
In questo nuovo, coraggioso volume, il Card. Comastri ci aiuta a riflettere su una questione per nulla scontata: cos'è la libertà? Parlare di libertà, oggi, è come entrare in un terreno di sabbie mobili: ci sembra di poggiare il piede sul sicuro e invece improvvisamente ci accorgiamo che il terreno non regge ma sprofonda sotto di noi. Viviamo, infatti, in una società che ha talmente smarrito il senso della vita che neppure lo cerca più. E la libertà, di conseguenza, come ben testimoniano le storie narrate nel libro, oggi si muove come una forza cieca che non vede un orizzonte e non ha una meta alta da raggiungere. Per comprendere il senso profondo della libertà, il Card. Comastri ci invita a guardare a Maria, la donna più libera perché non aveva alcun idolo nel cuore. Con il suo «eccomi», un atto di pura libertà, Maria si consegna al suo Creatore e permette a Dio di aprirsi un varco dentro la storia umana, affinché Egli possa accendere, nel freddo del peccato, il fuoco dell'Amore. Maria, nel momento in cui si dichiara serva del Signore, tocca il vertice più alto della libertà umana. La libertà, dunque, ci viene donata come opportunità per aprirci a Dio, del quale portiamo dentro di noi un innato bisogno.
Un lettura, profonda e spirituale, degli Atti degli Apostoli. Un libro frutto di decenni di studio, riflessione e meditazione che testimonia come la Parola sia sempre viva ed efficace e quanto sia importante avere una guida saggia in grado di aiutarci a leggerla, applicandola al nostro oggi. Pubblicata a un anno dalla scomparsa, La loro voce percorre la terra è l'ultimo dono di Madre Cànopi, un regalo a tutti coloro i quali sono disposti a mettersi in ascolto, perché - come amava ripetere: «Dobbiamo avere tanta fiducia e speranza, perché il Signore è sempre alla ricerca di tutti per incontrarli in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo; è lui che sceglie, elegge e salva».
Se nel suo libro d'esordio Guida dei gesuiti a (quasi) tutto, James Martin ha incluso un capitolo sulla comunicazione con Dio, in questo libro approfondisce l'argomento fino a toccarne il cuore. Insegnaci a pregare è un'introduzione alla preghiera: cos'è la preghiera? Come pregare? Si può ancora pregare oggi? Come può cambiare noi e la nostra vita? Martin chiarisce da subito che non esiste una formula segreta per pregare, ma, come in ogni relazione, ciascuno di noi può scoprire lo stile migliore per costruire un intimo legame con Dio, indipendentemente dalla religione o dalla confessione. Come sempre, Martin attinge alla sua formazione gesuitica e alla saggezza di sant'Ignazio di Loyola, soffermandosi però anche sulle varie forme dell'orazione personale e comunitaria. La preghiera, ci insegna Martin, è aperta e accessibile a chiunque voglia aprire il proprio cuore.
Perché esistono il dolore e la sofferenza? Paolo Curtaz riflette su uno dei grandi misteri della vita di ogni persona. La sofferenza, specie la sofferenza dell'innocente, è l'unica seria obiezione all'esistenza di un Dio buono e compassionevole e, da sempre, rappresenta un problema serio per chi accoglie il volto del Padre che Gesù ci ha svelato. Perché soffriamo? A cosa serve il dolore? Questo saggio riflette, con semplicità, sulla sofferenza, interrogando la Parola di Dio, senza voler dare una risposta esaustiva che la Bibbia stessa non offre. Paolo Curtaz, uno degli autori spirituali più apprezzati e originali di questi anni, porta in questo volume vicende personali e di altre persone segnate dal dolore, senza nessuna pretesa di dare risposte scontate, ma con il desiderio di seguire le poche tracce di luce che emergono dalla riflessione biblica e dall'esperienza di chi è passato attraverso la sofferenza riuscendo a scorgere una prospettiva di speranza.
