
"Autorità Indipendenti e soft law" è una monografia scientifica che vuole indagare il fenomeno della soft law, limitando il campo di indagine ad alcune Autorità Indipendenti che. per la loro autorevolezza e per l'importanza dei settori cui sono proposte, si sono imposte nel panorama italiano. In particolare lo studio evidenzia come esse, attraverso i loro atti spesso non dotati di efficacia formalmente vincolante, siano in grado di intervenire nel sistema delle fonti in modo significativo. Ciò accade perché il legislatore pare aver scelto di abbandonare il campo di gioco in settori molto rilevanti dal punto di vista economico e sociale e caratterizzati da alta tecnicità, delegando a questi organismi la loro governance generale. Il lavoro, partendo dalla nozione di soft law e dalle sue origini, procede indagando dapprima la funzione normativa delle Autorità indipendenti in generale e analizza poi nello specifico le funzioni normative e paranormative di AGCM, ANAC e Commissione di garanzia dello sciopero nei servizi essenziali ed infine, per mezzo dell'esame della loro più recente prassi e della giurisprudenza, vorrebbe identificare quali possano essere i limiti e le possibili forme di tutela avverso un fenomeno che è capace di scardinare il sistema gerarchico delle fonti e condizionare fortemente diritti costituzionalmente sanciti.
Le Avvertenze generali richieste per la preparazione ai concorsi a cattedra, comprendono sia argomenti prettamente normativi (legislazione e normativa scolastica, ordinamenti didattici, valutazione e autovalutazione delle scuole, stato giuridico del docente ecc.) sia argomenti che concernono le conoscenze pedagogico-didattiche e le competenze relazionali che costituiscono il background fondamentale per ogni docente.
Tutto il programma delle Avvertenze generali è trattato nei due Tomi di cui si compone questo manuale che copre sia la parte metodologico-didattica sia la parte normativa:
– il Tomo I - 526/B Metodologie e tecnologie didattiche (a cura di L. Gallo e I. Pepe) approfondisce gli aspetti metodologici che sono diventati parte fondamentale del processo di valutazione dell’aspirante docente;
– il Tomo II - 526/C Legislazione scolastica tratta tutti gli aspetti giuridici della professione, aggiornati alle numerose novità intervenute negli ultimi anni per effetto della L. 107/2015 e da ultimo alla Raccomandazione UE sulle competenze chiave 2018, alla legge di bilancio 2019 e alla nuova disciplina sull’esame di Stato (D.M. 37/2019).
Approfondimenti e provvedimenti normativi di rilievo sono collocati nelle espansioni on line. Sempre tra le espansioni online saranno resi disponibili anche gli aggiornamenti normativi che dovessero intervenire fino alla data delle prove di concorso.
Volumi indivisibili
«L’anima mia è tutta sconvolta, ma tu Signore fino a quando? Volgiti, Signore, a liberarmi, salvami per la Tua misericordia» (Salmo 6).
È una delle tante accorate implorazioni dei Salmi biblici che bene riassumono l’esperienza esistenziale dell’uomo tra peccato e pentimento, tra punizione e misericordia. Nell’Anno Santo appena trascorso, definito “il Giubileo Straordinario della Misericordia”, abbiamo ascoltato e meditato gli appelli di Papa Francesco, l’insegnamento biblico e patristico, il magistero dei Papi, e abbiamo percepito ancora una volta in dottrina e nei fatti che la misericordia è come «l’architrave che sorregge la vita della Chiesa» (Bolla di indizione del Giubileo Straordinario Misericordiae Vultus, 10).
Il volume che viene pubblicato a cura della FDC dell’UPS “Beati misericordes. Questioni pastorali e giuridiche sulla misericordia” ha tuttavia una sua originalità, soprattutto per il taglio interdisciplinare e la felice convergenza di saperi e di competenze pastorali offerte con aperta confidenza e volontà di condivisione.
I singoli contributi attingono ispirazione dalle lettere e dagli interventi di Papa Francesco, applicando poi i principi e gli stimoli ai diversi contesti e compiti, direi, “da svolgere a casa”, nella Chiesa e nella società civile. Così, partendo dalla iniziazione cristiana e dalla relativa catechesi, si transita negli ambiti educativi, famiglia, scuole di formazione, vita consacrata e missione pastorale, tra professionalità e stile evangelico di azione.
(dalla Prefazione di Sua Em. Card. Tarcisio Bertone, SDB, Segretario di Stato emerito di Sua Santità).
Quale rapporto esiste tra i concetti di 'bene' e 'giusto'? Quali sono i principi di una giustizia equa, che tutte le componenti della società possono razionalmente accettare e condividere? 'Bene' deriva da bonus, buono, 'giusto' da iustum, conforme al diritto. Nella nostra vita democratica la tensione fra questi due principi è centrale e attraversa problematiche complesse: la crisi della rappresentanza politica, il confronto (necessariamente conflittuale) fra interessi individuali e finalità collettive, il ruolo della norma nella realizzazione dell'uguaglianza, il diritto alla diversità, alla resistenza e alla disobbedienza civile; e infine la possibilità che il nostro sistema democratico sia in grado di riformare sè stesso.
"Quando lo Stato privatizza una ferrovia, una linea aerea o la sanità, o cerca di privatizzare il servizio idrico integrato (cioè l'acqua potabile) o l'università, esso espropria la comunità (ogni suo singolo membro prò quota) dei suoi beni comuni (proprietà comune), in modo esattamente analogo e speculare rispetto a ciò che succede quando si espropria una proprietà privata per costruire una strada o un'altra opera pubblica". In questo agile volume Ugo Mattei ragiona attorno a un tema di grande attualità internazionale perché pensare ai beni comuni significa "innanzitutto utilizzare una chiave autenticamente globale che pone al centro il problema dell'accesso e dell'uguaglianza reale delle possibilità su questo pianeta". Dalla lotta per l'università e la scuola pubblica a quella per l'informazione critica; dalle battaglie contro il precariato e per un lavoro di qualità a quelle contro lo scempio e il consumo del territorio; dalla lotta contro la privatizzazione della rete internet a quella contro le grandi opere (TAV, Dal Molin, Ponte sullo stretto), i beni comuni ci riguardano da vicino. Ugo Mattei li considera come riconquista di spazi pubblici autenticamente democratici, base per un pensiero politico e istituzionale nuovo e radicalmente alternativo fondato sulla qualità dei rapporti e non sulla quantità dell'accumulo.