
Il volume riflette sul tema della crisi e del suo discernimento nella Bibbia. Dopo aver presentato il vocabolario con cui si tematizza la dinamica della crisi e il processo di discernimento (capitolo I), l’analisi affronta sei tappe che compongono il percorso anticotestamentario (capitolo II) e cinque tappe che riguardano il Nuovo Testamento (capitolo III). La presente ricerca fornisce una base letteraria e alcune coordinate ermeneutiche per leggere e interpretare in modo unitario le situazioni di crisi alla luce della Parola di Dio e del suo significato teologico-spirituale per l’oggi. L’auspicio che accompagna la presente proposta consiste nel favorire l’acquisizione di un metodo che sappia unire il messaggio teologico della Bibbia con la realtà esistenziale dell’uomo e del suo corretto agire nella storia.
Autore
Giuseppe DE VIRGILIO (1961), presbitero della diocesi di Termoli-Larino, insegna esegesi del Nuovo Testamento e teologia biblica presso la Pontificia Università della Santa Croce (Roma) e l’Istituto teologico abruzzese-molisano Pianum (Chieti). È membro della Studiorum Novi Testamenti Societas e dell’Associazione Biblica Italiana di cui è stato segretario (2008-2012). Lavora nel campo della pastorale biblica e vocazionale, dirige la collana «Bibbia e Vocazione» (Rogate, Roma). Tra le ultime pubblicazioni: Seconda lettera ai Corinzi (EMP 2012); Bibbia e teologia morale. Paradigmi ermeneutici per il dialogo interdisciplinare (Edusc 2013); La teologia biblica. Itinerari e traiettorie (EMP 2014); Maria «Madre della Misericordia». Dieci lectio mariane (EMP 2016); Teologia biblica del Nuovo Testamento (EMP 2016); Commento alle Lettere a Timoteo e Tito (Città Nuova 2017); Il sogno di Dio. Giustizia e pace si baceranno (Paoline 2017).
La figura del sacerdote è oggi caratterizzata da una serie di tensioni che riflettono non solo il modo di pensare della cultura contemporanea, ma anche le dinamiche attuali della Chiesa e della sua missione nel mondo. Mediante la collaborazione di re docenti di diverse discipline, un biblista, un sistematico e un teologo spirituale, si propone ai lettori un itinerario didattico aggiornato, unitario e progressivo, che aiuta a riscoprire i fondamenti e le funzioni del ministero ordinato e la sua rilevanza nelle odierne circostanze della vita sociale e religiosa.
La Prima Lettera ai Tessalonicesi risponde alle domande sul senso della vita e sul suo limite, la morte. Questo sussidio si colloca nel contesto della domanda sul senso della vita umana, la sua realtà vocazionale e la prospettiva escatologica. Dopo aver introdotto le questioni letterarie e teologiche dello scritto paolino, viene presa in considerazione la sezione di 1Ts 4,1-5,18, articolata in tre tappe: I. Chiamati alla santificazione (1Ts 4,1-12); II. La speranza della risurrezione (1Ts 4,13-18); III. Il giorno del Signore verrà (1Ts 5,1-11). Seguendo la scansione della lectio divina viene proposto un percorso centrato sul messaggio del testo paolino e sulle sue conseguenze per la vita dei credenti e il loro discernimento vocazionale, per offrire a quanti stanno vivendo la loro ricerca alcune preziose indicazioni per ritrovare il senso e il gusto della vita e della vocazione.
Nel cammino di preparazione al XV Sinodo dei Vescovi sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” spicca il motivo del “discernimento vocazionale”. Questo volumetto riflette sul tema attraverso l’approfondimento esegetico e spirituale della pagina 2Timoteo 1,1-18 in cui l’apostolo Paolo consegna al discepolo il suo testamento spirituale. A Timoteo è affidata la responsabilità di guidare la Chiesa di Efeso e solo mediante un attento discernimento spirituale egli potrà assolvere il suo delicato compito ecclesiale e affrontare le sfide del contesto religioso e socio-culturale del tempo. Approfondendo questa pagina si è invitati a reinterpretare la propria vocazione e missione come dono ricevuto da Dio a favore degli altri. Quanto Paolo affida a Timoteo è rivolto oggi anche a noi e coinvolge ciascun credente nell’avventura dell’amore e del servizio.