In quest'opera vengono ripresentati gli scritti completi di Benedetta Bianchi Porro: I diari nei quali Benedetta, obbedendo a una precisa indicazione della madre, fin da bambina si abituò a descrivere la vita intorno a sé. I pensieri scritti su suggerimento di padre Luciano Viale: frasi incisive, aforismi che evidenziano il formarsi della spiritualità di Benedetta. L'epistolario dove, attraverso le lettere scritte e ricevute, Benedetta fece conoscere a un numero crescente di persone la vita intensa che si andava sviluppando nel suo spirito. Gli scritti minori, temi ed esercitazioni scolastiche grazie ai quali è possibile approfondire soprattutto l'adolescenza, la formazione e la vita di famiglia di Benedetta. Arricchita dal testo dell'omelia per la beatificazione, quest'opera è una porta privilegiata per conoscere intimamente lo straordinario percorso di fede, di speranza e di amore che la "passione- di questa giovane donna ha lasciato in eredità ai nostri fragili giorni. Ai giovani d'oggi, Benedetta si offre come esempio di impegno nelle scelte difficili della quotidianità. Ai sofferenti, ai tanti disperati che faticano a trovare un senso per l'esistere e un motivo che permetta di affrontare il dolore, lascia in eredità la sua testimonianza fatta di passione per la vita, di una fitta rete di amicizie, di un'incrollabile fiducia nell'Amore.
In queste note biografiche vedrete una donna eccezionale, importantissima per la Chiesa, innamorata di Cristo, della Scrittura e dell'Eucaristia. Aveva chiara coscienza del fatto che la missione che Dio le aveva dato era appoggiarmi, difendermi e correggermi per il bene del Cammino Neocatecumenale. Rendo grazie a Dio per Carmen, che mi ha sempre detto la verità, costantemente. Era una donna profonda, autentica e libera nella sua relazione con tutti. Era molto intelligente. Amava Cristo e la Chiesa e il Papa al di sopra di tutto... Crediamo che Carmen è con il Signore, è già nella festa. Queste note biografiche non sono solo per i fratelli del Cammino, bensì per tutta la Chiesa, per far conoscere una donna straordinaria, che ha vissuto la fede in grado eroico. Carmen Hernández! (Dalla Prefazione di Kiko Argüello).
Come in ogni giallo che si rispetti, alla domanda: "Chi è il colpevole?- ci si attende una risposta che venga alla luce alla fine del percorso, dell'indagine, della ricerca. Così deve essere anche per questo libro, che conclude una trilogia biblica ricchissima di spunti, profonda, attuale. Paradossalmente, però, qui l'autore non ci consegna un colpevole, spalancandoci invece un orizzonte nuovo con cui leggere la responsabilità di Dio e quella di noi, donne e uomini, credenti o meno, nella storia del mondo. Poiché la nostra vita, se non vuole perdersi nei meandri della disperazione, ha bisogno di prendere sul serio il "caso- della resurrezione di Cristo come possibilità di un nuovo sguardo sull'esistenza e il "caso- della nostra vita fraterna come occasione per realizzare un futuro in cui non è la morte ad avere l'ultima parola. Ci uniamo all'auspicio espresso dal prefatore, fratel MichaelDavide, quando scrive: «L'augurio al lettore è di poter terminare la lettura avvertendo profondamente un senso di leggerezza interiore e il sottile profumo delle cose buone, che ci fanno bene fino a renderci capaci di compiere il bene».
Secondo la tradizione, la Vergine Maria raccontò all'evangelista Luca gli eventi misteriosi che accompagnarono la nascita di Gesù: l'Annunciazione dell'angelo e la concezione verginale; l'incontro con Elisabetta e il viaggio a Betlemme; l'apparizione degli angeli e la visita dei Magi; la presentazione al tempio e il pellegrinaggio quando Gesù era già ragazzo. Il Card. Comastri, con la sua sapiente narrazione, si è messo nei panni di Luca lasciandosi raccontare gli eventi ulteriori della vita di Gesù in cui Maria ebbe un ruolo decisivo: l'inizio del ministero pubblico e il primo miracolo a Cana; la passione, la morte e la risurrezione. La scena si sposta poi in cielo. Qui la Vergine, sposa e madre di Dio, vive nell'amore e nella contemplazione. Anche da lì, però, non dimentica quelli che, divenuti fratelli del Figlio suo, sono a loro volta fi gli. Eccola allora impetrare per loro. Eccola apparire, a Lourdes come a Fatima. Un volume che unisce alla sapienza del contenuto la grazia del racconto e che ci permette di ascoltare la voce di Maria come se uscisse dalle pagine del Vangelo. Un'opera riccamente illustrata con il ciclo di affreschi di Giotto della Cappella degli Scrovegni.
