
Una delle coppie più acclamate del cinema italiano si rivela per la prima volta al noto critico cinematografico Italo Moscati: dai percorsi di vita di entrambi al primo incontro amoroso e alla vita assieme, impastata di cinema, figli, televisione, arte. Virzì racconta il passaggio dall'Università di Pisa al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, il lavoro da sceneggiatore con Furio Scarpelli, i suoi film Ovosodo, Caterina va in città, Tutta la vita davanti, il successo e i David di Donatello. Micaela Ramazzotti si intreccia al discorso narrando i suoi esordi nei fotoromanzi e poi l'ingresso nel cinema, l'incontro con il marito, il matrimonio, la famiglia. Fra drammi, sorrisi e tanta passione per la bellezza si snoda una avvincente storia di cinema e amore.
Il presente volume storico-fotografico raccoglie i più significativi discorsi dei Papi durante le Giornate Mondiali della Gioventù (GMG), da Roma a Cracovia, la città di san Giovanni Paolo II e di santa Faustina Kowalska, luogo in cui Papa Francesco celebrerà l'imminente Giubileo dei Giovani. Il libro è corredato inoltre da suggestivi scatti del fotografo polacco, Grzegorz Galazka, curatore del volume. La Prefazione è a cura di don Giuseppe Costa SDB, direttore della Libreria Editrice Vaticana.
Un libro nato dall'incontro della scuola primaria Madonna della Neve di Adro con Christo, il maestro della land art, in occasione dell'installazione The Floating Piers sul Lago d'Iseo (giugno-luglio 2016): un'occasione irripetibile di dialogo tra lo sguardo bambino e l'idea creativa, che gli alunni hanno potuto esplorare in prima persona, visitando il cantiere in realizzazione ed ospitando l'artista nella loro scuola. La ricca documentazione fotografica riporta l'esito di una pratica didattica d'eccellenza. Paola Amarelli è dirigente della scuola primaria Madonna della Neve di Adro.
Ci sono molti modi per viaggiare come ci sono molti viaggiatori. Cesare de Seta si definisce un "viaggiatore quasi sedentario", ma dietro questa sprezzatura salgariana si nasconde una straordinaria miscela di suole consumate e profonda conoscenza del mondo. Ed è proprio da questa miscela che emerge nitido il ritratto di tantissime città, raccontate non solo attraverso la loro arte e la loro architettura, ma attraverso il loro "volto". Sono città molto lontane o vicinissime, molto antiche o nuovissime, ma tutte hanno in comune i segni di una rapida trasformazione che ne sta stravolgendo i tratti. Negli ultimi decenni, infatti, il cambiamento ha raggiunto un'intensità e un ritmo mai conosciuti nei millenni precedenti. E oggi le città, prede dell'esperanto della modernizzazione, si assomigliano sempre più tra loro. Questo viaggio cerca di capire quale forma avrà il nostro paesaggio urbano. una volta attraversato dalle vie consolari e oggi da una rete invisibile che trasporta messaggi più che uomini. Ma senza le previsioni catastrofiche che ciclicamente e inutilmente si abbattono sulle nostre sorti. Perché di città continueremo a vivere e a morire ancora a lungo, e solo chi è in grado di capire dove sono le loro radici lontane saprà indovinarne il futuro.
«De André, Battiato, i Beatles e non solo! Pur non disponendo di tanto tempo, non ho mai smesso di ascoltare musica». Così monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della CEI, nella presentazione del volume, un testo che tenta di esplorare le "contaminazioni" spirituali e/o religiose del musicista genovese che, almeno nel nostro Paese, è stato meglio di tutti il cantore degli ultimi.
Il libro nasce da una ricerca sui testi di Fabrizio De André. Testi che ancora oggi fanno discutere, provocano le coscienze: la capacità di raccontare senza condannare, di coinvolgersi nelle storie dei vinti; la forza evocativa dei versi, che lasciano emergere le istanze esistenziali più autentiche. Tra queste, vi è la domanda di Dio, della sua paternità, della sua giustizia. Si coglie l’ammirazione per Gesù Cristo e la sua umanità, che il cantautore non vuole pensare come «figlio di Dio» ma come «figlio dell’uomo».
L'Italia è forse l'unico paese occidentale che ospiti teatri di ogni epoca: vederli equivale a ripercorrere l'intera storia del teatro. Mirabili teatri greci come quello di Siracusa e altrettanto ben conservati teatri romani, teatri rinascimentali come l'Olimpico di Vicenza e il teatro di Sabbioneta, teatri barocchi come La Pergola di Firenze, magnifiche sale settecentesche, dal Teatro Argentina a Roma alla Scala a Milano. Non mancano miriadi di teatrini di Palazzo e splendidi teatri novecenteschi, dal liberty puro dello Jovinelli di Roma ai numerosi teatri multifunzionali odierni. Fregi, piante delle sale, macchinari d'epoca, foyer e camerini recano traccia delle società che quei luoghi hanno frequentato condividendone l'immaginario.
Questo libro nasce da una attenta riflessione dell'autore sull'arte e in particolare sull'arte sacra, in tutte le sue dimensioni; nasce dal suo lavoro ordinario di docente universitario, dalle riflessioni con gli studenti, dalle discussioni con i colleghi, dalla lettura di testi e dalla continua visione di opere, e nasce anche dalla straordinaria partecipazione al XIII Sinodo dei Vescovi come esperto, nell'ottobre 2012. Il volume vuole essere un umile omaggio a Papa Francesco evidenziando l'enorme ricchezza del suo magistero che ha importanti implicazioni anche nel campo artistico. I primi tre capitoli sono infatti dedicati alle implicazioni, in ambito artistico ed estetico, derivanti dall'ascolto delle parole di Papa Francesco.