E’ un viaggio, questo, che attraversa i due Testamenti, il primo e il nuovo, alla ricerca della relazione tra giustizia e pace. Nella storia di Israele, se il richiamo del primato di Dio e della sua giustizia, nei testi profetici e sapienziali, è una costante, la pace, frutto della giustizia, è collegata alla figura messianica del “Principe della pace”.
Il commento esegetico e spirituale alle lettere paoline. Le due lettere a Timoteo e la lettera a Tito («Lettere Pastorali») sono scritti attribuiti dalla tradizione ecclesiale all'Apostolo, ma redatti posteriormente nell'ambito della cerchia paolina della successiva generazione cristiana. La singolarità di queste lettere, indirizzate a due pastori di comunità (Efeso e Creta), consiste in una raccolta di istruzioni e di ordinamenti che riguardano molteplici aspetti della vita ecclesiale: la preghiera, l'evangelizzazione, il primato della Sacra Scrittura, la custodia dottrinale, il periodo delle eresie incipienti, la successione apostolica e le funzioni ministeriali, la visione "familiare" della Chiesa, le situazioni sociali dei credenti, il ruolo ecclesiale della donna, il rapporto con l'autorità costituita. La Seconda Lettera a Timoteo è ritenuta il "testamento spirituale" dell'Apostolo, la cui missione prosegue attraverso il cammino dei credenti e dei loro pastori.
La lectio divina propone una lettura vocazionale degli inizi della lettera agli Efesini. La pagina paolani aiuta a cogliere la grandezza dell'amore di Dio per ogni essere umano. Nella solenne benedizione rivolta al Padre ci sono tutte le tappe del progetto salvifico di Dio e della sua relazione con gli uomini: elezione, predestinazione, mistero pasquale di Cristo, figliolanza adottiva, redenzione, remissione dei peccati, dono dello Spirito Santo, salvezza universale, eredità finale. A questa benedizione seguono il ringraziamento e l'intercessione a favore della Chiesa. In questa pagina l'Apostolo riassume il senso teologico della vicenda umana e la misericordia con cui Dio ha toccato il cuore dell'uomo. La misericordia divina genera la risposta vocazionale illuminando la consapevolezza di essere chiamati a rispondere con fedeltà all'amore del Padre.
La figura della Vergine Maria "madre della misericordia" presentata attraverso dieci proposte di "lectio divina" nelle quali l'autore medita le più belle pagine del Nuovo Testamento riguardanti Maria.
La Lectio divina propone una lettura vocazionale dell'Esordio (1,1-23) della lettera ai Colossesi, che contiene l'inno cristologico (vv. 15-20) in cui si presenta il primato di Cristo nella creazione e nella redenzione. In Cristo immagine, primogenito e pienezza" ogni credente è invitato a rileggere la propria esistenza vocazionale e a vivere la propria missione nella misericordia di Dio. Dopo aver presentato il contesto della lettera e il suo sviluppo tematico, l'analisi del brano poalino si focalizza in tre tappe. "La redenzione e il perdono dei peccati", "La riconciliazione e il dono della pace" e "Santi, immacolati, irreprensibili". "
Il libro approfondisce il cap. V della Lumen Gentium: L'universale vocazione alla santità nella Chiesa", nel cinquantesimo della sua promulgazione (1964-2014). Gli otto contributi del volume affrontano il tema sul versante biblico, teologico-morale, spirituale, pastorale e liturgico. " Autorevoli esperti quali i proff. A. Wodka, W. Henn, A.V. Amarante, F.M. Jones, A. Kelly, S. Majorano, T. Rossi, G. O'Collins, hanno reso omaggio al prof. T.G. Kennedy, ordinario di teologia morale presso l'Accademia Alfonsiana, in occasione del suo 70° compleanno. Dalla lettura dei singoli studi emergono la centralità del tema conciliare e la sua ricca attualità. Si comprende allora meglio il senso dell'affermazione di J. Ratzinger: Chi vuole capire la logica dell'ecclesiologia conciliare non può trascurare i capitoli IV-VII della ccostituzione Lumen Gentium". L'approfondimento di questo tema conciliare costituisce un invito a riproporre "il valore progettuale della 'vocazione' in vista della missione. In questo senso la 'vocazione' deve diventare uno dei temi generatori della proposta pastorale della Chiesa nei prossimi anni". "