Una vera e propria "galleria" di opere d'arte, ordinate secondo gli eventi della vita di San Giuseppe, ci permette di osservare come questi sia stato rappresentato nelle varie epoche, diventando testimone di un profondo messaggio umano e cristiano. L'autore non solo ci aiuta a gustare le singole rappresentazioni, ma ci fa accostare alla paternità di San Giuseppe, uomo esposto ai limiti e alle sfide della condizione umana. Questo rende il santo un patrono prezioso sia per la Chiesa universale sia per i padri feriti o inconsapevoli di oggi: in lui essi non trovano un eroe solitario, un campione perfetto e irraggiungibile della paternità umana, ma un uomo, certamente «giusto» (Mt 1,19) e santo, che ha provato a vivere, confidando in Dio, la sua singolare vocazione di padre. Il volume intreccia tre filoni complementari, in costante dialogo: quello artistico (con la presentazioni di dipinti di valore), quello psicologico (con l'approfondimento della tematica del padre) e quello biblico-teologico (con la rilettura di alcune delle pagine più belle del Nuovo Testamento).
Se Cristo tornasse oggi? Ecco la domanda che si è posto padre Enzo Fortunato. La domanda al cuore del Cristianesimo, del nostro vivere, del nostro amore, del nostro agire. Padre Fortunato ci propone una riflessione profonda, attraverso storia e letteratura. Cosa possiamo imparare dal modo in cui grandi autori hanno immaginato il ritorno di Cristo sulla terra? Prima di tutto che la modernità e la contemporaneità ci mettono di fronte a ciò che la teologia ha sempre chiamato le questioni ultime o le domande essenziali. Flaiano, Michelstaedter, Tolstoj, Dostoevskij e altri, ciascuno a suo modo, ci dicono che nonostante tutte le apparenze contrarie, nonostante tutte le ironie e le demistificazioni, la verità evangelica mantiene per noi tutta la sua forza e la sua attualità. Quando Cristo batte alle nostre porte - e questo avviene molto più spesso di quanto crediamo - noi ci limitiamo a far entrare nelle nostre case il suo nome e lasciamo fuori le sue verità che sono la pazienza, il perdono, l'amore. In fondo è soltanto l'amore che le raccoglie e le riassume tutte.
«Camminare insieme» non è l'ennesimo slogan di una chiesa in cerca di parole e di titoli a effetto, ma la formula che meglio esprime la sua indole sinodale e il suo impegno missionario. La comunità ecclesiale ha una strada da percorrere, che da Gerusalemme conduce all'estremità della terra (Atti 1,8). È la via del vangelo che essa è chiamata a proclamare a ogni uomo, condividendone «le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce» (Gaudium et spes 1). Il termine sinodo (alla lettera «cammino condiviso») non ricorre mai nella letteratura neotestamentaria; tuttavia, nel libro degli Atti degli Apostoli sono riportati alcuni episodi in cui la chiesa è chiamata a esercitare in forma comunitaria il discernimento della volontà divina. Dall'analisi dei brani esaminati emerge il profilo di una chiesa caratterizzata da un radicato stile sinodale. L'intento del presente volume è quello di offrire una solida base scritturistica perché i fedeli e i pastori possano lasciarsi ispirare dallo stile di ascolto, comunione e missione che ha caratterizzato le prime comunità cristiane.
L'Amore di Dio danza in mezzo alle nostre ricorrenti meschinità, le sfida, le provoca, le affronta, le vince; sì, le vince con l'arma che Dio solo sa usare: la misericordia senza limiti. Questo è il mistero bello di Dio, che la Bibbia ci presenta e ci svela.
Ogni volta che si riprende in mano un'opera che parla della vita di Charles de Foucauld è come se ci si immergesse in un fiume fresco. Il personaggio di cui padre Borriello racconta e del quale ci ripresenta i tratti caratteristici della spiritualità, è modernissimo e ben risponde alla domanda su Dio e sul senso della propria esistenza, domanda che ciascuno di noi si pone. Con la sua missione spirituale, mai sfociata nella fondazione di una comunità fino a quando era in vita, la sua storia sembra quella di un uomo di totale insuccesso. Ma proprio per questo, fratel Charles si offre come chi ha saputo conciliare nel suo spirito contraddizioni d'ogni sorta: il bisogno appassionato di preghiera dinanzi a Dio ed il dono smisurato di sé agli altri; l'imitazione fedele della vita di Gesù e la consapevolezza della sua stessa incapacità d'imitare; la conservazione d'una stretta clausura nella sua piccola Nazareth attorno all'Ostia e i giri per trovare cibo lungo le sabbiose piste del Sahara; il desiderio ardente di fondazione d'una famiglia religiosa che continuasse la sua opera e la vocazione a una vita di solitudine. Il padre de Foucauld, con la sua testimonianza di contemplativo nel mondo, ricorda a tutti che i nostri desideri più intimi e primitivi trovano la loro piena soddisfazione solo in Dio.
