
Il volume, curato dall'Arcisodalizio della Curia Romana, contribuisce ad approfondire le problematiche relative ai beni temporali della Chiesa, attraverso gli studi di noti esperti della materia.
Introduzione. – I. Biodiritto: approssimazione al concetto. – II. Fragilità e giustizia. – III. Biodiritto e fragilità iniziale. – IV. Biodiritto e fragilità finale. – Conclusione. – Appendice: Biodiritto e obiezione di coscienza. – Bibliografia.
Il volume raccoglie le lezioni magistrali del Quinto Corso di Alta Formazione sui valori giuridici fondamentali promosso a Roma dall'Unione Giuristi Cattolici Italiani nel mese di settembre 2014, sul tema Biogiuridica cattolica.
Le biotecnologie animali e vegetali sono state considerate, sin dal loro esordio, con grande entusiasmo, non solo in quanto aprivano nuove possibilità alla comprensione dei geni, ma anche perché capaci di fornire strumenti per la tutela della salute umana e la salvaguardia dell’ambiente. Nelle prime realizzazioni del mais, si è iniziato a discutere degli eventuali rischi per la salute e per la salvaguardia delle altre coltivazioni e si sono realizzate, come in Europa, le prime direttive regionali e nazionali. Il testo mette in rilievo i seguenti aspetti delle biotecnologie animali e vegetali: storico–scientifico, dove sono esaminate le tappe più importanti dell’ingegneria genetica; antropologico ed etico, con particolare riferimento agli aspetti che sono chiamati in causa nel rapporto uomo–ambiente; giuridico, con particolare attenzione alla normativa sugli alimenti e i mangimi geneticamente modificati e sul brevetto.Daniele Tortoreto è laureato in Giurisprudenza e dottore di ricerca in Bioetica con titolo conseguito presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. È autore di numerosi articoli su biotecnologie, sviluppo sostenibile, etica dell’ambiente e rischio elettromagnetico. Ha partecipato alla preparazione di un cd–rom su Etica e biotecnologie, prodotto da S.T.E.S., Scienziati e Tecnologi per l’Etica dello Sviluppo, Centro di Bioetica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, F.I.D.A.F., Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali, Regione Lazio.
Il volume prende in esame il tema del bene dei coniugi" secondo il diritto canonico, chiarendolo dal punto di vista storico, socio-psicologico e pastorale. "
Questo volume prende in esame il tema della fedeltà coniugale che nel linguaggio della giurisprudenza rotale viene denominata Bonum Fidei. Questo volume, alla cui redazione hanno partecipato noti canonisti ed esperti in scienze correlate, si può dividere in tre parti: la prima si concentra sul rapporto tra Diritto Canonico e altre scienze, come la psichiatria; la seconda parte è più strettamente canonistica; infine la terza parte prende in esame il rapporto tra Bonum Fidei e altri bona matrimoni.
Il presente libro nasce dalla volontà di fornire alcuni strumenti iniziali e di base agli studenti del primo anno della Facoltà di Diritto Canonico ed in particolare quella di diritto canonico orientale. L'autore dichiara di non offrire nel suo libro l'unica sola via per lo studio del diritto, piuttosto una possibile via per iniziare ad essere studenti di diritto ed in particolare di quello canonico orientale. Dunque il presente lavoro desidera fornire un ausilio il più possibile pratico per gli studenti nell'acquisire una mentalità giuridica.
Questa lunga intervista è un interessante spaccato delle vicende legate a Roma Capitale. Dal commissariamento del Prefetto Francesco Paolo Tronca alla amministrazione Raggi, dal parere di Raffaele Cantone al “caso Palamara”.
È un piacevole racconto, quasi un romanzo, denso di episodi — anche personali — narrati con un rigore non scevro da critiche pungenti, ma anche costellato di amabili ricordi rivisitati con una punta di nostalgia.Le storie raccontate in questo volume si inseriscono nel contesto del ’500 friulano, legandosi non solo al fenomeno dell’eresia e dell’Inquisizione, ma anche ai più ampi cambiamenti culturali dell’epoca. Sono tutte realmente accadute e documentate, sebbene su ognuna l’Autore sia intervenuto colmando con l’immaginazione i vuoti delle testimonianze storiche disponbili, aggiunendo particolari utili a renderle più vive e complete nella loro dimensione umana. La narrazione resta comunque sempre fedele alla realtà, senza alterare in alcun modo lo svolgimento dei fatti, che trovano riscontro nei documenti accuratamente citati in appendice.
Note sull'autore
Roberto Iacovissi, nato a Gemona del Friuli nel 1945, giornalista pubblicista e critico d’arte, ha scritto recensioni e saggi – in lingua italiana e friulana – su diversi giornali e riviste locali con le quali collabora. Si è occupato soprattutto degli aspetti culturali della realtà linguistica friulana, in particolare di cinema, di critica letteraria e storia locale, pubblicando diversi libri su questi argomenti.
Non tutto il cibo che arriva sulle nostre tavole è dannoso per la salute o frutto di filiere illegali, ma i draghi e i camaleonti che camuffano prodotti di largo consumo spacciandoli per genuini, buoni e giusti sono un pericolo da cui imparare a difendersi.
L'agroalimentare "tira". Muove oltre 270 miliardi di euro e occupa 2,5 milioni di persone. È un pilastro dell'economia nazionale. Il principale fattore di traino è l'eccezionale appeal del made in Italy, un potentissimo ambasciatore di qualità ovunque nel mondo. E quel che "tira" logicamente "attira", per le opportunità che offre, trovando soggetti senza scrupoli pronti a sfruttare, sofisticare, adulterare. Le conseguenze sono opacità, scorrettezze e veleni che ci ritroviamo a dover consumare e avallare senza saperlo. Pur riconoscendo l'attenzione crescente riposta nel cibo buono, sano e giusto, questa autorevole e accurata indagine sul campo – condotta da Gian Carlo Caselli, oggi Presidente del Comitato scientifico dell'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare, e da Stefano Masini, docente di Diritto Agroalimentare all'Università di Tor Vergata – denuncia l'esistenza di una vera e propria task force criminale, che allinea di volta in volta operatori prepotenti, spregiudicati e maliziosi, in grado di offendere i diritti essenziali alla salute e di deludere le lecite aspettative del consumatore in termini di gusto, natura e autenticità. Eppure sconfiggere i draghi avvelenatori del cibo è possibile. C'è bisogno di conoscerli e stanarli per riporre al centro della nostra spesa ciò che vogliamo in termini di sicurezza e qualità.