
Nel 1941 Edith Stein dedica una proprio studio al padre della mistica occidentale, Dionigi l'Areopagita (intorno al 500). La teoria della mistica di Dionigi ha il suo posto nell'opera steiniana tra il lavoro su Teresa d'Avila (Il castello dell'anima, ESGA 12) e quello su Giovanni della Croce (Scientia Crucis, ESGA 18). Edith Stein indaga sullo sfondo delle proprie esperienze nel Carmelo, con l'aiuto della sua attrezzatura fenomenologica, su alcune problematiche di filosofia della religione, del tipo: Come può l'uomo, con l'aiuto di simboli, giungere ad una valida conoscenza di Dio? Ella tratta anche aspetti mistagogici: "Come può un uomo essere condotto dalla mancanza di fede e rispettivamente dall'ateismo attraverso osservazioni della natura e della storia sino alla fede cristiana e alla personale esperienza mistica di Dio?"
Dopo il suo incontro con Teresa di Gesù, Edith Stein, giovane studiosa, dotata nell'introspezione e nell'analisi degli stati d'animo, comprese che il "Castello interiore" della Madre degli spirituali, se era inscritto nell'anima di tutti, e perciò anche nella sua anima di ebrea, fenomenologa e poi cristiana, possedeva alcune caratteristiche peculiari. Di rilievo è soprattutto la modalità dell'ingresso: la grande carmelitana spagnola vi entrò attraverso la porta della preghiera, la grande carmelitana tedesca attraverso la porta della conoscenza di sé e del rapporto con gli altri.
Ebrea di nascita, cristiana cattolica per scelta, Edith Stein è fondamentalmente una filosofa - di certo per buona parte della sua vita una filosofa cristiana - ma il suo amore per la verità, che la spingerà senza contrasti ad essere filosofa e credente, nasce, dapprima, come un fatto intellettuale e rappresenta la caratteristica fondamentale della sua persona. I brani antologici qui inseriti - tratti dalla sua autobiografia, dal suo epistolario, da alcune sue opere filosofiche - sono stati scelti con l'intento di costruire un percorso peculiare riguardante la sua formazione filosofica, la sua visione del rapporto fra la dimensione politica e la vita religiosa e il senso stesso della sua esistenza. Fulcro del libro è la lettera inviata a Pio XI il 12 aprile del 1933, poche settimane dopo l'insediamento di Hitler al cancellierato, in cui avvertiva il pontefice delle violenze ai danni degli ebrei, invitandolo a interrompere il silenzio e a denunciare la realtà dei fatti. Una lettera dal contenuto tristemente profetico.
Questa raccolta di Pensieri di Edith Stein intende essere una prova che il suo messaggio è insieme penetrante e accessibile a tutti. Come donna di studio e di pensiero, ella lasciò un messaggio certamente per specialisti. Ma quale ebrea convertita al cristianesimo, ricercatrice della Verità, martire ad Auschwitz, anima capace di conciliare ragione e fede, ha avuto una ricaduta positiva su tutti. Infatti, il suo vero messaggio lo lancia con la sua vita di donna che sa valorizzare tutto e rapportare tutto a Dio e, al momento giusto, sa distaccarsi da tutto.
«Quando i giorni si fanno sempre più corti, quando in un normale inverno incominciano a cadere i primi fiocchi di neve, allora, timidi e lievi, fanno capolino anche i primi pensieri di Natale. La sola parola sa di incanto, un incanto a cui, si può dire, nessun cuore può sottrarsi. Anche gli uomini di altra fede e quelli che non ne hanno affatto, per i quali la vecchia storia del Bambino di Betlemme non significa niente, fanno preparativi per la festa e pensano a come poter accendere qua e là un raggio di gioia. Per settimane e mesi scende su tutta la terra come una calda corrente d'amore. Una festa di amore e di gioia: ecco la stella, alla quale tutti mirano nei primi mesi dell'inverno».
Il problema dell'empatia, un'opera di alto valore scientifico, viene qui presentata per la prima volta in lingua italiana. Posto ai confini tra filosofia e psicologia, questo studio mostra come si possa esperire la coscienza altrui, per giungere alla comprensione delle persone con cui entriamo in rapporto.
Quando Edith Stein, nel 1932, ottenne la cattedra presso l'Istituto di Pedagogia scientifica di Münster, aveva già dato ampia prova di possedere capacità pedagogiche e didattiche spiccate. Più sopito era stato invece il desiderio di sottoporre il tema pedagogico al vaglio di un'indagine teoretica. Ora a Münster, le appariva però urgente elaborare una filosofia dell'educazione che tenesse conto dell'essere umano nella sua interezza, anima e corpo, spirito e psiche. È l'argomento centrale delle lezioni inerenti al semestre invernale '32-33, confluite poi in questo volume: un resoconto delle sue riflessioni filosofiche sull'essere umano aggiornate dai suoi più recenti sviluppi teoretici e insieme un'azione didattica tesa a ricavare da un momento teorico una prassi educativa aperta al trascendente. Una nuova edizione critica che dà una rilettura del testo e cerca di cogliere la specificità sia del pensiero religioso della carmelitana che del pensiero filosofico della studiosa.
«Non è questa guerra di sterminio contro il sangue ebraico un oltraggio della santissima umanità del nostro Salvatore, della Beatissima Vergine e degli apostoli? Non è tutto ciò in contrasto con il comportamento del nostro Signore e redentore, che anche sulla croce pregò per i suoi persecutori?»
Terza edizione rivista e corretta di Preghiere di Edith Stein.