Il volume manifesta e segna una scelta prospettica rispetto all'odierna pastorale ed è coraggioso già nell'individuazione del suo target: è infatti un invito alla fede rivolto alle generazioni sempre nuove, ma forte di un'esperienza giovanile vocazionale degli anni '70 nello storico Seminario "Card. Marco A. Barbarigo- di Montefiascone (VT). Quell'esperienza, denominata C.O.R. (Centro Orientamento Ragazzi), viene riletta alla luce della complessità culturale e del disagio del nostro tempo. La condizione dei ragazzi e degli adolescenti è oggi caratterizzata dalla rinuncia a porsi in dialogo con la società, che li consegna al contatto esclusivo tra coetanei o alla reclusione negli schermi digitali, compromettendo così una loro piena progettualità. La narrazione valorizza un'esperienza biografica non riproposta acriticamente all'oggi, ma consapevole di quanto il passato è in grado di seminare il presente, costituendo un ponte per il futuro. Proprio ciò deve fare una Chiesa in uscita per recuperare un rapporto autentico con i giovani. I contributi degli Autori propongono un nuovo impegno di pensiero e di intervento. Il richiamo alle radici e alla coscienza storica dell'identità contemporanea è l'obiettivo di queste pagine, sulla scia di quanto Papa Francesco instancabilmente ricorda ai nostri contemporanei.
Questo libro nasce da un corso di esercizi spirituali predicati da uno dei maggiori biblisti del nostro tempo ed è un percorso al centro del mistero della nostra salvezza, là dove si trovano le fondamenta dell'"alleanza" dell'umanità con Dio in Cristo. Queste radici della vita credente sono, oggi più che mai, essenziali: abbiamo sempre più bisogno, infatti, di tornare a comprendere il mistero della relazione che ci rende figli di Dio e fratelli. Padre Vanhoye percorre, qui, tutto il tema biblico dell'alleanza attraverso il sangue, per mostrarci come siamo salvati attraverso il dono della croce e come la nostra devozione al sangue di Cristo è fonte cui si abbevera necessariamente la nostra stessa vita. Come Cristo, infatti, conclude padre Vanhoye, «ha trasformato gli ostacoli della sua vita in mezzi di progresso, così tutta la nostra vita, unita a quella di Cristo e animata dallo Spirito Santo, può e deve diventare un'offerta continua a Dio e ai fratelli nella carità». Un testo che mostra come la conoscenza della Parola possa nutrire sempre più profondamente i nostri giorni, anche i più difficili.
C'è una bella differenza, per un giocatore, tra l'essere inserito nella formazione titolare e l'essere destinato alla panchina. Eppure nella vita della parrocchia la "panchina- ha un fascino tutto particolare: è il luogo in cui vivere da spettatori, senza farsi troppo coinvolgere, pensando che siano altri a dover fare. Quanto sarebbe bello però che tutti potessero scendere in campo, mettendo in gioco i propri talenti! A partire dalla sua esperienza in parrocchia, l'autore indica alcuni atteggiamenti fondamentali per giocare insieme agli altri una buona partita: lo spirito di collaborazione, la stima e il rispetto reciproco, la capacità di fare spazio agli altri. Non si nasce già formati. È necessaria una formazione a tutto tondo e permanente anche alla vita cristiana, nella sua dimensione umana, intellettuale, spirituale, pastorale. Sarà così possibile mettere solide radici, ancorarsi al vangelo e testimoniarlo nella propria vita. Sulla scia di Mosche bianche e di Ricalcolo il percorso, anche questo libro desidera offrire spunti e suggestioni per arricchire la vita delle nostre parrocchie.
Di fronte alla fatica quotidiana, che invoca un bisogno di libertà e, insieme, ci impedisce di sentirci fuori dal terribile senso di colpa che spesso ci attanaglia, nelle nostre relazioni umane e anche nel rapporto con Dio, la Scrittura ci offre una via d'uscita unica e rasserenante. Le pagine bibliche, infatti, rovesciano il nostro modo di pensare, chiuso su noi stessi, per aprirci a una nuova prospettiva: non siamo noi al centro della storia - o meglio, lo siamo, ma solo quando ci confrontiamo con l'amore di Dio svelato nello splendore di Cristo e del suo dono. Così ribadisce l'autore di queste pagine: «Di fronte alla bellezza di Cristo non possiamo che smettere di sentirci in colpa, per quello che siamo stati o per quello che non abbiamo saputo essere. Resta solo una voglia - matta e lucida - di voler diventare finalmente noi stessi. Ecco come si supera quel senso di colpa di cui facciamo così fatica a liberarci: con il senso di stupore per quanto Dio ha voluto compiere, donandoci suo Figlio e svelandoci quanto il suo amore possa ammettere sconfitte ma sia incapace di rinunciare a noi». Secondo di tre volumi che mettono a tema la libertà dell'uomo nel suo rapporto con Dio - ma leggibile anche autonomamente dal precedente, Non siamo stati noi - questo libro nasce da predicazioni serali, a contatto diretto con un pubblico di giovani e meno giovani: una lettura biblica originale e moderna, benché rigorosa sia nelle intuizioni sia nella scritttura, personale e curatissima.
