
Il Codice del Terzo settore, nell’intento di riordinare il frammentato quadro normativo previgente, ha inciso notevolmente sulla disciplina riguardante gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che intendano svolgere attività d’interesse generale. Le novità, introdotte in occasione della recente Riforma, richiedono un’attenta analisi sulle peculiarità che caratterizzano gli enti in parola, a partire dalla costituzione e dal successivo riconoscimento civile, fino a giungere alla fase in cui si effettua la scelta di accedere al Terzo settore. Tale studio deve essere condotto tenendo conto delle molteplici implicazioni che derivano, in campo applicativo, dalla lettura di quei principi costituzionali, posti a presidio dei rapporti bilaterali tra Stato e confessioni religiose. La necessità di rispettare tali principi attribuisce un ruolo centrale alla ricerca di quegli istituti giuridici, che possano consentire agli enti ecclesiastici cattolici di operare nel Terzo settore, senza ledere la propria natura confessionale.
Il Codice del Terzo settore, nell'intento di riordinare il frammentato quadro normativo previgente, ha inciso notevolmente sulla disciplina riguardante gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che intendano svolgere attività d'interesse generale. Le novità, introdotte in occasione della recente Riforma, richiedono un'attenta analisi sulle peculiarità che caratterizzano gli enti religiosi, a partire dalla loro costituzione e dal successivo riconoscimento civile, fino a giungere alla fase in cui si effettua la scelta di accedere alTerzo settore. Tale studio deve essere condotto tenendo conto delle molteplici implicazioni che derivano, in campo applicativo, dalla lettura di quei principi costituzionali, posti a presidio dei rapporti bilaterali tra lo Stato le Confessioni religiose. La necessità di rispettare tali principi attribuisce un ruolo centrale alla ricerca di quegli istituti giuridici adeguati ad operare nel Terzo settore, senza ledere la propria natura confessionale.
Esposizione lineare e completa delle condizioni e circostanze che, secondo il diritto canonico, rendono nullo, imperfetto e irregolare il matrimonio. Nel presente volume, l'Autore offre agli operatori del diritto della Chiesa latina una trattazione sistematica degli impedimenti matrimoniali previsti dalla legislazione canonica. Si analizza infatti ciascuna norma inabilitante prevista dall'attuale ordinamento canonico, considerandone la sua origine, il suo significato e la sua valenza nell'odierna prospettiva personalista del matrimonio. Si tratta di un primo contributo in vista di un'opera di piu ampio respiro che mira allo studio complessivo dell'attuale disciplina matrimoniale alla luce dei principi conciliari che hanno ispirato il Codicedi Diritto Canonico.
Questo volume intende offrire al lettore uno strumento di conoscenza dell'evoluzione dei contenuti e dei metodi delle discipline canonistiche ed ecclesiasticistiche nell'ambito degli studi accademici italiani. Il libro nasce da alcune importanti relazioni presentate a un convegno dell'Associazione dei docenti delle discipline ecclesiasticistiche, canonistiche e confessionali nelle Università italiane (Adec) sotto il titolo "Gl'insegnamenti del diritto canonico ed ecclesiastico a centocinquant'anni dall'Unità". Partendo da quegli spunti e da quelle riflessioni, altri studiosi hanno contribuito ad arricchire il dibattito e a dar forma all'opera, che si completa con saggi di grande interesse con i quali alcuni maestri, negli anni intorno all'Unità d'Italia, avevano preso posizione sui contenuti e sulle reciproche relazioni tra i due insegnamenti dell'antico diritto canonico e del nuovo diritto ecclesiastico. Ne risulta una corposa e articolata ricostruzione, dove non mancano letture originali e dati storici inediti, anche di provenienza archivistica.
Di fronte alla varietà ed alla complessità delle forme che assume oggi la democrazia diretta, il libro rivolge l’attenzione innanzitutto alle principali tappe nelle quali essa si è storicamente evoluta, per poi soffermarsi sulla disciplina attualmente vigente nei diversi Paesi. d un primo capitolo storico, seguono due capitoli dedicati ai continenti nei quali si è più sviluppata la democrazia diretta: l’Europa e l’America. L’analisi delle diverse soluzioni che si sono storicamente realizzate e di quelle che caratterizzano gli ordinamenti contemporanei dovrebbe consentire un giudizio più ponderato a favore o contro la democrazia diretta, sia a livello generale che in contesti specifici.
