cristiano, nella consapevolezza che un nuovo ordine mondiale potrà essere soltanto il frutto di un percorso condiviso, sostenuto dal contributo aperto e responsabile di fedi e culture diverse, abitate dalla speranza di un mondo conviviale
"Ricordo bene l'incontro in cui Luigino Bruni mi disse per la prima volta dell'idea di metter mano al progetto di una serie di articoli dedicati al Lessico del ben-vivere sociale. Ricordo che mi raccontò di come il quotidiano rovistare nella sua 'cassetta degli strumenti per ragionare e agire' gli avesse fatto cogliere l'urgenza di una rigorosa manutenzione e, in qualche caso, di un vigoroso restauro di quelle parole ormai usate e abusate, e che pure restavano necessari attrezzi di un mestiere che, in fondo, è semplicemente il mestiere di vivere insieme. L'idea mi piacque e mi convinse subito. E ciò che più conta ha poi funzionato, piacendo e convincendo lettori vecchi e nuovi. Questo libro è nato così, utilmente. E, ne sono certo, continuerà a nascere negli occhi di chi legge. Perché il gioco delle parole, quando è serio, porta vicino al cuore della verità e qualche volta, quel cuore, ce lo fa toccare. Allora la vita delle persone cambia, comincia a cambiare la storia delle comunità, cambia - perché avanza su nuove e solari vie di conversione - persino l'economia". (Dalla Prefazione di Marco Tarquinio)