Adesso è facile, «basta il suo nome, Maria, perché gli uomini esagerino, non capiscano più nulla. La chiamano povera donna, Madonna, bella donna. L'Immacolata, l'Avvocata, la Regina. I poeti han grattato il fondo del barile per escogitare le parole più giuste, le meno slabbrate, le più ardite». Lei, però, ama presentarsi con passi felpati, raccontata dalle nonne ai bambini, pregata dai bambini per i nonni. Invocata da santi, delinquenti e criminali. Marco Pozza, "alla prova di Maria-, ne celebra l'unicità tessendo in armonia la devozione popolare, la teologia cattolica, i racconti paesani. Rievoca la storia di Gesuina, una vecchia amica della nonna che, solo nel nome, teneva nascosto l'agguato di Maria. Del suo Figliolo: «Perché Gesuina è la versione femminile del maschile Gesù». Maria è il Gesù in miniatura, «la versione umana più vicina al Dio (dis)umano». Dalla nonna, mentre cucinava i broccoli, impastava i dolci, faceva la pasta a mano: l'ha conosciuta lì, l'autore, la Vergine di Nazareth. L'invidia di Satàn, l'imbecille fatto carne. Il libro è un viaggio dissacrante e profondo attraverso le quattro stagioni della Vergine, con sullo sfondo i venti misteri del santo Rosario, «la corda di impiccagione di Satàn» come gli ha insegnato la nonna. Una storia ch'è tutt'ora muro di cinta tra il tempo e il non-tempo. Tra l'uomo mortale e il suo Dio. Storia di una Madre, affidata alle labbra: «Dovevate sentire nonna recitare il rosario!».
La vita cristiana non è né un cammino, né una passeggiata che s'intraprenda senza uno scopo o un senso [...], durante il cammino indica una meta ben chiara, intreccia l'eternità e il suo infinito rinnovamento nel tessuto delle nostre storie. È il filo d'oro con cui Dio tesse le nostre vite per offrire loro, in prospettiva, l'eternità». Così l'autrice del presente volume, che raccoglie oltre 140 commenti a pagine del Vangelo, scritti con lo stile folgorante e originale che la contraddistingue e la pone sempre un passo avanti al suo lettore, eppure fraterna con lui. Il libro, nato dall'impegno di commentare quotidianamente un testo evangelico per una rivista della Chiesa francese riformata, di cui è pastore, le ha offerto, come lei stessa racconta, la possibilità di svegliarsi il mattino non solo per sistemare i panni sporchi e il disordine della casa (come accade a tutti noi) ma per sostare davanti alla Parola. Così, giorno per giorno, per Marion Muller-Colard "la verità della Parola si è fatta carne", non astrattamente, ma nella scelta della contemplazione "dentro la vita, dentro il quotidiano".
Nella notte in cui fu tradito Gesù regalò agli apostoli l'Eucaristia. Per comprendere il profondo significato di questo dono, afferma il Card. Comastri nel presente volume, dobbiamo spiritualmente entrare nel Cenacolo e scrutare tutti i gesti che Gesù ha compiuto nell'ultima sera trascorsa su questa terra. Ed ecco la sorpresa: entrando nel Cenacolo, subito avvertiamo un clima drammatico, un clima di tradimento. In questo clima noi tutti avremmo rovesciato la tavola dell'amicizia tradita e avremmo gridato senza mezzi termini: «Andate via, ingrati! Via da me, non meritate niente!». Ma Dio non agisce così. Dio sfida il male con il bene. Dio sfida la nostra cattiveria con la Sua bontà. Dio affronta l'immensa potenza del peccato con l'onnipotenza dell'Amore. Ecco perché Gesù dona l'Eucaristia: essa è un dono immeritato, un dono di puro amore, un dono che nessuno potrà mai meritare. Noi spesso siamo tentati di difenderci dall'Eucaristia, invece dovremmo aprirci al suo dinamismo e lasciarla operare pienamente in noi. Solo così diventeremo roveti ardenti nel buio e nel freddo del mondo.