
La quinta Conferenza generale dell'Episcopato Latino-americano e dei Carabi, che si svolse ad Aparecida, Brasile, dal 13 al 29 maggio 2007, è stato un grande avvenimento cattolico, segno di comunione e speranza tra i popoli e di un rinnovato impegno per la nuova evangelizzazione. La presente pubblicazione contiene il documento conclusivo di questo grande evento, che più che concentrarsi su programmi e strutture, ha voluto puntare sulle persone, offrendo una grande varietà di esperienze di vita, di riflessioni e di insegnamenti. Nel quinto anniversario della suddetta Conferenza, questo volume rappresenta dunque un omaggio ad un così importante avvenimento cattolico, che grazie alla ricchezza dei suoi contenuti dottrinali, spirituali e pastorali ha richiamato i cristiani delle Chiese locali alla cooperazione e alla comunione.
Raccolta di preghiere
MICHELE MICHELI
Galilei, la Chiesa e la scienza moderna
La prospettiva degli ultimi decenni
GIANFRANCO BASTI
Dal telescopio al pensiero scientifico e filosofico moderno: il "genio" di Galileo Galilei
PIERO ROBERTO DEL BENE
La matematica in Galileo Galilei
Contributi alla regina delle scienze nello sviluppo del suo pensiero scientifico
BIANCAMARTA TAMMARO
Importante Scriptorium greco a Capua nel X secolo
Contributo rilevante per la critica testuale nel Nuovo Testamento
SABRINA PALOMBA
Le opere a stampa di San Roberto Bellarmino
Proposta di bibliografia essenziale
CARMINE MATARAZZO
Filosofi e filosofia tra storia ed ermeneutica
Su alcuni recenti studi
SARA ANNNA IANELLO
Un approccio innovativo per la lettura del De immortalitate animar di Agostino Ippona
FILIPPO CARCIONE
Per un investimento pastorale della ricerca storica in un testo di Vincenzo Tavernese
Alla mia mamma voglio dire grazie perché...
"Rendere lode" e "rendere grazie" sono da sempre cifre del rapporto creaturale; lode e grazia sono come la trama e l'ordito di un unico tessuto religioso in cui si riconosce come la propria vita sia risposta grata al dono ricevuto. Cuore grato, titolo del presente quaderno, è espressione sintetica che ci pare possa raccogliere la sovrabbondanza che la dimensione del cuore ha catalizzato nella storia della spiritualità cristiana. Ciò consente, peraltro, di orientare e filtrare una comprensione della presente temperie – culturale, sociale, politica, religiosa – per essere aperti a quella accoglienza del futuro che contrassegna la creatura nella relazione con il suo Creatore. Riscoprire questo è addentrarsi nella filigrana dell'esistenza ed è già un primo passo fondamentale. Sin da quando si è bambini, si impara a dire "grazie"; poi ci si scopre "essere grazie" o "essere grazia": la gratitudine è un tratto che cresce e che si affina nell'arco del tempo della vita. La devozione al Sacro cuore, che ha conosciuto nell'epoca moderna un crescente consenso e che per non pochi aspetti e modalità parossistiche ha pure provocato una sorta di sua messa in sonno, va tenuta presente, a parere di chi scrive, per la sua efficacia espressiva, che si rende evidente nella relazione Dio-uomo, così come ci è stata rivelata da Gesù
Cristo. Tale è la luce che promana, che non può essere distorta dal devozionalismo. A voler essere essenziali, l'aggettivo "grato" è pleonastico: nella tradizione biblica sono le qualificazioni negative del cuore che fanno la differenza – si pensi all'espressione: «Cuore di pietra» –. Meditare, dunque, su ciò che l'espressione "cuore grato" evoca significa compiere una traversata che passa per una rilettura di tematiche relazionali, bibliche, liturgiche, esperienziali, sociali e politiche per poi gettar luce sulla nostra condizione attuale, affinché ciò che nella liturgia sia eucaristica sia "delle ore" è del tutto evidente possa ritornare ad essere il pulsare del credente oggi.

