
Un contributo alla costruzione di un'Italia laica e rispettosa di tutte le fedi religiose
La libertà religiosa come "termometro" delle altre libertà
La proposta di istituire una Giornata della libertà di coscienza, di religione e di pensiero
Voci laiche, cattoliche, ebraiche e protestanti ripropongono la questione del rapporto tra libertà e democrazia, ossia della libertà religiosa e delle libertà-sorelle – la libertà di coscienza e di pensiero –, che oggi si pone drammaticamente in molti paesi e che in Italia attende ancora una legge.
Dalla quarta di copertina:
In un'Italia in cui le identità religiose e culturali cambiano e si moltiplicano, è fondamentale sottolineare – in base al principio dell'eguale libertà delle confessioni religiose – il carattere di laicità delle istituzioni pubbliche, che costituisce la migliore garanzia per un pieno sviluppo delle fedi.
Giuristi, storici, parlamentari, giornalisti e teologi, laici, cattolici, ebrei e protestanti si confrontano così in queste pagine sui temi della libertà, in particolare quella di religione, e sul suo rapporto con la democrazia.
Pur garantita dalla Costituzione, la libertà religiosa – termometro di ogni altra libertà – in Italia attende infatti ancora una legge...
Gli Autori:
Dora Bognandi
Gabriella Caramore
Leonardo De Chirico
Paolo Ferrero
Angelo Gargano
Maurilio Guasco
Gianni Long
Lucio Malan
Domenico Maselli
Roberto Mazzeschi
Carmine Napolitano
Jean Jacques Peyronel
Paolo Ricca
Anna Segre
Stefano Sicardi
Valdo Spini
Roberto Zaccaria
Nessuna delle categorie giuridiche intorno alle quali si organizza oggi la teoria del diritto può essere considerata semplicisticamente fuori gioco: né la sovranità, né l'ordinamento, né i diritti, né la giurisdizione. Tuttavia, nessuna sembra avere più il significato che le aveva dato la scienza giuridica stratificandosi nei secoli. Da una parte, si parla di degiuridificazione, deregulation, di deroghe e di eccezioni, di regolazione extragiudiziale delle controversie, insomma di svuotamento della capacità ordinativa dello strumento giuridico. Dall'altra, mai come in questo periodo è cresciuta l'enfasi sul nesso diritto-diritti, tanto dal punto di vista delle attese e dei bisogni "dal basso", quanto in funzione della garanzia di un nucleo universalistico minimo di principi e regole di matrice neoilluminista, a fronte del risorgere di conflitti identitari estremi. La realtà è che, a dispetto delle speranze seguite alla caduta del Muro di Berlino, il mondo è stato globalizzato sì, ma non dal diritto. Riprendendo e rinnovando alla luce delle sfide attuali un percorso di ricerca iniziato un trentennio fa con il volume "Decisione e norma", l'obiettivo di questo lavoro è quello di sondare la capacità di alcune categorie centrali della teoria generale del diritto di rappresentare la mobilità del nuovo quadro, senza occultarne ideologicamente l'opacità, restituendo il diritto al ruolo attivo, anche se solo relativamente libero, dei consociati.
Il 17 volume (il 7mo della nuova serie) della pubblicazione periodica del Tribunale della Sacra Rota Romana, relativo all'attività dell'anno 2007.
La prestigiosa collana Studi Giuridici" della Libreria Editrice Vaticana raccoglie contributi di esperti di diritto canonico e non solo su singoli temi monografici. Strumento utilizzato da numerose Università in Dipartimenti e Facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche. "
Benedetto XVI ha parlato recentemente di una «rassegnazione» dell’uomo di fronte alla verità, indicando in questo atteggiamento il «nocciolo della crisi dell’Occidente». Se per l’uomo non esiste una verità – aggiungeva il Papa – egli, in fondo, non può neppure distinguere tra il bene e il male e quindi non può fondare ragionevolmente il giusto e l’ingiusto.
Da qui l’attualità della questione trattata in questo libro, che può riassumersi nella domanda: da dove nasce il diritto? Un interrogativo reso oggi più urgente e nello stesso tempo più arduo dalla crisi della metafisica e dalla progressiva perdita di fiducia nella ragione, nella sua capacità di conoscere la verità.
Un teologo, un filosofo del diritto, un costituzionalista affrontano qui il problema del fondamento del diritto, intervenendo a partire dalle rispettive competenze, ma mettendo in ogni caso in gioco le proprie convinzioni di fondo sull’etica, la politica, la società. Tre distinti contributi esprimono il punto di vista di ciascuno. Segue un dibattito in cui gli autori si coinvolgono in un serrato paragone, discutendo insieme punti problematici e prospettive di approfondimento.
Con un intervista a cura di Sergio Cristaldi e Giuseppe Di Fazio
GLI AUTORI
FRANCESCO VENTORINO (Catania 1932) già ordinario di Storia e Filosofia nei Licei, è docente emerito di Ontologia e di Etica presso lo Studio Teologico “S. Paolo” di Catania. Per Marietti ha pubblicato Amicizia coniugale (Milano, 2007).