Oggi essere creativi è la grande illusione di massa. Se si cerca la parola "creatività" su internet, il risultato sono quasi quindici milioni di siti, dalla cucina all'uncinetto, dal bricolage all'arredamento. Perché tutti vogliono essere creativi, è una mania. Amplificata dalla noia, dalla frustrazione e dai social network. Ma tutta questa creatività sta diventando conformismo della peggior specie, senza idee, immaginazione, coraggio e senso del futuro. Per questo il made in Italy è ormai un marchio buono solo per riempirsi la bocca: non c'è un architetto italiano che vada davvero forte a livello mondiale, ci vuole un cabarettista per far andare una volta l'anno la gente al cinema, le televisioni comprano format di successo stranieri, i pubblicitari devono premiarsi tra loro per vincere qualcosa, i dischi delle vecchie rock star vendono più dei giovani sfornati dai talent, le aziende che si nutrono di creatività e comunicazione sono stagnanti, recedono, oppure falliscono. Ma la buona notizia è che la creatività esiste, è sepolta da qualche parte in ognuno di noi: dobbiamo cercarla dall'altra parte del vento, delle mode, delle convenzioni. È coraggio, sofferenza, immaginazione, generosità e disciplina. Ed è legata in un abbraccio mortale con il fallimento. Questo libro ci mostra come si può abbandonare tutto e saltare nel vuoto. Come si può convivere con la paura di non farcela. Perché, come scrive Toscani, "a me piacciono le paure: sono emozioni oneste".
Nell'architettura e nell'azione liturgica la luce è materia e simbolo, linguaggio e metafora, realtà plasmata e plasmante. Nell'ideare e dare forma agli edifici di culto, architetti e artisti hanno il duplice compito di immaginare la luce tra funzione ed estetica, ciclo naturale e illuminazione artificiale. Il volume presenta gli atti del XIII Convegno liturgico internazionale di Bose, che ha affrontato il tema del ruolo della luce nello spazio liturgico.
Due uomini del fare. Un Papa piceno venuto dalla povertà e un architetto originario dell'operosa terra ticinese. Due abbaglianti comete che sullo spirare del cinquecento solcarono i cieli di Roma imprimendo alla città dei Papi segni grandiosi e indelebili: i chilometrici rettifili che scavalcano alture e crinali; le piazze immense popolate di svettanti obelischi e di grandiosi gruppi scultorei; i palazzi solenni, le colonne istoriate romane, eccetera. Due uomini che coi loro interventi trasformarono Roma in una moderna città percorribile in carrozza. E che infine, a suggello del loro operare realizzarono anche la Cupola di S.Pietro. La Cupola più audace e più ardita dell'antichità, alla quale, da che 25 anni prima era morto Michelangelo, nessuno aveva più avuto animo di metter mano; ma che i nostri due protagonisti realizzarono invece nello sbalorditivo termine di soli 22 mesi, a fronte dei 192 occorsi per la - meno alta - cupola di S.Maria del Fiore a Firenze. Due uomini che oltre a tutto ciò, diedero vita a innumerevoli opere di industria e utilità sociale: quali acquedotti, opifici, ospizi, biblioteche, università, ecc.
L'autore, partendo dalla pubblicazione integrale di trentanove nuovi documenti conservati nell'Archivio del Capitolo di San Giovanni in Laterano riguardanti gli imponenti lavori di restauro eseguiti tra il 1624 ed il 1635 da Urbano VIII (Maffeo Barberini, 1623-1644), si cimenta - con il raffinato metodo di indagine a lui familiare - nella rilettura delle strutture murarie in stretto dialogo con le fonti storiche, bibliografiche e, per l'appunto, archivistiche, offrendo una sintesi aggiornata delle complesse fasi edilizie dell'edificio. In particolar modo Ippoliti soffermandosi sull'intervento barberiniano riporta, con uno stringente e convincente ragionamento, fatto di riferimenti di archivio e di lettura incrociata di fonti bibliografiche, il secondo livello della trabeazione interna del Battistero al pontificato di Paolo III (Alessandro Farnese, 1534-1549). Indubbiamente si tratta di dati fondamentali che Ippoliti stesso abilmente compone, come tessere di un mosaico, tratteggiando un quadro molto articolato che, con acute argomentazioni, gli permette di ripercorrere la storia del monumento. Anzi, la necessaria e più consistente parte documentaria del volume fatta di fotografie, rilievi e documenti, diventa un supporto essenziale e un utile commento visivo alla parte testuale e bibliografica nella quale si sviluppa il ragionamento.
Leonardo ha realizzato due Gioconde? Questa domanda, ancora senza risposta, attraversa e si intreccia con la storia del grande genio Toscano. Una lunga ricerca storico-documentaria ripercorre tutta la storia della Gioconda . Un avvincente tuffo in un complesso e intricato passato dove l'autore cerca di dare una risposta a due enigmi irrisolti: quale fu la vera identità della Gioconda, esiste la possibilità di una seconda Gioconda? Per la soluzione dei misteri, percorre nuove strade, riporta alla luce documenti storici trascurati o sottovalutati, come il Testamento del Salai, la complessa relazione fra Leonardo e il suo allievo.