Il dizionario di diritto pubblico comparato si propone di offrire a studenti e studiosi della materia uno strumento agile ma al contempo esaustivo per spiegare il significato dei principali lemmi abitualmente utilizzati. Organizzato intorno ai temi classici della comparazione (ad esempio il metodo, costituzioni e costituzionalismo, fonti del diritto, decentramento, organizzazione dello Stato, giustizia costituzionale), contiene voci di varia dimensione, secondo l'importanza del lemma, scritte da comparatisti e giuristi di vari Paesi (e a volte anche da cultori di altre discipline).
Siamo tutti scontenti dello Stato italiano. Governi e opinioni pubbliche delle altre nazioni europee, stupiti dalla mancanza di solidità e compattezza delle istituzioni e dalla loro difficoltà a governarci. I governanti nazionali, le cui politiche rimangono parzialmente inattuate. I governati, che lamentano costi e inefficienze dei poteri pubblici. I burocrati, frustrati e impotenti, per di più accusati del malfunzionamento dell'amministrazione. L'alta dirigenza, identificata come una casta. Le ragioni di questa situazione sono state ampiamente ricercate dagli storici. Mancava però una ricostruzione dall'interno della macchina statale italiana e un esame degli eventi esterni che ne hanno condizionato lo sviluppo nel secolo e mezzo di storia unitaria.
Il presente volumetto si propone di far conoscere le principali istituzioni per il tramite delle quali la Chiesa è governata nella sua dimensione universale e nella sua dimensione particolare, comprendendo quale rapporto di derivazione esiste tra la natura della Chiesa, che è anche una peculiare società visibile legata dal vincolo della comunione tra i suoi fedeli, e le strutture necessarie per il suo governo. In particolare il volume contiene una prima riflessione sulla riforma avviata da papa Francesco relativamente alla curia romana, allo Ior, alla struttura economico-amministrativa della Santa Sede, alla prevenzione ed al contrasto del riciclaggio, con riferimenti all'ultima Esortazione apostolica Evangelii gaudium.
In questo volume viene proposta una ricostruzione delle linee essenziali del pensiero giuridico islamico. Lo scopo principale di questo saggio è di favorire una comprensione della cultura giuridica islamica nella sua complessità e unitarietà, cercando di contrastare sia l'approccio eurocentrico sia il paradigma relativista, tanto comodo quanto ingannevole. Il problema principale nel confronto con l'Islam è, infatti, rappresentato dalla presenza di molti false friends concettuali. Concetti come "tolleranza", "dialogo" o "democrazia" hanno significati diversi nel linguaggio politico dell'Islam e in quello europeo, ma non tanto diversi da poter essere distinti sempre con chiarezza o addirittura contrapposti.
La legge di riforma dell'Università, conosciuta come legge Gelmini, è entrata in vigore a inizio del 2011. Molte le novità che sono state introdotte, soprattutto a livello di governance. Una in particolare si mostra come novità assoluta: il ruolo del direttore amministrativo, così come conosciuto nel corso degli anni, è sostituito da quello di direttore generale. Non solo: il direttore generale è individuato come "organo" dell'ateneo insieme a rettore, consiglio di amministrazione, senato accademico, nucleo di valutazione e collegio dei revisori dei conti. Al direttore generale viene attribuita "la complessiva gestione e organizzazione dei servizi, delle risorse strumentali e del personale tecnico-amministrativo dell'ateneo". Come interpretare il nuovo ruolo in rapporto alle esigenze degli atenei, organizzazioni estremamente complesse, che devono sempre più affrontare la loro missione con sguardo alla razionalizzazione e standardizzazione dei costi, alla gestione delle risorse umane per competenze, alla performance dell'intera organizzazione? Un interrogativo su cui il volume riflette, e cui contribuisce a rispondere.