PIETRO BARCELLONA (Catania, 1936) è docente di Filosofia del Diritto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Catania. È stato membro del Consiglio Superiore della Magistratura e in seguito deputato e membro della Commissione giustizia della Camera. È autore di molte pubblicazioni.
ANDREA SIMONCINI (Giulianova, 1961) è professore ordinario di Diritto Costituzionale presso l'Università degli Studi di Firenze dove insegna anche Diritto dell'Ambiente. Le sue pubblicazioni sono rivolte allo studio delle fonti del diritto.
Il presente volume introduce i molteplici problemi che ci attendono nei prossimi anni all'insegna del web. Sono, fra i tanti, i temi proposti con il free software, l'open source, la "neutralità" della rete, la tutela della privacy o del copyright, il Web semantico o 3.0 e la produzione di beni comuni con la condivisione di risorse tramite sistemi p2p. Là dove rimane ancora del tutto aperto il dissidio tra una tendenza all'accentramento del controllo delle risorse prodotte in rete e un'opposta tendenza al decentramento, fra cultura del permesso e cultura libera, l'intento è di mostrare la posta in gioco nell'intreccio di motivi filosofico-giuridici, politici e socio-economici. Nella consapevolezza che la tecnica non solo amplia ma muta anche il senso delle nostre domande, vengono poste le basi teoretiche per le sfide che ci attendono a breve, con la progressiva convergenza di vita on line e off line che va già delineando le favelas digitali del futuro.
Il volume affronta, con ampia prospettiva storica, le complesse questioni relative all'affidamento dei figli minori in occasione della crisi della coppia, dedicando particolare attenzione alle più recenti riforme legislative che hanno introdotto come regola generale il cd "affido condiviso".
Questo libro, volutamente agile nell’impianto e nella lettura, inaugura la Collana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore «Diritti della persona e Comunità internazionale» affrontando, nella prospettiva delle vittime, il tema delle gravi violazioni dei diritti umani compiute dalle giunte militari e non nei Paesi dell’America Latina (scomparse forzate, torture ed esecuzioni sommarie) e delle leggi di amnistia che hanno assicurato ai responsabili l’impunità, valutandone la legittimità internazionale soprattutto alla luce della giurisprudenza della Corte Interamericana dei Diritti dell’Uomo.
L’attenzione è rivolta anche alla giurisprudenza nazionale di alcuni Stati del continente latinoamericano che ha coraggiosamente tentato di superare il silenzio delle amnistie e di fare finalmente giustizia.
La tesi sostenuta è che tutti i crimini gravi, indipendentemente dalla loro qualificazione tecnico-giuridica, debbano poter essere perseguiti in sede giurisdizionale e che tutta la verità debba essere conosciuta. Per rispetto delle vittime. Per non dimenticare.
Michelangela Scalabrino, docente a contratto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Milano, si occupa da anni dei problemi connessi con la tutela internazionale dei diritti umani, con particolare riferimento all’America Latina. Tra le sue opere più recenti: International Code on Religious Freedom (Leuwen 2003), The Latin American Response to Terrorism (in A. Bianchi, ed., Enforcing International Law Norms against Terrorism, Oxford 2004), I cammini silenziosi del diritto internazionale dei diritti dell’uomo. Vittime e risarcimento del danno nelle ultime pronunce della Corte Interamericana dei Diritti dell’Uomo (in Studies in Honour of Professor Antônio Augusto Cançado Trinidade, Porto Alegre 2005), Les travailleurs clandestins dans la jurisprudence de la Cour Interaméricaine des Droits de l’Homme (in V. Chetail, ed., Mondialisation, migration et droits de l’homme: le droit international en question, Bruxelles 2007).
INDICE DEL VOLUME:
Introduzione
I. Le leggi di amnistia del continente latinoamericano
II. Le leggi di auto-amnistia in Perù e Cile. I fatti e il precedente
III. Giudici e amnistie prima e dopo Barrios Altos. Salvador, Argentina e Messico
IV. Il Perù della post-transizione tra Barrios Altos e La Cantuta
V. La giurisprudenza della Corte Interamericana sull’auto-amnistia cilena
VI. La giurisprudenza della Corte Interamericana sull’auto-amnistia peruviana
Conclusioni
APPENDICE
1. Breve scheda informativa sulla tutela dell’individuo nel sistema interamericano di protezione dei diritti umani
2. Convenzione Americana sui Diritti dell’Uomo
3. Giurisprudenza della Corte Interamericana sulle amnistie e auto-amnistie (Estratti della sentenza di merito sul caso Barrios Altos. Estratti della sentenza d’interpretazione sul caso Barrios Altos. Estratti della sentenza Almonacid Arellano. Estratti della sentenza La Cantuta).
Casi giurisprudenziali citati.
Bibliografia

